La guerra del grano

In questi giorni si terranno incontri tra delegazioni russe e ucraine a Istanbul per cercare di sbloccare la situazione per quanto riguarda l’esportazione del grano fermo a marcire nei porti ucraini a causa della guerra.
Ci saranno anche delegati dell’Onu a mediare durante gli incontri.
Ma cosa si diranno?
Mi immagino la scena: un lungo tavolo e una fila di uomini seduti da una parte e un’altra dall’altra parte. Si guardano in cagnesco.. Non potrebbe essere altrimenti.
Un diplomatico Onu dice che si possono creare corridoi di sicurezza attraverso i quali far passare le navi evitando che saltino sulle mine messe dagli ucraini contro le navi russe.
I russi devono essere d’accordo per forza. Che gli costa?
Gli costa che loro vorrebbero che Zelensky togliesse le mine cosi le loro navi potrebbero passare indisturbate ad attaccarli anche dal mare. Ecco che gli costa.
Ma Zelensky si fida? OK per le navi con le granaglie e se poi da li ci passano i russi?
E poi, mica è cosi semplice. Eh, no.
Gli ucraini accusano i russi di rubargli il grano nelle regioni che occupano.
E i russi che dicono?
ma che devono dire? Che. perbacco quei territori sono occupati da loro e quindi che vogliono gli ucraini? Tutto quello che ci sta sopra è diventato loro. Ma senti che discorsi che fanno questi…ci stanno i russi e allora e tutto loro, grano compreso. Ci vuole tanto a capirlo?
Gutierrez, il segretario generale dell’Onu ha detto che la trattativa sarà lunga e difficile e richiederà molto tempo. E molta buona volontà aggiungo io.
Il tempo vola e la buona volontà non ha le ali ma non si trova facilmente di questi tempi. Di cattiva invece se ne trova molta e dovunque a tonnellate.
E quella non marcisce mai.
Speriamo che trovino un accordo. Naturalmente deve soddisfare entrambi…
Mi sa che ha ragione Gutierrez.

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