No delivery no party

Ho appena visto il presidente Draghi alla conferenza stampa. Rilassato, sbarbato e sereno. Ma come fa? L’Italia è in subbuglio. Protestano molte categorie, dai tassisti ai lavoratori del circo, ai riders.
Ne hanno tutti per tutti.
No delivery no party. Non ci stanno, in tanti, compresi gli insegnanti a questo andazzo.
Il governo ha promesso soldi ma ancora non si vedono, ha promesso “ristori” ma la gente vuole finalmente vedere cammello, ne ha le tasche piene anzi vuote di promesse.
La gente comincia ad avere fame a non sapere dove sbattere la testa per mangiare, le code alla Caritas si fanno ogni giorno più lunghe.
E intanto però, anche oggi Draghi ha detto che continueranno le chiusure, solo la scuola riaprirà anche in zona rossa.
Protestano i governatori, Zaia ha detto che è roba da medioevo centralizzare tutto, lui i vaccini li ha fatti e le operazioni proseguono in ordine e con celerità, Draghi faccia nomi e cognomi non faccia di tutta l’erba un fascio.
Non ha tutti i torti. Draghi sarà anche l’integerrimo e pluripremiato mago della finanza ma in questi primi approcci con il paese, mi sembra non si stia superando.
Anzi. Lo vorrei più determinato e coraggioso e vorrei, se fosse possibile, non vedere più la faccia contrita di Speranza. Le cose non sono cambiate, via Conte che aveva fatto poco o nulla per il paese ed ora ci aspettiamo di più, molto di più da questo governo.
Ma non pare che si smuova molto.
Saremo ancora bloccati e paralizzati a quanto pare, ma non possiamo continuare a vivere sotto la dittatura di un maledetto virus.
Draghi faccia qualcosa di riconoscibile subito oppure si torni a votare.

21 commenti su “No delivery no party”

  1. Non serve a molto tornare a votare. Meglio lasciare qualche mese di tempo a Draghi. Chi ne prenderebbe il posto non farebbe meglio.

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    Facchin, non so lei ma io la pazienza l’ho persa del tutto: li manderei tutti a casa per espresso, peggio di cosi non potrebbe fare più nessuno il peggio lo hanno già fatto.

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  2. Mandare tutti a casa. E chi governerebbe il Paese? Se l’alternativa sono Salvini e la Meloni meglio Draghi di sicuro.

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    Signor Facchin, non devo essere certo io a ricordarle che l’Italia è una democrazia parlamentare e che i governi, come diceva Karl Popper, in democrazia devono sempre poter essere cambiati senza spargimento di sangue.
    Questa storiella che dobbiamo fare tutti argine ad una eventuale vittoria di Salvini Meloni come se fosse la peggior jattura che potrebbe capitarci, a me, francamente ha stufato e serve solo a chi vuole mantenersi al caldo la poltrona.
    Ma lo dico, come lei sa, non certo perché io auspico le destre al governo, ma perché ritengo che sia ora e tempo di dare voce agli elettori e se lei pensa che gli elettori siano dei bambini inconsapevoli che darebbero il paese in mano alle “streghe” e ai “maghi”,allora il suo concetto di democrazia, mi dispiace dirlo, è piuttosto debole cosi come lo è quello di tutti coloro i quali continuano a propinarci questa favoletta.

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  3. Draghi ha sostituito Conte solamente per redigere il piano del Recovery Plan, cosa che Conte non era stato in grado di fare ricevendo pure le pernacchie dei ragionieri di Bruxelles. Infatti ha piazzato un gruppetto di pochi ministri con il solo scopo di fare questo. Per gli altri ha accontentato un po’ tutti i vari partiti sapendo bene che non gliene sarebbe fregato nulla di quello che avrebbero fatto. Infatti non è cambiato nulla, se non in peggio. Ringraziamo ancora il genio di Speranza se adesso ci sono i bambini delle elementari a casa da scuola e al pomeriggio li sento giocare tutti assieme al parco qui fuori, in barba alla zona rossa.
    Il problema non sono le elezioni, ma non so se avremmo la maturità di sostenere una campagna elettorale in queste condizioni senza far volare i coltelli. Tanto nessuno sa cosa fare e anche in Europa vanno tutti per tentativi. L’unica è sperare nei vaccini, se almeno riuscissero ad organizzare quelli.

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    Certo, ha ragione, Draghi è stato messo li come mago della finanza per difendere i nostri conti e mettere finalmente in piedi il recovery plan. Giusto. Ci vuole il suo tempo, a tempo debito forse vedremo dove si andrà a parare, ma la situazione italiana è pessima sotto tanti punti di vista. Un governo che si fonda solo sulla tenuta dei conti (meno male che uno lo abbiamo cacciato) non va molto lontano.
    Speranza è inguardabile. La zona rossa cosiddetta attuale a parte le chiusure dei negozi, è acqua fresca al confronto di quella di un anno fa, di questo passo non so ancora quanto dovremo stare chiusi.
    I vaccini sono una delle soluzioni. Non la sola, dovrebbe andare di pari passo con interventi concreti sull’economia per sostenere i più deboli ed efficentare la burocrazia e tutti i servizi alla persona. Invece a cosa assistiamo? Alle solite beghe tra partiti che per ora si mantengono sulle generali ma non hanno e non avranno mai una visione d’insieme essendo distanti anni luce tra loro.
    Ma prima o poi dovremo andare a votare e sarà sempre più difficile se si sogneranno di prorogare i termini per permettere di organizzarle in modo da non essere un pericolo per la diffusione del contagio. Il dubbio che possano inventarsi di tutto a me viene.

