Contentine

La pilllola è andata giù. Con un poco di zucchero è scesa nello stomaco del PD e ora due donne sono capogruppo.
Ai malpensanti che dicono sempre che le donne devono prendersi il potere non andrà giù per molto perché diranno che a darglielo è pur sempre stato un uomo. Però sono state le donne, Bindi in testa a dire che il PD era troppo “maschile”, nel senso che aveva solo uomini ai vertici.
Ora ci sono anche due donne ai vertici. Due donne a “comandare” o almeno a provarci. Per molti sembrerà un sacrilegio, un contentino dato da Letta a due che non se lo meritavano. Ma non importa, ciò che conta è il risultato.
Sentiremo critiche infinite su di loro come se i loro colleghi maschi ne fossero per diritto divino esenti. Ma non importa, un po’ di giustizia è stata fatta.
Non sono simpatiche? E chi se ne importa? Perché gli altri due lo erano? L’importante è che sappiano lavorare, ma anche qui sentiremo molti mugugni, le donne come fanno sbagliano, sempre.
L’importante però era anche cominciare a togliere l’ipocrisia delle “quote” mai rispettate. disprezzate ma almeno un indizio di luce in fondo ad un tunnel infinito.
Non cambieranno il PD, forse il PD cambierà un po’ loro. Ma cambiare significa anche fare cose che fanno storcere il naso ai tanti lorsignori che starebbero sempre al top a pontificare. Ora, anche se gli dispiace, pontificheranno un po’ anche le donne.
Evviva la differenza.

23 commenti su “Contentine”

  1. Eccomi qua! Malpensante che sostiene che le capegruppo sono state nominate da un uomo, presente! Non è così? Erano le migliori figure per quelle posizioni o sono solo le migliori figure per affermare il riscatto femminile? Spero la prima. A me che ci siano delle donne nei posti di potere non dà alcun mal di pancia, però il n. 1 del PD non è ancora Rosy Bindi. E’ un primo passo di un partito progressista che insegue molto da lontano un partito conservatore, che però è l’unico veramente guidato da una donna che si è presa la leadreship. “Contentine” è il titolo giusto. Se alle donne del PD va bene così… la rima eccola qui!

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    Beh, Mauro un primo passo, poi forse viene anche il secondo. Ma lei pensa che le donne debbono per forza sempre giusificarsi se arrivano ad un posto di potere? La domanda dovrebbe essere, secondo me: le lasceranno lavorare per il bene di un partito progressista che dovrebbe fare il bene del paese? Non è un compito facile ma è giusto provarci ed è giusto che le donne facciano fino in fondo la loro parte. E che non siano sempre escluse dalle stanze dei bottoni.

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  2. Dovranno giustificarsi se elette perché donne, mai se elette perché le migliori. Non credo che Merkel o le presidentesse di Estonia, Finlandia o Norvegia debbano alcuna giustificazione al mondo. Quando invece Letta dice che elegge delle donne in quanto donne, il sospetto (magari non fondato) che ci fosse un uomo che meritava di più quel posto ci sarà sempre.
    Resta il fatto che se le priorità del PD sono ius soli e voto ai 16enni, non lo voterò né con gli uomini né con le donne.

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    Non credo ci fosse nessun uomo che meritava di più quel posto, la domanda non dovrebbe neppure porsi, perché non si è mai pensato ai tanti posti occupati da uomini che avrebbero meritato una donna? Deve diventare normale e non un’eccezione.
    Letta ha fatto finalmente un’operazione verità: ha messo in evidenza una situazione vergognosa per un partito progressista e democratico e ha attuato un cambiamento che solo un leader coraggioso poteva attuare. Potrebbe, come prossima mossa sostenere un segretario donna.

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  3. Non solo la Merkel, anche la Thatcher e le varie altre, la capa della BCE, del FMI, la capa prima della Federal Reserve USA e adesso ministro del tesoro USA, eccetera, eccetera.
    sono tante le donne con incarichi importanti dovuti alla loro determinazione e alla loro dedizione.
    Quelle due che nella smania di mostrarsi femministi che ha preso il PD, in mancanza di altre idee, sono state imposte non hanno assolutamente niente nei loro curriculi che giustifichi la nomina.
    Inutile il discorso: e tanti uomini che titoli hanno? Dipende, quelli che prima occupavano quelle cariche qualche titolo ed esperienza ce l’avevano e l’hanno tuttora.

