Anche si e no

Alla marcia pacifista di Roma mancava qualcuno. Sembrava un corteo gremito, tanta gente, colorato, tanta curia romana, tanto sindacato, tanto Conte e però…mancava uno.

Non si è visto, o solo di riflesso, molto di riflesso, ma c’era però, nel contempo, anche se malcelata, tanta Russia nei manifesti.

Inneggianti alla Pace con le bandiere arcobaleno che facevano bella mostra e davano un’aria pacifica e festosa alla gioiosa manifestazione. Ma io, non so perché, sopra a tutta quella gente, la maggior parte in buona fede, una parte assolutamente no, c’ho visto la faccia di uno che non c’era ma c’era.

Non ho visto nessun manifesto che gli dicesse, anche in piccolo, sottovoce, pianissimo un bel ” Putin go home”.

C’era? io non l’ho visto. Ecco che dunque mancava ma c’era.

Un convitato di pietra lavica che aleggiava sopra il corteo come un fantasma.

E Conte che spumeggiante grida Pace Pace…e ancora. “governo Meloni, ti diffido dal mandare ancora armi agli ucraini, basta mandare armi agli ucraini…” e poi ho visto anche un cartello con “basta sanzioni alla Russia.

E lui era dietro a quel cartello, ma non rideva. Non ride Putin. Lo avete mai visto ridere? Diffidare da chi non ride mai.

Le due marce per la pace si son fatte la guerra ( e questo per lui è già un risultato notevole), ma ci siamo abituati ai politici italiani che si scannano e poi fanno la pace per il bene del…potere.

Povero Letta, tremebondo e contestato, disagiato e dimissionario, ma se ne va? O resta la? O dove va? Forse si farà frate trappista questa volta: “ricordati fratello che devi morire”, sotto le armi pardon…non- armi dei pacifisti grillini.

Grillini o meglio dire Contini che hanno fatto i loro conticini e ora gli conviene di più stare con Putin senza starci però, non sia mai che si dica che loro stiano con qualcuno, loro sono un non- partito sempre, stanno sempre con chi gli va ma poi anche no. Anche si e anche no a seconda di come butta e ora gli butta cosi: pacifisti contro il governo Meloni e contro gli ucraini che stanno sotto le bombe da nove mesi e camminano nel fango tra le macerie delle loro città distrutte dalle armi di Putin. Mentre il conte Pacifista che scende in piazza, cammina sul velluto con le sue babbucce papaline.

18 commenti su “Anche si e no”

  1. Io credo che Putin abbia altre gatte da pelare e non gli importi gran che di quello che si pensa della guerra in Italia (magari, se si trattasse della Germania gli interesserebbe di più) e non credo che abbia il modo e la voglia di fare propaganda a suo favore in Italia.
    Putin e soprattutto la Russia stanno passando un momento molto brutto e rischiano la sopravvivenza come nazione.
    Analogamente, non credo che agli italiani interessi più di tanto fare il tifo per Putin o contro Putin. Anche noi abbiamo ben altre gatte da pelare.
    Gatte come le sanzioni che cominciano a determinare la chiusura di importanti attività produttive, come la raffineria di Priolo con 4000 dipendenti.
    Gatte come l’inflazione al 12%.
    Gatte come l’aumento delle bollette, che mette in difficoltà le famiglie e rischia di far chiudere tante attività produttive “energivore”,
    Credo francamente che a tanti italiani (praticamente tutti quelli con i quali ho avuto occasione di parlare) vorrebbero solo che la guerra finisse, in un modo o nell’altro, e che tornasse una qualche normalità.
    Credo che alla maggior parte degli italiani non interessi che fine farà Putin, come non gli interessava che fine avrebbero fatto Saddam, Milosevich, Gheddafi e il Mullah Omar o Ho Ci Mihn.
    Castrarsi per far dispetto alla moglie (a Putin) comincia a non sembrare più una posizione scontata e doverosa, visto che ci potrebbero essere altre soluzioni.
    In questo contesto osservo che Conte sta dimostrando un notevole fiuto politico, perché cerca di intercettare questo malcontento che, al momento, è ignorato e snobbato sia dalla coalizione di centrodestra al governo, sia da PD e Azione.

