Mai più premier donna?

Pubblico questa lettera di Alessandro in home. Premetto che non sono d’accordo su nulla e la trovo faziosa, qualunquista e per nulla spiritosa. I governi guidati da uomini sinora (compresi un certo Renzi e un certo Conte tanto per citarne due) hanno portato gli italiani a votarla, lei una donna di destra per la prima volta nella storia della Repubblica. Qualche cosa vorrà pur dire. Fa errori, è umana anzi donnana, ma non certo più di altri che ci hanno portato ad una situazione disastrosa ed ora si scoprono “grandi geni”. Come quel Conte che ha sperperato milioni per fare proseliti ( e che è stato sostituito in corsa per evitare che ci mandasse in bancarotta). E non erano i suoi e neppure quelli della sua fidanzata miliardaria…ma i nostri.

Buona lettura.

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FranaMeloni, che era costui? Anzi, chi è costei? E sì, perché avete tutti capito che si tratta di un personaggio molto attuale, un personaggio ancora in progress, una sorta di patriarca, anzi matriarca, della schiatta degli –oni, tipo Berlusconi, Paperoni, Formigoni, etc. in contrapposizione a quella degli –ini, tipo Salvini, Follini, Brodini, etc.

FranaMeloni, dovete sapere, che è salita al potere con tre semplici promesse:  prima gl’italiani (e chi se ne frega degli altri); azzerare i migranti occupando il Mediterraneo con la flotta italiana (sennò che ce la teniamo a fare?); mandare a quel paese la Von de Leyen con tutta l’UE (tanto, ormai si mangia sovranismo anche per merenda). E invece che ti fa FranaMeloni? Un’inversione a U degna di Niki Lauda, scambia gl’italiani per i suoi famigli; fa ponti d’oro ai migranti incitandoli alla sostituzione etnica; diviene pappa e ciccia con la Presidente dell’Unione Europea, ma la batte in eleganza. E’ il caso di dire che le Metamorfosi di Ovidio impallidiscono di fronte tale trasformismo..

E questo è niente: toglie il pane di bocca proprio agli italiani, però solo a quelli che non contano; simpatizza con Zelensky, incitandolo ad una guerra rovinosa; tassa le banche, ma solo per finta; legifera, anzi decretifera a tutto spiano su tutte le minuzie, si propone di inseguire gli scafisti fino a casa loro, ma non ne becca uno; giura di azzerare i rave, ma anche la Sanità Pubblica;  dopo aver crocifisso la Fornero, la santifica, stessa santificazione, manco fosse papa Francesco, per gli evasori fiscali. Secondo FranaMeloni  “la pacchia è finita”, ma per chi? Non si sa, forse per lei.

Fra tantissimi problemi che ci assillano –povertà e debito crescenti, margini di spesa negativi, inflazione galoppante alla stessa stregua di Ribot,  PNRR che se ne va in fumo, Ponte sullo Stretto che si farà solo nella mente di Salvini- fra tante rogne, cosa va a pensare FranaMeloni? Va a pensare come sfasciare il giocattolo cui ha giurato fedeltà, la Repubblica Italiana, che si ritroverebbe –a riforma, anzi controriforma, avvenuta- un Presidente ridotto a inutile fantoccio, un Parlamento senza l’unica prerogativa che gli è rimasta, visto che ha già perso quella legislativa, ossia il potere di dare o togliere la fiducia al Governo che, ricevutala una sola volta dal popolo, al momento delle elezioni, la terrà tranquillamente per cinque anni anche se opererà all’opposto di quello che ha promesso: insomma, tutti i poteri al Capo. E sì, sarà pure FranaMeloni, ma si legge FurbaMeloni.

Alessandro Stramondo

PS: quanto a furbizia Meloni non ha nulla da invidiare a chi l’ha preceduta e la furbizia è una prerogativa dei politici sempre e comunque altrimenti farebbero i pianisti.

Ma c’è furbizia e furbizia: quella di un certo DiMaio (quasi premier) è della peggior specie e però di lui si sono perse le tracce…ma viene pagato ancora profumatamente per …(stavo per scrivere soddisfare un prurito, ma evito, sarebbe volgare), fare il turista.

11 commenti su “Mai più premier donna?”

