La brutta estate

Quando Cesare Pavese, negli anni ’40 del Novecento, scrisse “La bella estate”, certamente non avrebbe mai pensato che l’estate del 2021, in Italia, non sarebbe stata bella per nulla.

Ma un’estate bruttissima. Dal punto di vista climatico,  fino ad oggi 27 luglio, la situazione è stata altalenante tra  caldo africano e temporali improvvisi e fortissimi.

Quello di oggi ha devastato il mio balcone dove avevo allineato vasi di fiori e piante in gran quantità, che curavo meticolosamente ogni giorno. Cassette con lavanda e rosmarino pesantissime sono finite sul pavimento del terrazzo, sfracellate, sollevate dal vento come se si fosse trattato di fogli di giornale. Il mio bel gelsomino che si arrampicava sul muro tra la cucina e il salotto è stato scaraventato a terra, la terra uscita dal vaso e le foglioline verdi brillante desolatamente stramazzate al suolo. Le piante grasse fiorite, le gerbere, le petunie, tutte finite una sull’altra come se una mano impertinente e crudele le avesse fatte precipitare a terra per dispetto.

Una devastazione.

Non so che cosa sia successo fuori, non uscirò, almeno per ora, aspetto che la situazione si normalizzi un po’, ci saranno certamente rami spezzati e pozzanghere e le strade allagate. Dentro mi sento anch’io  stramazzata li assieme a loro, sulle piastrelle di cotto del terrazzo.

Lo so, non è successo nulla di grave, le rimetterò a posto e torneranno più belle di prima. Ma mi fa male vederle li cosi e per ora non esco a sistemarle, mi devo riprendere e devono restare li ancora un po’ a testimoniare che le “belle estati” sono passate forse per sempre. E non torneranno che per qualche giornata di tregua tra un temporale e l’altro. Non mi faccio illusioni.

Pessimista? Si, forse.

Ma  non è solo il clima ma tutto.  La luce in fondo al tunnel della pandemia ancora non si vede, nonostante tutto. Eppure ci abbiamo messo buona volontà, tutti. Forse devo contestare ancora il governo, tutti i governi della pandemia: hanno fatto molti errori. Noi, in Italia siamo tra i più colpiti. Perché? Se Speranza me lo spiega sono pronta a mettermi seduta e ascoltarlo con attenzione. Temo che mi imbastirebbe un lungo discorso ma di quello posso anche fare a meno.

Nessuno ha risposte. Nessuno. Tutti hanno tanto da dire, ma nessuno sa tacere. Tacere, forse, in questo momento sarebbe meglio che parlare. Tacere e lavorare sodo per uscire da questo tunnel infinito.

Tutti insieme, senza per questo imporre regole assurde a cittadini e cittadine stremati.

Vorrei che il governo tutto e anche il presidente della Repubblica parlassero alla nazione con toni convincenti e ci dicessero che si stanno impegnando davvero per farci uscire da questa situazione, seriamente e consapevolmente.

Seguendo la scienza ma anche il cuore e la testa.

Perché se è vero che la vita è vita e viene prima di tutto, la vita senza libertà è una mezza vita. La vogliamo di nuovo tutta intera.

Esco, vado a vedere se gli alberi hanno retto alla furia del vento, li vedo dalle finestre e mi pare ci siano ancora tutti. Grazie di esserci.

 

9 commenti su “La brutta estate”

  1. Mariagrazia, una brutta estate certamente, ma anche una pazza estate: maltempo e devastazioni al Nord (penso anche a ciò che è successo poche settimane fa in Germania), e caldo torrido al Sud con la furia degli incendi che mettono in pericolo perfino i centri abitati, come sta accadendo oggi in Sardegna.

    Brutta estate, come fai notare, anche per motivi che esulano dal tempo metereologico, la pandemia non è ancora archiviata con tutto ciò che consegue del punto di vista della salute, dell’economia, delle libertà di vita.

    Ma tornando al maltempo che oggi ha devastato il tuo balcone, a parte il dispiacere di vedere distrutto ciò che hai tanto curato, non temere, il regno vegetale è duro a morire, anzi si riproduce con rapidità incredibile e attecchisce in ogni dove, perfino nell’arido terreno vulcanico che circonda la mia città.
    Perciò il tuo balcone tornerà presto ridente, come e più di prima, con tutta la varietà di piante e di fiori di cui ti piace adornarlo.

