Il bello del PD

Dopo la sua forzata latitanza dal partito che aveva contribuito a fondare, Enrico Letta è tornato ricco di idee e serenamente spietato.

Votato all’unanimità, dopo solo un mese i mugugni dentro il partito ne sono già la colonna sonora. Per ora solo accennata, sottovoce, a cappella, ma più passano i giorni e più è destinata a salire di intensità

Il motivo: Letta  vuole imporsi, comandare. Fare il leader.

Perbacco, questo nel PD è già un’offesa da lavare con la candeggina per non lasciare la macchia.

Vuole due donne a capo dei gruppi parlamentari? Le vuole proprio. Lo ha detto in una recente intervista ed ha sollevato polemiche che già covavano sotto la cenere dopo la nomina dei suoi due nuovi vice  tra i quali l’economista Irene Tinagli.  Non gli bastava aver subito detto di volere lo ius soli e il voto a sedicenni? Cosa che aveva fatto rizzare i capelli in testa anche a Bersani che ormai se ne ritrova pochini nonostante il colore ancora pervicacemente brunito.

Ora esagera però. Ma chi si crede di essere? deve aver pensato il capogruppo al Senato Andrea Marcucci, amicone di Renzi e componente di Area Riformista, corrente prepotente nel partito e che fa capo a Renzi.

Renzi…chi era costui? Ah, già, ora rammento. L’ho visto da poco, ritratto con una capigliatura con ciuffo sporgente sulla fronte tipo tirabaci. La bocca larga e la faccia lucida di uno appena uscito dalla sauna. Si gode la vita e se la spasseggia per il mondo fingendo di passare di li per caso.

Letta, invece, se la spasseggia nel PD e vuole rivoltarlo come un collant.

Da partito plurale a partito femminile singolare.  Due donne a capo dei gruppi? è un’eresia che non si era mai sentita.

Non sarà che Letta in questi sette anni si sia guastato un poco nel meccanismo sinaptico? Delrio è pronto a lasciare il suo posto di capogruppo alla Camera ad una donna, a conferma di quel bravuomo che è sempre pronto a guardare al bene del paese, del partito e dei suoi figli, tanti, anche se ha detto che si rimette alla volontà delle deputate e deputati.

Mentre Andrea Marcucci, l’altro capogruppo al Senato, ha una spina nel piede sinistro che ha un nome e cognome e non è facile da togliere. E si ribella, protesta, non ci sta. Sai che novità?

Ha detto il segretario che nella foto del  gruppo dirigente del PD non ci devono essere solo maschi e le donne solo vice. Che coraggio!

Ma che cosa ha detto? Ma come ha osato?

Eppure sembrava già cosa letta capo ha.  Sembrava. Ma come sempre nel Pd, era solo apparenza. Ora comincia il bello, o la bella.

10 commenti su “Il bello del PD”

  1. Personalmente non credo tanto nei ritorni, ma è pur vero che Letta ha trascorso sei anni a Parigi a contatto coi giovani e che questa esperienza possa apportare un beneficio nel carattere e allargare le vedute. Ma sarà sufficiente per il recupero di un partito in crisi che sembra aver perduto la carica propulsiva e innovativa di cui ha bisogno? La domanda non è retorica, il dubbio verrà sciolto alla prova dei fatti.

    Certo, l’esordio sembra quello di un innovatore –largo alla donne e un occhio particolare ai giovani che vorrebbe far votare già a sedici anni- europeista, ambientalista, niente rotture –apparentemente neppure con Renzi (ma questo è tutto da vedere)- aperto al dialogo – non solo Leu, Calenda, etc, ma anche i 5stelle di Conte- e infine inclusivo, riprendendo l’idea di perseguire lo Jus soli.
    Insomma se voleva già delineare un nuovo carattere del partito, a parole sembra averlo fatto. Si aspettano i fatti che non possono esaurirsi nel dare potere alle donne, anche se questo è un passo fondamentale.

