Altro non posso fare

Di tutto quello che vedo e leggo da due mesi sulla guerra in Ucraina, la cosa che più mi sconcerta e mi inquieta è la situazione dei civili.

Soprattutto donne e bambini e anziani che vivono come i topi nei sotterranei, nei rifugi ed escono solo ogni tanto per prendere quel poco che riescono di generi di prima necessità

E soprattutto la situazione dei civili asserragliati nella acciaieria Azofstal da giorni, senza più scorte di viveri che chiedono disperatamente di essere aiutati a  non morire di fame e di sete. Supplicano in tutti i modi il mondo di aiutarli a sopravvivere. Soprattutto donne e bambini.

Ma come si fa a restare tranquilli a guardare cosa succede e sentirsi impotenti e inutili come mi sento io quando li guardo?

E’ difficile arrivare a portare aiuti, per tutti. I corridoi umanitari non vengono aperti, i russi presidiano la zona, la scarsità di viveri si fa sempre più drammatica.

Le minacce di Putin all’occidente che aiuta l’Ucraina si fanno sempre più inquietanti, lo guardo in TV e penso a che cosa deve avere dentro l’anima quell’uomo cosi strano, con lo sguardo di ghiaccio che trasmette solo i brividi.

L’ho visto farsi il segno della croce in chiesa durante le celebrazioni della pasqua ortodossa. Non so che Dio abbia pregato, non certo quello di Pietà e Misericordia. Ma io so che pregherò ogni giorno il mio perché lo faccia rinsavire almeno quel tanto che basta per permettere a quella povera gente di ricevere aiuti umanitarie e per permettere al mondo di respirare se non proprio profondamente almeno tanto da non soffocare dall’angoscia. Altro non posso fare.

49 commenti su “Altro non posso fare”

  1. Se l’Ucraina, capo Zelenski, avesse attuato gli accordi di Minsk non ci sarebbero stati motivi per la Russia di invadere.

    R
    Se li avesse rispettati Putin…assieme al trattato di pacifica convivenza tra stati liberi che ha firmato.

    Rispondi
  2. Quanto ai civili rifugiati nell’acciaieria, mi sembra il posto meno adatto per rifugiarsi.
    Quando mai i civili si rifugiano dove si trovano i militari e quindi, ragionevolmente, dove si verificherà una battaglia?
    Quei civili vanno assolutamente fatti uscire.
    I russi mica li mangiano!
    Hanno gli occhi del mondo puntati addosso. Mi pare ovvio che abbiano tutto l’interesse a lasciarli andare via, in modo da poter attaccare i miliziani che si trovano nell’acciaieria.

    Quanto all’escalation, sono molto preoccupato anche io. Gli ucraini stanno cominciando a portare attacchi in territorio russo. Non è più una guerra solo difensiva. Sta diventando una guerra della NATO contro la Russia, e la Russia, se si trovasse con le spalle al muro e minacciata nel suo territorio, potrebbe reagire molto male.
    Mi pare che la NATO stia scherzando col fuoco.

    R

    e Putin invece scherza con l’aqua?

    Rispondi
  3. Si ripetono episodi di soldati russi che si rifiutano di continuare la cosiddetta “operazione speciale”, per cui vengono subito regolarmente fucilati. Capitava un tempo anche e persino tra le SS.
    C’è stata comunque un’eroica e fiera mogliettina russa che ha raccomandato al marito, in partenza con L’Armata Rossa, di darsi da fare a stuprare donne ucraine. Luminoso esempio di amor patrio, specie poi da parte di una donna. Ma per qualcuno sono solo feich niùs da Pensiero Unico e mainstream.

    Rispondi
    • Immagino che l’eroica e fiera mogliettina russa ve l’abbia comunicato personalmente?

      R
      ci sono molti media che informano sulle cose. Poi “ve” è diretto a chi? Sia più chiara.

      Rispondi
      • è un plurale maiestatis. vi do del voi. non è contenta?

        R
        no, Alice, si deve rivolgere al suo interlocutore se lo cita e cita quello che scrive.