    R
    Conte ha sicuramente fiuto politico un vero brachetto, meglio di Snoopy. Stasera in piazza non c’era quasi nessuno, di solito è affollata, si vedono le conseguenze di questa guerra anche qui, tutti, Luigi vorremmo che finisse gli ucraini per i primi ma a lei di loro sembra non importare un cicca. Tale e quale al brachetto Contesnoopy.

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  2. Quando due si menano, magari la gente per un po’ sta a guardare, ma se i due non la smettono più e seguitano a pestarsi, prima che uno soccomba definitivamente, in genere si intromette il paciere per dividerli e non si chiede chi dei due sta avendo la peggio, cerca di mettere fine al pestaggio comunque. In genere questo intervento salva il più debole dal soccombere, ed è la premessa perché tra i due ci sia un chiarimento e facciano la pace.
    E’ così che funzione -mutatis mutandis- anche tra le Nazioni.

    Perciò chi chiede la pace non appoggia né l’uno né l’altro dei contendenti, e chiede che cessi i fuoco dall’una e dall’altra parte, né può pretendere di fare giustizia, perché la giustizia per l’uno non sarà giustizia per l’altro, e viceversa: ciò sarà semmai oggetto del trattato di pace.
    Chi chiede il cessate il fuoco, premessa per la pace, lo fa per evitare il peggio, ossia la distruzione totale del più debole dei due contendenti , o peggio la distruzione di entrambi, o peggio ancora, la distruzione anche di chi col conflitto non c’entra nulla.

    R
    Non ci sono due contendenti, ma uno stato che cerca di sopraffare un altro stato e la crudeltà con cui i russi stanno distruggendo tutte le centrali idroelettriche per far stare al buio e al freddo gli ucraini e una cosa disumana.
    Non stare con gli ucraini, per me, significa stare dalla parte dell’aggressore.
    Io sto con gli ucraini spero che riescano a rimanere liberi.

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  3. Signora Gazzato, non è vero che a me non importa nulle delle sofferenze degli Ucraini. Mi sembra, anzi, che sia lei quella a cui non gliene importa nulla, e si aspetta che l’Ucraina combatta fino alla vittoria a costo di diventare un Paese distrutto e con centinaia di migliaia di morti.
    Praticamente, mi pare che lei immagini una soluzione vietnamita, in cui alla fine gli aggressori americani furono cacciati, ma il Paese ha impiegato 30 anni per risollevarsi.
    E bisogna distinguere tra i popoli e i loro governanti.
    Io vorrei salvare il popolo ucraino, e anche il popolo russo, e, soprattutto, vorrei salvare il popolo italiano, che rischia di trovarsi in guerra contro la Russia.
    Non me ne può fregare di meno, invece, di salvare Putin, Zelensky e Biden.
    Tutti e tre, in un modo o nell’altro, sono responsabili del proseguimento di questa guerra, il primo perché l’ha iniziata, e gli altri perché vogliono che continui.
    Stare con gli Ucraini e stare con Zelensky sono due posizioni alternative e che si escludono a vicenda.
    Zelensky vuole vincere sacrificando il suo popolo. Mi ricorda l’atteggiamento del generale Cadorna nella prima guerra mondiale.
    Gli ucraini, come il popolo italiano nella prima guerra mondiale, vorrebbero la pace e il ritorno alla normalità.

    R
    questo suo post è un errore di valutazione grave e dovrei cancellarlo. Ma lo passo visto che ormai siamo rimasti tre gatti, al massimo 4 va.
    Se le importasse degli ucraini non scriverebbe le cose che scrive. Ma le scrive lei non io e quello che scrive di me, inoltre, dimostra che la sua frequentazione a questo blog non le ha permesso di capire di me ( da quanto scrivo), praticamente meno di niente.