    E anche mi piacerebbe una impennata di coraggio: oggi Draghi ha riconosciuto che negli ultimi dieci anni gli investimenti al Sud sono dimezzati, e allora, che Letta si agganci a questa realtà e si faccia promotore per rivedere i piani di utilizzo del Recovery fund, che non può limitarsi al completamento di ciò che è già iniziato, ma deve colmare delle lacune, magari includendo quell’opera che aspetta de sempre di essere realizzata, quel Ponte sullo Stretto che, di per sé, darebbe una spinta non solo all’economia del Sud, ma anche a quelle del Paese tutto, completando un sistema di comunicazioni via terra efficiente e veloce, come qualsiasi Nazione moderna dovrebbe avere.
    Coraggio Letta, volere è potere.

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    Nella determinazione a cambiare veramente e nel coraggio di sovvertire l’ordine che si era costituito da troppo tempo dentro quello che era, negli intenti, almeno palesi, dei fondatori (in quello di Letta credo) un partito veramente inclusivo e di larghe vedute e di aspirazioni grandi, sta la forza di Letta. Potrebbe determinare altri cambi, far intravedere prospettive davvero nuove e non la solita minestra troppe volte riscaldata da chi pensava solo ed esclusivamente all’interesse proprio e di chi sta con lui.

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  2. Letta rappresenta alla perfezione il radical chic che ha caratterizzato il PD degli ultimi 20 anni che è stato capace più o meno solo di dare addosso al rappresentante di turno del centrodestra, prima Berlusconi e poi Salvini. Letta si presenta bene, insegna a Parigi, ma probabilmente ha visto un operaio solo in qualche documentario di repertorio. Esordisce con dei temi fortemente sentiti come prioritari dalla stragrande maggioranza degli italiani: lo ius soli e il voto ai sedicenni. Se il primo merita qualche riflessione, almeno per quanto riguarda i figli di immigrati che sono qui da anni (comunque non certo come priorità assoluta), il secondo è una cretinata tale che da sola meriterebbe il pubblico ludibrio. Già mi immagino le campagne elettorali su Instagram a suon di live e challenge.
    Letta poi vuole solo donne nei posti dirigenziali. Detta così sembra la solita gentile concessione di un uomo che si sposta per lasciar passare la donna. E’ controproducente anche per le donne, oltre che sembrare una lecchinata nei confronti del politicamente corretto. Se avesse detto che Rossi e Bianchi sono i migliori profili per quelle cariche, con Rossi e Bianchi donne, sarebbe stato meglio e affatto strano. Le donne vanno riconosciute se effettivamente brave e non perché… donne, e i posti se li devono meritare; e quando se li meritano li devono avere.
    Sul ponte sullo stretto, come si è già detto, inutile fare un bellissimo ponte al termine del quale uno precipita in una voragine della Messina-Palermo.

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    può darsi che Letta non abbia mai visto un operaio in vita sua, giusto. Ma perché, gli altri che li hanno visti? Letta ha tutti i difetti del mondo, ora che è leader del PD , ne troveremo a josa, però ha un pregio, almeno uno: è, senza ombra di dubbio una persona onesta. E non mi pare poco.
    In quanto alle donne.
    E dai con questa storia del se meritano va bene altrimenti anche no. Non è cosi Mauro, se lo lasci dire da una donna. Le donne se meritano meritano ma non vanno da nessuna parte perché gli uomini si mettono di traverso: sempre o quasi sempre.
    Letta non fa nessuna gentile concessione ma si comporta finalmente come un leader di partito che riconosce il problema. E anche questo non è poco. Vuole due donne perché sa che le donne che meritano quel posto ci sono e che però, sinora, sono sempre state osteggiate dagli uomini (o da altre donne che non le vogliono proprio in quanto donne) e non è una cosa da poco. Capisco che i capi dei gruppi parlamentari non sono delle pedine ma hanno un ruolo molto importante. Perché devono sempre essere maschi? E perché se cambia il segretario il segretario non può mettere chi vuole lui e se lui vuole due donne perché non può mettere due donne?
    Le donne vanno riconosciute se donne e brave non se brave e donne (esattamente come se uomini e bravi).E poi, sarebbe ora di finirla con questa storia che le “donne vanno riconosciute”, …Letta sta cercando di cambiare questo paradigma: ci vanno due donne e basta. E il prossimo segretario del PD, dovrebbe essere messo nero su bianco deve essere finalmente una donna, come DEVE essere donna il prossimo premier altrimenti siamo ancora e sempre il Paese dei campanelli (stonati)!