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  4. Sicuramente il parlamento è sovrano (e gli elettori anche). Non contesterei un governo regolarmente eletto anche se non mi piace. Però mi riservo di dare giudizi di merito e di avere delle preferenze.

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    giusto, in democrazia non solo è concesso ma necessario.

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  5. Draghi è lì per i Recovery Plan, ma se non si debella il virus che ha provocato la pandemia, non si risolve nulla o solo in parte.
    Il vaccino, ancorché difficile da somministrare in tempi brevi, ha una capacità di immunizzazione di appena sei o sette mesi, dopo tale periodo, se non s’è ottenuta quella che viene chiamata immunità di gregge, bisognerebbe rivaccinare tutti daccapo.
    Io credo che di pari passo ai vaccini, debbano essere usate le altre precauzioni efficaci, come controllare e isolare i focolai che si vanno manifestando, ed evitare il propagarsi delle forme mutate del virus, sulle quali i vaccini attuali sembrano essere efficaci, ma non è detto che lo saranno sempre.
    Insomma, non voglio spegnere le giuste speranze di chi non ne può più, ma Draghi o non Draghi, il problema principale da risolvere è la pandemia.

    Poi viene il Recovery Plan, sul quale è prematuro pronunciarsi, ma di cui già si possono intravedere le difficoltà per la necessità di snellire la burocrazia: le opere devono essere ultimabili entro il 2026 e già sappiamo che, allo stato attuale, più di metà del tempo necessario per farle se ne va per espletare gli iter burocratici.

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    ma se non ci riesce Draghi a sistemare la questione Recovery, chi ci deve riuscire? Quello è il suo compito principale, ma ora che è in ballo deve risolvere anche tutti gli altri problemi. Il primo di tutti: il virus. Gira, circola, nonostante il lockdown prolungato ma inefficace. In troppi hanno trovato il modo di aggirarlo, le strade sono piene, le piazze i parchi idem. ci sono assembramenti ovunque, i bar sono chiusi per finta, con la scusa dell’asporto sono tutti ammassati davanti a consumare di tutto (devono pur vivere anche i baristi), insomma gli italiani stanno gabbando lo santo e intanto però, negozi e aziende e cinema e teatri chiudono e povertà e disoccupazione crescono. Inoltre la gente comincia a non poterne davvero più e le malattie psichiche crescono. E però se la prendono con un centinaio di manifestanti no mask a Torino e non si vede un vigile da nessuna parte dove ci sono finti si mask.
    Draghi si è preso una responsabilità enorme. Molte o troppe aspettative su un uomo solo perché i partiti che compongono il governo non gli dannno una grande mano.
    Non posso però non dire che prendersela con lui è inutile: lui è stato preso da casa sua in pantofole e gettato dentro una situazione da incubo. Nessuno, credo, si aspetta da lui che faccia il miracolo.
    Mentre quel sornione di Conte e quegli inutili cinquestelle si sfregano le mani perché ora nonostante la pochezza dimostrata e il disastro compiuto, sono ancora li, com e se fossero tutti vergini martiri. Lo stesso vale per il Pd e i La Lega ma i Cinquestelle hanno ancora la maggioranza parlamentare e qundi più colpe di altri. Una cosa insopportabile. L’unica che si smarca è Meloni, l’unica opposizione ad un governo impiccato a qualsiasi decisione nonostante il pragmatismo del premier.

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  6. Comunque non ci sono ragioni valide per interrompere la legislatura anzitempo solo per seguire le smanie di qualcuno. Un governo c’è e agisce.

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    Facchin, contento lei contenti tutti. Io forse un po’ meno, ma lasciamo che la legislatura vada a scadenza naturale come lo joghurt, in Italia è semrpe stato cosi, non è vero? Queste smanie per la “villeggiatura” non si capiscono…

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  7. Nella ex Birmania un colpo di stato militare ha posto fine, circa due mesi fa, al sistema democratico che si era lì instaurato.

    San Suu Kji, la leader a capo di quel Paese, è stata arrestata.

    Il popolo, però, si è fatto sentire.

    Oceaniche sfilate per le vie della capitale birmana hanno evidenziato, e mostrano ancora, il malcontento dei cittadini birmani verso quell’ illegale episodio che li ha privati delle loro libertà.

    In Francia, qualche anno or sono, i “Gilet gialli” hanno vivacemente protestato, e a lungo, contro i provvedimenti governativi che scontentavano molti francesi.

    In USA diversi manifestanti fecero irruzione, seppur con una deprecabile spregiudicatezza, nel Campidoglio, a Washington, per contestare presunte irregolarità e brogli nella vittoria elettorale di Biden.

    Ad Hong Kong la gente si rivolta, quasi quotidianamente, contro i soprusi perpetrati dalle autorità cinesi, comuniste, nei loro confronti.

    Le contestazioni in Bielorussia contro la dittatura di Lukashenko e le proteste in Russia per l’arresto di Navalny sono le esternazioni di cittadini, estremamente arrabbiati, verso i comportamenti tenuti dai loro governanti.