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  4. Quanto alla libertà degli ucraini, non è mai stata in discussione.
    Le dichiarazioni della Russia e la conduzione della guerra non hanno mai evidenziato l’intenzione di annettere l’Ucraina, altrimenti avrebbero attaccato dal primo giorno la capitale Kiev con mezzi aerei, come gli americani bombardarono subito Baghdad.
    La conduzione della guerra ha evidenziato invece due intenzioni da parte della Russia.
    1) Scoraggiare l’adesione dell’Ucraina alla NATO dimostrando che, per evitarlo, la Russia è disposta alla guerra, e così è stato.
    2) Dare alle popolazioni russofone della Crimea e del Donbass la possibilità di autodeterminazione, come è stata data all’Ucraina nel suo complesso, come è stata data al Kosovo che ha scelto l’autonomia dalla Serbia, ecc….
    Prospettare agli ucraini il rischio di perdere l’indipendenza e ridiventare una regione della Russia è pura propaganda bugiarda senza alcun fondamento.
    Il peggio che può capitare agli ucraini è la secessione dei territori russofoni, che potrebbero andare con la Russia o scegliere l’indipendenza, come la Transnistria.
    Non mi pare una prospettiva catastrofica. Probabilmente ci sarebbero delle migrazioni incrociate, ma niente di ingestibile.
    Prospettare che la Russia occupi e annetta l’Ucraina è un’ipotesi inverosimile, e ancora più inverosimile è che, dopo, cerchi di allargarsi ulteriormente verso ovest. La Russia non ha né l’intenzione, né i mezzi per farlo, e chi afferma il contrario, cioè molti politici italiani ed europei, mente sapendo di mentire.
    Gli ucraini non combattono per la propria libertà. Combattono solo per non darla vinta a Putin, e per odio verso i russi.
    Se Zelensky dicesse al suo popolo il motivo vero per cui sono in guerra e qual’è la vera posta in gioco, non credo che lo sosterrebbero.
    Lo Zelensky pacifico e risanatore dei conti pubblici prese il 70% dei voti, ma credo che oggi, se gli ucraini sapessero come stanno veramente le cose, lo caccerebbero a pedate.
    R
    sue fantasie, la realtà è che gli ucraini stanno cacciando a calci i russi. Ma non è facile e gli Usa hanno chiesto in via confidenziale a Zelensky di intavolare un negoziato con Putin prima che gli aiuti dell’occidente diventino esigui per stanchezza e problemi economici delle nazioni coinvolte.
    Ma Zelensky non si fida e non vede nessuna possibilità di un negoziato serio coi russi che stanno devastando da mesi il paese e ora attaccano le centrali elettriche e tutte le fonti di energia ucraine. La situazione è complicata dai crimini commessi in questi mesi dai russi e dalle atrocità compiute sul popolo ucraino: trattare con chi compie massacri e te ne da le colpe non è cosa né facile, né produttiva di pace. Ma sarebbe solo sacrificare l’Ucraina per il bene della pace che poi sarebbe un sacrificio inutile perché Putin diventerebbe ancora più aggressivo. Lei che conosce i russi così bene dovrebbe saperlo.
    https://www.theguardian.com/world/2022/nov/06/us-says-zelenskiy-risks-allies-ukraine-fatigue-if-he-rejects-russia-talks-report

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  5. Ho già scritto varie volte su questo argomento e le dinamiche ormai sono sempre le stesse. Aiutiamo gli ucraini, ma se mi aumentano la bolletta si fottano. Viva la pace, ma solo la nostra. Noi sappiamo bene cosa è meglio per gli ucraini: si arrendano, diventino russi e stiano zitti. Come se la resa dell’Ucraina, dettata da noi, possa sancire la fine delle ostilità. Come se loro non continuerebbero a combattere anche con i sassi pur di difendere la loro nazione. Come se si potesse accettare che uno stato despota possa sopraffarne un altro solo perché gli altri si cacano sotto. Come se Biden avesse tratto un gran vantaggio da questa guerra, visto che probabilmente verrà seppellito alle votazioni di medio termine. Basta armi all’Ucraina e ci ritroveremo a doverle fornire a Moldavia, Georgia, Taiwan, e compagnia cantante.
    PS. Io ho delle difficoltà a distinguere un cactus da un’insalata, mi è andata meglio con le meduse.

