Il Papa e Zelensky

Il bagaglio appresso del premier ucraino non può essere che la sua tristezza, la sua determinazione e poco altro: un cambio di biancheria, uno spazzolino da denti, e un cambio di vestiti militari, quelli che indossa da quando Putin ha lanciato l’invasione del suo Paese

Per uno che vive a stretto contatto con la morte da oltre un anno è più che sufficiente.

Zelensky è venuto in Italia per molte ragioni, non ultima, credo, dimostrare al suo invasore che non lo teme. Qualche porta qualcosa del presidente russo, di recente dopo i droni sopra il Cremlino aveva sentenziato: “Zelensky deve morire”.

Beh, se proprio deve morire, il premier ucraino deve aver pensato che era meglio morire da vivo. E questo spero avvenga quando Ben Altro che Putin avrà deciso che è arrivata la sua ora.

Per ora viaggia e viaggia anche tanto per uno “condannato a morte” e sotto tiro costante dell’armamentario russo miliare e mediatico.

Il suo incontro con Papa Francesco, credo sia stato il suo obiettivo principale. Non credo considerasse che sarebbe avvenuto il giorno della commemorazione della Madonna di Fatima, il 13 di Maggio, no, non lo credo. Credo piuttosto che il caso abbia voluto che accadesse in questo giorno che, per chi crede, può essere un segnale.

I due: il Papa e Zelensky mi sono sembrati legati da qualche cosa ed ho pensato a cosa. Mi è venuta in mente la Croce: entrambi ne portano una, il Papa quella di Cristo che lui rappresenta in terra e Zelensky quella del suo popolo, l’Ucraina devastata e massacrata da un uomo senza pietà. Il viso del premier ucraino è quello di un giovane uomo provato dalla sofferenza ma non rassegnato, al contrario molto determinato ad avere Giustizia e Pace per il suo popolo. Il volto del Papa è preoccupato per le sorti del mondo, per le implicazioni di questo conflitto che lui cerca di fermare da un anno, ma senza risultati. Almeno sinora.

I due, in questo momento mi sono sembrati assomigliarsi un po’, non sembri mancanza di rispetto: Papa Francesco ha dimostrato quanto la sua umanità sia presente in tutte le sue manifestazioni e non credo se ne avrebbe a male.

Nessuno può leggere nel futuro, ma credo che questo incontro tra i due possa segnare una svolta nelle sorti del conflitto. Una svolta positiva anche se Zelensky ha detto che non ha bisogno dei mediatori. La “mediazione” di un Papa, anche se non richiesta è sicuramente la benvenuta e Zelensky lo ha affermato facendogli visita e con quella mano sul cuore: “E’ un grande onore”.

Ma la Pace non è e non deve essere ottenuta con una resa, lo ha detto il Presidente Mattarella e lo ha detto soprattutto il premier ucraino determinato a andare fino in fondo nella difesa del suo popolo e del suo territorio. E il Papa non può che stare dalla sua parte.

17 commenti su “Il Papa e Zelensky”

