Un brutto spettacolo

Le donne morte ammazzate dai compagni o ex tali, in media un centinaio all’anno solo in Italia, non possono parlare ma , forse, se potessero farlo ci direbbero di smettere di celebrare la giornata a loro dedicata se poi non si da seguito con misure concrete per fermare questo scempio quasi quotidiano. Ora che abbiamo una donna primo ministro, con tutti i grandi problemi che ha già, credo che dovrebbe farsi carico anche di questo e dimostrare coi fatti che lo ritiene un’emergenza alla quale porre qualche rimedio. Io non ho ricette magiche ma certo l’educazione e la prevenzione ed il controllo, potrebbero fare la differenza.

Maggiori sforzi nell’ampliare le misure di deterrenza: più controlli da parte delle Forze dell’Ordine potenziando quei settori che si occupano di prevenire la violenza contro le donne e poi consultori familiari e cura e aiuto ai figli delle tante donne uccise che spesso rimangono all’improvviso orfani di entrambi i genitori come è successo nel recente caso di Spinea (Ve).

La giornata loro dedicata una volta l’anno è poco, quasi niente e ormai serve solo ad aumentare i dissidi tra chi su questo tema ha idee molto diverse o quasi incompatibili. Un brutto spettacolo e un’inutile perdita di tempo che andrebbe impiegato meglio e con maggiore impegno da parte di tutti ma soprattutto delle Istituzioni.

2 commenti su “Un brutto spettacolo”

  1. Sono già 104 le donne vittime di femminicidio in Italia dall’inizio dell’anno 2022, il che farebbe pensare ad una leggera risalita del dato rispetto al 2021. La differenza, però, potrebbe anche dipendere dal criterio col quale si definisce l’uccisione di una donna come femminicidio (uccisa perché donna).
    Dai dati Istat, Istituto nazionale di statistica, sulle vittime di omicidio nell’anno 2021, emerge che “le vittime uccise in una relazione di coppia o in famiglia sono 139 (45,9% del totale), 39 uomini e 100 donne (quindi, i femminicidi sono più del doppio del maschicidi). Il 58,8% delle donne è vittima di un partner o ex partner (57,8% nel 2020 e 61,3% nel 2019). I minorenni sono uccisi da persone che conoscono. Inoltre, dai dati Istat emerge che è straniero il 19,1% delle vittime, di cui il 63,8% sono uomini e il 36,2% donne.
    In totale, nel 2021 i dati Istat riportano 104 femminicidi, su 119 omicidi con una vittima donna:
    • sono 70 le donne uccise nell’ambito della coppia, dal partner o ex partner;
    • sono 30 le donne uccise da un altro parente;
    • sono invece 4 quelle uccise da conoscenti in ambito affettivo o relazionale.

    Le nazioni in Unione Europea con più femminicidi (2019):
    1. Francia: 285
    2. Germania: 276
    3. Spagna: 126
    4. Italia: 111
    5. Polonia: 80

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  2. Una delle cause scatenanti la furia omicida maschile è proprio la denuncia della donna dei maltrattamenti ricevuti. Allora, le autorità preposte comincino col dare maggiore peso a tali denunce, anziché prenderle sottogamba, come spesso è successo. La donna che denuncia deve essere protetta, almeno per un periodo tale che serva a far digerire all’uomo lo “sfregio” ricevuto: perché questo è l’effetto ottenuto dalla denuncia, un risentimento insano verso chi si ribella alla legge della sottomissione della donna. Le forze dell’ordine dovrebbero avere una sezione specializzata nella protezione delle denuncianti

    Questo non risolve il problema a monte, ma almeno limiterebbe le conseguenze mortali nell’immediato. Il problema a monte è culturale, occorre abbattere la cultura maschista, e più in genere della violenza, che ancora resistono nella nostra società. La giornata commemorativa non serve a niente se costituisce solo un alibi per metterci la coscienza a posto,

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