Tullio e Giuseppe uccisi per errore

Quello che è successo ad Ercolano: due giovani uccisi da un uomo che aveva creduto che fossero due ladri pronti ad entrare in casa sua, ha dell’incredibile e non è un film.
In realtà erano due amici in macchina che parlavano tranquillamente dopo una partita di calcetto tenutasi poco distante da li.
Come era prevedibile, la famosa “legittima difesa” sta diventando illegittima offesa. A meno di sviluppi che chiariscano meglio questa tragedia.
Si perché non è la prima volta che qualcuno spara ai ladri anche senza essere minacciato oppure, come in questo caso, un uomo che era stato vittima di un furto in passato, ha pensato di uccidere due ragazzi incensurati, che non avevano nessuna intenzione di rapinarlo solo perché se ne stavano in macchina poco distante da casa sua.
Almeno cosi raccontano le cronache.
La paura dei ladri è legittima, tutti temiamo di trovarci di fronte a degli sconosciuti che entrano in casa con intenzioni poco nobili . Ma ormai questa paura sta diventando una specie di fobia che rasenta il panico.
Lo noto perché nel mio condominio c’è chi chiede di mettere faretti e telecamere tutto intorno al palazzo e che non fa che parlare di ladri che potrebbero entrare in casa in ogni momento e che paventa ogni genere di intrusione tramite tutti i possibili accessi, fino quasi alla paranoia.
Uccidere poi gente che sta per i fatti propri senza la minima intenzione illecita, è molto inquietante, sintomo di una società che sta perdendo o ha già perso la bussola.
E questo è anche il risultato delle politiche della Lega e di Salvini che ha inculcato nelle persone l’idea che sparare ai ladri fosse legittimo in ogni caso. Come in un Far West dove chi spara per primo ha salva la vita. E che ha prodotto un aumento delle armi detenute per difesa e che ora sta provocando questo e altro. Gente che spara a casaccio contro persone inermi che stanno per i fatti propri e con nessun intenzione bellicosa.
Ed era largamente prevedibile e previsto ma non si è tenuto conto che far passare l’idea che la difesa fosse sempre legittima, in qualunque caso potesse diventare molto pericoloso e fomentare violenza insensata e provocare danni immensi ad una società già di per sé abbondantemente violenta e schizofrenica.
Tullio e Giuseppe, due studenti universitari, non ci sono più, la loro giovane vita è finita sotto i colpi di un camionista che si è affacciato al balcone di casa ed ha sparato in direzione dell’auto nella quale si trovavano. Una tragedia che si sarebbe potuta evitare se la legge sulla vendita di armi e sul  porto d’armi  fosse molto più severa di quanto non sia ora. Mettere in mano una pistola a chi non sa usarla e pensa di essere un giustiziere della notte, è una responsabilità che lo stato si deve prendere tutta e iniziare da oggi a rivedere la normativa per la detenzione di armi.  Altrimenti casi come questo si moltiplicheranno e la situazione potrebbe diventare incontrollabile.

10 commenti su “Tullio e Giuseppe uccisi per errore”

  1. “Il signor Vincenzo Palumbo chiede scusa ai familiari non voleva uccidere. Anche lui è profondamente addolorato. Aspettiamo che la magistratura faccia il suo lavoro”.

    11 colpi di pistola contro la macchina dove c’erano i due ragazzi, E chiede scusa…

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  2. Magari dirà anche di avere fatto una cazzata, una birichinata insomma.
    Meriterebbe trent’anni ma la giustizia in Italia è tanto buona…

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  3. Una volta ha avuto la netta sensazione di come certa gente, se solo sospetti qualche minino oltraggio alla proprietà, possa reagire in modo inconsulto e perdere il lume degli occhi.
    In un paesino del cremonese, credendo di entrare nel giardino della villetta di un mio zio, a cui ero andato a fare visita perché era infermo, imboccai per errore il cancello di ingresso di un’altra villetta. Appena me ne accorsi, ingranai la marcia indietro uscii e seguitai lungo la via a passo d’uomo alla ricerca di questa villa cui mi recavo per la prima volta. Ma, ad un cero punto, un energumeno correndo raggiunse la macchina, e picchiando come un ossesso sul retro, urlò al mio indirizzo questa minaccia: “La prossima volta che entra nella mia proprietà le sparo una fucilata”.
    Da come era alterato in volto e nelle parole, ho avuto la netta sensazione che avrebbe fatto sul serio.

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  4. Io credo che questo sia un caso limite isolato. Una persona poco intelligente, e paranoica.
    Non credo che nessuno possa giustificare una così tragica idiozia.

    Quanto al diritto – in casi ben diversi – di sparare ai ladri, non lo difende solo Salvini. Lo disse chiaro in un’intervista di qualche anno fa Antonio Di Pietro, il quale affermo che chi si mette in certe situazioni sa che si è messo al di fuori della legge, e che gli può capitare di tutto.

    Il fatto che la Magistratura sottilizzi sul fatto che il ladro fosse armato, che avesse una pistola vera o una scacciacani, è una speculazione vergognosa e deplorevole.
    Recentemente un’anziana signora è stata ammazzata a colpi di ferro da stiro.

    Una mia amica si trovò in casa i ladri di notte, saliti dall’impalcatura per rifare la facciata, e riuscì a metterli in fuga urlando a squarciagola. Se non avessero preferito rinunciare l’avrebbero potuta facilmente ammazzare a mani nude.