    R

    evvaaiiii: ha ragione, non solo coi sassi ma anche con le cerbottane. Però non capisco quella del cactus e l’insalata.

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    • Semplicemente per inviare il mio elaborato dovevo cliccare sulle foto contenenti un cactus. Cosa che per un botanico suppongo sia più semplice. Infatti devo aver sbagliato qualche bottone visto che il sistema è passato a chiedermi di identificare delle meduse. Punto e urticato insomma.
      R
      ah, si, capita anche a me. Ma, se ha notato, il sistema le mette in alto a destra la foto della cosa che chiede di individuare, almeno credo, in tutti i casi.

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  6. Mariagrazia,
    quando dici “non ci sono due contendenti, ma uno Stato che vuole sopraffare un altro Stato”, non tieni conto dei fatti antecedenti all’invasione russa del 24 febbraio (ne abbiamo parlato mille volte, non sto qui a ripetere).
    Non solo, ma neppure tieni conto di quanto testé scritto, ossia: si chiede di por fine alla guerra non per favorire l’uno o l’altro, ma per non moltiplicare gli effetti terribilmente disastrosi della guerra, che comportano sofferenze incalcolabili per tutti, a cominciare proprio degli ucraini, ma anche di chi non c’entra per niente.
    Qui a Priolo, fra poco dovranno chiudere la seconda raffineria di petrolio d’Italia, la Lukoil, a causa dell’embargo al petrolio russo, sono diecimila posti di lavoro, compreso l’indotto, che vanno in fumo! Questo è solo un esempio della demenzialità delle sanzioni.
    R
    quello che scrivi presuppone una tua sicurezza di fondo che per me è sbagliata e cioè che lasciando l’Ucraina al suo destino oppure negoziando un pace molto controversa e che andrebbe contro la volontà della maggioranza degli ucraini che vogliono vivere liberi, Putin si metterebbe tranquillo e tutto andrebbe apposto. E’ pura illusione.
    Non ci sono certezze che Putin non farebbe peggio di quello che già fa che è già mostruoso. Anzi ci sono molte evidenze del contrario.
    Le sanzioni sono un mezzo per scoraggiare Putin dal fare ancora peggio ma toglierle sarebbe un segnale di debolezza ed è proprio quello che aspetta.
    Tengo conto del passato ma ne abbiamo già parlato e non intendo tornarci. Non condivido il tuo ottimismo sulla lealtà del russo, una volta ottenuto quello che vuole non si fermerebbe e potrebbero esserci conseguenze ancora peggiori.

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  7. Gentile Mariagrazia,
    Forse se lo è perso, ma Conte alla vigilia della manifestazione per la pace tuonò “nessuno si azzardi ad ulteriori invii di armi all’Ucraina senza passare dal Parlamento”. Al di là del merito, cosa le suggerisce questa uscita? Io ci vedo una nota stonata, lascio indovinare quale.
    Segnalo poi questo articolo dell’eccellente Huffington Post per capire al di là cosa significhi davvero mediazione, nel caso dell’Ucraina e in generale.
    https://www.huffingtonpost.it/esteri/2022/11/07/news/la_trincea_del_negoziato_la_pressione_occidentale_cresce_kiev_e_mosca_non_si_spostano_di_un_metro-10580608/?ref=HHTP-BH-I10580459-P2-S1-T1
    Cordiali saluti
    R
    Francesco non me lo sono perso, in altre parole lo scrivo anche nell’articolo, la faccia minacciosa, uno che strumentalizza questa tragedia per prendere voti e il link dell’Huff Post è più o meno, la traduzione dell’articolo del Guardian che ho linkato a Luigi. Dicono all’incirca le stesse cose.

