La politica non si addice a Conte

L’Italia affronta la heat wave e intanto cade il governo?
Siamo ancora in emergenza Covid, con l’inflazione ai massimi storici e la guerra in Ucraina e le conseguenze sul gas e le bollette e compagnia bella e i grillini residui vogliono far cadere il governo?
Cioè Conte vuol vedere Draghi andarsene e perché?
Per vendetta personale come molti dicono?
No, sarebbe meschino. E allora perché? Perché penso che il caldo gli dia alla testa.
Avvocato, lei è una brava persona, si tolga dalla testa l’idea di essere un leader, la politica non fa per lei, la lasci al democristiano Letta che sa come uscire dalle secche col suo parlar forbito in politichese spinto.
Lei ha dietro a sé un personaggio che finirà per fagocitarla del tutto.
Beppe Grillo non vuole che si dica che finalmente Roma dopo cinque anni di fallimento della non gestione Raggi dei rifiuti, avrà un inceneritore, che non sarà il massimo dal punto di vista ecologico ma che potrebbe in parte risolvere il problema che ormai è persino ridicolo.
E per questo vuole far cadere Draghi in un momento come questo? Uno dei peggiori della storia della Repubblica?
Meglio che si levi di torno e si applichi alla pratica forense. Meglio per lei e per tutti. Creda.

Spero che Draghi resti al suo posto fino alla fine. Andarsene ora sarebbe darla vinta a chi rema contro l’Italia e agli italiani e sono in tanti dentro e fuori il paese.

Meloni avrà tempo di dimostrare quanto tiene al proprio paese se le sarà dato di governare, ora non è ancora il momento di consegnare l’Italia alla destra che (quasi) sicuramente vincerebbe le elezioni. Pazienti arriverà anche il suo momento. A metterti le mani nei capelli e a gridare “aiuto”, Giorgia, avrai tutto il tempo di farlo se gli italiani te ne daranno mandato.

Per ora preparati e se verrà il tuo turno non ti invidierò certo.

Draghi si è rotto

Dopo il Conte II avremo anche il Draghi II?

Pare di no. Draghi sembra determinato a lasciare la poltrona di premier per sempre: “si è rotto il patto di fiducia”, ha detto dopo che i Cinquestelle hanno negato la fiducia al decreto “Aiuti”. E lui si è rotto le scatole, glielo si legge in viso come stampato.

Aiuto! e adesso? Che Conte andasse alla ricerca del consenso perduto ormai da settimane, lo sapevamo. Che potesse fare lo sgambetto all’uomo che lo ha sostituito di brutto mentre meno se lo aspettava, pure.

Però che Irresponsabili questi responsabili di questo ennesimo giro di valzer di governo di larghe intese.

Ora non resta che andare finalmente a votare. Certo la scelta è davvero ardua. Hanno dimostrato tutti quanto ci tengono al paese, in questi anni abbiamo visto l’affezione per gli italiani uscire a pacchi da tutti i partiti e siamo messi però peggio che mai.

Come mai?

Insomma prima di ridursi in polvere i Cinquestelle hanno incenerito il governo.

Ci sta. I rivoluzionari al governo sono un ossimoro e loro sono ossi…duri e non ci stanno a fare le cose assieme al governo del fare…quello che vuole Draghi.

Fino a che a volere fare le cose che voleva fare era Conte era tutto un altro paio di maniche, i grillini ci potevano stare, Ora si devono tirare su le maniche per recuperare i voti persi in questi anni e sarà dura. e perciò fare le volontà di Draghi non gli serve più.

Siamo alle solite, ora che farà Mattarella? Non vorrei essere nei suoi panni e credo che nemmeno lui si senta tanto a suo agio nei propri.

La guerra del grano

In questi giorni si terranno incontri tra delegazioni russe e ucraine a Istanbul per cercare di sbloccare la situazione per quanto riguarda l’esportazione del grano fermo a marcire nei porti ucraini a causa della guerra.
Ci saranno anche delegati dell’Onu a mediare durante gli incontri.
Ma cosa si diranno?
Mi immagino la scena: un lungo tavolo e una fila di uomini seduti da una parte e un’altra dall’altra parte. Si guardano in cagnesco.. Non potrebbe essere altrimenti.
Un diplomatico Onu dice che si possono creare corridoi di sicurezza attraverso i quali far passare le navi evitando che saltino sulle mine messe dagli ucraini contro le navi russe.
I russi devono essere d’accordo per forza. Che gli costa?
Gli costa che loro vorrebbero che Zelensky togliesse le mine cosi le loro navi potrebbero passare indisturbate ad attaccarli anche dal mare. Ecco che gli costa.
Ma Zelensky si fida? OK per le navi con le granaglie e se poi da li ci passano i russi?
E poi, mica è cosi semplice. Eh, no.
Gli ucraini accusano i russi di rubargli il grano nelle regioni che occupano.
E i russi che dicono?
ma che devono dire? Che. perbacco quei territori sono occupati da loro e quindi che vogliono gli ucraini? Tutto quello che ci sta sopra è diventato loro. Ma senti che discorsi che fanno questi…ci stanno i russi e allora e tutto loro, grano compreso. Ci vuole tanto a capirlo?
Gutierrez, il segretario generale dell’Onu ha detto che la trattativa sarà lunga e difficile e richiederà molto tempo. E molta buona volontà aggiungo io.
Il tempo vola e la buona volontà non ha le ali ma non si trova facilmente di questi tempi. Di cattiva invece se ne trova molta e dovunque a tonnellate.
E quella non marcisce mai.
Speriamo che trovino un accordo. Naturalmente deve soddisfare entrambi…
Mi sa che ha ragione Gutierrez.