        Rispondi
        • MI spiego meglio:
          Se lei pubblica un’opinione ma non ne prende le distanze […come spesso fa] significa che lei condivide quell’opinione. Ecco perché ho adottato la seconda persona plurale!
          R
          Ma cosa dice? io condivido qualsiasi cosa altri scrivono qui se non me ne dissocio? per nulla. Ognuno esprime le proprie opinioni e io me ne dissocio solo quando ritengo opportuno farlo, oppure le cancello se ritengo che non siano pubblicabili. Ognuno si prende la responsabilità di quello che scrive. Se non ci sono motivi per intervenire passo cose sulle quali non concordo ( e sono molte) ma che sono opinioni di chi le scrive.
          Però, vediamo di non costruirci su qualche polemica.

          Rispondi
  4. Bella lettera, la Sua.
    Speriamo che Dio faccia davvero rinsavire Putin….
    La questione, altrimenti, precipitera’ di brutto perché sembra che il destino del pianeta sia nelle mani non del Padreterno ma di un folle a cui la propria vita e quella degli altri conti proprio un bel niente.
    Pare che Putin se ne rida della prospettiva allucinante che si profila:
    se lui usasse armi atomiche per far fuori l’Occidente riceverà, ovviamente e per contro, una buona dose di bombe nucleari tali che anche lui e tutti quelli che gli sono vicino (Russi e non solo) verranno fatti fuori !!!
    Ma mentre le persone sane di mente si rendono conto del disastro e della morte cui si andrà incontro tutti, a Putin ciò sembra fare il solletico.
    Ci è o ci fa?

    R
    temo entrambe le cose.

    Rispondi
    • Ovviamente a rinsavire deve essere solo Putin! Beh è lui l’unico folle che sta mettendo a repentaglio la pace dell’intero pianeta!

      R
      no, certo, ma uno basta e avanza.

      Rispondi
  5. Mi sembra che si stia girando intorno al problema centrale.
    Il problema centrale ce l’abbiamo noi europei.
    Finora solo noi, e non certo gli USA, abbiamo subito l’impatto delle sanzioni, che sta arrestando la ripresa post covid.
    Se Putin desse di matto gli obiettivi più esposti ai suoi missili sarebbero le capitali europee, più che le città americane, che sono difficili da raggiungere e protette da sistemi antimissile.
    Per questo, penso che noi europei dovremmo cominciare a distinguere le nostre posizioni da quelle americane, perché la nostra posizione è diversa in termini di rischi/benefici.
    Se ci sarà qualcuno che farà finire questa guerra, penso che ci possiamo riuscire solo noi europei, e dovremmo cominciare a ragionare in questi termini.

    R
    spero proprio di no. A me pare che “di matto” il russo stia dando di già.

    Rispondi
  6. PS. Ultima riga del mio intervento potrebbe essere fraintesa per come l’ho formulata. Intendo che l’unico aspetto della fornitura di armi all’Ucraina che mi suscita preoccupazione, è che tale supporto sia insufficiente.

    R
    Francesco, per me era chiaro.

    Rispondi
  7. Alice, la notizia ha fatto il giro del mondo. Non so se hai sentito poi il dibattito in TV, su non ricordo più che talk politico, tra la giornalista filoputiniana Nadana Fridrikhson e i suoi biechi detrattori filoNato.

    Rispondi
    • @prof. Bifani: il vero problema è che attualmente qualsiasi opinione – se saputa pompare bene – può fare il giro del mondo. Basta un click.
      E non sta a me fare “debunking” – come si usa dire – per discernere se sia una “feic niùs”.
      I media ormai sono caricati come un revolver per la “roulette russa” (e aggettivo territoriale cade a fagiolo!): divulgano raffiche di notizie salvo poi rettificare quando si manda in onda un frame di un videogame.

      Rispondi
  8. Faedda, nel fabbricare balle sono specializzati Libero Quotidiano, Il Giornale e Il Tempo. I titoloni di testa sono redatti per attirare gli allocchi.