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  8. Signori, nessuno si illude che Putin sia leale, me compreso.
    Semplicemente attribuisco a Putin e ai russi che lo sostengono un comportamento logico e razionale, seppur spregiudicato (ma chi non è spregiudicato in questa brutta storia?).
    Attribuisco loro un comportamento che punta a difendere la Russia dall’assedio della NATO, e a risolvere la guerra civile nel Donbass che dura da 8 anni.
    Personalmente, come ho già spiegato, non vedo nessuna ulteriore possibile minaccia futura da parte di Putin, e non perché sia una brava persona, ma semplicemente perché non è pazzo.
    Quanto al ritornello che l’Ucraina è l’aggredito e la Russia è l’aggressore, vi chiedo dove eravate voi quando l’Afghanistan era l’aggredito e gli USA erano l’aggressore, quando l’Irak era l’aggredito e gli USA erano l’aggressore, quando la Libia era l’aggredito e la Francia spalleggiata dalla NATO era l’aggressore.
    Vi siete svegliati da un lungo sonno, o avete il coraggio di ribattere che quelle erano guerre umanitarie? Si è visto come sono andate a finire e i risultati umanitari che hanno prodotto…..
    Qualcuno mi risponde?

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  9. “Qualcuno mi risponde?” (L.)
    Ancora?
    Quando l’Afghanistan è stato aggredito ho condannato gli USA.
    Quando l’Iraq è stato aggredito – secondo round del 2003, quello delle provette fasulle – ho condannato gli USA, ho ancora la bandiera della pace acquistata all’epoca e i balconi ne erano pieni.
    Quando la Libia è stata bombardata ho condannato Francia e USA.
    Quando la Russia ha aggredito l’Ucraina ho condannato la Russia.
    Mi sembra coerente.

    Diversi i casi di Iraq primo round, in cui era stato aggredito il Kuwait, e Serbia, dove era in atto un genocidio (non una guerra civile come in Donbass).
    Però basta: ormai mi annoio da solo a ripeterlo.

    R

    siamo (almeno) in due…

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    • @Mauro, che poi la domanda è completamente priva di senso. Il sotteso quale sarebbe, che se uno non condanna gli interventi USA Afghanistan, Libia ecc, allora dovrebbe per coerenza tacere sulla Russia in Ucraina? E se invece non condannasse qualcos’altro allora va bene, può dire la sua? Occorre presentare un CV prima di difendere anche con forza un’idea? Dove è la logica? Semplice: non c’è. E infatti il Sig. Lenzini non ha posto una domanda, bensi è stato colto da uno spasmo ideologico.

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  10. Mi fa piacere che la pensi come me, anche perché siamo in pochi ad averla pensata così.
    Io, ai tempi di quelle guerre, ricordo solo apprezzamento per la NATO che si sostituiva ad un ONU inefficiente per fare il poliziotto del mondo.
    Tra Donbass e Kosovo la differenza principale che vedo io è l’epilogo.
    Gran parte dei kossovari erano di etnia e lingua albanese e non volevano stare sotto i serbi.
    Gran parte degli abitanti del Donbass sono di etnia e lingua russa e non vogliono stare sotto l’Ucraina, anche perché loro al referendum per l’indipendenza dalla Russia avevano votato no.
    In entrambi i casi i separatisti si sono organizzarti in esercito di liberazione.
    In entrambi i casi hanno ricevuto aiuti dall’esterno.
    In entrambi i casi il governo centrale ha represso duramente i tentativi di secessione.
    In entrambi i casi ci sono stati morti e persecuzioni.
    La differenza è che per il Kosovo la NATO ha bombardato Belgrado e ha costretto la Serbia a concedere l’indipendenza al Kosovo.
    Nel caso del Donbass nessuno ha pensato di bombardare Kiev, si è sostenuto il buon diritto dell’Ucraina a non concedere neppure l’autonomia amministrativa, e le sanzioni le hanno messe alla Russia.
    Così va il mondo ……
    R
    no, non va cosi, così è come lo descrive lei. Scriva a chi si rivolge.