  1. Tra i vari personaggi politici, ecclesiastici, intellettuali, commentatori, giornalisti che hanno accolto Zelensky con larghi sorrisi e calorose strette di mano, addirittura con ammirazione, non ce n’è stato uno che gli abbia chiesto di spiegare:
    -Che ci faceva Victoria Nuland, l’attuale Sottosegretaria di Stato per gli affari politici di Biden, nel 2014, mischiata ai rivoltosi nella piazza di Maidan?
    -E dopo il golpe che ha destituito il legittimo presidente Yukanovych, in che maniera sono stati represse le minoranze russofone del Donbass per mano del battaglione Azov?
    -Ha memoria della strage di Odessa?
    -E come pensava che reagisse Putin alle continue forniture di armi da parte degli USA, alle varie esercitazioni Nato in Ucraina ai confini con la Russia, alle pressanti richieste di Zelensky di entrare nella Nato, l’organizzazione militare nata contro la Russia?
    -E crede davvero in una possibile vittoria senza che questo produca una vera ecatombe di uomini, militati, civili, bambini, soprattutto nel suo Paese?
    -E fino a quando una guerra civile tra fazioni opposte, e una guerra di confine col vicino russo debba coinvolgere l’intero Occidente rischiando di tramutarla in guerra globale?
    Niente di tutto questo, i pavidi personaggi hanno fatto a gara ad alimentare le pretese di chi, con la sua condotta cieca contro il nemico Russo ne ha provocato la reazione, tanto che la Repubblica titola a tutta pagina la più colossale delle menzogne “Le armi italiane salvano vite”
    R
    Zelensky è premier dal 20 maggio 2019, le domande che fai in parte andrebbero fatte a lui, credo saprebbe rispondere con precisione a questo interrogatorio (per lo più balle messe in giro dalla propaganda russa), in parte ai suoi predecessori soprattutto ai collusi coi russi. IO, per quel che ne so ti ho risposto molte volte, ma ho molti dubbi che a te interessino le risposte. Come vedi anche a me capita di avere dei dubbi.
    Ma questa è la più grossa:
    “Niente di tutto questo, i pavidi personaggi hanno fatto a gara ad alimentare le pretese di chi, con la sua condotta cieca contro il nemico Russo ne ha provocato la reazione, tanto che la Repubblica titola a tutta pagina la più colossale delle menzogne “Le armi italiane salvano vite”

    I “pavidi personaggi” hanno risposto come si conviene a chi non crede alle balle seminate ovunque dal russo. La “condotta cieca” come la chiami è la consapevolezza di chi conosce le balle del russo e non si fida di lui. IL nemico russo è nemico per sua volontà non fosse andato ad invadere l’Ucraina e a fomentare finte guerre civili per avere il pretesto per invadere tutto il territorio, tutto questo non sarebbe mai successo. Le armi italiane salvano civili presi di mira dai russi da un anno.

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  2. “Polls in Russia show that Russians tend to believe anyone who is in authority: truth is not a value in itself, but a subset of power. As one recent poll by the Open Minds Institute concludes, Russians tend towards “belief that the government is right, solely because it is the government and it has power”. If Putin can show he is powerful, through impunity globally and victory on the battlefield, then he is “believed”. Defeat him on the battlefield, undermine his system in the courts, and his power to define reality will slip. It’s not just truth that leads to justice, it’s justice that leads to truth.”
    Fonte The Guardian int.

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  3. Il fatto è che noi discutiamo su chi ha ragione e chi ha torto, o su chi ha più torto, o su cosa è giusto ed etico fare, su cosa la nostra coscienza ci dice che è giusto ed etico fare ……
    Nel frattempo, una guerra va avanti da oltre un anno distruggendo l’Ucraina e facendo decine di migliaia di morti da ambo le parti, ma soprattutto in Ucraina. L’economia ucraina viene distrutta, l’Europa dovrà pagare i danni perché la Russia non ha soldi e gli americani si tirano fuori. Le nostre economie vanno male per aver interrotto i rapporti commerciali con la Russia, nel nostro magro bilancio statale dobbiamo ricavare gli aiuti all’Ucraina sacrificando le necessità degli italiani.
    E per giunta non si ha idea di come potrà andare a finire questa brutta storia.
    Qualcuno si illude ingenuamente che si possa chiudere la guerra respingendo i russi oltre confine, e che tutto finisca lì.
    Nella migliore delle ipotesi avremo un nuovo Afghanistan, nella peggiore avremo una guerra mondiale e l’Italia potrà essere colpita da bombe tradizionali o addirittura nucleari.
    E nessuno, ad eccezione del papa, si da da fare per risolvere questa situazione.
    Anche in passato abbiamo avuto ubriacature simili a questa, e sono finite in una guerra mondiale.
    R
    Ma non scriva certi paroloni, se li tenga per i suoi incubi o quelli dei geo pseudo politologhi finti pacifisti che legge e ascolta.
    Le ubriacature le ha chi pensa di fermare il russo a parole. Quelli si che sono ubriachi, di menzogne di propaganda, di retorica e di profezie di falsi profeti di sventura o esperti della Qualunque o di pennivendoli prezzolati che ci sguazzano. Gli ucraini sono sobri invece loro sanno con chi hanno a che fare e non da oggi.