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  3. Signor Mauro,
    metta da parte i pregiudizi e aspetti almeno che Letta varchi la soglia del suo ufficio.
    Che ne sa se Letta abbia visto o no un operaio?
    Che ne sa se la scelta delle donne è una “gentile concessione”?
    Crede che sia così fesso da mettere nei posti chiave incompetenti tanto per dare “una lecchinata nei confronti del politicamente corretto”?
    In quanto al Ponte sullo stretto, non ripeta i luoghi comuni nazionale, non c’è nessuna voragine nella Messina-Palermo e se ci fosse andrebbe riempita contestualmente col ponte.

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  4. Letta ha nella sua agenda, tra i vari obiettivi, anche di far pagare a Renzi l’insultante episodio dell’ ” Enrico stai sereno”. E siccome il PD pullula di renziani e renzi- nostalgici, deve fare pulizia dei nemici e, spioni e cospiratori. I primi due che devono sparire sono ovviamente Marcucci e Del Rio, uomini di Renzi in posti chiave. Non potendo metterli brutalmente alla porta, si é inventato la scusa molto creativa che bisognava femminilizzare il partito e che lì ci volevano due donne. Insomma. ha usato due donne come mine per far saltare due caposaldi renziani. Quindi nessuna inclinazione od omaggio alle donne, ma cinico uso delle donne stesse per i suoi fini.Se fossi una donna non sarei tanto contenta di essere strumentalizzata ed usata così, ma non sono una donna e pertanto non mi può fregare di meno. Spero solo che la presa per i fondelli delle donne sia ben chiara. Tra i grandi problemi di Letta, poi, c’é quello di raccattare voti, da cui la strampalata idea del voto ai sedicenni ed il sinistro disegno di accogliere clandestini, trasformarli in rifugiati e carpirgli i voti. Avrà un minimo della mia considerazione se si occuperà dei principali problemi del paese e cioé la scuola e la giustizia. Ma si é mai visto un cattocomunista occuparsi dei veri problemi del paese? Sul Ponte dello Stretto stendo un telo. Ieri era la giornata dell’acqua ed in Sicilia non c’é un acquedotto che funzioni! Ma di cosa stiamo parlando!
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    io, da donna, spero che questa iniziativa vada in porto e ho l’impressione che sia una questione dirimente. Vedremo.
    In quanto alle potenzialità del Pd di migliorare il paese, volendo ci sono. Far uscire i renziani, poi, non mi sembra un’idea malvagia e se per farlo usa la questione di genere, ben venga. E’ la somma che fa il totale egregio amico! (cit.Totò).

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  5. Sig. Alessandro, 22 cavalcavia sequestrati perché a rischio crollo non depongono a favore della Messina Palermo. Se poi sull’onda del ponte approfittassimo anche per rendere antisismiche Messina e Reggio ci risparmieremmo molte lacrime in futuro.
    https://www.lasicilia.it/news/cronaca/397391/sequestrati-22-cavalcavia-lungo-la-a20-palermo-messina-rischio-crollo.html
    Su Letta non è proprio un pregiudizio visto che è già stato a capo del PD.
    Sig.ra Mariagrazia, un atteggiamento “risarcitorio” nei confronti delle donne non è, a mio giudizio, a favore della parità di opportunità. Sembrerebbero sempre quelle “messe là” da un uomo. Cosa che non accade ad esempio per Meloni, visto che nessuno sulla Terra oserebbe contestare che è a capo di un partito perché è stata la migliore.
    Basta dire che le donne non sono al potere perché gli uomini sono brutti e cattivi. Il potere, se proprio lo volete, lo dovete prendere.