    In buona sostanza in altri Paesi, laddove le libertà vengono violate o le promesse disattese, i cittadini protestano davvero, con le buone o con le cattive.

    In Italia, invece, tutto tace.

    O meglio, si dissente sul No Tav, da parte di…anarchici, oppure si contestano i comizi elettorali di rappresentanti del centrodestra, da parte di “sardine”…

    Tutte confutazioni, tra l’altro, che, lasciando il tempo che trova, fanno intendere che per alcuni sono più importanti le prime che i meno urgenti e strategici problemi sociopoliticoeconomici che attraversa, oggi, la nazione!!!

    Eppure, seguendo sia le trasmissioni condotte in TV dai vari Nicola Porro, Mario Giordano, Paolo Del Debbio, sia i molteplici Tg o i blog più o meno accreditati, laddove vengono denunciate diverse, lapalissiane, stonature sociali e non, tipo:

    persone che si lamentano del nostro sistema bacato per le forzate e spesso improvvise chiusure di attività commerciali in lockdown,

    le casse integrazioni non pagate,

    i “ristori” mai elargiti,

    le vaccinazioni a rilento,

    i malaffari,

    gli scandali,

    le corruzioni,

    le evasioni fiscali e le tante, tante altre gravi anomalie e pecche al cui solo sentirne parlare si allibisce, verrebbe da pensare che gli italiani stiano per scoppiare, ed invece…

    Invece da noi basta la nomina, ovviamente anche stavolta non elettiva, di “San Draghi” a Presidente del Consiglio, ma su mera “chiamata” del Presidente della Repubblica, che tutto torna a posto, anche se non si vota, perché, altrimenti, non sia mai, dovesse vincere il centrodestra….!!!!

    Come se quella eventuale (e cito eventuale perche’ nulla e’ sicuro su questo mondo) affermazione elettorale scaturisse da un colpo di stato e non dall’ esito di democratiche elezioni!!!

    Ma tant’è.

    Per cui anche se una infinità di cose in Italia non funzionano, da sempre, tuttavia tutto resta fermo, tranquillo.

    Sono sufficienti solo alcuni DPCM e un discorsetto “pseudo accattivante” del Presidente della Repubblica per chetare eventuali malumori e, soprattutto, scongiurare elezioni.

    Non vi sono, pertanto, in Italia, oceaniche sfilate di protesta, non “gilet colorati” nelle strade a contestare, non urla, non disperazione, come dovrebbe, normalmente accadere se quanto palesato nelle succitate trasmissioni televisive o da stampa e tg vari fosse vero.

    Ma ora che abbiamo “San Draghi” nulla più ci fa paura…

    Nulla piu’ spaventa, quant’ anche l’ex banchiere, consacrato ora Primo Ministro di un assemblaggio governativo dove coesistono tutti e il loro contrario, continuasse (e continua, difatti), pari pari, l’operato e la condotta del suo predecessore, Mr. Conte.

    In buona sostanza i casi sono due:

    O gli italiani sono dei pusillanimi pecoroni che si lasciano turlupinare e impunemente trattare da insignificanti soggetti, per cui subiscono passivamente di tutto nonostante le loro presunte lamentazioni, oppure la stragrande maggioranza di essi, in fin dei conti, se la passa bene per cui nessuno, in verità, ha alcuna voglia o interesse a scendere in piazza per protestare davvero e di brutto!!!

    Già, perché se gli italiani stessero veramente alla canna del gas, come vuol darsi ad intendere, non si spiegherebbe perché essi non si smuovano per contestare e far valere i loro diritti violati, così come accade, in genere, negli altri Paesi di cui sopra.

    Penso invece che, in fondo, i poveri disgraziati e i davvero disperati siano una minoranza rispetto alla maggior parte degli italiani.

    Lo noto del resto intorno a me, come cittadino, il benessere diffuso in barba alla tanto sbandierata crisi:

    buona parte della gente ha il cane (con relative spese per il suo mantenimento);

    giovani e meno giovani fanno colazione al bar, ovviamente con la mascherina indossata come optional, quando la si porta;

    apericene, movide e shopping a profusione appena si consente ai cittadini (anche qui i più ovviamente senza mascherina e assiepati) una pausa tra un lockdown e l’altro;

    telefonini ultima generazione che spuntano come funghi;

    auto di grossa cilindrata che circolano ovunque…, ecc. ecc. ecc..

    Dov’è la miseria? Dov’è la crisi? Dove la disoccupazione giovanile?

    Quando ero bambino, negli anni ’50, dicono che vi fosse il “boom economico” eppure, nonostante quello, la maggior parte delle persone non andava in vacanza, non possedeva il frigo (i meglio messi economicamente fruivano al massimo della ghiacciaia), niente apparecchio TV in casa – che’ era già un miracolo possedere una radio – e per cambiare una banconota da 10.000 lire (di quelle cosi’ grosse che si ripiegavano in quattro) bisognava recarsi in banca!!!

    Certo alcuni, oggi, con la “crisi” avranno ed hanno senz’altro problemi ma, secondo me, sono davvero una minoranza.

    Disse qualcuno che in Italia

    “i frati sono ricchi ma il convento è povero”!!

    In effetti lo Stato (il convento povero) ha debiti a iosa e non trova risorse per far nulla mentre una gran parte dei frati (i cittadini) stanno bene e se ne sbattono altamente di compromettersi in rivoluzioni o proteste perché, come citato, a loro evidentemente sta bene così!!!