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  4. Signora Gazzato, ma lei, realisticamente, la vede una soluzione a portata di mano?
    Pensa che la Russia si ritirerà dai territori occupati e perderà tutto: la Crimea, il Donbass (che a questo punto non avrà neppure l’autonomia amministrativa), gli affari con l’Europa, il suo prestigio internazionale?
    Che la Russia accetterà le basi aeree e missilistiche americane piazzate sui suoi confini? Per usare un titolo di Oriana Fallaci, si accontenterà di un “Niente e così sia”?
    Io non lo vedo verosimile.
    Temo che la Russia, di fronte a questa prospettiva, che significherebbe la rovina, metterà in campo tutte le sue forze convenzionali.
    Per esempio, che bombarderà Kiev sul serio, come finora non ha mai fatto.
    Immagino che gli ucraini cominceranno a colpire la Russia nel suo territorio, magari bombardando Mosca.
    Pensa che la Cina accetterà una distruzione umiliante del potenziale bellico della Russia, col che si troverebbe da sola contro gli USA?
    Mi pare che stiamo scivolando verso la catastrofe, e non capisco come facciano tanti a rallegrarsi per come stanno andando le cose. Mica siamo in una sala scommesse ad entusiasmarci seguendo sul video il cavallo che è in testa ….!
    R
    ma quale sala scommesse ma di che parla? Questa è una tragedia, Putin è il colpevole e nessun altro. Le faccia a lui queste domande, gli chieda quanto pensa di poter reggere a prendere in giro il mondo lei compreso? Ha disseminarlo di balle colossali il mondo e di bombe e non solo in Ucraina, se non lo fermiamo prima.
    Si faccia un giro sui siti seri, non legga la propaganda russa e si domandi lei come possa finire, io non lo so.
    Quello che so è che il russo deve portare il suo signor c. fuori dall’Ucraina, poi si vedrà. La storia non le insegna nulla?

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  5. Della visita a Roma del presidente ucraino Volodymyr Zelensky non mi ha colpito la sua felpa scura d’ordinanza che ormai fa parte di quello che possiamo chiamare look politico ma quel logo stampato sulla felpa. Trattasi di un simbolo che ci riporta a Stepan Bandera, nazionalista ucraino che nel 1941 collaborò con i nazisti nell’offensiva contro l’Unione Sovietica che dopo la conquista di Leopoli parteciparono al primo “progrom” che portò al massacro di migliaia di ebrei… Bhe trovo un po’ curioso se non fuori luogo che il presidente Zelensky lo ostenti fieramente… Possibile che nessuno se ne sia accorto? Che dire infine del rifiutare in modo così sprezzante il tentativo di Papa Francesco di una mediazione per la pace? A Roma, a Berlino, a Londra il presidente ucraino ha chiesto solo armi, armi, armi. armi per sconfiggere la Russia. Ciò che vuole non è ridare serenità al suo popolo ma sconfiggere la Russia. Ovvero un capriccio alle spalle del suo popolo
    R
    si chiama Tryzub ed è lo stemma ufficiale dell’Ucraina.
    “Dopo il ripristino della statualità nazionale ucraina nel 1991, la Verchovna Rada con la sua risoluzione “Sull’emblema di stato dell’Ucraina” del 19 febbraio 1992 ha approvato il tridente come l’emblema dell’Ucraina.[8] Secondo l’articolo 20 comma 4 della Costituzione dell’Ucraina, adottata il 28 giugno 1996, l’elemento principale del grande emblema di Stato dell’Ucraina è il simbolo dello Stato Principesco di Volodymyr il Grande”
    Lei chiama capriccio difendersi da una offensiva che sta portando da un anno morte e distruzione nel suo paese…leggermente eufemistico.
    In quanto al resto. Polemica senza fondamento: il Papa non si è offeso per niente ed ha capito che il senso di quello che ha detto Zelensky è che lui vuol contare al tavolo dei negoziatori e non cedere niente al suo aggressore. E se non lo ha capito comunque Zelensky lo ha spiegato.