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    Letta è stato vice di Bersani, ministro e premier.
    Mauro, a me quello di Letta non sembra un atteggiamento risarcitorio ma corretto. Io chiedo da anni che alla segreteria ci vada una donna, ma nessuno mi ha ascoltata, a suo tempo ho votato Bindi ma non ha vinto. Nel Pd si fanno le primarie per eleggere il segretario (a meno di casi urgenti, come questo) mai una sola volta è stata eletta ua donna e nella “rosa” dei candidati alle primarie ci sono quasi sempre uomini. Ma non perché sono “brutti e cattivi” (smettiamola una buona volta non ho mai detto questo, salvo per gli stupratori e assassini o quelli li definirebbe bravi uomini, Mauro?) ma perché in Italia va cosi. Se lei non se n’era mai reso conto appieno, non mi stupisce, il maschilismo è un problema che ha effetti negativi sulla vita delle donne non degli uomini. Anche Meloni, prima di diventare il capo, è stata facilitata nella carriera da uomini importanti, non scherziamo, ciò non le toglie nulla della sua determinazione e capacità.
    La società è formata d uomini e da donne, i primi da che è mondo hanno sempre influenzato la vita delle seconde discriminandole e mettendosi di traverso ogni volta che potevano e volevano. Anche ora, nonostante le battaglie durissime che le femministe hanno dovuto ingaggiare nei secoli passati. E’ storia, Mauro, non me lo invento io. Ma quando dico questo non parlo di tutti gli uomini, sia ben chiaro! Ma di parecchi, si.
    Le donne non “chiedono” di essere facilitate ma neppure osteggiate ed è qello che succede ancora e se Letta da uomo e segretario del Pd si fa paladino della loro causa (non essere discriminate), ben venga. Non può che essere positivo, avrebbero dovuto farlo anche gli altri segretari perché il Pd nasce proprio per combattere le disuguaglianze e le ingiustizie sociali. L’ingiustizia di privare le donne della possibilità di diventare dirigente in un qualsiasi contesto è molto attuale nonostante il terzo millennio e la pretesa di modernità. Del Rio non è contrario alla donna al suo posto come (forse) non lo è Marcucci, entrambi vorrebbero mantenere la poltrona (di più il secondo), ma nessuno dei due si è sognato di dire che sarebbe anche ora che quel posto fosse occupato da ua donna come non lo hanno mai fatto i segretari che si sono succeduti,ma al contrario, non hanno trovato nulla di strano che fosse ancora e sempre un uomo ad occupare tutti o quasi i posti di dirigente. Renzi è un caso a parte: ha promosso le donne ma lo scopo era anche e soprattutto quello di far risaltare se stesso.
    Letta lo ha detto chiaro: non possiamo essere un partito di dirigenti tutti al maschile. Più chiaro di cosi! E non ha “concesso” nulla, ha solo riconosciuto una anomalia e io penso che gli faccia onore. Ha detto, tra le altre cose: : “Irricevibile una prima fila di soli uomini”, quella è roba da Orban, non può essere il biglietto da visita per un grande partito europeo.”. Mi pare un buon inizio e non una “concessione”. Anche le donne votano, Mauro anche se solo dal 1946. Fu il movimento delle donne a chiederlo e furono però gli uomini al governo allora a “concederlo”:
    “Con il Nord Italia ancora occupato dalle truppe tedesche, il 30 Gennaio 1945 nel Consiglio dei Ministri fu discussa, su proposta dei partiti guidati da De Gasperi (Democrazia Cristiana) e Togliatti (Partito Comunista), proprio l’estensione del diritto di voto alle donne. Quel giorno ci fu la maggioranza dei partiti che si dichiarò favorevole.
    Il 1 Febbraio 1945 fu emanato il Decreto Legislativo luogotenenziale n.23, conosciuto come Decreto Bonomi, riguardante “l’estensione alle donne del diritto di voto”. Con questo decreto, nel nostro Paese veniva concesso il diritto di voto a tutte le donne sopra i 21 anni, escludendo le prostitute schedate che esercitavano la professione fuori dalle case autorizzate. Non prevedeva però per le donne la possibilità di poter essere eleggibili.” (da Pagine curiose).
    Letta, a mio avviso, ha detto qualcosa di più del solito ipocrita: “le donne hanno la capacità e il diritto di prendersi il potere, lo facciano”…si, per poi alzare muri.