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  4. Signor Facchin proprio non la va giù che due donne siano state nominate a certi vertici.
    Non crede che Letta ne sappia qualcosa più di lei?
    Un saluto.

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  5. No, non credo proprio che Letta sia un genio e quando Renzi lo defenestrò si mostrò anche pavido. E’ solo un piccolo democristiano di provincia, con uno zio importante. Quanto alle donne io apprezzo quelle che si fanno strada con le loro capacità.
    Difficile da capire?

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    (Mi scuso con Radicale se mi intrometto, per favore Facchin, la prossima volta indichi a chi è diretto il commento).
    no,non è difficile ma lei che ne sa, scusi, delle capacità di Deborah Serracchiani e Simona Malpezzi? Una è stata anche presidente della Regione Friuli Venezia Giulia. Bocciate a prescindere in quanto donne? Come volevasi.

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  6. X Signor Radicale Libero: Enrico Letta, nella sua fugace ed imbarazzante esperienza di Premier, nominò Cecile Kienge quale Ministro dell’Integrazione. Gli unici titoli che aveva la Kienge erano che era donna e di colore. Credo che i fatti dimostrarono l’insensatezza di quella scelta. La Kienge non aveva nè il background politico nè la sensibilità nè l’intelligenza per ricoprire un ruolo così delicato. La sua attività si limitò ad insultare Salvini senza codtrutto e strategie. Certo che mettere in quella posizione una congolese figlia di un signore con un numero imprecisato di mogli e circa 50 figli fu una scelta per lo meno discutibile. Come suprema sensibilità la Kienge non dimostro la minima partecipazione quando il nodtro Ambasciatore venne massacrato nel suo paese ( Congo). Questo è Letta e queste sono le donne che sceglie. Forse il Signor Facchin avrebbe fatto meglio.

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    Cécile Kyenge
    @ckyenge
    ·
    22 feb
    #RDC In un attacco ad un convoglio delle Nazioni Unite, hanno perso la vita:
    Luca Attanasio, ambasciatore italiano in Congo,
    Vittorio Iacovacci, carabiniere e scorta dell’ambasciatore
    Mustapha Milambo, l’autista
    Solidarietà e condoglianze alle loro famiglie!
    RIP!”
    Come vede Bianchi, si sbaglia. In quanto ” “insensatezza” farebbe meglio ad informarsi. questa cosa le sembra:
    https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/01/14/kyenge-orango-calderoli-condannato-per-gli-insulti-allex-ministro-aggravante-razziale/4895789/
    E gli “insulti” mi pare che piuttosto li abbia ricevuti.
    In quanto poi alle mogli del padre…beh, un certo provincialismo noi italiani siamo sempre pronti a “sfoggiarlo” in tante occasioni. Questa è una.
    Ora lascio la parola a Radicale, mi dispiace, ma anche in questo caso mi sono sentita di interventire.
    PS: se l’esperienza di Letta è stata “fugace” non è stato certo per colpa sua. Onestà intellettuale vorrebbe che lo si specificasse.

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  7. X Sra Gazzato:. Prego notare :
    1. Io sono un povero Cristo e vedo e sento le cose normali che si dicono in giro. Sfido chiunque a trovare un intervento della Kienge sulla morte dl povero Attolico. Che lei mi mostri un tweet od una mail od altro messaggio tanto anonimo e nascosto quanto fastidiosamente ufficiale non significa nulla. La Kienge, che ha ricevuto tanto bene dal nostro paese, ed il cui paese tanto dolore ci ha dato, poteva essere all’altezza di un parlamentare europea invece che quello di una fredda burocrate. Ma come suol dirsi, la classe non é acqua.
    2.Cosa c’entra l’insensatezza con le bordate che si sono tirate la Kienge e la la Lega ?
    3. Cosa c’entra il provinciallismo italiano con il fatto che quella deputata avesse un padre capo trib§ con 4 moglie e che gli aveva regalato una trentina di fratelli? Mi sfugge il nesso. Le ricordo che la missione della Kienge era l’integrazione ( con 4 mamme e 30 fratelli ??)
    4. L’esperienza di Letta é stata fugace perché qualcuno gli ha scippato la poltrona, ma anche perché lui se l’é lasciata scippare. O no? SE il buongiorno si vede dal mattino….