    Rispondi
    • caro Bifani… siamo sicuri che gli “allocchi” non siano invece quelli che accettano come oro colato i titoloni che “lisciano il pelo ai potenti” come spesso trovo il Corriere o Repubblica.

      R
      i “titoloni” servono a vendere i giornali, se non si apprezzano non si leggono. O si leggono solo quelli che riteniamo non usino “mezzucci” per catturare l’attenzione a spese della credibilità di quanto affermano i giornalisti negli articoli.

      Rispondi
  9. Ha visto che i miliziani finalmente si sono messi una mano sulla coscienza e hanno rinunciato ad usarli come scudi umani?
    Il fatto che i russi si siano limitati all’assedio invece di attaccare a fondo aveva creato il rischio che i civili morissero di stenti, e in questo caso la responsabilità sarebbe stata dei miliziani.
    Tutto è bene quel che finisce bene. Speriamo che li lascino andare tutti e che la resa dei conti nell’acciaieria si svolga tra soldati contro soldati, come è giusto che sia.

    R
    ma per favore, la smetta di scrivere corbellerie! I russi “si sono limitati” qui solo perché avevano gli occhi del mondo puntati addosso. O lei è davvero ingenuo oppure è putiniano di ferro. E “attaccare a fondo ” non gli serviva ormai quel luogo era conquistato, ma hanno bombardato per giorni, avrebbe dovuto stare anche lei un po’ li sotto, le sarebbe passata la voglia di scrivere quello che scrive. Veda di limitarsi in questa apologia dei russi comincia a stancarmi!

    Rispondi
  10. Lei continua con la semplificazione che io, se attacco gli ucraini e la NATO, sto difendendo Putin.
    Io non ho mai detto che Putin ha fatto bene ad attaccare l’Ucraina.
    Credo che abbia fatto male sia sul piano etico che sul piano politico, perché ne uscirà con le ossa rotte, dopo aver causato morte e distruzione sia tra gli ucraini che tra i suoi connazionali.
    In sostanza io, al posto di Putin, non avrei attaccato l’Ucraina, o, comunque, non l’avrei invasa con i carri armati.
    Tutt’al più, avrei bombardato le installazioni militari e mi sarei fermato lì.
    Detto questo credo che in questa orrenda storia le responsabilità siano tante e che andrebbero riconosciute.
    Fermo restando che è stato Putin ad attaccare l’Ucraina e che ha fatto malissimo, sono convinto che non lo avrebbe mai fatto se la NATO non lo avesse stretto d’assedio come ha fatto da anni, facendo perfino le esercitazioni in Ucraina simulando un attacco dei russi.
    Ha mai sentito parlare del meccanismo psicologico della “previsione che si autoavvera”?
    E’ un processo mentale inquietante.

    R
    putinologo H 24. Ma che c’entra lei? Non l’avrebbe invasa coi carri armati? Ma che fa? Lezioni di strategia militare? Ma per favore…

    Rispondi
  11. Cinque secondi di intervista al ministro degli esteri russo a Zona Bianca e il mio telecomando abbandonato non ricordo dove, ha cambiato canale, non poteva sopportare neppure lui le perle di pura e cristallina verità che sono uscite da quella diplomatica e felpata intervista della trasmissione di rete 4.
    Il mio telecomando è un po’ troppo sensibile, devo rimetterlo al suo posto, si sta prendendo troppa Libertà. Gli toglierò le pile per qualche mese cosi impara.

    Rispondi
    • Leggendo le reazioni all’intervista di Giuseppe Brindisi al ministro per gli affari esteri della Federazione Russa mi è venuta in mente una favoletta “Esopo style” che mi permetto di proporvi!