    Un’ ultima riflessione sulla generale società italica:

    – Perché nei sondaggi, nonostante tutto il malaffare che si riscontra e i casini combinati, e che continuano ancora combinare, i partiti: PD e M5S in primis, questi due continuano ad avere pur sempre una buona percentuale di simpatizzanti invece di essere mandati, come dovrebbe essere logico, a quel “vaffa” che tanto propugna Grillo? –

    Cordiali saluti.

    RISPOSTA

    L’irruzione al Campidoglio Usa le rammento era stata fomentata dall’allora ancora in carica ex presidente, nulla a che vedere con sommosse popolari.
    L’elenco che fa delle crisi internazionali e il paragone che l’Italia, direi che non calza perché in Italia le “rivoluzioni” ci sono state e
    ancora sono sotto traccia, ma quei periodi che tutti ricordiamo sarebbe bene non tornassero.
    Ha ragione per quanto riguarda la “presunta” ricchezza degli italiani che se la spassano in barba a tutto, ma “una rondine non fa primavera” e ci sono molti italiani che non hanno manco la forza di respirare perché gli costa energia che non hanno o non hanno più.
    Per quanto riguarda la politica: peggio mi sento. Draghi lo escluderei da troppe critiche, fa quello che può nella situazione data ed è stato tirato per i capelli.
    Quando si andrà a votare vedremo cosa ne verrà fuori. L’ottimismo della ragione dovrà scontrarsi col pessimismo della realtà e allora non saranno rose ma, temo, soprattutto spine.

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  8. Penso che alla fine un turno di governo del centrodestra non sarebbe poi cosa disastrosa. La realtà gli farebbe anche abbandonare certe posizioni oltranziste. MA intanto speriamo che Draghi faccia bene. Diamogli un poco di tempo.
    Ma lei, quando sarà il momento, come voterà?

    Risposta
    bella domanda. Ma non avevamo detto: no domande personali? Ma oggi mi sento buona e faccio un’eccezione, voterò a occhi chiusi.
    Ma guardi Facchin che forse non mi sono spiegata, io non valuto Draghi essendo egli inestimabile, valuto la nostra situazione che è da far accapponare la pelle ai capponi.
    Io gli darei tutto il tempo che vuole, mi è pure simpatico, ma temo che si debba dare una smossa. Lo vedo un po’ legato manca solo che lo imbavaglino.
    In quanto al centrodestra. In democrazia vince chi prende più voti, la dobbiamo smettere di pensare che debbano vincere solo quelli che piacciono a noi. Comunque peggio dei due Conti, credo sia molto difficile fare.

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  9. Si dovrebbe agire di più. Ad esempio sui sanitari che non vogliono il vaccino. Faremo un decreto… Macché faremo! Fallo! Poi dovrebbe mettere mano anche al Titolo V, rapporto regioni/stato, dato il caos che è intervenuto. Questa è faccenda più grossa ma dovrebbe dare l’impulso. Tanto i partiti più di tanto non possono dire…
    Quanto alle domande personali, io non sarei così rigido…

    Risposta
    sui sanitari che non vogliono il vaccino non sarei cosi rigida, li sospenderei e assumerei altri al loro posto ma non li costringerei a vaccinarsi.
    IL rapporto regioni/stato…adesso? Con questo caos? Non mi pare francamente il momento. Draghi ha prima di tutto la responsabilità di portarci fuori dal caos organizzativo dettato dalla pandemia ma che deriva da insipenza politica e scarsa lungimiranza di chi è stato a guida governo prima di lui, non dovremmo dimenticarlo. E sono ancora tutti li. Nessuno dei politici però paga mai per i propri errori.

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  10. In Italia non è vero che ci sono state ” recenti” rivoluzioni.

    L’ultima, vera rivoluzione, fu quella del Risorgimento.

    Tutte le altre a cui Lei, penso, faccia cenno (avvento del fascismo, lotta di liberazione dai nazifascisti o quella condotta dai vari brigatisti – rossi o neri che fossero – contro lo Stato), a mio giudizio non possono definirsi tali.

    L’avvento del fascismo, difatti, non fu una rivoluzione democratica, nata cioe” da una volonta’ popolare autentica e convinta, bensi’ fu un vero “colpo di Stato” voluto da Mussolini e dai suoi sostenitori che strumentalizzarono non poco, a loro favore, la già critica situazione creatasi in Italia all’indomani della fine del Primo conflitto mondiale (600.000 morti, la “vittoria mutilata”, gli scioperi a catena che avvenivano in ogni dove e soprattutto la incapacità del Governo in carica a fronteggiare e gestire gli eventi…).

    Per la lotta contro il nazifascismo, sostenuta da partigiani e quant’ altri, il merito della fine di quel totalitario sistema e’ dovuto, infatti, più alla dabbenaggine di Mussolini che inconsapevolmente si suicido’ politicamente allorquando gettò il Paese Italia, impreparato, nel peggior conflitto della storia umana.

    La successiva, logica disfatta italo tedesca cosenti’ difatti agli Americani di invaderci e cacciar cosi’ via i Tedeschi (come avvenne, del resto, in Francia con lo sbarco in Normandia).