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    Bianchi
    un altro commento cosi e la cancello per sempre dal blog le sta bene cosi?
    E tanto per parlare chiaro dire che Kienge ha insultato Salvini è menzogna, caso mai è lei che ha subito attacchi di ogni genere.
    Poi che fosse brava, adeguata o incapace e raccomandata non me ne può interessare di meno (la sua è solo polemica strumentale), ma che cosa va a tirar fuori? Non ho tempo da perdere dietro a sterili polmiche e se crede di intimidirmi si sbaglia di grosso, posso fare benissimo a meno dei suoi commenti come delle sue polemiche e se io “intervengo” nel mio blog lei ha due scelte: Prima: non leggermi Seconda : andare alla ricerca di blog gestiti da gentiluomini pari suo, ne trova quanti ne vuole.
    Ps: ho cancellato le frasi gratuitamente sgarbate a me dirette perché non consento né a lei né a nessuno di rivolgermele, soprattutto nel mio blog. Se la dia lei una regolata. Chiaro?

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  8. Signor Facchin, lai parla di “defenestrazione”, non fu così, Renzi decise di far mancare i voti delle sua corrente e Letta si dimise, tutto si svolse nell’ambito costituzionale.
    Che poteva fare Letta? Imbracciare un kalaschnicov e far fuori Renzi?
    Quanto alle donne lei parte del presupposto che quelle scelte da Letta non hanno saputo farsi strada. Chi glielo ha detto?
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    Renzi lo ha cacciato dicendogli “Stai sereno” per mettersi al suo posto, lo chiami come vuole, ma non che ha “fatto mancare i voti”…stiamo alla realtà delle cose, per favore.

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  9. Signor Bianchi, ammesso e non concesso che Cecile Kienge fosse quell’incapace che lei descrive, che ha a che fare ciò con Deborah Serracchiani e Simona Malpezzi?
    Il fatto che Cecile Kienge fosse “congolese figlia di un signore con un numero imprecisato di mogli e circa 50 figli”, non pregiudica minimamente la scelta fatta da Letta: valgono le capacità, no? E che fosse capace lo testimoniano i 93mila voti raccolti con cui nel 2014 fu eletta al Parlamento Europeo.

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  10. A Radicale libero. Letta avrebbe dovuto dire a Napolitano: il parlamento mi ha dato la fiducia, mi dimetto se il parlamento me la toglie e non per un diktat di Renzi.
    Quanto alla Kienge non so di suoi commenti o meno, ma ricordo che quando parlava della sua famiglia in Congo, poligama, col padre con non so quante mogli e quanti figli, diceva che quell’uso non era negativa…

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  11. Aggiungo sulla Serracchiani. Fu messa candidata alla regione Friuli V.G e dalla coalizione dei partiti e per questo fu eletta) ma fu fallimentare difatti dopo mancò la rielezione.

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  12. Io sono una donna, giovane, ma trovo un po’ stucchevole questo dire eccessivo che mettere una donna in qualche posto è meglio che mettere un uomo. A me non interessa il sesso, ma le idee e le capacità.
    Ad esempio, a una donna che avesse votato contro la legge sul divorzio preferisco di gran lunga un uomo che quella legge la sostenne. E questo vale per tutto.
    Io ho una laurea (matematica, specialistica) e non me l’hanno data in quanto donna ma in quanto ho seguito un curriculum di studi e ho dimostrato di averlo fatto con profitto.
    Noto anche una contraddizione in tante donne che si agitano molto per la causa femminile. Ossia che a questo fervore uniscono un moralismo bigotto per quanto riguarda atteggiamenti ritenuti troppo liberi in materia erotica. Lì una donna deve stare in certi canoni…