      Un giorno un asino disse alla tigre «L’erba è blu!».
      La tigre rispose: – «Ma scherzi? L’erba è stata sempre verde!!».
      Cocciuto come un asino… l’asino diceva che fosse blu.
      La discussione si accese e i due decisero di sottoporre la questione al giudizio del re della giungla.
      Ancor prima di raggiungere la radura nella foresta, dove il leone era seduto sul suo trono, l’asino cominciò a ragliare «Vostra Altezza, è vero che l’erba è blu?».
      Il leone rispose appena destatosi dal sonno disse «Ma certo, l’erba è blu!».
      L’asino orgoglioso della risposta del re della foresta aggiunse «Maestà… la tigre non è d’accordo con me, mi contraddice e mi infastidisce, la prego, punitela!!».
      Il re allora dichiarò «Che la tigre sia punita con cinque anni di silenzio».
      L’asino saltellando felice, ritornò sui suoi passi ripetendo «L’erba è blu, l’erba è blu, l’erba è blu, l’erba è blu, l’erba è blu…».
      La tigre accettò la sua punizione, ma volle chiedere spiegazioni al leone «Mi permetta Sua Maestà perché mi ha punito? Dopo tutto, lei sa bene che l’erba è verde, no?».
      Il leone rispose «Ma certo che l’erba è verde. Lo sanno tutti!!».
      La tigre chiese un po’ frastornata «Maestà… non capisco allora perché mi sta punendo?».
      «La punizione – spiegò il leone – è dovuta al fatto che non è possibile per una creatura coraggiosa e intelligente come te possa perdere del tempo a discutere con un asino che poi viene a infastidirmi con quella domanda banale!. Litigare con uno sciocco o un fanatico è la peggiore perdita di tempo. A costoro non interessa raggiungere la verità o constatare la realtà, ma solo ottenere una vittoria che rafforzi le sue convinzioni e illusioni. Non perdere mai tempo in discussioni che non hanno senso… e non portano a nulla».
      La tigre ascoltò il leone e capì che al mondo ci sono persone che non sono in grado di capire e non importa quante prove presentiamo loro. Sono accecate dall’ego, dall’odio e dal risentimento: l’unica cosa che vogliono è avere ragione anche se non ce l’hanno. In una discussione, in tv o sui social… c’è chi non cerca di capire ma pretende solo aver ragione!

      R
      con queste premesse non si dovrebbe mai aprire bocca o scrivere mezza parola. Lo trovo difficile.

      Rispondi
      • Io leggo questa favoletta in un senso diametralmente opposto. Ovvero tutti possiamo e dobbiamo dire ciò che pensiamo. «L’erba è rosa». «Per me è bianca». «Dite? Io la vedo viola!!». Attenti però a coloro che tentano di imporvi la loro posizione. Davanti a costoro occorre fare come il leone: chiudere subito la discussione

        R
        si può fare in molti casi. In altri no. Nel caso del blog, secondo lei, dovrei passare senza reagire qualsiasi cosa? O non pubblicarle? La questione posta in questi termini non è cosi facile come può apparire. E’ vero che ci sono persone con le quali conviene chiudere subito ogni discussione e questo lo faccio già da molto tempo, ma nel caso del blog se si rispettano le regole ogni opinione in teoria dovrebbe essere valida. Alcune volte la passo senza controbattere ma se la questione è importante almeno un cenno di contraddittorio lo ritengo se non giusto persino doveroso Come potrà constatare di persona c’è chi scrive qui solo per attrarre l’attenzione sulle proprie personali antipatie e cerca ogni modo per farle arrivare al destinatario.
        Nel caso di Brindisi io ho subito chiuso e non ho seguito l’intervista, faccio cosi quando mi sembra che si abusi della mia “attenzione”. Fare audience va bene, ma ci sono temi che richiederebbero maggiore attenzione non a fare “spettacolo” ma a non ferire la sensibilità di troppe persone in casi tragici come la guerra. Semplicemente non guardo e non leggo quello che a mio avviso mi “prende per i fondelli” o mi “usa”.

        Rispondi
  12. Un vero giornalista deve essere terzo. Fare domande. STOP!
    È deontologicamente deleterio controbattere a tu-per-tu con l’interlocutore e tanto meno fare endorsement. Molti giornalisti questo non lo sanno. Se io faccio una domanda e l’intervistato dice corbellerie… non sta a me di correggerlo. E sia chiaro – repetita juvant semper – questa regole dovrebbe valere per social, blog, forum.