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  11. Francesco, cse’è uno che non è guidato da ideologie qua dentro sono io. E comunque sarebbe l’ora di finirla con le illazioni strampalate.
    Se vedesse come ho votato alle elezioni politiche in vita mia perderebbe il filo. Ho votato al centro, a destra e a sinistra secondo quello che mi sembrava meglio in quel momento.
    Lei si è chiesto il senso della mia domanda retorica, ma mi pare abbastanza chiaro.
    Se uno si indigna per una guerra fatta dalla Russia e non si indigna per guerre ben più violente e distruttive fatte dagli USA, i casi sono 2: o soffre di QI basso, o è un’ipocrita e un bugiardo.
    E discutere con le categorie che ho elencato è inutile.
    O non capiscono le mie argomentazioni, o le contestano negando l’evidenza, e comunque la discussione non approda a niente.
    R
    ho la certezza che nessuna delle categorie che lei cita sia presente su questo blog. La invito a riflettere sul fatto che le persone che le rispondono reagiscono in base a come lei si esprime. Nulla di più. Nessuno di noi si conosce personalmente per poter dare un giudizio sulla persona ma una discussione anche virtuale deve tenere conto che non è necessario conoscersi per dialogare se si mette nel conto che ad ogni azione corrisponde una reazione. Lo tenga a mente, lei sembra dimenticarlo spesso.
    E la sua affermazione cosi lapidaria: ” se’è uno che non è guidato da ideologie qua dentro sono io” presuppone che lei rigiri la frittata al solo scopo di controbattere in maniera da non lasciare spazio a nessun contraddittorio, se lei rispondesse a me in quel modo le risponderei che casomai le “illazioni strampalate” sono contenute spesso in quasi tutti i suoi post.

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  12. Signora Gazzato, chiarisco meglio quello che io intendo per illazioni strampalate.
    Se uno mi dice che le mie considerazioni sono sbagliate, che non sono informato, che non ho capito ecc… o, al limite, che dico delle sciocchezze, può darsi che mi senta un po’ insultato, ma non ci trovo niente di scorretto.
    Se invece uno o una si avventura a ipotizzare le motivazioni per cui io scrivo quelle cose (perché sono guidato da un’ideologia, perché sono filoputiniano, perché sono antiamericano, perché preferisco le autocrazie alle democrazie ecc…) sta facendo delle illazioni strampalate.
    Premesso che le motivazioni recondite per cui arrivo a pensarla in un certo modo, al limite, non le conosco neanche io, figuriamoci se le possono conoscere quelli che mi leggono!
    Quindi si ricade nel solito gioco sporco di delegittimare l’interlocutore appiccicandogli arbitrariamente un’etichetta che rende poco credibile e poco significativo quello che afferma.
    Un gioco che – lei mi concederà – non giova ad una discussione concreta e costruttiva.
    E, infatti, nel suo blog, si finisce spesso per litigare piuttosto che chiarirsi reciprocamente le idee.

    R
    si litiga in tutti i blog anche qui pur con tutto lo sforzo che ci metto per cercare di mantenere (non riuscendoci) un’atmosfera perlomeno pacata. Non è facile però soprattutto se c’è chi come lei va a cercare i peli nell’uovo di una frase che non ha nulla di offensivo e poi, ognuno è libero di indignarsi per quello che crede non è lei che può dire per cosa indignarsi. Lei, per sottolineare ancora le sue ragioni a difendersi insiste e offende genericamente. Il “gioco sporco” lo vede lei, ma non c’è, si tratta di normale interlocuzione tra partecipanti.
    Mentre lei con i suoi sofismi diventa offensivo quando si mette su un piedistallo e accusa un po’ a destra e a manca che qui si fanno “illazioni strampalate.
    Qui non si fanno “giochi” per delegittimare nessuno, cosi dicendo lei offende anche me e non le è concesso. Lei ha avuto ampiamente modo di controbattere e quindi direi di chiuderla qui. Non le passerò altre polemiche. Non mi costringa a cestinarla.

