Le due facce del potere

Ha la faccia cupa Giorgia Meloni. Forse si è resa conto appieno di cosa si sia messa sulle spalle? Un paese fazioso sfinito dal Covid e dalle ripercussioni della guerra di Putin. Un paese torvo e incarognito che lei ora deve governare con quello che ha a disposizione: le sue idee, il suo carisma e poco o niente altro.
Una sfida che sapeva difficile, quasi impossibile e che si sta rivelando ancora peggiore..

Dal lato opposto sorride a tutta bocca (un po’ cavallina si può dire?) Schlein, non ha fatto che sorridere da quando è stata eletta e va bene cosi, la pubblicità del dentifricio aiuta in questi casi a nascondere le macerie sulle quali lei ora risulta trionfante.
Paladina di una sinistra radicale, nuova, giovane ed ispirata da una passione interiore che le si legge in faccia. Il suo arrivo ha portato, pare, molti nuovi tesserati.
Ma le sue parole, sinora, mi danno l’impressione di uno spettacolo per attirare il “pubblico” ma che la sua politica sia ancora tutta da organizzare. Non mi piace il modo con cui ha subito aggredito il governo e soprattutto l’altra donna a capo di un partito ed ora premier. Non mi è sembrata una donna che ha il principio della democrazia come faro, ma piuttosto una orientata a fare una politica aggressiva nei toni e nei modi. Il sorriso si è tramutato subito in una faccia feroce che implica il sospetto che la grinta di Schlein sia più orientata a favorire il partito che la qualità della vita degli italiani.

Pubblicato su Italians il 13.3.2023

Primo problema

È orribile che le nostre coste continuino ad essere cimiteri a cielo aperto. Non mi va da italiana di passare per quella che non ha sensibilità nei confronti di questo gravissimo problema ora meno che mai che c’è la destra al governo e che ha legiferato in questi giorni in materia (anche a leggere alcuni articoli sulla stampa straniera rispetto a questo grave problema). Non entro nel merito, lo diranno eventuali interrogazioni parlamentari se ci sono falle nel sistema (e ce ne sono) e se si deve rimediare modificando i nuovi decreti. Fermo restando che non possiamo accogliere tutti e che l’immigrazione e l’accoglienza sono il primo problema da risolvere o uno dei più spinosi sul piatto e che il governo Meloni non è certo il primo a trovarsi di fronte a scelte che hanno a che vedere con la vita di esseri umani. Tutti i governi hanno cercato di mettere toppe di diversi colori ad una situazione sempre più lacerata e lacerante. Schlein è appena arrivata ma sembra avere le idee chiare sul tema immigrazione. Speriamo che siano buone idee e che le sue proposte possano essere vagliate dal governo e che ci sia collaborazione tra maggioranza e opposizione perché il tema è troppo serio per farne strumentalizzazione politica.

Pubblicato su Italians del Corriere della sera 10.3.2023

Night all around

Night on top of the trees and
under the clouds and night
inside my soul whenever
I look around and it’s dark.

Trees already filled with
green glory of the new
leaves and no sound to be
heard.

Night in my heart and soul
night all around up and down
night in the black old space
of the universe.

The door is not easy
to open as if thousands
of years have passed and
rust had eaten the key.

But I still managed to
get in with night all
about me.

Usciamo dalla banalità

Mi piacerebbe che quest’anno la Festa della donna non fosse la solita sarabanda di scambi di mimose o pizze tra amiche. Mi piacerebbe fosse dedicata a tutte le donne che nel mondo subiscono, violenze, sopraffazioni, angherie e discriminazioni perché ancora considerate persone da “sottomettere”. Una cosa non più tollerabile ma che purtroppo continua ad esistere.

In particolare vorrei più di un minuto di silenzio per le donne iraniane e afghane e tutte le donne che sono vittime di regimi brutali.

Vorrei che rientrassero nel più di un minuto di silenzio anche le donne russe consapevoli o meno di quanto male il loro paese stia facendo in questa brutale aggressione dell’Ucraina.

E, naturalmente anche per le donne ucraine, quelle che sinora in Italia erano rappresentate soprattutto da quelle signore che prestavano cura ai nostri familiari più anziani o più deboli.

Le donne ucraine che da un anno vivono sotto l’incubo di una guerra che sta sterminando soldati e civili ( e tra questi i loro fratelli, amici e compagni) e dividendo famiglie, deportando bambini e che stanno subendo le peggiori atrocità ma che resistono assieme ai loro uomini, per la propria indipendenza.

Ecco, soprattutto questo vorrei che fosse quest’anno l’8 marzo, una festa che ultimamente era diventata un rito quasi privo di significato, ma che ora potrebbe ritrovare un senso ed uscire dalla banalità per rientrare nella sua vera essenza: l’affermazione del diritto delle donne, di tutte le donne a vivere pienamente la propria vita senza dover passare buona parte di essa a difendersi.

PiperElly

Il neo senatore Carlo Cottarelli, in quota PD ma senza tessera (pronto alla fuga), indipendente, non sembra avere proprio una cotta per Elly.