    R.
    caso isolato o meno la normativa per la detenzione delle armi è da modificare, chi si trova i ladri in casa subisce un grave trauma ma questo non aveva nessuno in casa e ha sparato ocntro gente che se ne stava per strada a farsi i fatti propri. E neppure in casa propria è concesso uccidere anche se la legittima difesa è legittima ci sono situazioni in cui è fuori legge. Sempre per il principio che nessuno può farsi giustizia da solo ma solo difendersi.

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  5. In questo caso Salvini non c’entra nulla. Fra le svariate bischerate da costui pronunciate, sulla legittima difesa ha ragione da vendere. Fino a poco fa, ma temo ancora adesso, il malvivente che entrava in una casa aveva il diritto di scegliere l’armamento e la povera vittima doveva adeguarsi con arma pari od inferiore. Il farabutto, a parità d’arme, è certamente favorito in quanto ne ha dimestichezza d’uso e magari è pure imbottito di droga per cui i suoi freni inibitori sono attenuati. Un delinquente armato di coltello è certamente più pericoloso di me armato di bazooka. La vittima oltretutto non sa chi abbia di fronte e che intenzioni abbia.
    Il mese scorso un tabaccaio ha stecchito un romeno che aveva tolto il tappo alla scacciacani. Pazienza. Le forze dell’ordine e la magistratura dovrebbero ringraziarlo per il servizio fatto alla nazione.
    Nel caso in questione invece abbiamo un cretino che ha sparato fuori da casa sua a dei ragazzi in sosta. Difficile da difendere: è un caso di omicidio e così dovrebbe essere trattato. Ma non ha senso tirare in ballo Salvini perché qualcuno ha capito fischi per fiaschi.
    Sul fatto che le armi non dovrebbero essere possedute da cani e porci invece concordo.

    R.
    io invece penso che Salvini abbia la sua brava responsabilità nell’aumento di armi che ci sono in giro e anche in merito agli atteggiamenti violenti di tanti che pensano di aver diritto di sparare a casaccio, “le parole sono pietre”, un politico dovrebbe sempre pesarle.
    Per quanto riguarda la sua frase relativa al ragazzo romeno non la cancello ma mi dissocio del tutto.

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  6. Cara signora, non credo si possano mettere sullo stesso piano i delinquenti consapevoli e le persone che vivono nella legalità e non sono pronte ad affrontare un violento.
    Come ripeto, lo disse un magistrato attento come Antonio Di Pietro.

    Chi cerca di rubare o di rapinare è come un automobilista che passa col semaforo rosso. Il torto ce l’ha sempre lui, e non chi lo investe.

    Quello che ha sparato a quei ragazzi deve marcire in galera, ma non c’entra niente con la questione generale dell’autodifesa.

    R
    la pensi come vuole io dico che c’entra eccome, nessuno può farsi giustizia da solo se spari ad un ladro mentre scappa e lo uccidi sparando alle spalle, sei tu in colpa.

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  7. “Quello che ha sparato a quei ragazzi (…) non c’entra niente con la questione generale dell’autodifesa.

    Altro che! Non è solo un eccesso di legittima difesa, qui siamo all’eccesso dell’eccesso di ipotetica legittima difesa, e Di Pietro non c’entra nulla.

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  8. Forse non mi sono spiegato (forma di cortesia).
    Questa non è autodifesa.
    Questa è aggressione a mano armata.
    E’ omicidio doloso.
    Paragonare questo episodio ai tanti episodi più o meno proporzionati di autodifesa è illogico e pretestuoso.
    Mi sono spiegato meglio?

    Se vogliamo parlare delle questione dei limiti dell’autosdifesa, che è un tema attuale e importante, parliamone! Ma non prendendo lo spunto da un episodio di tutt’altro genere.

    R
    bene comrpendo benissimo il suo punto di vista, non sono cosi “limitata” da richiedere “spiegazioni”.
    L’uomo ha sparato credendo di avere a che fare con dei ladri. Cosa che poi non si è rivelata tale.
    Quindi, si potrebbe configurare come eccesso di legittima difesa. Soi potrebbe…
    Ma stremo a vedere, anche per conto mio si tratta di omicidio, ma non sono il giudice come non lo è lei.

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  9. “Questa non è autodifesa.”

    Il tizio, per mirare e sparare, evidentemente si sentiva minacciato, perciò è autodifesa. A meno che non si scopra un altro movente.

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  10. L’autodifesa deve presupporre una minaccia concreta. Chi si sente minacciato perché è paranoico non può invocare l’autodifesa.
    Ci prova, ma non attacca ….

    Si può parlare di autodifesa se il ladro entra in casa o nel negozio e minaccia, Che abbia una pistola vera, una scacciacani, un coltello, un taglierino, o che semplicemente bluffi con la mano in tasca non fa differenza.
    La persona che ha davanti se la sta facendo sotto dalla paura e non c’è da pretendere che sia tanto lucido.

    Anche sparare ai ladri in fuga non è autodifesa. E’ difesa dei propri averi.

    L’autodifesa vera merita rispetto, i malviventi la dovrebbero temere, e i giudici la dovrebbero rispettare.

    Che poi gli avvocati ci provino a contrabbandare come autodifesa ciò che non lo è è il loro mestiere.
    Però, evitiamo di fare confusione noi.

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