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    ancora col bigottismo? La laurea non l’ha presa in quanto donna? Ha seguito il curriculum di studi? Ma cosa pensa che le altre donne laureate abbiano ottenuto la laurea solo perché donne o non perchè hanno studiato e si sono impegnate a fondo? Ma che dice Silvia? Dagli uomini mi aspetto di tutto.. dalle donne di più.
    Guardi Silvia, come ho già avuto modo di dirle, che lei preferisca gli uomini, in qualsiasi materia si disquisisca, ormai lo abbiamo capito tutti, qui ci sono solo quasi uomini, non le sarà difficile ottenere applausi a scena aperta. Per quanto riguarda gli atteggiamenti liberi in materia erotica, non si preoccupi eccessivamente, come ho già avuto modo di significarle, per quanto mi riguarda lei è libera di uscire dai canoni e anche dai cannoni. Se poi incontra sulla sua strada qualche femminista affetta da bigottismo moralista, se ne faccia un baffo e tiri dritto per la sua strada, male non fare paura non avere. Però qui è pregata di mantenersi dentro i canoni previsti da questo “scorcio di fiume con cignotti”, senza puntini di sospensione.

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  13. Signor Radicale Libero : Letta ha sempre tirato fuori le signore per i suoi propri disegni politici : la Serracchiani e la Malpezzi sono state volute perchè Letta doveva sradicare i renziani dall’esecutivo e ha deciso di farlo nella maniera più indolore possibile usando la foglia di fico delle quote rosa. In realtà bisognava soltanto disinnescare Marcucci e Del Rio. Con la Kienge , Letta aveva voluto creare un forte elemento di shock nel suo Governo : donna, nera, responsabile dell’integrazione degli immigrati. Si può pensare a qualcosa di più provocatorio di questo? Di fatto, la Kienge era un medico senza nessuna esperienza politica, che non seppe mai neppure proporre un progetto od un programma. Il fil rouge che lega le due capogruppo alla Kienge sono sempre le solite, ossesive quote rosa. Signor Radicale, quando la Kienge fu eletta al parlamento europeo, il PD all’epoca si aggiudicò circa il 40 per cento dei voti. In quelle circostanze 93,000 voti ad una candidata di colore, con tutti i buonisti ipocriti che ci sono in Italia, é veramente il minimo sindacale. La dimostrazione delle capacità della Signora sono chiaramente dimostrate dall’oblio in cui é sprofondata successivamente. Ma in Italia qualche volta ci piace fare gli strani. Ricorda quando elessero Miss Italia una ragazza domenicana mulatta? Cosa ci vuol fare, siamo fatti così.

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    certo, perché Conte invece di politica e anche di resto era davvero un gran campione.
    La Miss Italia mulatta? Beh?Denny Mendez è italiana a tutti gli effetti e allora dove starebbe la stranezza?

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  14. Gentile Mariagrazia, lo “Stai sereno” di Renzi era condizionato, stai sereno se fai le riforme, etc. Comunque ammetto che non è stata una dimostrazione di amicizia, ma è pur vero che, in politica, l’amicizia non può, anzi non deve condizionare le decisioni.
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    beh, già meglio, amicizia? ma per favore. Un gesto inqualificabile quello di Renzi, rimasto proverbiale.

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  15. Signora Silvia chi avrebbe detto che “mettere una donna in qualche posto è meglio che mettere un uomo”?
    Si sta parlando di far cessare la discriminazione di genere, che c’è, è innegabile.
    Non significa affatto preferire una donna incapace ad un uomo capace, ma, togliere quelle barriere che non permettono alle donne di emergere.
    L’esempio che fa lei non calza, negli studi la donna non è discriminata, lo sarà spesso quando vorrà accedere ad un posto di potere.

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    beh, non è discriminata nello studio…adesso, diciamo, ma per secoli lo è stata eccome.

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  16. Io trovo stucchevole scrivere ad un blog gestito da una donna per dare sempre ragione agli uomini e poi io di femministe col bigottismo moralista non ne incontro, incontro però qualche maschilista amorale, ma me ne faccio il baffo.
    Io però certe provocazioni …beh me sto zitta va altrimenti esco anch’io dai canoni.