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  6. Anche io considero “un capriccio” l’ostinazione di Zelensky e aggiungo infantile. La sua esigenza più pressante dovrebbe essere la PACE e quindi la richiesta di armi è davvero fuorviante
    R
    bene, ma, nel frattempo, in attesa della pace che non arriva e chissà quando arriverà, come si difende dalle bombe dei russi? Con la cerbottana?

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    • Ma se ci si ostina a rifiutare i protocolli di pace come potranno sperare che cessino i bombardamenti?? Zelensky è come quella moglie che va dall’avvocato per la separazione e riferendosi al marito dice «lo voglio lasciare in mutande!!»
      R
      beh, probabilmente è una ex moglie generosa. In quanto al “ci si ostina a rifiutare”…, chi sarebbe ad ostinarsi a rifiutare?

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      • Suvvia sig.ra Gazzato davvero non sa chi si ostina a rifiutare la trattativa di pace? Appare palese. L’ultima trattativa rifiutata sdegnosamente in ordine di tempo è quella proposta dalla Santa Sede. Segno eclatante che della pace non gliene frega niente. Sta giocando alla guerra … sulla pelle degli ukraini.
        R
        A me appare palese, che a non voler parlare di pace sia chi sta aggredendo con le armi gli ucraini da oltre un anno e non si chiama Zelensky ma Putin.

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        • Vede, c’è una regoletta semplice che vale dalle scaramucce dei bambini fino alle guerre: se una parte non fa il primo passo per far la pace, l’altra continuerà a bombardare.

          R
          “scaramuccia” o una banda di bulli che aggrediscono chi è indifeso e in netta minoranza, e lo massacrano e poi scappano dandone la colpa a chi hanno lasciato a terra pestato e sanguinante. E poi, l’aggredito dovrebbe alzarsi e barcollante e moribondo fare “il primo passo” e chiedere di non dargli il colpo di grazia. Sempre se nel frattempo non è stramazzato al suolo, morto. E “una parte” è chiaramente riferito a quella che viene bombardata. Sarà anche un “regoletta semplice” ma se chi bombarda incessantemente da oltre un anno, poi ti denuncia come quello che non vuole la Pace, la regoletta semplice diventa una trappola mortale per chi “fa il primo passo”. Zelensky sa bene con chi ha a che fare.

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      • Chi sarebbe ad ostinarsi a rifiutare?
        Ultimamente Zelensky, quando ha detto al papa che gli proponeva la sua mediazione che lui vuole vincere e non mediare.
        R
        la sua posizione è chiara, lei sta con quelli che chiedono la pace stando al fianco di chi ha invaso un paese sovrano e lo sta massacrando da oltre un anno. Una posizione chiara e netta che conferma ad ogni post che scrive.

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        • Signora Gazzato, lei si è posta una domanda e io le ho dato la risposta. Sono fatti, non posizioni.
          R
          Lenzini, lei continua a fare il furbo. Io non mi sono posta alcuna domanda, l’ho posta ad un commentatore e non era lei. Lei ha ben pensato di rispondere per lui.
          Lei mi fa proprio scema vero? Ci pensi prossimamente Lenzini a quello che scrive, perché la mia pazienza non è infinita. Spero di essere stata chiara.

