Il sacro Pil

Gli italiani si stanno dimostrando diversamente democratici.

Quella che definirei la maggioranza degli italiani che ora critica chi critica le opere del governo in materia di Covid e si “permette di esporsi al “ridicolo” manifestando contro una norma sacrosanta: il sacro green pass che permette di far andare il nostro Pil alle stelle dalle stalle dove era finito. Fra questi, tanti, ma decisamente non tutti, ma tanti si.

Sapientoni e saputoni che però si stanno dimostrando “peggioranza” in quanto molto diversamente deocratici, spesso manifestano ire funeste e sentimenti di odio verso chi ha deciso di non vaccinarsi.

Una sparuta minoranza di “incoscienti” che girano per il paese come degli untori moderni e che organizzano strampalate proteste contro uno strumento di vita che deve permettere all’Italia di rinascere “più bella e più splendente che pria…bene, bravo, bis…”

E però molti dei manifestanti sono vaccinati.

Eh già, poveracci, non sanno quello che dicono e soprattutto quesllo che fanno e si vede bene anche qui, nel mio piccolo, spariti tutti perché la “sparuta minoranza ” si aggrega anche qui, su questo minimo blog che “non sa quello che dice”.

Tuti professori dunque, tutti esperti di virologia e infettivologia oltre che costituzione e democrazia e che esperti!

Da premio Nobel.

Eppure i vaccinati non dovrebbero temere quella sparuta minoranza di cretinetti (come li definiscono in generale i più) sono vaccinati o anche tri vaccinati, che cosa temono?

Temono di essere contagiati da quel 5%? e allora a che serve essere vaccinati se poi il vaccino non garantisce la copertura contro il virus? Dobbiamo essere vaccinati al 100% come dice il generale. O anche al Superbonus 110?

Ah, bravo, bella scoperta! Tutti vaccinati come i gatti di notte e vedrete che risulteremo tutti bigi!

E se poi non fosse cosi? Poniamo che quel 3 / 5 per cento di “cretinetti” finalmente si decida e si vaccini…e se poi i contagi aumentano ancora (come stanno facendo con ben l’86%)?

A chi darete la colpa? Su chi sfogherete i vostri sentimenti di odio repressi sublimati?

Contro chi non si è vaccinato prima? Faremo la “schedatura” di chi si è vaccinato più tardi? Di chi ha “colpevolmente” cincischiato?

Statevene pure lontani da questo blog, attenzione perché qui ci tengo ala democrazia e alla costituzione alla libertà di espressione e alla verità. Soprattutto a non …essere presa per quel posto.

Ma già per questo avete (io non mi sento più italiana da questo momento) un governo composto da partiti di ogni genere anche quelli dell'”onestà, onestà, onestà” e che ora, pare (ma va?) dico pare, abbiamo avuto finanziamenti (illeciti) dal Venezuela. pare chi ci sia di mezzo un certo “El pollo”.

Beh non serve andare in Venezuela per quelli, di polli qui da noi ne abbiamo allevamenti intensivi e non abbiamo paura di polli stranieri, (virgola),  i nostrani sono all’altezza di ogni situazione ed emergenza sanitaria e no.

 

27 commenti su “Il sacro Pil”

  1. Non odio ma grande disistima, questa sì.

    R.
    la sua “disistima ” è peggio dell’odio io sono cittadina italiana vaccinata e maggiorenne consapevole e ho sempre pagato le tasse e rispettato la legge. Lei, Facchin può dire lo stesso? E quanti italiani che lei stima possono dire altrettanto?
    E comunque se ha questa opinione, che cosa ci fa qui?

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  2. Io penso che i sostenitori del governo e del sacro GP, faranno molta fatica a cambiare idea, sono convinti che Draghi li salverà e che il generale Figliolo ha ragione di chiedere il ciento per ciento…solo cosi si ottiene…non si capisce ancora che cosa visto che col quasi 90 siamo messi (quasi) come l’anno scorso con i contagi in salita e noi speriamo che ce la caviamo.
    Polli, si, ma da batteria.
    Io confermo la mia stima per Mariagrazia Gazzato.