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  6. Quando leggo certe risposte mi assale un dubbio: sono io che non mi spiego o è lei che non capisce? Ah saperlo…..

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    il dubbio che a non capire le risposte possa essere lei, non l’assale mai vero? A lei assale sempre la certezza che siano gli altri a non capire, mai viceversa.Lei è infallibile e perfetto dunque? E comunque se una risposta non la soddisfa potrebbe chiedere lumi invece che polemizzare e insinuare sempre “incomprensioni” da parte degli altri quando la risposta non le piace o non va nel senso che lei vorrebbe. Cioè quasi sempre. E protesta persino quando sono d’accordo con lei.
    Lei scrive tra l’altro: “ha usato due donne come mine per far saltare due caposaldi renziani. Quindi nessuna inclinazione od omaggio alle donne,”…sarebbe forse questo che non avrei capito? Lei Banchi usa di queste colorite espressioni ( a dire la verità piuttosto pesanti) per indicare in Letta la malvagità di volersi vendicare di Renzi usando le donne come scudi umani…ma si rende conto di quello che dice? In questi sette anni, se avesse voluto vendicarsi di Renzi, ne avrebbe avuto molte occasioni. Ora è al posto di Renzi e non mi sembra tornato col coltello fra i denti, feroce sanguiario come lo descrive lei, proprio per nulla. Se non sottolineo certe sue esternazioni è per non appesantirle di più, ma se mi costringe, come in questo caso, le dico che non mi piace affatto questo modo di giudicare una persona che sinora si è dimostrata una persona per bene e un politico di tutto rispetto. Le sue intenzioni, sono fin troppo chiare, non si preoccupi, non ha bisogno di recitare la parte del pensoso incompreso.

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  7. Sig. Mauro ci sono opere che necessariamente se ne trascinano altre, si fa il Ponte che facilita trasporti e commercio e si fanno le opere viarie locali di collegamento, altrimenti la spinta per far queste manca, tanto -si dice- non c’è commercio e non c’è nulla da trasportare.
    È così che funziona, le opere servono per lo sviluppo (cosi furono i trafori delle Alpi) non al contrario, si aspetta prima lo sviluppo (che non avviene proprio perché non ci sono le opere) e poi si provvede alle opere.
    D’altro canto il Ponte non si farebbe in un minuto, e nel contempo si farebbe il resto.