  1. Mariagrazia, ti ringrazio per avermi pubblicato, benché la lettera non ti sia piaciuta, ma oltre questo, avrei qualcosa da puntualizzare.
    La sciamo perdere il giudizio di “faziosità” (ossia, se non la penso come te, io sarei fazioso, tu saresti una libera pensatrice), e quello di “qualunquismo” (dove trasparirebbe questo atteggiamento di indifferenza e disprezzo nei confronti della vita politica e dei problemi sociali? La mia denuncia è mirata all’operato di una ben definita persona), soprassediamo anche sulla mancanza di spirito umoristico (e questo purtroppo non lo posso acquistare a tanto al litro), ma quel titolo, “Mai più un premier donna”, che c’entra? Ho per caso fatto un riferimento di genere nel descrivere le prodezze di FranaMeloni? Cosa c’entra far risaltare le colpe dei “governi guidati da uomini”? Ho per caso fatto paragoni? No, sei tu che la stai facendo, non io, perciò rigetto l’accusa neppure tanto velata di maschilismo.
    In quanto alla furbizia, ognuno ha le sue, ma lo stravolgimento della Costituzione fatta da un manipolo di incompetenti costituzionali, mi pare un atto di supponenza tale -altro che furbizia- da provocare un rigetto che sarà fatale a FranaMeloni, anche se lei pretenderebbe di dissociare (e qui è vera furbizia) le sorti del suo Governo dall’affondamento probabile e auspicabile della riforma costituzionale.
    R
    Alessandro
    rispetta tu le mie idee, ma se non ti piacciono le critiche, non mandarmi le tue lettere che io, ripeto, non condivido ma ti pubblico lo stesso, ma non ti accuso di nulla dico solo che mi sembra una lettera faziosa qualunquista e priva di senso dell’umorismo, cioè se pensavi di far ridere almeno con me non ci sei riuscito. Meno che mai ti accuso di maschilismo ma il titolo lo devo mettere io e quello mi è venuto visto che parliamo della prima donna premier da sempre. E nn é un piccolo particolare…senza contare che ti conosco ormai da tempo e mai ti sei rivolto verso un premier con questa aggressività.
    Ho l’impressione che sia tu a non sostenere il confronto con le idee degli altri. Ti esponi con le tue ed io con le mie, siamo pari, altrimenti evita.
    Faziosità significa prendere partito senza obiettività e tu qui lo prendi eccome.
    PS: ti ricordo “l’affondamento ” della riforma costituzionale di Renzi che, se non ricordo male, tu sostenevi.
    PPS: e poi dovresti sapere ormai che io ho il pessimo difetto di dire sempre come la penso.

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  2. Io credo che di questioni serie si dovrebbe parlare seriamente. I nomignioli e le ironie non aiutano a capirsi e a cercare qualche convergenza sulle idee più condivisibili.
    Meglio stendere un velo pietoso sui i trasformismi e le promesse elettorali mancate dopo che abbiamo visto il governo gialloverde, il governo giallorosso e il commissariamento affidato a Draghi.
    Non mi pare serio neppure sostenere la visione manichea “sinistra buono, destra cattivo” a prescindere.
    Il governo Meloni, del quale non condivido tante posizioni, in particolare una che è inutile ripetere, è un governo innovativo, e lo potremo giudicare a fine mandato.
    Fare i dispetti ad un governo che non può cadere e che non ha un’alternativa credibile è uno sfogo maligno e autolesionista per i partiti di opposizione.
    Sarebbe meglio smetterla di disturbare il conducente se non possiamo scendere da quell’autobus.

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  3. Mariagrazia, non ti ho contestato la franchezza, ma il merito di quanto dici. Accetto tutte le critiche alle mie idee, ma le tue non sono critiche alle mie idee. Dire che sono “fazioso”, è fare un appunto alla mia persona in quanto non indipendente ma colpevole di giudicare secondo le direttive di un partito o peggio ancora di essere in malafede.
    Ho usato un tono “leggero”, non per fari ridere, ma per sdrammatizzare e favorire un dialogo senza necessariamente fare del tifo l’unica cifra di una discussione politica. Evidentemente ho sbaglaito.
    Certo che se pretendi di darmi del fazioso senza che lo rigetti, stai pur sicura che “non manderò più lettere”
    R
    La lettera è faziosa non tu. Il contenuto della lettera a mio avviso è fazioso non tu, leggi bene. Va bene la prossima volta ci penserò non una ma due volte. Ma, a mio avviso, posso sbagliare, quando si scrive, si deve argomentare le critiche non respingerle come fai tu: io ho le mie idee su Meloni e lo sai, tutta questa tragedia non la vedo Furba….Frana…ma dai…e allora gli altri che cosa sono stati? tutti geni incompresi?
    ma per favore! E ti lamenti proprio tu che hai predicato per anni che ti facessero il ponte adesso che forse te lo fanno, non ti sta bene?
    Allra sei il signor Maicontento anche tu. Sono o non sono libera di pensarla come mi pare?

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  4. Dice Lenzini:
    “Io credo che di questioni serie si dovrebbe parlare seriamente”
    Anche lei non fa critica alle mie idee, ma allo stile da ma usato.
    Poi dice: “Non mi pare serio neppure sostenere la visione manichea “sinistra buono, destra cattivo” a prescindere”. Ma dove l’avrebbe letto? E’ una sua arbitraria estrapolazione.
    Infine quella di “non disturbare il conducente” mi pare un’idea antidemocratica e bacchettona. La critica sarebbe è un disturbo? Solo per chi vorrebbe essere solo al comando.