    R.
    grazie Serena

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  3. I numeri non sono affatto simili all’anno scorso. A quest’epoca cominciavano le colorazioni variopinte delle regioni perché gli ospedali si riempivano. Adesso i contagi stanno salendo, ma chi si contagia spesso non ha grossi sintomi. Tutte le attività sono aperte e si conduce una vita abbastanza normale. L’anno scorso le scuole hanno resistito 15 giorni, poi tutti su Meet. Questo, inutile negarlo, è dovuto al vaccino che, buono o cattivo che sia, ha dato una svolta.
    Io ho molte riserve sull’introduzione del green pass che ha creato più fratture che sinergie, ma penso che ci si dovrebbe vaccinare senza troppe pippe mentali. Ovviamente poi ognuno della sua salute faccia come crede, senza scassare l’anima a chi la pensa diversamente, in un senso e nell’altro.

    R.
    E’ vero i numeri sono diversi dall’anno scorso ma consideriamo che sono passati quasi due anni dall’inizio della pandemia e che ogni cosa ha un’inizio e una fine. E che molti hanno sviluppato gli anticorpi. Non c’è dubbio che anche il vaccino abbia contribuito ma allora perché accanirsi col Green pass quando con l’86 per cento di vaccinati con doppia dose dovremmo già essere all’immunità di gregge? Cosi ci hanno racccontato per mesi. E perché continuare a discriminare quei pochi anzi pochissimi che non si sono vaccinati e non hanno intenzione di farlo? E non tutti la pensano come lei Mauro, ma esattamente al contrario. E in questa storia dei vaccini e del green pass (che con queste modalità c’è solo da noi) ci sono molte cose poco chiare e molte incongruenze. E comunque anche i numeri di oggi vengono visti con una certa preoccupazione da chi va dicendo da giorni che ormai “ne siamo fuori”, come mai?
    PS: per favore, per questa volta passi, ma prego usare termini meno sboccati.

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  4. Solo in Italia c’è questa indecoroso “dagli all’untore”, e questa caccia alle streghe degna di tempi dell’inquisizione.
    Gli altri paesi di stanno rivelando migliori, un esempio per tutti la Spagna, ma anche la Francia, stanno vaccinando chi si vuole vaccinare senza vessare chi vuole decidere del proprio corpo, come afferma la Costituzione, e senza vergognosa discriminazioni del green pass: e stanno ottenendo risultati migliori.

    R.
    grazie Alessandro.Inutile dire che il clima che si è creato in Italia non mi piace affatto: una guerra quotidiana fra persone che dovebbbro vedere assieme la fine dell’incubo e la luce in fondo al tunnel. Invece c’è chi insiste a creare disaigio e a mettere i cittadini gli uni contro gli altri.
    Da una parte chi si crede in diritto di insultare altri che credono nella libertà e nella democrazia e dall’altra un governo sordo alle istanze di chi protesta per una situazione che dura da troppo tempo e che ha creato enormi disagi. Mi sono resa conto che l’Italia è un paese democratico solo nella facciata ma che rimangono molti residui del fascismo. Ora non si chiama più cosi, ma lo stesso molta gente vorrebbe imporre agli altri le propie idee e convinzioni e “comandare” e dire agli altri come devono vivere. Non è ammissibile e non è giusto. Un paese democratico davvero deve di base essere prima di tutto rispettoso delle idee degli altri e non fare discriminazioni assurde.
    Si parla tanto di diritti e di leggi e leggine per proteggere le “minoranze” ma in questi giorni assistiamo ad un accanimento insensato verso chi ha deciso di contrastare una regola uscita dal governo che impone un lasciapassare per alcuni luoghi comuni e che discrimina le persone. Un inutile orpello che complica la vita a tanti.
    E non ci rendiamo ancora conto appieno dei danni alla salute psichica (non c’è solo il fisico) che questo clima da caccia alle streghe sta creando ai giovani, ai bambini e in generale alle persone fragili e con problemi psicologici che in questa pandemia si sono aggravati ulteriormente.