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  8. X Sra Gazzato : Lei dice : “In questi sette anni, se avesse voluto vendicarsi di Renzi, ne avrebbe avuto molte occasioni “. Ma in che modo , scusi? Letta era in un esilio felice e dorato a fare il professore . Come avrebbe potuto vendicarsi? La vendetta la sta attuando adesso, ora che qualcuno ( chi?) l’ha voluto come segretario del PD. Il confronto mortale Letta / Renzi non si spiega solo con la giusta rivalsa di Letta, ma anche alla luce della sopravvivenza stessa del PD. Se alle prossime elezioni, il PD non aumenterà i suoi voti ( ora è il terzo forse quarto partito) e non avrà disinnescato Renzi definitivamente, il PD può salutare baracca e burattini ( e non sarei certo io a piangere…). Letta dunque deve stanare tutti i nostalgici e le vedove di Renzi ( che sono molti!) nel PD. L’operazione “due donne capogruppo” é una soluzione molto creativa per far fuori senza troppo spargimento di sangue ( sperano loro) due renziani collaudati. L’idea che siano due donne é il cavallo di Troia per far saltare il banco. Era questo che volevo dire. Cioé che due donne si troverebbero proiettate sotto l’occhio di bue più per strategia che per merito. D’altra parte , anche con Renzi l’utilizzo cinico delle donne era ampiamente diffuso. Basti pensare a quello che ha fatto con la Bellanova : prima l’ha fatta Ministra per avere qualcuno nel CdM, e poi quando ha fatto tutto il casino per far saltare Conte, l’ha fatta dimettere per mettere in crisi il Governo. Gestita e telecomandata come una bambola di pezza. Non sono d’accordo con lei, Signora Gazzato, quando dice che la Meloni anche si è avvalsa dell’aiuto di uomini importanti. Lei si è ben distinta da Fini, non si è mai asservita a Berlusconi, ha preso le distanze da Salvini. E’ partita da un misero 2% con Larussa ed adesso é il secondo partito italiano. La Meloni si é fatta tutta da sola. Spero che trovi il mio modo diesprimermi rispettoso ed ll’altezza del suo blog.

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    e io non sono d’accordo con lei signor Bianchi. Ma non dica che non capisco perché è lei a volere che si capisca sempre quello che vuole lei.
    Ed è lei più spesso a non capire o far finta di non capire me. IO non sono mai stata renziana e l’ho criticato fin dall’esordio e non sono mai stata una sua fan, ma tutto il contrario, ma quello che scrive qui sul suo modo di trattare le donne glielo passo ma non lo condivido, che Renzi abbia fatto tanti errori sono la prima a dirlo e potrà trovare prove anche qui sopra, ma che le donne che lei cita si siano lasciate spupazzare da lui in quel modo anche no. Non è giusto soprattutto nei loro confronti descriverle in quel modo.
    E non aveva bisogno di spiegare niente perché avevo capito anche prima e non sono del suo parere. Penso e credo alla buona fede di Letta nel volere che il partito cambi e cambi davvero e non la melassa propagandistica fatta finora anche da chi sembrava aver portato la rivoluzione.
    Le ripeto: vedremo, io non ho però le sue certezze, ma per ora gli do fiducia e spero che riesca a riportare il PD a crescere di nuovo nella fiducia della gente, abbiamo bisogno di gente che dice quello che fa e fa quello che dice.
    E abbiamo bisogno di partiti seri e di politiche serie e non di pollai dove i galletti si spennano tra loro. Questo vale per il PD come per gli altri partiti. Non è solo il PD ad avere problemi al suo interno.

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  9. Ecco come Letta spiega la sua decisione di puntare sulle donne:
    https://rassegnastampa.news/letta-insiste-con-le-donne-ma-cosi-puo-diventare-un-segretario-dimezzato

    Io, comunque, non sono d’accordo con quel “segretario dimezzato” e neppure con le tante critiche che gli sono piovute da molte parti (molte da parte di donne) per questa sua impuntatura. La ritengo una mossa fondamentale per dare finalmente un aspetto decente ad un partito che ultimamente aveva rinnegato la sua stessa natura.

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  10. Nominata capogruppo alla camera Simona Malpezzi attiva nella corrente Base riformista che fa capo a Renzi. Sostituisce Marcucci,
    Chi diceva che Letta voleva sostituire i due capigruppo renziani, solo perché tali, dunque, sbagliava.
    Malpezzi al posto di Marcucci è senza dubbio una novità. Lo strapotere degli uomini dentro ai partiti nei posti di potere potrebbe subire un colpo significativo grazie a Letta. Un buon inizio.

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