Regime de che?

La campagna di demonizzazione sul governo Meloni è continua, incessante e inopportuna. Io, che da sempre voto a sinistra, la trovo insopportabile.

Cito da un articolo di Huffpost di oggi a firma Elio Vito solo questa frase:

“Peggio, abbiamo un governo e dei governanti che difendono, tutelano, vogliono solo persone che la pensano come loro, che votano per loro.

Per tutti gli altri, giornalisti, magistrati, industriali, editori, insegnanti, professori, militanti, attivisti, oppositori, critici, comuni cittadini che la pensano diversamente e votano diversamente vi è solo la gogna, la criminalizzazione, l’esclusione.

Non sarà fascismo ma puzza davvero tanto di regime.”

Ma davvero stiamo vivendo in un regime? E come mai allora Vito può scrivere questa frase cosi profondamente denigratoria di un governo che sta li da un anno, votato dagli italiani democraticamente e con una larga maggioranza?

Non solo il partito della Premier Giorgia Meloni, Fratelli d’Italia, nei sondaggi è ancora al 29 per cento circa. Gli italiani sono cosi scemi da non riconoscere di stare vivendo in un regime e continuerebbero a votarlo?

Mentre il maggior partito rivoluzionario italiano, quello per intenderci che alle politiche superava il 30 per cento dei voti, si ritrova con la metà circa e se si andasse a votare ora prenderebbe forse, alla meglio, qualche voto in più o in meno di quel 15 per cento che ottiene nei sondaggi. Per non parlare del PD, quello che con Renzi alle europee ottenne il 41 per cento e che ora nei sondaggi sta esattamente a metà (come i cinquestelle), come mai?

Ma se siamo già in un regime come afferma Elio Vito dalle pagine online di HP, come mai i parlamentari di questi due partiti non fanno fuoco e fiamme ma sono persi in questioni di scarso interesse (tipo le loro ubbie sui campi larghi o stretti e intese o mica intese di comodo) o addirittura, la leader da poco votata del PD, sembra già in vista di sostituzione?

La gente che vive la propria vita tutti i giorni con i problemi che ha la vita di tutti i giorni non passa il tempo a cercare le pulci sui vestiti di Meloni o dei componenti del governo, ma pensa a viverla come può o al meglio e durante tutti i governi che hanno visto destra e sinistra contrapporsi o unificarsi, abbiamo avuto diversi se non molti problemi e l’Italia non ha fatto quei giganteschi passi in avanti promessi da entrambi gli schieramenti, ma al contrario si trova su chine pericolose ormai da anni anche con al governo illuminati scienziati come i grillini, quelli della cancellazione della povertà e molto altro rimasto nei sogni di chi li ha votati.

Dunque perché tanto livore verso questo governo, da subito tacciato di puzzare di fascismo e ora di un non meglio definito “regime”?

Mi sa che quello che puzza in questa rappresentazione continua è ancora e sempre l’incapacità di tanti italiani di accettare una donna a capo del governo e di accettare che la democrazia prevede alternanza e non sempre e solo chi ci piace e ci paga profumatamente per scrivere tutto e il suo contrario su governi di segno opposto a chi detiene la proprietà del giornale. L’obiettività non è di questo mondo o di questo paese e se il fascismo ha attecchito lo ha potuto fare anche (certo non solo) grazie alla scarsa intelligenza o stupidità di chi vede solo il bene nel proprio orto e figure losche aggirarsi in quello altrui. Insomma opportunismo elevato a politica. Criticare è giusto persino doveroso, demonizzare, il più delle volte, controproducente e comunque disonesto e la negazione della democrazia.

5 commenti su “Regime de che?”

  1. Ho cercato di leggere l’articolo completo di Elio Vito su Huffinfton Post, ma a parte testata, sottotitolo ed i primi due paragrafi, non sono potuto andare oltre perche’ avrei dovuto abbonarmi al giornale. Onestamente, preferisco spendere i soldi della mia pensione per altre cause. Regali per i miei cinque nipotini (ormai preferiscono “cash”, cosi’ possono mettere da parte le sterline per comprarsi quello che desiderano, sempre sotto la supervisione dei genitori) e beneficenza a RNLI (Royal National Boat Institution), British Red Cross, Salvation Army (chissa’ mai che un giorno incontrero’ Major Barbara!) ed Imperial College di Londra (tramite una borsa di studio di questa universita’ riuscii ad ottenere un MPhil in geologia).
    Ritornando al sottotitolo dell’articolo di Elio Vito, “La polemica con Stellantis sa di minaccia, Amato critica e viene epurato, caccia alle colpe di Ilaria Salis, comprensione per i blocchi degli agricoltori (degli ecologisti no). Si vive di doppio standard: difendere l’amico, bastonare il nemico”, sembrerebbe che questi commenti non siano abbastanza consoni con il credo del suo partito: “Radicali Italiani (RI) è un partito politico italiano, che si definisce liberale, liberista e libertario” (Wikipedia).
    Per quanto mi riguarda, di sicuro questa situazione non accadra’ mai tra me e questo signore.