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  5. Coloro che rifiutano il vaccino ( e di conseguenza il Green Pass) sono fondamentalmente dei fifoni, tranne una ridottissima fascia di persone che proprio non ce la fa e che va capita. I contestatori del Green Pass sono coloro che non si vogliono vaccinare a cui si aggiungono ideologi, intellettualotti ed aspiranti intellettualotti ( per la maggior parte vaccinati !) che si divertono a dissertare e che credono, nella loro insipienza, di apparire più coscienti, maturi e lungoveggenti del popolo bue. Naturalmente per sostenere le tesi contro il Green Pass ogni occasione é buona, come per esempio citare la Francia che, ricordiamo, fu la prima ad inizio estate ad introdurre il certificato di vaccinazione. Della Gran Bretagna i nostri illuminati pensatori ricordano solo il liberi tutti di BoJo, ma sorvolano su una situazione attuale che é a un passo da un nuovo lockdown ( parlo di esperienza vissuta perché oggi il nostro ufficio di Londra ha un aspetto tristemente spettrale). La ragione vera della contestazione dei fanatici del No Green Pass é che non sopportano quella cosa che ha salvato tanta gente in situazioni molto drammatiche :il rigore, l’osservanza delle regole per il bene comune. Questo porta a che qualcuno ne soffra, ma l’obiettivo é la salvezza della comunità, non il singolo. E’ ben triste vedere che un paese che tollera i furbetti del cartellino, i falsi invalidi, i beneficiar di RdC rumeni e marocchini , giudici che , secondo Palamara, emettono sentenze politiche e non giuste, accusino Draghi ed il Generale Figliuolo di essere dei fascisti o spietati dittatori. Ma si sa : il nostro popolo ha le stigmate del furbetto ignorante e quindi bisogna sopportare il ragliare dei contestatori. L’importante, per questi crociati della Costituzione, é fare quello che ci fa comodo. Mescolare ideologia e pragmatismo é molto pericoloso. Si rischia di avvilupparsi in grovigli da cui non si esce più.

    R.
    e chi più ne ha…più ne aggiunga.
    Gli inglesi…si poveracci, la Brexit, Boris…ne hanno abbastanza per avere molto altro da temere, che fiasco! Su tutta la linea. Eh, ma si rifaranno, God save the queen!

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  6. Il.green pass ha validità 12 mesi.
    Il vaccino dopo sei mesi perde efficacia. Ergo il green pass è una presa in giro.
    Un vaccinato può trasmettere il contagio, con bassa probabilità, molti vaccinati possono trasmetterlo con buona probabilità. Ergo il green pass è una presa in giro.
    Chi non vuole vaccinarsi ha paura del vaccino. Chi si vaccina ha paura del covid. Se è “fifone” uno, è fifone anche l’altro.

    R.
    ottima sintesi. Ma io credo che non sia fifone nessuno, ognuno agisce a seconda della propria sensibilità e ci sono molti fattori che influiscono, non è cosi semplice come appare.

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  7. Signor Bianchi

    se vuole che pubblichi la sua risposta a Omibus la deve riformulare in termini decisamente meno aggressivi e sarcastici.
    Questo non è uno sfogatoio dove riversare le proprie frustrazioni.
    Usi le sue energie per veicolare messaggi costruttivi, tutti sappiamo bene cosa sia la paura e cosa sia successo al paese in questi ultimi due anni. Cerchiamo di far fare alla discussione un passo avanti superando le nostre antipatie e i nostri sentimenti negativi e le nostre ansie e paure.
    Altrimenti si creerà intorno al blog il vuoto cosmico.
    E magari cerchiamo anche di parlare di altri temi.

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  8. Gentile Blog Master, so bene che la parola “fifone” è quanto mai impropria e offensiva, di fronte alla morte il sentimento è quello di umano rigetto.
    Quella parola l’ha usata il signor Bianchi, e volutamente l’ho ripresa per fare notare quanto sia sbagliata e superficiale.

    R.
    certo ha fatto bene a ricordarlo perché spesso le risposte sono appunto “provocate” da certi post che usano certi termini, peccato però che poi proprio quelli che li scrivono si accaniscano su chi risponde usando proprio quei termini per rilanciare…è ormai un classico che però dimostra quanto sia difficile ogni tipo di dialogo con chi cerca sempre e solo la rissa.

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  9. X signor Omnibua / sra Gazzato: ho definito fifone chi ha paura del vaccino ma ho detto che ci vuole comprensione per quelli ( pochi, credo) per i quali l’avversione al vaccino è un trauma. Non ho mai detto che il vaccino ed il Green Pass sono l’automatica soluzione del problema. Ho sempre detto che la difficolta della situazione imponeva di procedere per tentativi e non c’erano soluzioni sicure e certe. Ho anche detto che mescolare ideologia e scelte pragmatiche è pericoloso per cui non riesco ad accettare le disquisizioni su democrazia e libertà in relazione alla necessità di uscire da questo dramma.
    R.

    Signor Bianchi, ci siamo quasi, si sforzi un altro pochino però ce la può fare. Procedere per tentativi non è una buona pratica mai quando si tratta della salute e con gli espertoni che ci ritroviamo mi pare che più che per tentativi siamo proceduti a “tentoni” a fari spenti nella notte e i risultati si vedono. E pazienza se lei non accetta, etc,etc.etc….ce ne faremo una ragione.
    Comunque, signor Massimo Bianchi magari ci dia il suo parere anche su altre questioni, come la pensa qui credo che lo abbiano ormai capito tutti, anche i rari passanti del giorno di Halloween. Voltiamo pagina please.