    In buona sostanza se non fossero entrati in gioco eventi favorevoli, quali una guerra sbagliata e oramai perduta per il nostro Paese e l’intervento americano in Italia ed in Europa, che capovolse le sorti del conflitto a favore delle democrazie alleate, noi Italiani staremmo ancora (ahimè) sotto dittatura fascista perché nessuno avrebbe avuto il coraggio e la determinazione di organizzare una rivolta “partigiana” per mandare a quel paese… il regime!!!

    La “rivoluzione” brigatistica (rossa o nera che sia) invece non è tale bensì una pura violenza destabilizzatrice avente come fine il sovvertimento dell’ordine civile di uno Stato: cosa ben diversa dal rendere più efficiente un Paese attraverso ammodernamento e funzionalità delle sue istituzioni (costituzione, burocrazia, economia, sistema giudiziario… ecc. ecc.).

    In buona sostanza mi sembra che noi Italiani, tutto sommato, dal punto di vista innovativo, siamo un popolo di “paciocconi opportunisti”:

    Risposta
    Mi dispiace ma non sono d’accordo.
    Il fascismo veniva anche chiamato “rivoluzione fascista”
    Il brigatismo veniva anche definito “lotta armata rivoluzionaria”.
    Mentre la Resistenza è stata fondamentale per la sconfitta del nazifascismo.
    Infine non ritengo affatto gli italiani un popolo di “paciocconi opportunisti”, ci saranno anche quelli, ma gli italiani, in molte occasioni hanno dimostrato molto coraggio, spirito di sacrificio, abnegazione e anche amor patrio. Anche in questo terribile momento.
    E questo:” Franza o Spagna purché se magna – l’ha inventato chi ridotto alla fame da invasori aguzzini, non ha trovato altro per consolarsi e superare quei momenti.

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  11. Ma l’alibi del chi c’era prima vale solo per un po’, poi scade.

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    per me è già scaduto ieri: andate a casa e senza autocertificazione!

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  12. Mah! La pensi pure come vuole, se è quello che vuol credere!!!

    Io comunque sostengo le mie idee.

    Buona Pasqua!!!

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    Romolo, io sono contenta se lei torna a commentare ma io ho le mie idee come lei ha le sue, quando sono d’accordo lo dico, quando non lo sono faccio altrettanto.
    Auguri anche a lei.

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  13. “Rivoluzione fascista” e “Lotta armata rivoluzionaria” le definivano così i promotori delle stesse ma… non io le definirei certo rivoluzioni!!

    Anche i musulmani terroristi affermano che la loro è una “crociata” condotta contro gli “infedeli cristiani” ma… crociata non è: è solo un crudele e spregiudicato modo di affermare il potere e il sogno di prevaricazione da parte di autentici criminali che usano la religione per i propri tornaconti terreni e non certo spirituali.

    La vera rivoluzione, come io la intendo e come sto cercando di far comprendere, è basata su ben altro: innanzi tutto sul democratico coinvolgimento popolare, ossia sul consenso dei cittadini, che devono essere consapevoli e convinti del fatto che attuare certe svolte, certi cambiamenti nella società sono necessari per vivere un… pochino meglio.

    Sburocratizzare il Paese, ad esempio – se ne fa un gran parlare ma nulla si muove -; rendere meno farraginoso il nostro sistema giudiziario; creare posti di lavoro attraverso il tanto da fare che c’è in Italia come opere d’arte da custodire, territori franosi da mettere in sicurezza, viadotti da aggiustare, sistemi antisismici da adottare, turismo da potenziare, Costituzione da modificare in alcuni suoi articoli per avere una forma di governo più stabile più certa e meno dispersiva, leggi che diano certezza della pena per chi compie reati gravi o meno gravi che siano, meritocrazia e competenza nella scelta dei politici e di tutti coloro che devono ricoprire incarichi, di qualsiasi tipo e importanza… ecc. ecc..

    E invece….?

    Quando cito quel che scrivo penso alle vere rivoluzioni attuate da certi Paesi nel mondo…

    Ad esempio a quella attuata dal Giappone nel diciottesimo secolo, allorquando, pressato a nord dai Russi (in Manciuria) e dagli Inglesi e Francesi a sud (Malesia e Indocina) si liberò dallo sclerotico regime dello shogunato per percorrere una via di modernizzazione: riforma del sistema monetario con l’adozione dello yen come moneta, obbligo di leva militare per tutti i cittadini maschi – quando fino ad allora l’uso delle armi era riservato esclusivamente alla casta dei samurai -, scuole aperte a tutti con materie di studio quali medicina, ingegneria…, modernizzazione delle forze armate, creazione e potenziamento delle industrie…ecc. ecc..

    Il Giappone, così, divenne una potenza economico militare di prim’ ordine, alla pari, se non talvolta di più, delle nazioni colonizzatrici, europee, che all’epoca, la facevano da padroni.

    Penso alla rivoluzione attuata da Kemal Ataturk in Turchia, all’indomani della dissoluzione del medievale ed anacronistico Impero Ottomano.

    Un Paese arretrato, fossilizzato da secoli di inarrestabile declino (il malato d’oriente), umiliato dalla sconfitta e da condizioni di pace inaccettabili (i Greci avevano giurisdizione su Smirne e Turchia occidentale), ancorato ad usi arcaici (alfabeto arabo, velo per le donne, preghiere ad Allah non so quante volte al giorno – per cui il lavoro veniva interrotto per altrettanto tempo…) divenne, ben presto, uno Stato moderno ed organizzato grazie proprio all’opera “rivoluzionaria” di Kemal Pascia’ – detto poi Ataturk, padre della Turchia.