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  7. Signora Gazzato, lei dice che non ha idea di come possa andare a finire questa guerra, però è convinta che la linea seguita finora, che l’ha protratta per oltre un anno, sia quella giusta.
    Zelensky, in questo momento, non si sta difendendo dalle bombe dei russi. Li sta attaccando sparando lui missili e cannonate su un territorio che è sì occupato dai russi, ma è pur sempre Ucraina abitata ancora da ucraini.
    Strano che i suoi missili e le sue cannonate finora non abbiano ammazzato nessuno, tanto meno bambini, a dimostrazione che l’informazione su questa guerra è pura propaganda.
    Per far sì che i russi smettessero di lanciare missili e cannonate, basterebbe che si dicesse disponibile ad un cessate il fuoco.
    Beninteso, solo un cessate il fuoco. Nessuno parla di arrendersi.
    Ieri nel programma di Lucia Annunziata, Andrea Riccardi, non certo un filorusso, ha detto che non c’è altra via che aprire un negoziato.
    Lui è un negoziatore esperto, e ha ricordato che, per far cessare la guerra in Mozambico, lui e la delegazione che era con lui hanno lavorato 2 anni e mezzo.
    Nessuno si è arreso e alla fine si è trovato un accordo.
    Ma Zelensky non vuole lasciare il tavolo di gioco perché pensa di avere in mano le carte vincenti. Se intanto il suo popolo continua a morire non gli interessa.
    E’ venuto dal papa solo per invitarlo/diffidarlo a non immischiarsi, e di lasciarlo vincere. Il senso delle sue affermazioni, al di là dei giri di parole, è questo.
    R
    Senta Lenzini, non me ne voglia, non voglio essere scortese, lei dimostra di essere affezionato al mio blog ed io la ringrazio.
    Detto questo (come fanno i politici), non affermi cose che io non dico e che dice lei facendo un’operazione contorta. Lei continua a fare qui una sua narrazione falsa. La sua narrazione è quella dei russi, la sua narrazione riprende la propaganda russa e la propaganda russa è proprio questa: frottole e farle passare per verità. Lei questo, sul mio blog non lo può fare perché io le dirò sempre che lei parla come la propaganda russa. Che se ne renda conto o meno NON è un problema mio.

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  8. Buongiorno Mariagrazia, io credo che critiche e cautele si possano muovere anche a Zelensky e al suo gruppo. Se volessi muovergli una critica, sarebbe molto simile a quella espressa in questo intervento di oggi su Italians:
    https://italians.corriere.it/2023/05/15/lettera-diritto-di-avere-le-armi/
    In effetti sin dall’inizio della guerra della russa all’Ucraina ho temuto che il primo ministro e relative elites si calassero giocaforza nel ruolo della trincea da restarne invischiate. Sia chiaro: fanno l’unica cosa che possono fare. Ma riusciranno ad uscirne? Che Ucraina sarà quella del dopo guerra? Queste domande per me non spostano la questione delle armi: che (secondo me) nei occidentali abbiamo il dovere di fornire. Ma bisogna tenerne conto nella diplomazia e nell’approccio su alcune questioni, come adesioni alla NATO e all’UE, evitando salti in avanti. È un percorso su un filo sottile, per il quale non vedo sul nostro lato i giocolieri giusti. Saluti
    R
    Buongiorno Francesco,
    francamente non capisco cosa intenda per “giocolieri giusti”. Per quanto riguarda la divisa di Zelensky, non sono d’accordo con la lettera che cita. Il premier ucraino lo ha detto da subito che si vestiva da soldato perché il suo paese è in guerra e la guerra l’ha lanciata Putin invadendo in armi un paese sovrano. Si veste da soldato perché si sente un soldato e non capisco come questo non venga recepito. Esprime uno stato d’animo e la vicinanza al suo popolo, ai soldati e ai civili che sono tutti in trincea dal primo giorno di questa guerra. Guerra, non operazione speciale. Quindi nel suo abbigliamento, io, personalmente non ci vedo nulla di strano, anzi.
    Come sarà l’Ucraina dopo? Posso risponderle solo che spero che sia libera e democratica come il suo leader e il suo popolo che combatte da oltre un anno la vogliono: libera e democratica e non oppressa da uno che ha cercato con tutti i mezzi di assoggettarla. E credo sarà un bene per tutti, non solo per gli ucraini.

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    • Sui giocolieri giusti mi sono espresso male per attenermi al parallelo sul camminare in equilibrio su un filo. Purtroppo sto perdendo la padronanza con la scrittura in italiano dopo anni di permanenza all’estero, me ne accorgo anche nelle mail che scrivi a mia madre. Tornando a Zelensky, i giocolieri giusti sarebbero i leader europei che mi pare non abbiamo né idee chiare né compattezza sui rapporti tra noi europei e Ucraina una volta finita la guerra. Chi subito in UE, chi prudenza, chi parla di destino ineludibile chi si metterà di traverso. Tante dichiarazioni e anche salti in avanti. Io sono per la prudenza.