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  10. Cerchiamo di essere pratici e non disquisire solo sui principi.
    Le vaccinazioni ormai fanno parte della nostra cultura. Se ne fanno tante, dall’antipolio e quella contro il pneumococco e all’antinfluenzale.

    Perché non fare quella anticovid che ci aiuta a tornare alla vita normale?
    Nessuna vaccinazione dà il 100% di garanzia di non ammalarsi, e nessuna vaccinazione dà lo 0% di rischio di effetti gravi, anche mortali.

    E’ dai tempi della “spagnola” che il mondo non si trovava di fronte ad un’epidemia di questa portata. Magari, a quei tempi, avessero avuto il vaccino ….!

    E, comunque, lo Stato, il governo, il Parlamento, prendono sistematicamente delle decisioni che scontentano una parte della popolazione.
    Se la maggioranza dei cittadini è d’accordo, gli altri si devono adeguare.
    La democrazia è questo, non è la libertà di fare i comodi propri.

    E’ passata la regola di mettere le cinture di sicurezza in auto, la regola di non fumare in ambienti comuni chiusi, la regola che per guidare bisogna prendere la patente, e si potrebbe continuare con gli esempi.

    Le regole non sono attentati alla libertà. Sono un compromesso per il bene comune.

    R.
    gli esempi che fa sono luoghi comuni, la patente o la cintura di sicurezza. disposititvi, un vaccino è una medicina entra nell’organismo può curare ma può anche dare molti effetti indesiderati e non previsti. Ogni medicina deve subire una lunga sperimentazione.Sono tutti concordi che questo vaccino non ce l’ha, al momento.
    Chi si vuole vaccinare fa bene a farlo ma non è vero quello che scrive:”Se la maggioranza dei cittadini è d’accordo, gli altri si devono adeguare.”

    Questo vale per i condomìni non per un paese.
    Il vaccino non deve mai diventare uno strumento di potere che discrimina.

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  11. Gli esempi del signor luigi non calzano. Le cinture di sicurezza non scoppiano ogni tanto e ti uccidono, fosse così molti ne contesterebbero l’uso. Per fare il paracadutista occorre un brevetto, ma che ne direbbe il signor luigi se si obbligassero tutti a prenderlo?
    E’ nei paesi totalitari che tutti si devono uniformale alle decisioni del governo.
    Nei paesi liberi e democratici ci sarà sempre una minoranza che dissente e la si deve rispettare.
    Non si tratta di fare “i propri comodi”, chi non vuole vaccinarsi teme le reazioni negative del vaccino o non crede nella sua efficacia o fa un bilancio negativo tra vantaggi e svantaggi, visto anche che questi vaccini sono stati prodotti con urgenza.
    C’è anche una carenza nell’idea che il vaccino risolva tutto: che vengono trascurate le terapie per curare chi, vaccinato o no, si becca il covid: non vengono profuse le stesse risorse in questo campo importante.

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  12. Le cinture di sicurezza hanno fatto diversi morti in caso di incendio o di veicolo finito sott’acqua o incastrato. Ma il rapporto rischi/benefici è vantaggioso.
    Il paragone del paracadutismo è sbagliato. E’ come la patente di guida. Se non la vuoi prendere nessuno ti obbliga, però se non ce l’hai non puoi guidare. E’ un modo per impedirti di ammazzare la gente investendola. Come per il Covid.
    La vaccinazione non è obbligatoria, ma se non l’hai fatta ti impediscono l’accesso a certi luoghi e certe attività per evitare che danneggi la gente.
    Anche fumare non è vietato, ma non puoi entrare in certi ambienti con la sigaretta accesa in bocca.
    Mi pare tutto molto chiaro, e non c’è modo di arrampicarsi sugli specchi.

    E rispettare le minoranze significa ascoltarle, ma non vuol dire costringere la maggioranza a fare come vogliono loro.
    La democrazia, dalla civiltà ateniese in poi, significa discutere, decidere a maggioranza, e rispettare le decisioni prese.