    Le vere rivoluzioni sono quelle.

    Le vere rivoluzioni devono coinvolgere il popolo, la società per migliorarla e non per sofficarla in una sudditanza insulsa.

    I cittadini devono rendersi conto della necessità di certi cambiamenti: ne va il bene del Paese.

    Ma se, viceversa, le rivoluzioni servono solo a mascherare gretti personaggi che vogliono prendere il potere per i loro escusivi interessi a scapito della comunità allora quelle non sono rivoluzioni bensì colpi di stato, frodi di massa sulla buona fede delle persone, strumentalizzare o approfittare di situazioni particolari solo per favorire il proprio tornaconto – vedasi appunto la “rivoluzione fascista” o “hitleriana” nate per appagare rispettivamente le ambizioni personali di Mussolini e di Hitler , la “lotta armata rivoluzionaria”, per concretizzare i sogni di potere di anarchici criminali….

    Così come le tante altre “rivoluzioni” che sotto le apparenti buone parvenze nascondono ben altro!!!

    Per quanto concerne la nostra storia, e concludo, io dubito molto sul fatto che gli Italiani, da soli e di loro iniziativa, sarebbero stati capaci di liberarsi dal regime fascista se non si fossero verificate quelle circostanze di cui accennai, ossia: la improvvida entrata in guerra nel 1940 del nostro Paese, oltremodo impreparato e disorganizzato al conflitto; la successiva prevedibilissima sconfitta dello stesso, e, soprattutto, la “provvidenziale” invasione americana dell’Italia che butto’ alle ortiche fascisti e nazisti tedeschi.

    La cosiddetta “guerra partigiana” apporto’ un minimo contributo all’ operazione di sgombero dai nazifascisti ché il lavoro vero e più grosso lo compirono gli Americani… altrimenti…”campa cavallo”!!!

    Questa è la storia, che la si voglia credere o no.

    Poi, come ripeto, ognuno può pensare come vuole…

    Di nuovo Buona Pasqua.
    Risposta
    certo, se lei vuole dare un significato positivo alla parola io ci sto, non crederà spero che io pensi che sia meglio l’accezione negativa? Ma c’è anche quella, che lei lo creda o meno. In quanto all’apporto della Resistenza rimango della mia idea, se lei ne vuole sminuire il significato avrà le sue ragioni ed opinioni. Non sono le mie.

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  14. Non tutte le rivoluzioni coinvolgono attivamente il popolo che spesso è solo trainato e a volte ingannato.
    Il Risorgimento per esempio non fu una rivoluzione popolare, ma piuttosto della borghesia.

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  15. Difatti quanto citato da Omnibus è la ennesima dimostrazione che al popolo, nella fattispecie quello “italiano”, poco o nulla importava, o importa oggi per altre circostanze, avere gli Austriaci o chicchessia a spadroneggiare nella penisola.

    La “rivolta” non fu… popolare, come afferma Omnibus, bensì della borghesia, ovvero di una parte minoritaria di quegli italici residenti la nostra… “espressione geografica”!!!

    E meno male che c’era quella “borghesia” che si dette una mossa perché altrimenti, chissà, potevamo continuare ad essere ancora una provincia dell’Austria!!!

    Risposta
    si, meno male, mentre il “popolo” notoriamente è uno che se ne stava spaparanzato in attesa degli eventi.

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  16. Già, meno male si che “notoriamente” la MAGGIOR PARTE DEL POPOLO anche oggi, come ieri del resto, appaia proprio…”spaparanzato”, ben messo in salute e con tanta, tanta teatrale abilità a lamentare miseria e sventura davanti ma avendo un bel gruzzolo in baule dietro.

    Ci si è mai chiesto, ad esempio, come sia possibile che in un periodo di crisi e di sventure, specie come l’attuale, dove si dice che tante attivita’ chiudono baracca, tanta gente e’ sul lastrico, molti stanno a lamentarsi diuturnamente, con immagini ed interviste impressionanti propinate dai media….ecc. ecc… tuttavia si scopre, poi, che parecchi italiani si recano, nonostante tutto, “tranquillamente in vacanza” …. e in vacanza nientepopodimeno che… alle Canarie, a San Domingo, in Tahilandia… ecc. ecc…?

    E vanno solo e soltanto in quei luoghi giusto perché il governo, paradossalmente, proibisce o limita di recarsi… nelle seconde o terze, se non pure, quarte case perché altrimenti….

    Eppure, si dice, che non ci siano i soldi, che i giovani siano disoccupati (ma frequentano poi disinvoltamente apericene e movide) che i vaccini scarseggino (ma ai soliti furbastri e’ sempre offerta una escamotage…), che le chiacchiere istituzionali dilaghino, che le geremiache lamentazioni dei cittadini si diffondano ma poi, appena se ne presenta la possibilità, le apericene, le movide, gli assembramenti, gli shopping (con quali denari?), magicamente appaiono, a profusione, mentre gli atri di aeroporti e stazioni pullulano di allegri…. vacanzieri.

    Ecc. ecc. ecc…

    Misteri italici???!!!
    Risposta
    troppi esclamativi e interrogativi, ma rivolti a chi?