    R
    ecco l’articolo, non so se riuscirà a leggerlo
    https://www.huffingtonpost.it/politica/2024/02/03/news/non_e_fascismo_ma_abbiamo_un_governo_autoritario_altre_prove-14981682/?ref=HHTP-BH-I14927104-P1-S3-T1

    E. comunque ai governi autoritari Vito dovrebbe essere abituato visto che quelli che hanno preceduto questo non hanno tenuto in grande considerazione il parlamento sempre trattato come se non ci fosse, in particolare da un certo Conte che ha emesso quantità industriali di Dpcm dettati dalle varie emergenze e se non fosse decaduto, scommetto che ci saremmo ancora in emergenza. Ma lui non era autoritario, no faceva solo il bene del popolo italiano… non ricordo che Vito lo abbia mai tacciato di essere autoritario o che si vivesse in un regime.

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    • Sfortunatamente, per leggere l’articolo completo, l’Huffington Post esige il pagamento (anche se scontato) di qualche decina di euro per un abbonamento annuale. Preferisco pertanto fare un salto al pub e sentire, tra una birra e l’altra, il parere di John detto Britannica perche’ ne sa una piu’ del diavolo (secondo lui!).
      R
      dopo ci faccia sapere.

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      • Britannica mi ha sconsigliato di prendere per oro colato il commento di Ennio Vito (Corleone ha aggiunto…). Secondo lui la terza pagina del Sun e’ molto piu’ interessante da un punto di vista culturale ed educativo.
        Nel frattemo nell’Irlanda del Nord, dopo due anni di stallo, sono state scelte due donne alla guida del governo: Michelle O’Neill (Sinn Fein), Prime Minister, ed Emma Little-Pengelly (DUP), deputy Prime Minister:
        “https://www.belfasttelegraph.co.uk/news/politics/stormont-returns-all-ministers-appointed-as-michelle-oneill-and-emma-little-pengelly-elected-first-and-deputy-first-minister/a563476334.html”.
        Sarebbe interessante sentire i commenti di Don Vito, se ne e’ all’altezza.
        R
        (per i pochi che non lo sapessero la terza pagina del Sun parla di ricette di cucina…o giù
        di li.)
        Una buona notizia e speriamo che siano all’altezza di un compito difficile quanto prestigioso, auguri!
        Eccole in una foto storica:
        https://www.theguardian.com/uk-news/2024/feb/03/michelle-o-neill-sinn-fein-stormont-first-minister-republicans

        Anche qui viene spiegata meglio la portata dell’evento:
        https://www.ilpost.it/2024/02/03/michelle-oneill-prima-ministra-irlanda-del-nord/?homepagePosition=6
        molto interessante non solo per gli irlandesi.

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  2. Il fatto è che, in Italia, si continua a pensare che, se le elezioni le vince la destra, ci deve essere stato un errore da parte della sinistra, un fraintendimento da parte degli elettori che non hanno capito le vere intenzioni ecc…
    In altre parole, i governi di destra sono “incidenti” o “malattie” da indagare e capire perché non si ripetano.
    D’altra parte, i giornali, la RAI, la magistratura e gran parte dell’apparato burocratico dello Stato sono tuttora guidati in maggioranza da persone nominate negli anni passati dalla sinistra, e le posizioni di questi poteri forti non sono aggiornate rispetto alle posizioni attuali del popolo italiano.
    Rispetto a ciò il fatto che il PdC sia una donna accentua il disagio (doppio incidente).
    R
    “doppio incidente” dice Lenzini. Infatti il fatto di definire la nomina di una donna “incidente” è rivelatore del “disagio”.

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  3. Ovviamente, il disagio è riferito a quello che pensano i poteri forti, non certo a quello che penso io.
    R
    si, certo, avevo capito, ma era un po’ per “vivacizzare”…

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