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  17. X sra Gazzato : mi spiega cosa c’entra Conte avendo parlato di Letta? Mistero! Per quanto attiene la Miss Italia mulatta, Lei si domanda dov’è la stranezza. La risposta se l’è data da sola: appunto è una stranezza.
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    “Ma in Italia qualche volta ci piace fare gli strani. Ricorda quando elessero Miss Italia una ragazza domenicana mulatta? Cosa ci vuol fare, siamo fatti così.”
    Lo ha scritto lei. Non io, non facciamo i furbi, le ho già risposto che Denny Mendez è italiana e che sia mulatta non è rilevante e a me non importa nulla. E Conte non aveva esperienza di politica come lei dice non l’aveva la dottoressa Kienge eppure ce lo siamo tenuti a fare il premier tre anni. “la Kienge era un medico senza nessuna esperienza politica, che non seppe mai neppure proporre un progetto od un programma.”
    Se lei non ricorda quello che scrive il problema è suo.
    Ma su Kienge sono state fatte fin troppe polemiche e si è dovuta difendere già da troppi attacchi e lo ha fatto sempre civilmente. Andiamo oltre, parli se vuole delle due capo gruppo del Pd e non rimesti in cose che non c’entrano con questa discussione.

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  18. Dall’elaborato della signora Serena evinco che le donne che scrivono in questo blog gestito da una donna, devono dare sempre ragione alla BM in quanto donna. Sarà l’effetto Letta. A me non verrebbe mai di dare ragione in base al genere, ma in base al contenuto. Se i maschi danno ragione ai maschi e le femmine alle femmine si crea un conflitto che va al contrario di quello che serve alle pari opportunità o ad una sana competizione fra persone. Immagino però che Serena fosse seria solo per metà.
    Ad esempio, condivido alcune cose dette dal sig. Bianchi, ma su alcune avrei da ridire: la miss Italia mulatta, se aveva i requisiti per partecipare aveva anche il diritto di vincere. Un po’ come quando Larissa Iapichino vince le gare si salto. E’ italiana e porta lustro al nostro Paese. Lo stesso vale per gli sciatori azzurri, che spesso parlano con l’accento delle Sturmtruppen.

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    Mauro, se legge bene Serena non ha detto che le donne devono dare sempre ragione alle donne e torto agli uomini. Ma quando mai? Io sono spesso d’accordo sia con donne che con uomini e quando non lo sono lo dico ad entrambi senza fare differenze di genere, mai pensato di farne, ma ha scritto che le sembra strano che ci siano donne che scrivono quasi esclusivamente per dare torto ad altre donne. Questo, credo, volesse dire Serena.

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  19. Provincialismo dire che avere quattro o cinque mogli e una ventina di figli non rientra nella nostra cultura? Ed europea e occidentale in generale? Scusi, MGG, forse lei esagera!

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  20. Serena, lei di donne con idee molto conservatrici sui temi di morale e di etica non ne ha mai conosciute? Forse personalmente, ma ce ne sono tante, come no! Ha presente ad esempio la senatrice Binetti? Contro divorzio, aborto, contraccezione, nuovo diritto di famiglia, contro tutto. E milioni di donne come lei. E io confermo che a queste preferisco gli uomini con mentalità aperta e illuminata. Ripeto che per me contano le idee e non il sesso.

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  21. luigi facchin
    3 Aprile 2021 alle 21:52

    “Provincialismo dire che avere quattro o cinque mogli e una ventina di figli non rientra nella nostra cultura?”

    Signor Facchin
    è provincialismo scandalizzarsi di una cultura diversa dalla nostra e giudicare le capacità di una persona in base alla cultura da cui proviene.
    Lei non s’è limitato a rilevare la differenza tra la nostra è l’altra cultura, ma ha preso come pretesto l’altra cultura per affermare l’inidoneità della Kienge ad occupare quel posto.

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  22. Che la Kienge fosse del tutto inadeguata a qualunque incarico politico era cosa assolutamente certa. Lei disse che venendo in Italia dell’Italia non sapeva niente. Poi il PD, per dimostrarsi apertissimo, l’ha candidata e fatta eleggere al Parlamento europeo dove la Kienge naturalmente non ha fatto assolutamente niente e probabilmente non capiva nemmeno cosa fosse la UE. Tutto grottesco in nome del multiculturalismo…

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