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  17. Rivolti a tutti coloro che, ipocritamente, simpatizzano per questo tipo di “società italica” i cui componenti, per la maggior parte sono: edonistici, chiacchieroni, falsi buonisti, un po’ pusillanimi, ponziopilatisti, opportunisti e, soprattutto…. ipocriti.

    Non è vero forse o si fa finta di non capire?

    Mah! Buone vacanze.
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    Romolo,
    qui si capisce eccome, ma dubito che lei legga quello che si scrive qui, ma che scriva e basta. Lei, per esempio, dove si colloca?

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  18. Con tutto il rispetto per Lei e il Suo blog temo che sia “impossibile”, come ahimè ho potuto gia’ riscontrare in passato, sostenere un semplice dialogo su qualsiasi tematica presentata in quella sede.

    Mi pare, infatti, che si vogliano, appositamente o meno, fraintendere concetti espressi e prolungare, con stucchevoli, esasperanti ed inutili “controrisposte” (che se dovessero essere ribattute a voce farebbero divenire inutilmente afoni chi vorrebbe spiegare e rispiegare) un confronto che, come sempre, va ad arenarsi in un muro contro muro nel quale, alla fin fine, non ci si ricava niente.

    Un’ ultima osservazione: non erano forse indiscrete le domande personali (“Dove si colloca”?)?

    Buon prosieguo a tutti coloro che vogliono partecipare al Suo blog.

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    No, non era indiscreta visto che lei insulta gli italiani in mazzo: tutti,o in buonissima parte, secondo lei, semi deficenti debosciati in tutti i tempi ed ere geologiche senza appello, me compresa. Ho l’impressione che sia lei quello che non vuole dialogare, non dia la colpa a me io posso anche solo passare i commenti sui quali non sono d’accordo come pure quelli coi quali sono d’accordo ( e con lei sono spesso d’accordo) ma non posso pensare di fare da “passacarte” non è questo il motivo per cui l’ho aperto e ho cercato di spiegarglielo molte volte. Ma lei sembra refrattario a tutte le spiegazioni, mi chiedo come mai. E noto poco rispetto in certe sue affermazioni.
    Romolo qui lei viene solo per parlare dalla cattedra ( ce ne sono stati altri, lei è in buona compagnia) senza contraddittorio. Qui non funziona. La saluto mi stia bene. Se cambia idea io sono qui.
    PS: sarei anche stanca delle sue critiche, se non le piace il mio blog ne ha quanti ne vuole dove mandare le sue idee e dove nessuno oserà mai interloquire o contraddirla.
    PPS: “Ci si è mai chiesto, ad esempio, come sia possibile che in un periodo di crisi e di sventure, specie come l’attuale, dove si dice che tante attivita’ chiudono baracca, tanta gente e’ sul lastrico”? , si Romolo, qui “ce” lo siamo chiesti, molte volte, e ne abbiamo anche parlato e anche tanto, lei non è il solo a vedere le situazioni, il modo come pone le questioni presuppone che lei stia parlando con dei semi deficienti. Preferisco che lei si astenga piuttosto che abbia di “noi” questa opinione.

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  19. Signor Piccinini, lei dice:
    “La vera rivoluzione, come io la intendo e come sto cercando di far comprendere, è basata su ben altro: innanzi tutto sul democratico coinvolgimento popolare, etc.”
    “Le vere rivoluzioni devono coinvolgere il popolo, la società per migliorarla e non per soffocarla in una sudditanza insulsa.”
    “Ma se, viceversa, le rivoluzioni servono solo a mascherare gretti personaggi che vogliono prendere il potere per i loro escusivi interessi a scapito della comunità allora quelle non sono rivoluzioni bensì colpi di stato, frodi di massa sulla buona fede delle persone, strumentalizzare o approfittare di situazioni particolari solo per favorire il proprio tornaconto – vedasi appunto la “rivoluzione fascista” o “hitleriana”

    Questo suddividere le rivoluzioni, in rivoluzioni “vere” e “non rivoluzioni” è del tutto arbitrario .
    Le rivoluzioni sono “Mutamenti radicali di un ordine statuale e sociale, nei suoi aspetti economici e politici” (definizione secondo il vocabolario Treccani) e che, le piaccia o no, prescindono dal “democratico(?) coinvolgimento popolare”: il popolo può essere coinvolto o no, e prescindono dal fatto se migliorano o no la società, la cambiano, ma non sempre la migliorano, e comunque dipende dai punti di vista.

    La locuzione rivoluzione fascista, scomparsa dopo la caduta del Fascismo per ovvi motivi, fu ripresa degli anni settante del secolo scorso da studiosi non fascisti (George Mosse, Renzo De Felice, Zeev Sternhell, Emilio Gentile). De Felice considerò il fascismo, rivoluzione conservatrice. Il vocabolario Treccani riserva una particolare locuzioni alle rivoluzioni attuate da forze conservatrici e reazionarie, le chiama rivoluzioni bianche.

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  20. Non si inalberi.

    Io non voglio fare il professore con nessuno ne’ mettermi in cattedra: non è proprio il mio genere, checche’ Lei voglia pensare.

    Cerco solo di esporre, in maniera quanto più chiara ed obiettiva mi e’ possibile, i miei punti di vista che Lei invece (ma non mi permetto affatto di biasimarla ché ognuno può credere ciò che vuole), contesta puntualmente fraintendendo o volendo fraintendere, come, ad esempio, sul ruolo avuto e tenuto dai “partigiani” nella cacciata dei nazifascisti dall’Italia.