    R.
    manco per niente. La democrazia non è prendere decisoni a maggioranza e disinteressarsi di chi deve farsi il tampone ogni due giorni. Per giunta pagandolo caro, la mascherina è paragonabile alla cintura non il vaccino. Il vaccino può avere effetti collaterali anche gravi. Lei si vaccini pure chi non si vuole vaccinare lo deve poter fare, mantenendo però le regole di distanziamento e mascherina che ci hanno imposto per due anni. A teatro posso anche fare a meno di andare ma al lavoro no. Ed è un vergognoso ricatto spingere chi non si vuole vaccinare a farlo altrimenti non può lavorare e si fa solo da noi. Chissà come mai.
    Comunque, ognuno resti pure della propria ideaa io non mi sognerei mai di dirle di non vaccinarsi come non mi sognerei mai di dirle di vaccinarsi. E’ la base della democrazia. Patenti e cinture etc.etc. sono pretesti per non voler capire e intestardisi a voler avere ragione.

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  13. Quello spostato di Pericle, nel 450 a.C. sosteneva l’enorme corbelleria che democrazia signica applicare e rispettate le decisioni della maggioranza. Poverino , non aveva capito niente. Ci voleva il Covid perchè all’umanità venissero aperti gli occihi da questi nuovi sacerdoti della Democrazia e della Costituzione che sfilano vestiti da deportati nei lager. Una vosa cosi infame non l’avevo mai vista.

    R.
    il green pass non è espressione della maggioranza ma un decreto legge d’urgenza del governo, quindi finiamola di parlare di maggioranza e lasci Pericle dove sta che altrimenti si rivolta nella tomba.
    Direi che la cosa più “infame” è far pagare ai lavoratori un tampone 15 euro e obbligarli a farseli ogni due giorni per poter lavorare.

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  14. “La democrazia, dalla civiltà ateniese in poi, significa discutere etc”,

    Ma quando mai s’è discusso con i no vax e i no green pass? Solo invettive, insulti, dileggi, supponenza, coercizione, minacce, discriminazione.
    Qui ci si è fermati al primo gradino di quelle qualità che dovrebbe avere la democrazia.

    PS Chi rimane incastrato a causa delle cintura di sicurezza è paragonabile a chi vaccinato prende lo stesso la malattia. Invece, il mio esempio (paradossale, penso che il signor luigi l’abbia capito) implica non una cattivo funzionamento dello strumento in presenza del pericolo, ma una sua potenziale pericolosità in assenza del pericolo. E’ quello che è avvenuto a quel giovane militare siciliano e a quella diciottenne ligure che -sani come pesci- sono stati uccisi da Astrazeneca.
    Anche il paragone del paracadute è un paradosso, ma contiene una analogia col vaccino, l’obbligatorietà per tutti: l’uno in previsione che tu prenda il virus, l’altro in previsione che l’aereo su cui ipoteticamente potresti volare, precipiti,

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  15. In effetti, oggi si tende a teorizzare un nuovo tipo di democrazia, che non è quella rappresentativa, ma quella diretta, o, peggio, quella dei social e delle piazze.

    Il governo è stato votato dal parlamento e il parlamento è stato democraticamente eletto dai cittadini, attraverso una legge elettorale approvata da un altro parlamento precedente, altrettanto legittimato. Il tutto secondo la Costituzione scritta da un’assemblea qualificata e poi approvata dal Parlamento.

    Funziona così in quasi tutte le democrazie del mondo, con qualche differenza nel caso della Svizzera. Ma gli svizzeri sono un popolo a parte da secoli.

    Forse è vero che la democrazia è in crisi, soprattutto per il dilagare della comunicazione, che da a ciascuno l’illusione e la velleità di poter contribuire alle decisioni comuni.

    Può darsi che si arrivi ad una forma di democrazia diversa, ma dovrà avere comunque delle regole. Oggi ci sono due forme consentite: la rappresentanza parlamentare e i referendum.

    Il Parlamento ha approvato il green pass, e altri governi europei si apprestano a farlo. Se si indicesse un referendum immagino che i vaccinati voterebbero a favore, e sono intorno all’80%.
    Non vedo in quale modo chi è contrario alla vaccinazione e al green pass potrebbe ottenere quello che desidera.
    A volte bisogna pur farsi una ragione della realtà …

    R.
    ma certo Luigi…funziona cosi…i nostri governanti fanno sempre tutto nel pieno rispetto delle regole, in nome e per conto del “popolo sovrano”, nessun dubbio su questo…tutto per il bene del popolo, facciomocene una ragione, dice, il signor Luigi…