    R

    Se si riferisce all’intervista di Brindisi a Labrov (la b non è un refuso) dovrebbe essere più chiaro. La sua generica critica ai giornalisti e ai blog è un’opinione e come tale va presa. Poi ognuno è libero di pensarla come vuole. Il mio telecomando ha una dignità che non gli conoscevo.

    Rispondi
    • L’intervista al ministro russo è stata esemplare: un giornalista che fa domande e ascolta. Un vera perla rara!!

      R
      davvero da incorniciare.

      Rispondi
  13. Consiglio vivamente a tutti, specie ai cosiddetti “pacifisti”, di meditare le espressioni ed opinioni di Santoro, Vauro, Sabina Guzzanti e Fiorella Mannoia. Sì, Putin, birbantello, non doveva invadere, ma…Ci sono sempre dei se è dei ma, tra i bastian contrari filosovietici e i conformisti dell’anticonformismo snob.

    Rispondi
  14. Io questa la chiamo semplicemente censura.
    Permettere a Zelensky di dire quello che voleva, spesso facendo illazioni e processi alle intenzioni a Putin, addirittura di fronte al Parlamento, e indignarsi perché una TV ha intervistato la controparte, non saprei come definirlo diversamente.

    Osservo che Lavrov ha usato un linguaggio sostanzialmente diplomatico e pacato, senza gli eccessi scandalistici di Zelensky, per cui era un discorso che poteva essere trasmesso tranquillamente.
    Ricordo che a suo tempo fu trasmesso anche il discorso di Putin alla nazione in cui dichiarava le motivazioni e gli obiettivi della guerra, e nessuno si era scandalizzato.

    Se vogliamo che l’informazione sia seria e si fornisca un servizio utile ai cittadini, bisogna trasmettere entrambe le versioni.
    Altrimenti, finisce che la differenza tra la libertà di informazione nel regime di Putin e in quello di Draghi diventa sottile.
    Saranno entrambe versioni bugiarde e, purtroppo, due bugie opposte non fanno una verità, ma i cittadini hanno il diritto di sapere.
    Poi saranno loro a scegliere la versione che trovano più convincente.

    R
    dove la vede la censura? Lei qui sembra molto deciso da che parte stare. Le ricordo Luigi che i russi bombardano gli ucraini m u o i o n o sotto le bombe dei russi.
    Per lei pare non fare nessuna differenza.
    Ma di che “bugie opposte” parla? Parli per sé scelga la “versione” che le sconfinfera di più, per me può anche portare un mazzo di rose a Putin ma non speri di passare per “democratico” perché per me è solo uno che non vuole vedere la realtà.
    D’ora in poi però sappia che ai suoi post su questo tema risponderò solo no comment. Ogni altro commento è superfluo.

    Rispondi
    • È ciò che intendevo dire io ma il senso del mio commento non è stato colto nella sua essenza. Zelenskji ha fatto un tour teatrale in collegamento per poter dire la sua (e senza alcun contraddittorio!!) e tutti si sono spellati le mani.
      Parla il ministro degli Esteri russo e non poteva farlo perché non c’era contraddittorio. Ovvero due pesi e due misure. Alla faccia della libertà di espressione!!
      P. S.
      Io non sono affatto decisa da quale parte stare (come invece lei dice di @Luigi). È proprio per la mia indecisione che vorrei ascoltare quante più campane possibili. Anche quelle stonate che dicono corbellerie. .

      R
      ascolti pure, fa benissimo. Ma anche lei indichi a chi sta parlando.

      Rispondi
  15. Consiglio anch’io di meditare sulle affermazioni di quelle persone al di sopra di ogni sospetto, coraggiose e lucide, che non si lasciano intimorire dalle minacce e dalle etichettature ingiuriose.
    Sono persone che abbiamo apprezzati tante volte quando si pronunciavano su altri temi. Persone che sono state interpellate dai media come osservatori intelligenti e obiettivi.
    Chiediamoci onestamente e umilmente se, anche su questo tema, non abbiano capito quello che noi fatichiamo a capire, o non vogliamo capire!