Sardina affumicata

Mattia Santori, ex leader delle ex sardine (ora sotto sale), ha dichiarato di coltivare cannabis fai da te e di assumere la stessa da quando aveva 18 anni.
E non gli fa buon pro. Per nulla. Sei ridicolo Mattia, da rivoluzionario anti populista a crociato della canna.
Va bene che la situazione italiana è grave e anche seria, ma tu non sei serio per niente
Dopo questa sparata dovrebbe dimettersi da consigliere comunale con delega al turismo a Bologna.
Turista fai da te? Si perché si droga ma non vuole arricchire le potenti lobby della droga e perciò se la coltiva sul terrazzo.
Ma(s)ttia zitto, Santori, non sei santo per niente,
La tua faccia tradisce tutte le fumate che ti sei fatto.
Ritirati a vita privata e magari in un convento a coltivare lattuga.
E poi fumati quella. Sei una delusione totale. ma che cosa ti è saltato in mente?
Una carriera politica in ascesa arrancante finita in fumo.
Sei finito affumicato anche tu.

Boris in the box

Non seguo più di tanto i casi inglesi se non per notare che da quando è arrivato Boris Johnson l’Inghilterra con la sua Brexit non sembra avere lo stesso appeal di qualche decennio fa. Le cose sono molto cambiate anche li, i problemi con la Brexit ci sono anche se se ne parla sempre meno.
Ora con la guerra sembrava che il premier inglese si fosse liberato un poco dai suoi detrattori e dalle inchieste “moleste” a suo dire o non dire ma a suo sembrare, sulle sue condotte piuttosto “superficiali” e discutibili. Soprattutto il caso chiamato Partygate, dove Johnson è accusato di aver violato le strette regole contro il Covid emanate dal suo governo durante il picco della pandemia da Covid. Ha Negato, poi detto che lui non c’era e se c’era dormiva, o che non pensava fosse un party ma una riunione di lavoro, ma poi, le indagini hanno dimostrato senza ombra di dubbio che lui era a festeggiare e a divertirsi in feste senza alcuna remora riguardante la possibilità di contagiare e contagiarsi.
E soprattutto la sua spavalderia nel negare cose che erano ben evidenti e cioè che lui stesso se n’era ripetutamente fregato di norme rigidissime per contrastare il Covid mentre la popolazione non aveva potuto neppure dare l’ultimo saluto ai parenti morenti.
Ma non è solo questo. Recentemente è uscita anche un’altra menzogna raccontata dal leader spettinato, una sorta di old fashioned hippy con la cravatta e cioè che lui non sapeva che uno dei suoi stretti collaboratori era uno che pizzicava il sedere a chiunque gli capitasse sotto tiro, rigorosamente maschio.
“Nella sua natura, dal nome”, come aveva anche affermato lo stesso Johnson commentando le notizie. Si tratta di Chris Pincher, il suo ex braccio destro costretto alle dimissioni dopo l’inchiesta che lo vede imputato di molestie nei confronti di alcuni uomini.
Boris Johnson sapeva dei trascorsi di un simile personaggio ma lo aveva lo stesso voluto al suo fianco.
Alla fine si è dimesso anche lui, il suo partito lo ha lasciato per strada: troppo bugiardo anche per dei conservatori
Spavaldo, davanti ai microfoni, ringrazia tutti dice che nessuno è indispensabile, assicura gli ucraini del suo sostegno e gli inglesi altrettanto, ma non è convincente né convinto. Sembra piuttosto suonato con quei capelli da Maga Magò appena uscita da sotto al casco di una parrucchiera fattucchiera come lei.

Non lo rimpiangeremo. Ma temo che troverà il modo per rimanere comunque a galla: personaggi come lui (vedi Donald Trump) hanno risorse incalcolabili e imprevedibili. E’ capace di ritornare fuori a fare sberleffi al mondo.
Speriamo che il mondo faccia sberleffi a lui. Il mondo non ha bisogno di bugiardi nei posti chiave ma di gente onesta…a trovarla.

Una ragione in più

E’ difficile sempre raccontare le emozioni ed è difficile soprattutto farlo qui perché c’è la possibilità concreta che non vengano capite, travisate o addirittura ridicolizzate.
Ma lo voglio fare lo stesso perché ritengo che al di la delle divergenze qui, sono tra “amici”, anche se virtuali e perciò lo farò a modo mio e come sono capace.