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  16. Ho visto gente pacifica cercare di entrare in piazza Unità d’Italia presidiata dalla Polizia e dai Carabinieri in assetto antisommossa, manganelli e tutto l’armamentario, come se andassero in guerra.
    In realtà stavano seduti e con la braccia alzate a cantare “la gente come noi non molla mai” e a chiedere di rispettare l’articolo 21 della Costituzione italiana.
    Le forze dell’ordine non si commuovono ma caricano e manganellano anche le donne e donne ce ne sono tante li a Trieste, per strada.
    L’ordinanza di chiudere la piazza ai manifestanti nogreenpass è incompeensibile: significa proibire il diritto fondamentale fondato sulla costituzione di manifestare il proprio pensiero.
    Questa protesta può non essere condivisa ma gli italiani tutti dovrebbero avere a cuore la libertà di manifestare pacificamente altrimenti permettono al potere di mettere la carta costituzionale sotto i piedi.

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  17. In centro a Milano in questo momento, un corteo lunghissimo di persone, donne e qualche bambino in braccio alle mamme, sfila pacificamente gridando “libertà”, qualche facinoroso infiltrato cerca di farli passare per violenti, la polizia in assetto di guerra anche qui.
    E i tiggi ci danno le immagini col contagocce. La parola d’ordine è sopire, far finta di nulla.
    L’Italia è attraversata da una protesta di piazza senza precedenti almeno negli ultimi decenni ma i media non ne danno conto che a sprazzi a spizzichi e a bocconi.
    Sulla Tv muta campeggia l’immagine di Ilaria Capua (con tutto il rispetto di esperti ne ho piene le tasche di ogni indumento che indosso) che ci racconta ancora e ancora quello che ci va raccontando da mesi. E gli ospiti di In Onda su La7 la seguono tuttorecchi senza un cenno di dubbio.
    Sacrosante parole dell’esperta,,,sicuro ma…come mai siamo ancora messi cosi? Colpa dei quattro gatti non vaccinati che “miagolano” nelle piazze d’Italia?
    Perpetua emergenza da cui emerge solo…intolleranza verso la democrazia.

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  18. I contagi crescono, i morti anche, i numeri in Germania sono da nuova ondata, in Austria addiritturac’è il lock down (ed esclusione da tutto) dei non vaccinati. Il Covid non si siede ad un tavolo a trattare. Ha una natura killer come uno squalo. Io col fuoco non scherzo : fa troppo male. I segnali che si colgono non lasciano tranquilli. Io voglio vivere e lavorare. Gli altri facciano quello che vogliono.

    R
    in Austria c’è il lock down per i non vaccinati? non mi meraviglia per niente, l’Austria si è già distinta per lo spirito “democratico” che vi aleggia.

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  19. Che la democrazia sta seguendo una deriva autoritaria non c’è ombra di dubbio, checché ne pensi il signor Luigi.
    La nostra democrazia rappresentativa è in piena crisi, e il marcio, fra l’altro, proviene da un Parlamento che non è affatto rappresentativo. I parlamentari, per come vengono eletti (liste bloccate decise dai segretari di partito) non rappresentano affatto il popolo italiano (ma oggi anche la parola popolo è caduta in disuso, si preferisca la parola Paese) e non rispondono ad esso, ma ai segretari di partito.
    Il Presidente del Consiglio già dai tempi di Conte non è espressione di una maggioranza politica, ma solo di una maggioranza numerica, espressione di accordi strampalati tra segretari di partito, purché la legislatura duri. Con Draghi, poi, si assiste addirittura all’ammucchiata dei partiti (ad eccezione della Meloni) per formare una maggioranza sempre numerica, senza un vero indirizzo politico, unita solo dalla voglia di salvare la poltrona (ora più che mai ambita, vista la riduzione dei parmamentari) e dalla pioggia de euro che ci dovrebbero arrivare (?) dall’UE a sostegno di un PNRR, deciso dai vertici e che fa fatica a decollare.
    L’aria di regime si respira anche dalla poca considerazione in cui viene tenuto il Parlamento ridotto a mera funzione asseriva, ma anche dal trattamento indecoroso riservato alle minoranze, che nel caso dei no vax e dei no Green pass sta sembrando una vera e propria vessazione.
    L’aria di regime si respira dal tentativo di scaricare l’incremento dei contagi attuali ai no vax, mentre è chiaro che è stata sopravvalutata la durata della immunizzazione data dal vaccino, tanto che si sta ricorrendo ai ripari con la terza vaccinazione.
    L’aria di regime si respira anche dal coro unanime dei media, televisione e carta stampata, coro ossequioso ad ogni decisione governativa.
    Oggi leggevo un titolo che è sintomatico di questo clima:
    “Il governo accelera: mancano da definire ancora venti obiettivi del PNRR”.
    Ma il titolo giusto sarebbe dovuto essere:
    “Il Governo è in ritardo: mancano ancora venti obiettivi da definire”.
    Così è per il green pass esteso al lavoro: siamo gli unici ad averlo fatto, ma si fa capire che tutti ci stanno per imitare. Si chiama propaganda di regime.

