Repressione

La democrazia italiana è davvero precaria se arriva ad impedire il diritto di esprimersi. La ministra della Famiglia Roccella è stata contestata e impedita di parlare del suo libro al salone del libro di Torino, da un gruppo di giovani manifestanti. Piuttosto scalmanati e soprattutto maleducati, sono entrati e le hanno impedito di profferire parola. Lei ha invitato la loro rappresentante sul palco dove ha letto il comunicato che si era preparata, ma poi la protesta è continuata fragorosa e la ministra, rassegnata, si è seduta piuttosto sconfortata.

Dal palco qualcuno ha gridato “fascisti” ai manifestanti e loro hanno ululato un Buhhh gigantesco.

Si fa cosi? E’ questa la Democrazia che ha in testa chi è andato a protestare? Questo sarebbe l’insegnamento dei padri costituenti? Siccome Roccella appartiene all’esecutivo in carica guidato da Meloni (nota miliziana fascista) prima donna premier e vista di malocchio da sinistra come è ovvio (soprattutto perché l’ha scalzata), allora che si fa? Si boicottano tutti i suoi ministri e si fanno piazzate ovunque pur di confermare che si tiene ai valori democratici?

Ma li hanno violati loro per i primi quei valori. La contestazione ci sta, ma deve lasciare all’altro la possibilità di parlare altrimenti si può chiamare in un solo modo: repressione e non è una parola che si ispira ai valori democratici, tutt’ altro.

5 commenti su “Repressione”

  1. Il concetto che molti non riscono a capire è che in democrazia, come dice la parola stessa, il potere ce l’ha il popolo, e lo esercita eleggendo i suoi rappresentanti.
    E le nostre elezioni sono quanto di più trasparente e controllato ci sia al mondo.
    Chi non accetta il risultato delle elezioni è uno che non accetta le regole della democrazia, e preferisce i metodi squadristi, dove una minoranza violenta impone il suo volere alla maggioranza moderata.

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  2. Leggo le peggio cose su ‘sta Rocella, non l’avevo mai sentita nominare prima che diventasse ministra: integralista, cattolica, ex radicale, antiabortista…, naturalmente i media di sinistra.
    sarà, ci credo, però, trattarla come se fosse l’ultima delle cretine. Non farla parlare, che cosa risolve?
    Il governo è in carica da sette mesi ( ma chi saranno quei cretini ch lo hanno fatto eleggere?) e non ho letto una sola parola che non fosse di denigrazione totale e di netto rifiuto di tutti i ministri (uno più fascista e scemo dell’altro, a quanto pare)…ma,mi chiedo, i governi precedenti avevano messi tutti geni nei vari ministeri?

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  3. Signora Gazzato, credo che la politica del cecchinaggio a spese di chi ha vinto la battaglia non paghi.
    Gli attacchi e le critiche dure danno risultati prima delle elezioni e non dopo.
    Quando si terranno le nuove elezioni gli elettori non ricorderanno quanto si dice in questi giorni e decideranno in base ai risultati ottenuti dal governo uscente.
    E un’opposizione che ha basato la sua azione sul cecchinaggio dei membri del governo in carica non ne uscirà con una buona immagine.
    Una volta che la maggioranza ha insediato il suo governo il ruolo dell’opposizione è di lavorare in Parlamento dando il suo contributo, anche critico, ai lavori del governo, non fare propaganda fuori dal Parlamento.
    Bonaccini non lo avrebbe fatto.

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  4. Mi ha sempre incuriosito l’atteggiamento di quelli che lottano strenuamente per la tolleranza e sono intolleranti con quanti non la pensino come loro. Siccome sono tollerante, se non lo sei anche tu allora non ti tollero.
    Evidentemente c’è qualcuno che deve fare pace col proprio encefalo. Probabilmente sono gli stessi che per combattere l’inquinamento imbrattano monumenti che devono essere lavati con tanta acqua e sapone.
    R
    mi sembra un ottimo esempio. Karl Popper ne ha fatto un famoso paradosso: ““La tolleranza illimitata porta alla scomparsa della tolleranza. Se estendiamo l’illimitata tolleranza anche a coloro che sono intolleranti, se non siamo disposti a difendere una società tollerante contro gli attacchi degli intolleranti, allora i tolleranti saranno distrutti e la tolleranza con essi.”

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  5. E’ quello che dissi ad un mio amico naturaliista che è ferocemente antirazzista e si indigna appena percepisce il minimo sintomo di discriminazione, anche nelle parole.
    Gli dissi: “Oscar Wilde avrebbe detto che non c’è persona più intollerante di chi si batte contro l’intolleranza”.
    R
    Ah Oscar Wilde, mica Luigi Lenzini…

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