Quando si osa troppo

Io proprio non credo che Enrico Montesano volesse fare apologia del Fascismo indossando la maglietta con lo stemma della Decima Mas e il famoso motto di Gabriele d’Annunzio: (Memento audere semper). Proprio non ci credo. Penso piuttosto che abbia voluto fare il furbo. E che si meritasse solo per questo l’espulsione da Ballando con le stelle, la trasmissione di Rai 1.

Mi dispiace però perché è bravissimo e avrebbe meritato di vincere e sarebbe stato il giusto coronamento di una splendida carriera finita (a torto) un po’ in ombra dopo la sua battaglia contro il vaccino Covid obbligatorio e il Green Pass durante la pandemia.

E forse sarebbe anche passato visto che, pare, nessuno avesse protestato e chi lo aveva notato (impossibile non notarlo), forse aveva fatto occhi da mercante per non creare subbuglio nella trasmissione e noie alla sua conduttrice, la sempreverde Carlucci che, a mio parere, vispa com’è non può non averlo visto, non me la racconti Milly.

Ma la giudice di gara, la giornalista Selvaggia Lucarelli, che aveva molto criticato Montesano durante la sua battaglia anti Green Pass, lo ha notato eccome ed ha postato sui social la denuncia con la sua consueta passione, dicendo che Montesano faceva propaganda fascista indossando quella maglietta, vergogna!

Ora che Lucarelli si indigni non mi stupisce affatto e trovo che abbia dimostrato coraggio, ma nel contempo, vorrei dire che il coraggio è un po’ inficiato dall’ipocrisia di aver raccomandato il suo compagno che da “stella” piuttosto sconosciuta, gareggia assieme alle altre “stelle” nella arci famosa trasmissione. Uno dei pochi casi di compagno di…quindi che anche Lucarelli sia una che” osa” ( e usa), non mi pare ci siano dubbi.

Ma Montesano forse, voleva proprio far passare il messaggio che la TV di stato è prona ai vari governi e voleva dimostrarlo con quella maglietta: a giochi fatti e (forse) a vittoria avvenuta, denunciando proprio la sua provocazione. Idea un po’ arzigogolata e troppo ambiziosa, va bene osare, ma cosi si finisce per essere anche un po’ troppo…audaci.

Insomma, Montesano si è bruciato e dato una grossa zappa sui piedi, ma tutti gli altri, compresa Selvaggia Lucarelli, non brillano certo per coerenza. Direi piuttosto per ipocrisia e nessuno ne esce “pulito” e “santo”. Dal primo dirigente all’ultimo tecnico che però (fosse anche raccomandato) ha certamente più giustificazioni di tutti gli altri.

Montesano in testa che si è preso (giustamente) tanti applausi ma ora si merita solo fischi.

10 commenti su “Quando si osa troppo”

  1. Signora Gazzato, mi pare che si sia fatta una tempesta in un bicchier d’acqua.
    L’antifascismo, secondo me, non deve diventare un’allergia, per cui anche una dose minima di apologia, o anche solo di ricordo del fascismo, scatena uno shock anafilattico.
    Ci sono fenomeni che giustamente devono preoccupare, come l’assalto alla sede della CGIL e, in misura minore, la manifestazione di Predappio.
    Ma una maglietta, per di più non con simboli fascisti ma solo con il motto del “vate del fascismo” non mi sembra che debba preoccupare nessuno.
    Anche sul fascismo si continua a perseverare nell’errore di demonizzarlo anche quando non ce n’è più bisogno, col risultato di mantenerlo vivo e presente nella mente di persone problematiche.
    Il fascismo dovrebbe essere archiviato come una questione ormai lontana, come le guerre tra guelfi e ghibellini. I simboli del fascismo dovrebbero essere sdoganati e diventare elementi di folklore. Si dovrebbero fare magliette e gadget con il fascio littorio e sorriderci su.
    I problemi della società di oggi sono decisamente altri.

    R
    Ma lei ha letto quello che ho scritto o ha solo fatto finta?

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  2. Confesso che non conoscevo, o non mi ricordavo, dell’esistenza della Decima Mas, quindi non avrei saputo cogliere questa “pirla” di saggezza del Montesano. Mi chiedo anch’io perché indossare quella maglia quando il rischio di figura di cacao era evidentemente superiore a qualsiasi pubblicità o compiacimento per il nuovo regime dittatoriale che si è instaurato. Avrà perso una scommessa…
    Comunque, detto tra noi, era un attore divertente, ma lontano dall’aspirare a qualche Leone d’Oro.
    R
    sono d’accordo tanto più or che ha fatto questa “mandrakata” apparentemente insensata.
    Bello “pirla di saggezza”.

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  3. A proposito di pirle di saggezza, l’affermazione che in Italia si sarebbe instaurato un regime dittatoriale le batte tutte.
    Come se fosse la prima volta che in Europa la destra va al governo……
    In Spagna, dopo Franco, Aznar ha instaurato di nuovo la dittatura?
    Nel parlamento europeo c’è in piena trasparenza il gruppo conservatore, di cui la Meloni è presidente.
    Ma per favore …!
    R
    beh, se è per quello il regime c’è stato durante la pandemia, eccome, ma Meloni era all’opposizione.

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    • Ovviamente il “terribile regime dittatoriale di estrema destra” fa il verso a qualche commentatore televisivo che già paventava l’influenza politica che il nuovo governo, dopo nemmeno una settimana, starebbe già esercitando sulle reti nazionali.
      Spiego perché era un riferimento satirico un po’ troppo nascosto.
      R
      si questo intendevo, cioè che Montesano, a mio parere, voleva proprio questo: far passare la cosa per poi dire che la Rai è succube del governo.

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  4. Mauro, lei fa un uso smodato dell’ironia e del sarcasmo.
    Se scrivesse più chiaro non ci sarebbe bisogno di spiegazioni.
    Già è difficile capirci quando scriviamo papale papale il nostro pensiero.
    Complicare il tutto con metafore e altri artifici è da sadici (smile).

    R
    Luigi, qui se c’è qualcuno che fa usi “smodati” quello non è certo Mauro. Faceva prima a dire che non aveva letto e che se aveva letto, non aveva capito. Succede.

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  5. Certamente! La Meloni sta facendo un’ottima figura. Elegante, misurata, concreta …. e parla pure un buon inglese.
    E’ giusto esserne orgogliosi come italiani e italiane.
    E’ così che si afferma la dignità e il valore delle donne, non con le lagne delle femministe …
    R
    insomma Luigi, lei cerca la lite?

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