    Ma Lei pensa davvero che il regime fascista sarebbe stato buttato alle ortiche dai soli cittadini italiani?

    Crede davvero che i nostri concittadini di allora (e di sempre vista la nostra storia secolare) avrebbero avuto la forza la determinazione e la volontà di sollevarsi per abbattere quell’odioso regime gia’ anni prima che scoppiasse la guerra?

    Non credo proprio visto che, invece, all’epoca, Piazza Venezia (ed altre piazze) era piuttosto stracolma di oceaniche folle osannanti il… “Duce”.

    Affermo il mio scetticismo sulla natura patriottica e libertaria italica non perché io sia, come Lei pensa ed asserisce, una specie di antiitaliano.

    Tutt’altro.

    A me invece dispiace immensamente che il nostro Paese sta come sta proprio a causa di quei comportamenti, invero poco ortodossi, tenuti da gran parte dei nostri cittadini e dei nostri politici (che non vengono, quest’ultimi, da Marte ma sono italiani come chi li vota).

    Secondo Lei i “partigiani” che posero la bomba che uccise non so quanti militari Tedeschi a Roma causando, di conseguenza, la rappresaglia nazista delle Fosse Ardeatine, furono degli eroi o non furono piuttosto…. (ometto il giusto termine)?

    Un attentato, quello, tanto per ricordarlo, che portò alla morte centinaia di innocenti italiani che non c’entravano proprio niente.

    Perché gli autori di quella imboscata non ebbero le “palle” di mostrarsi ed affrontare dignitosamente ed eroicamente le conseguenze del loro gesto invece di stare nell’ombra e permettere l’eccidio di tanti innocenti?

    Salvo d’ Acquisto, che non aveva commesso nulla di male, invece, si consegnò ai nazisti pur di salvare persone incolpevoli .

    Quello si che fu ed è un eroe di fronte al quale mi caccio tanto di cappello ma non certo quei tanti cosiddetti “partigiani”, che Lei stima perché hanno… “combattuto” nella resistenza (sic).

    Molti di quelli, ben nascosti nella macchia, andavano a buttar bombe per poi far ricadere indirettamente la colpa su ignari cittadini che ne pagavano le conseguenze, salvo poi venir fuori una volta che gli invasori americani avevano compiuto l’opera di bonifica.

    Mi sembra come la mosca sulla testa del bue che all’interlicutore risponde impettita: “siamo arando”.

    Tanti di quegli “eroici personaggi”, sempre ben celati nella macchia, andavano razziando per cascine e casolari a portar via viveri e bestiame a poveri contadini e boscaioli e non solo masserizie trafugavano ma anche a violentar donne e ragazze!!!

    Le sembra normale che il popolo italiano, che Lei tanto apprezza (ma anche io amo la mia patria, cosa crede), dalla caduta dell’ impero romano d’occidente fino al 1918 d.C., ovvero per millenni, sia passato per una “infinità” di dominazioni (Eruli, Ostrogoti, Buzantini, Arabi, Normanni, Angioini …e chi più ne ha più ne metta), sempre diviso tra comuni, signorie, ducati, ecc. e senza che mai abbia sentito la impellente necessità di unirsi per mandare all’inferno tutti quei dominatori che venivano qui a far man bassa di tutto e a comandarci?

    Come si può definire una simile genia che tutto accetta passivamente pensando solo a darsela in quel posto gli uni con gli altri (Franza o Spagna purché se magna) invece di scrollarsi di dosso gli stranieri e acquistare un minimo di dignità nazionale?

    Del resto le cose non è che siano tanto cambiate da allora visto che ancor oggi si accetta impassibili che nostre aziende e tanti altri nostri marchi eccellenti vengano acquistati da stranieri (Cinesi in primis).

    Non venga a far la ramanzina a me ma apra piuttosto gli occhi sulla realtà del nostro Paese, osservi l’andazzo che si crea quotidianamente e si chieda dove si andrà a finire con questi politici, queste istituzioni e … questi cittadini, per lo meno una buona fetta di essi che pensano alle apericene, alle movide, alle vacanze ai Caraibi, a truffare lo Stato evadendo il fisco salvo poi piangere miseria, o tanto tanto altro che sarebbe oltremodo lungo citare.

    Se poi Lei vuole giustificare tutto e accusare me di essere un antiitaliano, uno che dialoga con semideficienti o che vuole offendereLa , o, magari, anche come uno che forse vuole mandare avanti gli altri per starsene in panciolle a vedere lo sviluppo degli eventi si sbaglia, e di grosso.

    Ma Lei può pensare e scrivere ciò che vuole sul Suo blog, visto che è Lei la regista.

    Temo, purtroppo, come accade col Suo blog, che le mie siano considerate solo delle… “scritte al vento”.

    Non fa niente. Cordiali saluti lo stesso!!!

    Risposta
    legga i quasi 1000 articoli che ci sono su questo blog e poi mi riscriva questa frase e giudichi se è opportuna.:”Non venga a far la ramanzina a me ma apra piuttosto gli occhi sulla realtà del nostro Paese, osservi l’andazzo che si crea quotidianamente e si chieda dove si andrà a finire con questi politici…”.
    Sul resto ho le mie opinioni, le ho già espresse. Le do il modo di esprimere le sue ancora una volta ma non commento, lascio ad altri giudicarle.

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