Trump furioso

La sentenza c’è stata. Donald Trump è stato giudicato colpevole ed ora dovrà pagare a E.Jean Carrol, l’editorialista di Elle che lo ha denunciato per violenza sessuale e diffamazione, 5 milioni di dollari.

Per lui non è, dopotutto, una grossa cifra. I soldi comunque li ha, ma è certamente un danno d’immagine senza precedenti.
Nessun ex presidente americano ha mai subito condanne per crimini comuni, comunque non certo per violenza sessuale o diffamazione.

Ma sono sicura che Trump, come ha già cominciato a fare, cercherà in tutti i modi di convertire questa condanna in un vantaggio per la sua “causa”.
Dirà (come sta già facendo) che è una una bufala che lui è perseguitato che è una caccia alle streghe…beh, la “strega” Carrol però c’è l’ha fatta. Una donna intelligente e colta e con grande determinazione è riuscita dove molti uomini avevano fallito: mettere Trump davanti alle proprie responsabilità e farlo condannare per queste.

Sarebbe da farle una menzione di merito. Una medaglia io gliela darei.

Intervistata subito dopo la sentenza ha detto:
“Before yesterday there was a concept of the perfect victim,” she said. “The perfect victim always screams, always reports to the police, always makes note when it happened, and then her life is supposed to … fold up and she’s never sort of supposed to be happy again.

“And yesterday we demolished that all concept. It is gone. It is gone. And I am overwhelmed with happiness for the women of the country. It’s really not about me so much. It’s about every woman.”

“Prima di ieri c’era un concetto di vittima perfetta, dice Carrol. La vittima perfetta grida sempre, sempre denuncia alla polizia, sempre si prende nota quando succede e poi la sua vita dovrebbe …ripiegarsi e lei non dovrebbe mai più essere felice per la vita.
E ieri abbiamo demolito il concetto che è andato, andato, andato e sono piena di felicità per le donne di questo paese.
Non si tratta solo di me, ma di tutte le donne.”

Anch’io sono contenta per lei e anche per tutte le donne che ora avranno a disposizione una sentenza che farà storia alla quale riferirsi per prendere coraggio e denunciare, anche quando sembrerà che sia del tutto inutile.

2 commenti su “Trump furioso”

  1. Mi pare un’arrampicata sugli specchi.
    Ha voluto introdurre la fattispecie della vittima perfetta, cioè che si comporta in modo logico e credibile reagendo al momento, e di vittima anomala, che ci ripensa dopo 30 anni.
    Immagino che la signora Carrol, se si fosse data una martellata sul dito 30 anni fa, si sarebbe messa a gridare di dolore oggi.
    Mi ricorda certe gag di paolo Villaggio.
    R
    Lenzini, non ha perso una buona occasione per difendere un individuo come Trump (unico americano che non odia) condannato a risarcire alla sua vittima 5 milioni, vittima che lei si permette qui di prendere in giro gratis. Ma non certo con la mia approvazione, io mi dissocio totalmente dal suo commento

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