      Su Zelensky: a me personalmente non dà affatto fastidio la sua giacca mimetica. Spero però che sappia riporla quando sarà il momento. Questo è l’unico timore che nutro riguardo il personaggio. Proprio per questo, anche se può sembrare paradossale, auspico per l’Ucraina tutto l’aiuto necessario, anche militare, per far terminare l’aggressione russa al più presto. Cordiali saluti.
      R
      grazie per la risposta Francesco, ora è chiaro. Non si preoccupi il suo italiano va benissimo, anzi scriva più spesso per tenerlo in allenamento.
      Io non credo che Zelensky si voglia tenere la divisa a vita, penso anzi, che non veda l’ora di ritornare a mettersi abiti “civili” e quando avverrà sarà un giorno importante e non solo per lui e il suo popolo.

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  9. Noi avevamo un generale che combatteva il covid in mimetica.
    La divisa di Zelensky sarà anche un vezzo, ma forse è un modo per dire a chi combatte che anche il presidente c’è. Un po’ come la segretaria del PD che paga 300€/h l’armocromista per dimostrare di essere vicina agli operai!
    R
    Si, “il presidente c’è” mi sembra che renda bene l’idea Mauro.

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  10. Signora Gazzato, lungi da me l’illusione che le mie argomentazioni le possano far cambiare idea.
    Io, nel ringraziarla come sempre dell’ospitalità, scrivo solo per presentare come vedo io la cosa.
    Che la mia posizione sia allineata con la propaganda russa e la sua sia allineata con la propaganda americana lo considero un fatto casuale.
    Io non costruisco le mie opinioni in base alla propaganda russa – che peraltro non saprei dove trovare – e non penso che lei si faccia le sue leggendo i giornali o le agenzie di informazione americane.
    Siamo due persone abbondantemente adulte e capaci di farsi le proprie idee analizzando i fatti e ragionandoci sopra, senza bisogno di adottare tesi prefabbricate.
    Io dico la mia, e lei gentilmente la pubblica, e lei dice la sua, e gli altri ci leggono.
    Credo che il valore di un blog stia proprio nel confronto tra opinioni diverse.

    Comunque, insisto a dire che lei, se non condivide le mie analisi e le mie paure, ci dovrebbe spiegare come pensa lei che si concluderà questa guerra. Quando uno dice che è giusto fare in un certo modo, immagino che lo veda funzionale ad un risultato positivo verosimilmente raggiungibile.
    Dire semplicemente che chi è attaccato ha il diritto e il dovere di difendersi ed è dovere di tutti aiutarlo, mi pare un ragionamento incompleto. Aiutarlo ad ottenere cosa?
    Senza contare che questo principio non è stato mai messo in pratica in nessun’altra guerra, ad eccezione delle lontane guerre di Corea e Vietnam.
    R
    Lenzini non facciamo i furbi per favore. Io non mi allineo proprio a niente. Lei mi dimostri di aver capito bene che l’aggressore è Putin e che è Putin che combatte contro L’Ucraina creando questo disastro e che è Putin che deve lasciare al più presto i territori occupati e pagare per i danni che ha fatto, e non l’Ucraina contro se stessa. allora non scriverò più che lei parla come la propaganda russa. Fino ad allora, fino a che lei continuerà con questi artifici dialettici a girare intorno al problema, continuerò a pensare e a scrivere quello che le ho scritto sinora (non mi faccia perdere la poca pazienza che ho).

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  11. Erano andati a liberare i russofoni e ora a Backhmut sono rimaste solo rovine:
    “You have to understand that there is nothing. They destroyed everything. For today, Bakhmut is only in our hearts. There is nothing in this place … just ruins and a lot of dead Russians,” he said.”
    Dovete capire che non c’è più nulla, i russi hanno distrutto tutto. Ad oggi Backhmut è nei nostri cuori. Non c’è nulla in quei posti solo macerie e morti russi”
    Ha detto Zelensky.
    Mentre la propaganda parla di vittoria dei russi.

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