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  13. Ho scritto un messaggio lunghissimo, più per me stesso che per pubblicarlo. Se lo cestina ha tutte le ragioni.
    Nel corso di una trasmissione – tanto per cambiare – su La 7, ho sentito alcune considerazioni interessanti.
    Prima di tutto è stato commentato l’atteggiamento sorprendente della Russia, che ha ritirato il proprio esercito da Kerson quasi senza combattere. E, per di più, invece di cercare di mascherare questo ritiro, che appare comunque come una sconfitta, gli ha dato ampia risonanza sui mezzi di informazione.
    E’ un dato di fatto che i russi non sarebbero riusciti a tenere la posizione al di là del Djepr dopo che i principali ponti erano stati fatti saltare dagli ucraini, che nel frattempo avevano anche ricevuto un gran numero di supercannoni di precisione e altri armamenti modernissimi. Hanno fatto questo annuncio semplicemente per dire che non si trattava di una sconfitta subita, ma di un ripiegamento tattico? Forse, ma forse c’è dell’altro
    Mi pare chiaro che i russi non hanno mai avuto l’intenzione di occupare Odessa e la costa a ovest di Sebastopoli, il che avrebbe significato togliere all’Ucraina l’accesso al mare. Mi pare evidente che qualsiasi accordo di pace debba prevedere che entrambe le nazioni conservino l’accesso al Mar Nero: l’Ucraina a ovest di Sebastopoli e la Russia a est. Forse l’area di Kerson era stata occupata all’inizio, quando l’esercito ucraino era debole, proprio per avere una specie di merce di scambio in seguito.
    Questo potrebbe significare che la diplomazia si sta muovendo verso un accordo di pace, che gli stessi americani ormai sembrano preferire rispetto all’umiliazione della Russia. L’idea di far cadere Putin sembra essere tramontata, anche perché le uscite di Medvedev sembrano voler dire “Vi conviene tenervi Putin, perché, se cade, lo potrei sostituire io o qualcun altro più guerrafondaio di lui.”

    Ma perché gli americani, dopo aver fomentato questa guerra, dovrebbero essere interessati a chiuderla?
    Per una motivazione tipicamente americana: perché hanno già raggiunto i loro principali obiettivi.
    Non vale la pena di rischiare oltre, viste le teste calde che comandano in Russia, e non conviene spingere la Russia nelle braccia dei cinesi e degli indiani.
    Quali obiettivi ha raggiunto l’amministrazione Biden? Tanti e importanti.

    1) Hanno indebolito la Russia militarmente ed economicamente, le hanno fatto perdere l’immagine, e l’hanno isolata in campo internazionale.
    2) Come Don Rodrigo, avevano deciso che “questo matrimonio non s’aveva da fare” a proposito del partnerariato tra Europa e Russia. Questi accordi avrebbero garantito introiti consistenti ai Paesi europei e garanzie di disponibilità di materie prime a buon prezzo, col che l’Europa sarebbe diventata forte quasi come gli USA. Facendo litigare irreparabilmente gli europei con la Russia questo matrimonio non si farà, e l’obiettivo è stato raggiunto.
    3) Le sanzioni hanno indebolito e indeboliranno anche in futuro le economie europee, i cui prodotti, specialmente i temuti prodotti tedeschi e italiani, saranno meno concorrenziali rispetto a quelli americani.
    4) Gli idrocarburi russi nei consumi europei saranno sostituiti in buona parte da quelli americani, e nel frattempo i prezzi di mercato sono saliti, con grande soddisfazione della lobby dei petrolieri.
    5) La produzione di armamenti americani è salita sensibilmente con grande soddisfazione della lobby degli armamenti. In più, avendo costretto gli europei ad aumentare le loro spese militari, è prevedibile una ulteriore ricaduta positiva sulla vendita di armi americane.
    6) Svezia e Finlandia hanno chiesto di entrare nella NATO, che con loro si allarga ulteriormente a est contro la Russia. D’altra parte la NATO, che rischiava di essere sciolta, si è rafforzata ulteriormente rafforzando il controllo politico e militare degli USA sull’Europa e sul Mediterraneo.
    7) Last but not least, a questo punto gli americani, che inizialmente avevano su di sé parte delle responsabilità della Guerra in Ucraina, ne usciranno brillantemente con l’immagine dei pacieri che sono riusciti a risolverla.