    R
    Luigi deve fare i rifermenti se parla di un commento di qualcuno e magari scrivere a chi si riferisce. Non siamo in tanti ma comincia a diventare difficile capire chi scrive cosa e a chi.
    Non mi risulta che lei apprezzasse troppo per esempio Cacciari quando si esprimeva contro il Green Pass, non ricordo i suoi apprezzamenti e neppure i suoi incitamenti ad ascoltarlo.

    Rispondi
  16. Ricordo a tutti che per maggiore comprensione è necessario, quando si vuole interloquire con qualcuno, mettere all’inizio del commento il nome dello stesso.
    Sembra scontato ma c’è chi ancora non lo ha capito.

    Rispondi
    • @M.Grazia:
      Quando scrivo un commento parto spesso da un altro commento ma se citassi chi ha ispirato il mio commento diventerebbe un battibecco. E tra l’altro quando commento non mi riferisco necessariamente a qualcuno in particolare. Sarebbe come se una discussione di presenza puntassi il dito contro qualcuno. Beh non mi senbra proprio il massimo del galateo.
      E poi … effettivamente a che vi serve sapere a chi mi riferisco?

      Riguardo poi un altro punto scottante: la coerenza del pensiero. Ad esempio: quasi mai – sebbene credente – mi trovo d’accordo con papa Bergoglio ma quando ora ha parlato della NATO che “abbaiando contro la Russia” possa aver svegliato il can (russo) che dorme …sono totaòlmente d’accordo con lui. O dovrei forse esimermi dall’essere d’accordo anche in questo caso? Si dice che due volte al giorno un orologio rotto segni l’ora esatta. Ecco …in quelle due circostanze posso essere d’accordo con una persona da cui normalmente dissento!

      R
      se si riferisce a qualcuno in particolare deve indicarlo come ha fatto in questo post.

      Rispondi
  17. Ha ragione, signora Gazzato.
    Quando l’ho scritto mi pareva chiaro a chi si riferiva, me, se lei ci mette in mezzo messaggi di altri – il che è perfettamente corretto – non si capisce più.
    Starò più attento nel seguito, e mi aspetto che lo facciano anche gli altri, che invece spesso non lo fanno, ma lei non li riprende (vedi Bifani prima di me).

    R
    come al solito polemizza sul nulla. Lei viene ripreso come gli altri e i commenti vanno di seguito non si può aspettare che tutti abbiano letto i suoi per procedere.

    Rispondi
  18. Signora Gazzato, lei mi fa notare che ho citato a sostegno delle mie tesi personaggi con i quali a volte non sono stato d’accordo.
    Ma è proprio questo che mi conforta nelle mie opinioni e posizioni.
    Se mi trovo d’accordo con Bianchi e Nencioni è tutto normale e prevedibile. Siamo d’accordo quasi sempre.
    Se invece mi scopro d’accordo con Alessandro, con Cacciari, con De Magistris, con Travaglio, che in altri contesti la pensavano diversamente, mentre questa volta la pensano come me, mi viene onestamente il dubbio di essere nel giusto.

    R
    direi che dovrebbe venirle il dubbio contrario altrimenti lei ha certezze e non dubbi.

    Rispondi
    • Sinceramente a me capita molto spesso di dissentire da qualcuno con il quale solitamente vado d’accordo. Quando sui social mi capita di leggere un mio post “rievocato” che risale a qualche anno addietro mi stupisco di aver scritto quelle cose. Quindi citando Franz Kafka potrei dire che “Talvolta mi capita di non essere d’accordo con me stesso e per qualche giorno non mi rivolgo neppure la parola!”

      R
      un po’ come la famosa frase di Groucho Marx: Non vorrei mai far parte di un club che avesse fra i suoi soci uno come me”.