    R.
    per favore non chiamiamo “no vax” chi non lo è. Lo slogan preferito dai manifestanti in migliaia oggi in tutte le piazze d’Italia…”libertà, libertà” per essere un paese civile e democratico on oltre l’86% di vaccinati con seconda dose mi pare bene.

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  20. La democrazia italiana avrà molte pecche, come dice Alessandro, e non si può negare, ma è il meglio che siamo riusciti a darci in 75 anni di evoluzione della democrazia.

    Quella che Alessandro chiama deriva autoritaria io la chiamo “commissariamento”, che esiste già nella pubblica amministrazione periferica.
    Quando un Comune è corrotto o incapace, o tutte e due le cose, il male minore è il Commissari Prefettizio, per evitare la paralisi e l’interruzione dei servizi ai cittadini.

    Come dice giustamente Alessandro, in questo momento ci troviamo con un Parlamento non rappresentativo della volontà popolare. Questo per colpa della legge elettorale proporzionale, e del fatto che è consentito che Don Camillo e Peppone si accordino per mettere in piedi un governo insieme, alla faccia dei cittadini che li consideravano scelte alternative.
    E la migliore soluzione in casi del genere è una sorta di “autocommissariamento”. Ricordo che il senato romano, in situazioni di grave pericolo per il Paese, rinunciava al proprio potere conferendolo ad un Dictator.
    Niente di nuovo sotto il sole. Piuttosto che sprecare i fondi europei, meglio il commissario Draghi.

    Alla signora Gazzato voglio far notare scherzosamente che le è scappata un’affermazione chiaramente maschilista, quando fa presente che sono state picchiate anche delle donne manifestanti.
    Perché mai, in una visione di parità, le donne non si dovrebbero picchiare? Ci sono donne poliziotto che, all’occorrenza, picchiano, e , se vogliamo puntare ad una parità onesta e non furbesca, le donne hanno il diritto di picchiare e anche di essere picchiate come gli uomini.

    R.
    certo, come no? picchiare delle donne che manifestano pacificamente io lo trovo aberrante almeno tanto quanto picchiare un uomo ma anche un po’ di più e se questo le serve per definirmi “maschilista” sto allo scherzo e mi sta bene.

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  21. In realtà bisogna riconoscere che il principio della parità di genere è ancora in evoluzione e presenta non poche contraddizioni.

    Le donne vogliono fare il poliziotto, ma, di fatto, non vengono mandate in tenuta da sommossa a presidiare le manifestazioni, perché non hanno la forza muscolare e la massa corporea sufficiente. Quindi, gli vengono risparmiati i compiti più gravosi e pericolosi, ma prendono lo stesso stipendio dei colleghi maschi.

    Se un uomo e una donna vanno al ristorante la maggior parte delle donne si aspetta che l’uomo le sistemi la sedia sotto il sedere (senza fare scherzi stupidi!), che le versi da bere, che le faccia scegliere per prima cosa prendere dal vassoio comune, e, magari, che si offra di pagare il conto per intero invece di dividere (e questo indipendentemente da chi è stato a fare l’infito e a scegliere il ristorante).

    Poi, all’uscita, molte donne apprezzano che l’uomo apra lo sportello dell’auto dall’esterno per farle sedere, invece di aspettarle dentro la macchina.
    E si potrebbe continuare con gli esempi.

    E’ umano e naturale che si vogliano recuperare gli svantaggi senza rinunciare ai privilegi, come il principio che “una donna non si tocca neanche con un dito”.

    Però, se parliamo di rispetto dei deboli (ma le donne le vogliamo considerare deboli? Decidiamoci!) i più deboli sono i bambini e i vecchi, non le donne.

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  22. Per parità di genere si intende stessi diritti, stessi doveri civili, stesso trattamento di retribuzione a parità di compiti, stesse opportunità di accedere ai posti di prestigio professionale, etc.
    Non s’intende che l’uomo rinunci ad essere uomo e la donna rinunci ad essere donna. Se la consuetudine o l’educazione o la natura vogliono certi atteggiamenti diversi per l’uno e per l’altra ciò non rientra nella parità di genere. Così l’atteggiamento di “cavalleria” da parte dell’uomo, e l’accettazione di esso da parte delle donna, o certi atteggiamenti di seduzione da parte delle donna e di attivismo sessuale da parte dell’uomo rispondono alla diversità (per fortuna) che c’è tra uomo e donna.