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  5. Alessandro, ci conosciamo da anni. Che lei sia un po’ manicheo di sinistra mi pare evidente.
    Dicendo di non disturbare il conducente intendo questo: o esiste una maggioranza alternativa pronta ed affidabile, e allora ha senso cercare di far cadere un governo (sfiducia costruttiva), oppure non c’è, e allora la critica dovrebbe essere costruttiva, non “dispettosa”.
    La critica alle idee (delle quali molte le condivido) sarebbe lunga ed articolata, e non è facile farla in questa sede.

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  6. OK, Lenzini, io sono manicheo di sinistra tanto quanto lei è manicheo di destra. Lei dirà: “Ma è un bestialità”. Esattamente quello che dico io del suo assunto.
    Ma per andare oltre, avevo lanciato un buon argomento su cui discutere, la riforma costituzionale. E invece no, il primo pensiero è quello di appiccicare etichette alle persone.
    R
    io non mi preoccuperei troppo, le riforme costituzionali sono difficili da passare e c’è sempre un Parlamento ad arginarle, o no? Però, hai ragione, il premierato non piace neppure a me come non mi piace che abbia fatto ministro suo cognato, errori che pagherà, come tutti, Ma non sarei così drastica. Lei non fa che la sua politica ed è stata eletta democraticamente. Ricordiamolo.

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  7. Facciamo finta che il senatore ex premier Matteo Renzi sia qui a dibattere con noi e queste sono le risposte di Meloni alla sua critica a tutto campo (Renzi campione di coerenza senza dubbio, doveva rovinare il PD e ci è riuscito in pieno):

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  8. Alessandro, non mi sento un manicheo di destra, visto che nella mia vita ho militato (in gioventù) solo nel Partito Repubblicano, e poi ho votato un po’ per tutti in base al momento e al programma (Berlusconi, Prodi, Veltroni, Monti, Renzi, Meloni …)
    In politica estera sono stato prima filoamericano e poi antiamericano … .
    Credo che mi si possa imputare più l’incoerenza che il manicheismo.
    Sulla riforma costituzionale non mi pronuncio, perché non ho letto il testo e, per pigrizia, non ho voglia di cercarlo e di leggerlo. E non è mia abitudine giudicare i testi dal titolo o dal riassunto.
    Credo che sia necessario introdurre qualche riforma per evitare il ripetersi dello scandalo giallo verde, poi giallo rosso e infine il commissario Draghi.
    E come scandali siamo in buona compagnia, visto quello che sta combinando in Spagna Sanchez pur di mantenere la poltrona, grazie ad un sistema simile al nostro.
    Italia e Spagna hanno in comune un passato di dittatura, e c’è resistenza e diffidenza rispetto ai modelli di governo forte.
    A me piace il modello francese, che, mi pare, metta abbastanza al sicuro i governi dalle manovre sporche sulla testa degli elettori. Peccato che sia stato scartato.
    Si poteva copiare quello invece di lambiccarci il cervello per inventare modelli nuovi.

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  9. Giusto, Lenzini, la travagliata storia dei suoi convincimenti, è perfettamente in accordo con quando sostengo, e cioè che è inopportuno etichettare una persona.
    Io credo che la nostra Costituzione ha solo bisogno di una riforma del sistema elettorale, senza toccare le prerogative di nessuno, tantomeno del Parlamento e del Presidente della Repubblica.
    R
    scusa Alessandro, ma non potresti andare oltre questo etichettamento? Non mi sembra la cosa più rilevante, e poi tu non etichetti forse Meloni? Coi politici si può fare? Certo, ma allora lo dobbiamo aspettare anche su di noi, se non si tratta di offese, ovviamente.

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  10. Mariagrazia, forse non leggi attentamente ciò che scrivo, nel rispondere a Lenzini sono andato oltre la discussione sulle “etichette”, ho infatti espresso il mio parere su una eventuale riforma istituzionale. Ma visto però che insisti a dire che io abbia etichettato la Meloni, ti dirò che FranaMeloni, è un modo scherzoso di riassumere ciò che, a mio avviso, sta combinando come Presidente del Consiglio. E ci mancherebbe se non si potesse fare ironia sull’operato di un politico.
    Ma etichettare una persona significa darne un giudizio sommario e immutabile sulla sua formazione, sul suo carattere, sul suo credo. L’avrei etichettata se l’avessi chiamata “fascista” cosa che non ho fatto.
    R
    già, forse non leggo attentamente o forse sei tu che non leggi attentamente quello che scrivo io.

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  11. Alessandro, la riforma elettorale l’avevamo fatta, in senso maggioritario, ma poi i partiti sono voluti tornare al proporzionale per giocarsela tra loro indipendentemente dalla volontà degli elettori.
    Credo che sia difficile tornare indietro, anche se a me piacerebbe.
    Io riscriverei anche, l’articolo che specifica che i parlamentari operano senza vincolo di mandato. Giusto se per mandato si intendono gli interessi del loro collegio, ma estenderlo al fatto che possono cambiare partito dopo eletti mi pare eccessivo.
    I parlamentari devono pure rappresentare un qualche elettorato; non se stessi.

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