Ho appena finito di vedere Irina Vereshchuk, la vice di Zelensky. Mi ha fatto una grande impressione vedere questa donna, bella, distinta, semplice nei suoi tratti e nei modi ma allo stesso tempo colta e sicuramente molto intelligente, seduta tranquilla a rispondere alle domande del conduttore dell'”Aria che tira” su La7.

Vestiva la classica maglietta grigioverde, ormai un simbolo dell’Ucraina in guerra di difesa dall’assalto di Putin. La scritta: I’m ukrainian campeggia in nero e le da un ‘aria definitiva: nessuna esitazione nel suo sguardo.
Sono ucraina (non russa, ucraina).
Il suo viso non tradiva emozione se non quando ha ringraziato gli italiani per il loro aiuto. Ha risposto freddamente ma rigorosamente a tutte le domande, nessuna inflessione nella voce o titubanza: il suo paese non è disposto a lasciarsi portare via niente del proprio territorio nonostante i massacri, nonostante la ferocia dell’assalitore. E lo vuole dire soprattutto a lui, a Putin: non ci arrendiamo, non ti daremo mai la nostra terra!
Inoltre ha anche affermato che, contemporaneamente alla richiesta di entrare nella UE, già avviata e a buon punto, sarà avanzata anche quella di entrare nell’alleanza atlantica.
Il conduttore, sorpreso le ha chiesto di ripetere e lei lo ha fatto: si aveva capito bene.
Le ha chiesto se non pensava di aggravare le sorti della guerra. Lei ha risposto che Putin ha preso la Nato a pretesto quando loro ancora non avevano avviato alcuna procedura per entrarci, ma che il suo fine è distruggere l’Ucraina come nazione e ora che l’Ucraina ha un motivo in più per chiedere di entrare a far parte della Nato e lo farà.
Sempre guardando fisso lo schermo e sembrando dire: “alla faccia tua”!

Guardando le immagini delle distruzioni , viene in mente  anche a me l’idea che forse cercare di mediare un compromesso sarebbe una soluzione che eviterebbe altre morti. Ma dura poco questa sensazione.
E sono ritornata a pensare che l’unica strada (a parte quella diplomatica che deve esserci sempre) sia far capire a Putin che non la spunta.

Alla domanda precisa del conduttore se non sarebbe meglio arrendersi, la vice premier ha risposto: “immagini di dover cedere ad un invasore del suo paese la metà di esso, sarebbe disposto a farlo”?
E con questa domanda, senza risposta ma con un evidente imbarazzo del conduttore, si è chiusa la diretta.
E mi ha lasciato un profondo scoramento. Ma sono sempre di più dalla parte degli ucraini.

Una carriera in discesa

 

Conte si aggira come un fantasma per i palazzi. Non ci vuole stare a perdere il prestigio.

Un leader? Ma di che? di un drappello di disperati che ormai sono attaccati all’ultimo filo di speranza che il castello non crolli con loro sopra.

Apposta DiMiao ha lasciato e fondato il suo movimento. Un movimento di un certo spessore nel quale sono confluiti i suoi fedelissimi. Ormai col passato ha rotto e ha fondato “Insieme per il futuro”.

Massì è giusto guardare sempre avanti anche perché dietro c’è Conte.

E’ li, ancora che si agita ma ormai è come la ruota di scorta: ci deve essere ma molti non sanno neppure di averla nel bagagliaio.

E si spera di non doverla usare mai.

Si è riciclato troppe volte pover’uomo, ormai non sa più neppure lui che ruolo interpreta.

Non è più premier, questo lo sa per certo: al suo posto c’è Super Mario, un “giovanotto” di belle speranze che gli ha fregato la poltrona proprio nel momento culminante del successo travolgente…

Sorride a tutta dentatura, Conte. Ha un bel sorriso, il suo dentista ci tiene che gli faccia pubblicità e lui mostra i denti ai fans. E li mostra soprattutto a Mario che fa denti da mercante, pardon, orecchie da mercante o da banchiere che è ancora di più tutto dire.

Pare che Mario e Beppe spettegolino su di lui. Ma come si permettono? Che due serpenti.

Anzi tre, perché ne ha uno col fiato sul collo che assomiglia di più ad un post grillino di lui, quello è certo e che lo aspetta lungo la riva del fiume.

Di chi parlo? ma del più fico del movimento (dopo DiMiao), quel DiBattista tanto carino e tanto onesto e tanto trasparente…pare.

Insomma è circondato. Silvan Conte, il trasformista ora si dovrà tramutare in uccello di palude e svernare perché ormai non lo fila nessuno.

Ha la sua ricompensa per aver servito il paese e soprattutto la propria sconfinata ambizione con tanto fervore.

Ma sa recitare bene nonostante la zeppola, potrebbe farsi assumere da Grillo nel suo nuovo spettacolo e fargli da comprimario, la stoffa c’è, ne ha a metri, a litri a spanne.

Tutto sommato gli conviene, avvocato/attore ex premier, una carriera tutta in discesa. Controlli i freni, avvocato.