    Se non hanno fatto l’en plein poco di manca……..
    Il fatto positivo è che, se a questo punto la pace conviene agli americani, la pace si farà.

    R

    un excursus personale che non prende in considerazione che chi ha fomentato più di una guerra e invaso e distrutto un paese e ancora continua a distruggerlo con grande spargimento di sangue e atrocità di ogni genere è la Russia di Putin.A Luigi interessa soprattutto commentare su quello che conviene o meno a Biden, degli ucraini e della loro tragedia sembra non avere un grande interesse, poco più che “comparse”

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  14. Purtroppo, lei ha ragione. A me dispiace molto che gli ucraini soffrano, ma di quello che dispiace a me non inporta niente a nessuno.
    Per il mondo gli ucraini sono comparse.
    Gli ucraini sono stati pedine manovrate dagli americani.
    Delle loro disgrazie non importa niente ai russi, agli americani, e all’Unione Europea.
    Altrimenti si sarebbero adoperati per far finire questa guerra appena era cominciata. Allora sarebbe stato facile.
    Gli ucraini sono come i vietnamiti degli anni ’60.
    Un teatro di guerra sul quale si scontravano le grandi potenze. E loro ne facevano le spese.
    R
    per me lei continua a insistere più per puntiglio che altro, degli ucraini le importa assai poco se non vede che stanno vincendo e scacciando i russi e Biden e gli americani avranno anche tante colpe (mentre il russo lo faremo beato) ma la guerra e i massacri e le atrocità, le hanno fatte i russi e non per conto che dei russi.
    Lei non vuole ammettere di essersi sbagliato, nessuno lo fa mai. Anzi sta già cercando una via di fuga per non ammetterlo.

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  15. Luigi è proprio coriaceo. Putin è praticamente un pollo succube di Biden che ha scatenato un inferno, immolandosi alla storia, per fare il giuoco americano. Che citrullo. E pensare che bastava evitare di radere al suolo una nazione per continuare a vendere il suo gas e bere il nostro vino.
    R
    già, ma le cose semplici sono le più difficili da capire…

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  16. Io sarò coriaceo, ma altri sono molto miopi e non vedono oltre il proprio tunnel cognitivo.
    Putin non aveva molte scelte. Se faceva la guerra rischiava di finire come sta finendo. Se non faceva la guerra si sarebbe trovato le basi americane a meno di 500 km da Mosca. Ha tentato il tutto per tutto, e, probabilmente, ha sbagliato i conti.
    Quanto al radere al suolo un Paese, o, peggio, quanto alle presunte atrocità, cerchiamo di capirci.
    La Russia non ha attaccato l’Ucraina come nazione, come hanno fatto gli americani in Irak e in Afghanistan, o i francesi/NATO in Libia.
    Inizialmente è stata una guerra di frontiera, limitata, tanto che solo ora sono partiti i bombardamenti sulle infrastrutture, che prima erano state risparmiate.
    E non è stata ancora colpita pesantemente la capitale Kiev, solo un missile ogni tanto. Se non si sbrigano, chi lo può fare, a creare le condizioni per il cessate il fuoco, il peggio per l’Ucraina deve ancora venire.
    Altro che vittoria imminente …!

    R
    Ma di che parla? “presunte atrocità”?..Luigi davvero io sto per perdere la poca pazienza residua. Riveda le cose che scrive, potrei anche decidere che le sue non sono opinioni ma qualche cosa d’altro. Se intende solo provocare reazioni, potrei stancarmi. Creda.

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