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  23. Per Alessandro
    Sono d’accordo, ma molti, e soprattutto molte, non la pensano così.
    Quello che lei chiama “attivismo sessuale da parte dell’uomo” lo chiamano “molestie sessuali”, mentre non vogliono sentir parlare di “seduzione da parte della donna”.
    Se una donna va in giro vestita con una tuta aderente comprata su Alibaba non lo fa per sedurre gli uomini; lo fa perché è libera di vestirsi come vuole.

    R.
    ancora, idem cme sopra, sarà Alessandro se vorrà a rispondere. ma io non posso non notare che “attivismo sessuale” qualsiasi sia il significato che voleva dargli l’autore del termine, non credo proprio possa essere associato a molestie.
    E se una donna va in giro con una tuta aderente, può anche voler semplicemente essere attraente, il che non è che un comportamento umano.

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  24. Allora siamo d’accordo.
    Penso anch’io che si deve distinguere e non fare di tutta l’erba un fascio.

    I complimenti garbati ad una donna, e anche eventuali proposte – purché non respinte – non sono molestie.
    Diventano molestie dopo che la donna ha mostrato che non le gradisce, e l’uomo insiste.
    Oppure sono molestie se fatte in maniera non garbata; volgare, provocatoria ecc… Chiaramente, la mano sul sedere è una molestia, e pure grave.

    Se però una donna va in giro vestita sexy, dovrebbe onestamente ammettere che si veste così per attirare l’attenzione degli uomini, o per sucitare l’invidia delle donne.
    E se arriva un complimento, purché garbato, lo deve accettare come logica conseguenza del suo comportamento.

    R.
    un complimento garbato si accetta sempre, il problema è un altro, non finga di non capire-

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  25. L’esortazione è reciproca.

    Ho già raccontato un episodio in cui una ragazza che passeggiava lungo la spiaggia con un bikini minimo, per di più arrotolato sui fianchi per ridurlo ulteriormente e scoprire completamente il sedere, si è infastidita perché, quando mi è passata davanti (io stavo fermo), l’ho guardata con insistenza ed evidente compiacimento.
    Beninteso, guardata soltanto, senza né un gesto, né una parola.

    Evidentemente, quella ragazza accettava di essere guardata solo da uomini giovani e belli. Come se quelli attempati non avessero gli occhi e il testosterone in circolo, e non fossero liberi, in un luogo pubblico, di guardare dove vogliono.

    Questa è caccia alle streghe derivante dagli eccessi del femminismo, e tutti gli eccessi producono reazioni opposte a quelle volute.

    R.
    guardi con insitenza ma non si infastisca se chi è guardato si infastidisce. Ma che solo lei può infastidirsi? E chi le da da il diritto di guardare con insistenza e pretendere di non infastidire? Questo è maschilismo Luigi: pretendere di guardare con insistenza e di essere anche ringraziato.
    Se non finge di non capire allora ogni altra parola è inutile.

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  26. Forse voleva scrivere “Se finge di non capire…”

    Io non fingo di non capire. Vorrei solo che queste questioni fossero affrontate con onestà intellettuale senza pregiudizi, senza ipocrisia, e senza esagerazioni.

    Io non mi aspetto che una ragazza mezza nuda che si è deliberatamente sistemata in quel modo debba essere grata a chi la guarda.
    Semplicemente, se lo fa, deve mettere in conto che la guarderanno in tanti, e non solo gli uomini giovani e belli. La guarderanno TUTTI, ad eccezione di quelli molto miopi.

    Pretendere di non essere guardata è una prepotenza e una pretesa di limitazione della libertà altrui.
    E’ come se qualcuno si vestisse con un vestito giallo fosforescente e pretendesse di essere ignorato.

    Se una donna è onesta intellettualmente, quando si veste sexy in un luogo pubblico, deve mettere in conto che farà voltare tutti a guardarla, e deve ammettere che si è vestita così esattamente col fine di essere guardata. Altrimenti è un’ipocrita.

    E, beninteso, chi la guarda ha tutto il diritto di guardarla, purché non esprima apprezzamenti, o tenti un qualsiasi approccio non gradito. Guardare non è illegale, e, entro certi limiti, non è neppure maleducazione.

    R.
    Luigi, veda o…guardi un po’ lei…

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