      Rispondi
      • @M. G. Gazzato.
        Io preferisco la citazione di Franz Kafka proposta da Alessandro M.
        Però neppure io farei parte di un club che avesse tra i soci uno come me. Non vorrei essere confuso nella mia unicità.

        R
        La prossima volta scriva il suo nome in minuscolo.

        Rispondi
        • Vede, cara @MGGazzato, l’ho sempre scritto maiuscolo. E ancor oggi lo scrivo sempre maiuscolo anche nella carta da lettera privata e professionale per lo stesso motivo per cui non farei mai parte di un club che avesse tra i soci uno come me.

          Rispondi
  19. Sbaglio o il Papa ha detto che la NATO doveva evitare di andare ad abbaiare ai confini russi? Grande Bergoglio.
    Il Zelenski continua a fare sgarbi alla Germania e a lamentarsi che gli europei non gli danno abbastanza armi. Vuole sconfiggere la Russia. Poveretto.
    Il Biden dice anche lui che bisogna sconfiggere la Russia, quindi tirando in lungo la guerra qui in Europa. Tanto negli USA stanno tranquilli. Geniale.

    R
    IL Facchin ripete sempre gli stessi ritornelli.

    Rispondi
    • @LUIGI FACCHIN: Da 9 anni per l’ennesima volta papa bergoglio si “diverte” a stravolgere i protocolli insinuando che “la NATO abbai” e il Patriarca Kirill faccia il “chierichetto” del Capo dello Stato mettendo nel frullatore una cosa così delicata e complessa come il rapporto con le Chiese orientali dalle quali ci separano almeno i mille anni del Grande Scisma con tutte le vicende storiche che rendono difficile riavvicinarsi… Allo stesso piano di chi lo definì “a killer butcher” (un macellaio assassino). E si aspetterebbe una risposta positiva? Non sa forse il Santo Padre (e in tal caso, nessuno gliel’ha detto?) che se il presidente Putin volesse incontrarlo occorrerebbe il consenso del Patriarca? E se anche il Patriarca volesse dare il consenso, di fatto ci sarebbe la necessità del consenso delle cosiddette “eparchie”, cioè le alte cariche della stessa Chiesa della quale è capo? Forse non lo sa (e in tal caso, nessuno gliel’ha detto!). E in ogni caso se il Papa (che non è solo Vescovo di Roma si sente da 9 anni ma capo della Chiesa cattolica universale) continua a tirar fuori espressioni avventate da omelia di prete di campagna, si creerà ulteriore risentimento e faranno sempre dire a Kirill di bloccare qualunque incontro, perché vedranno in quelle espressioni un’offesa a ciò che il capo della loro Chiesa rappresenta, cioè Cristo. Non si può buttare tutto a caciara. Si fa solo più danno.

      R
      tutti pretesti futili, il fatto è che Putin non vuole incontrare papa Francesco non saprebbe cosa dirgli e sa che non avrebbe l’assoluzione.. Il patriarca comunque entrerà nel pacchetto di sanzioni della UE:
      https://www.rainews.it/articoli/2022/05/ue-propone-sanzioni-al-patriarca-kirill-d86f963f-6009-4943-b893-3677023c7d55.html

      Rispondi
  20. La Chiesa ortodossa russa è sempre stata prona e servile verso il potere, come la Chiesa luterana germanica, specie sotto Hitler. Putin non vuole incontrare Bergoglio per non irritare Kirill e tutti i fedeli ortodossi. L’alto clero ortodosso i riveste di paramenti medioevali preziosi e sfarzosi, roba da Imperi bizantino.

    Rispondi
  21. Luigi, guarda che il patriarca Kirill possiede un patrimonio calcolato tra i 4e gli 8 miliardi di €, tra ville, yacht, orologi e auto di lusso, pietre preziose e quant’altro. Ora la UE glieli vuole bloccare o sequestrare.