E lo ha detto, proprio così: “ed ora divento CottarElly”?

Invece Conterelly ce l’ha già la cotta per Elly. Se l’è abbracciata e sbaciucchiata in piazza a Firenze dove è andato a prender un po’ d’aria fresca sollevando la testa dalle carte della sua difesa dopo l’avviso di garanzia riguardo la mancata zona rossa.

Ma si, ha detto, andiamo a fare un po’ di casino col partito di Elly, il partitElly, insomma. Si sentiva tanto scettico blu, con quel foulard alla cantante da night in trasferta. E Elly gli si è fiondata tra le braccia col suo largo sorriso ormai inestinguibile come la sua passione politica.

“Noi ci siamo” ha detto ConterElly, quando si tratta di farsi vedere sbaciucchiare da qualcuno lui è sempre il primo della fila. E’ belloccio, piaciucchia e lo sa. E ci sta in quella piazza contro il supposto fascismo, uno che quando era al governo ha mandato gli idranti contro i manifestanti, ha firmato qualsiasi cosa Salvini gli metteva sotto il naso ed ha chiuso l’Italia a buoi scappati con decreti che tenevano fuori dai negozi i cittadini mentre i cani entravano.

Insomma, non pare tirare già buon vento in casa PD: Cottarelli sta con Valditara che ha chiesto che agli insegnanti del nord venga aumentato lo stipendio visto che da quelle (queste) parti la vita è decisamente più cara che al sud.

Non l’ avesse mai detto. Elly ha detto che va aumentato a tutti, ma quando non si sa e non si dice. Per intanto diciamo che va aumentato in quanto ad aumentarlo, calma e gesso e attenti anche, con quello che costa. Pare avaretta Elly. Non ha sfoggiato mise di lusso e come poteva? La pauperista piddina doveva indossare minimo giacche trovate nel cassonetto della Caritas, due taglie più larghe, poi a casa propria si infila uno Chanel nero mozzafiato appena dopo la porta. Ma la notte, no, si infila un pigiamone alla Piperita Patty. Poi a casa parla con l’evve moscia, come tutti in famiglia:

  • Elly è pvonto, dice la mamma
  • Avvivo, sto allavgando il campo col compasso, che si mangià? no, ancova savdine col cevchietto?
  • ma si, evano in offevta, è tutto cosi cavo…
  • Tutta colpa dei fascisti al govevno, li faccio dimetteve tutti.

Truth

Alba is just a name

that comes from time to time

as a forgotten tale.

In mind I have those days

my childish fear and then

my mother who I pray.

I pray to tell me more

about that tale I know

she wanted I ignore.

But Alba was one day

the only one to know

the tale that I forgot.

And this is why I pray.

Alba don’t let it go

the secret keep in mind

try not to be too blind.

You’ll see what’s going on

for ages into my mind

if only you could show

the will to understand

and tell me all you know.

For truth is not a tale

and truth is hard to find

if only I could hold it

I’ll keep it safe in mind.

Dedicata ad una persona speciale che non c’è più

Risate

Chissà che cosa avranno tanto da ridere, si chiede un imperturbabile Lavrov, ministro degli esteri russo, durante il suo discorso tenuto in una riunione a margine del G20 a Delhi.

Cosa avrà mai detto di così esilarante? Nulla. Ha solo detto:” Stiamo cercando di fermare la guerra scatenata contro di noi usando il popolo ucraino”. Beh? Che cosa avrebbe detto di cosi comico? La faccia non tradiva nessuna emozione ma si vedeva che la sedia gli stava stretta. Sembrava un grosso Lavrador accovacciato su una poltrona scomoda. Anche per questa sua somiglianza, forse, il leader russo lo ha voluto agli esteri: il suo (con tutto il rispetto) “cane da guardia” contro il “nemico” straniero.

Un bell’esemplare, non c’è che dire. Se li sa scegliere i suoi collaboratori lo zar. E infatti Lavrov non fa una grinza neppure nel doppio mento.

Non se le aspettava le risate, mi sa. Il video ha fatto il giro del mondo, chissà se al suo capo è piaciuto. Sarebbe troppo facile dire che una risata lo seppellirà. Eh no, non credo proprio ci sia da ridere al cospetto di cotanto ministro di cotanto capo di governo di cotanta nazione.

Forse, ma dico, forse, gli sarà scappato un “perdinci Sergej, potevi anche chiedere cosa c’era tanto da ridere sembravi in bambola”.

Non vorrei, francamente essere al suo posto. Non si sa mai cosa possa scaturire dalla mente del capo dopo siffatta figurina di carta del suo numero uno, quello che lo deve rappresentare al meglio del meglio del meglio…

Ma, non è Zelensky il comico? E questi ridono davanti all’imponente figura del russo che non fa ridere neppure se fa le boccacce?

Eppure quella frase ha scatenato grasse risate e non qualcuna qui e la, no proprio un coro di risate, una bordata di risate. Mi sa che Lavrov ha sbagliato mestiere. Ci ripensi, ha una carriera davanti per calcare i palcoscenici mondiali. Chissà se ci farà un pensierino.