    Rispondi
  22. @Francobifani: “La UE vuole bloccare o sequestrare le proprietà del patriarca Kiryll calcolate tra i 4 e gli 8 miliardi di €, tra ville, yacht, orologi e auto di lusso, pietre preziose”?
    Beh hanno già fatto qualcosa di simile per le ville di qualche tycoon russo sul lago di Como.
    Quando ero giovane ricordo che qualche gruppi di idioti questo lo chiamavano “sequestro proletario”. Mah!

    Rispondi
  23. Bifani, se il patriarca possiede quei beni in Russia la UE non può sequestrare proprio niente. Se invece fossero nei Paesi occidentali mi domando quando se li gode.
    A meno che non ci venga in incognito, sotto mentite spoglie…
    Le fantasie galoppano.

    Rispondi
  24. I miei ritornelli sarebbero che Zelenski è arrogante con i Paesi occidentali?
    O che l’Ucraina possa sconfiggere militarmente la Russia è assurdo pensarlo?
    Oppure che in USA della guerra in Europa non si preoccupano tanto, come pure delle sanzioni che fanno soffrire gli europei?
    Oppure che anziché fare prolungare il conflitto sarebbe meglio che la UE si proponesse come mediatrice per porvi fine?
    Se i miei ritornelli sono questi direi che sono molto giusti.

    Rispondi
  25. Facchin e 4F, si vede che la UE è composta da cretini babbaloni che non sanno quel che fanno. Inviate loro le vostre critiche ed i vostri suggerimenti.

    Rispondi
  26. Luigi, Kirill, di Leningrado come il suo pupillo Putin, possiede ville di lusso in Svizzera e conti miliardari, sempre lì. Per cui, si potrebbero confiscare e congelare.

    Rispondi
  27. E quando mai il Kiril andrebbe in quelle ville in Svizzera? E quanto allo yacht che dicono (chi?) essere di Putin, a cosa gli serve visto che non ci va mai pure lui?
    Ma quante panzane!

    R
    si legga questo, il più breve che ho trovato visto che per lei tutto quello che non le garba viene definito panzana, almeno non faticherà troppo ad informarsi:
    Eccolo il primo sostenitore della guerra di Putin, l’uomo di chiesa Kirill:
    da Vanity Fair

    “Lo dicono appassionato di sci alpino, con chalet sulle Alpi svizzere, e d’acqua. A Mosca avrebbe una residenza di lusso. Al polso, lo riporta il Corriere della Sera, già dieci anni fa un orologio da trentamila dollari al polso. Da sempre è uomo di potere, ma le cronache ricordano pochi interventi politici, certamente nessuno come quelli fatti da febbraio a questa parte. Potrebbero essere figli di una guerra di potere interno alla chiesa ortodossa che vince chi si trova più vicino a Putin, suo chierichetto per usare le parole di Papa Francesco. Per questo si benedice la sua operazione militare speciale e si abbandona il ruolo di patriarca di tutte le Russie perché certamente i fedeli ortodossi ucraini si sentono poco rappresentati.”

    Rispondi
  28. A Verona è andata in scena la prima manifestazione anti-Nato e pro-Putin. A promuoverla, oggi pomeriggio, “Verona per la libertà”, il movimento che sostiene la candidatura a sindaco nelle prossime elezioni amministrative dell’ex consigliere leghista Alberto Zelger (sostenuto anche dal Popolo della famiglia di Mario Adinolfi).

    Rispondi
  29. Ma quindi il patriarca va in Svizzera a sciare? E Putin va su quello yacht?

    R
    mah, veda un po’…e magari si ricreda pure.

    Rispondi
  30. Ma quando mai ci vanno (nelle ville e sullo yacht)!
    Comunque la Svizzera non è nella UE quindi eventuali sequestri li deciderebbe essa e non la UE.

    Rispondi
  31. Intanto in Russia sono spariti, per morte violente e sospetto, ben sette oligarchi, specie con veleni vari, e 157 addetti ai Servizi segreti. Dopo le famigerate purghe staliniane, arrivano quelle putiniane. L’allievo vuole superare il maestro.

    Rispondi

Rispondi a Alice Donati - Rigòn Annulla risposta