    R.
    grazie per l’incoraggiamento. Si, lo so che le piante sono forti però stasera mi ha fatto male vedere in TV le devastazioni in Sardegna degli incendi e gli alberi millenari distrutti. Una cosa che fa male al cuore. Per non parlare della grandine in Emilia e di quello che è successo a Como. La mia solidarietà alle popolazioni colpite. Purtroppo abbiamo abusato del territorio ed ora ne paghiamo le conseguenze.

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  2. Libertà. Quanti delitti si compiono in tuo nome, diceva Madame Roland, girondina, mentre i giacobini la mandavano al patibolo.
    Libertà, e in nome di questa parola non mi vaccino, dicono oggi i novax (e assimilati di fatto) , facendo un danno alla società.

    R.
    quanti danni fanno alla società quelli che si impuntano per partito preso a chiamare no vax chi non vuole un vaccino imposto, ma vuole poter scegliere, i danni alla società li fanno in tanti soprattutto chi non capisce che la vità è prim adi tutto Libertà. Leggi Silvia, la libertà è anche questo e comunque non farti imbrogliare dalla propaganda : i tempi per vaccinare tutti sono lunghissimi, si vax o forse vax ( veri no vax sono un a minoranza insignificante). IN nome della Libertà sono morti in migliaia per consegnarci la Costituzione che oggi qualcuno vorrebbe calpestare. La caccia alle streghe non è consentita in una società che si vuole definire civile. Leggi Karl Popper, ma leggilo tutto, fino in fondo. E leggi anche Hannah Arendt, fino all’ultima riga. L’INghilterra ha un numero inferiore di vaccinati di noi ma non si sognano di fare green pass o altro come imporre il vaccino. Forse loro sanno cosa significa Democrazia, noi dobbiamo ancora impararlo. E le dosi di agosto forse non arrivano neppure per i prenotati. La propaganda del governo tende a trovare un facile capro espiatorio quando le colpe sono tutte di chi non ha saputo gestire la pandemia dall’inizio e ora si vuole togliere dagli impicci.

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  3. Silvia C. la tentazione di segregare, colpevolizzare, trovare il capro espiatorio di tutte le nostre inefficienze, è grande. È anche una caratteristica dei regimi autoritari che credono ci sia una sola verità inoppugnabile, la loro.
    La caccia alle streghe è sempre aperta, la storia non insegna nulla.
    Mi dica, chi è più dannoso alla società, chi non si vaccina, ma prende tutte le precauzioni per evitare il contaggio ed evitare di contaggiare gli altri, oppure chi vaccinato non evita assembramenti, anzi
    vi si tuffa senza esitare e senza porsi il problema che possa essere lui stesso un portatore sano del virus?
    Mi spieghi poi, perché non viene fatta ha legge che obblighi tutti al vaccino? Perché non solo sarebbe anticostituzionale, ma non è necessara: bisogna essere pragmatici, basta la persuasione per ottenere l’immunità di barriera agognata, perché arrovelliarsi per nulla?

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  4. X sig. Omnibus:
    Spero che lei capisca che l’umanita non può garantirsi un’esistenza normale con mascherine e distanziamento di un metro. Per quanto attiene alla seconda, penso che giustamente il governo tenti di tutto pur di evitare la sconfita di ammettere che un numero di irriducibili l’ha costretto ad una misura cosi estrema. Lei parla di regimi autoritari, di dittatura, di democrazia negata. Se i nostri vecchi torturati in Via Tasso, sterminati nei campi di prigionia, assiderati sul Don od abbrustoliti ad El Alamein, potessero vedere che uso ne fanno della parola libertà certi loro nipoti…

    R. si soprattutto quelli che scaldano le sedie al governo…

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  5. Più che di libertà nel vostro caso bisogna parlare di libertarismo spinto e anche un po’ anarcoide. Cose poco utili alla società. Quanto a Hanna Arendt non mi convince del tutto. Il male non è mai banale, ha sempre un angolo cattivo.
    Quanto alla GB mi sembra che abbiano prodotto e vaccinato in massa, hanno aperto, e i contagi gli stanno ricrescendo.
    Difatti la gente si comporta comunque con prudenza. Hanno il senso della comunità.

    R.
    quello che non avete voi che date degli “anarcoidi” a gente per bene e di buon senso.
    Sivia lo so perché entri qui, per infastidire, se io dicessi nero tu bianco e via cosi. Ormai ti ho capito, puoi anche risparmiarti la fatica.

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  6. Anche Cesare Pavese comunque avrebbe avuto bisogno di qualche buona analisi psicanalitica…

    R
    ma fammi il piacere, chiedi consigli manco ringrazi, poi schifi tutti gli autori, come se li avessi scritti io, hai quell’aria da quella che tanto io scrivo quello che mi pare…giusto per infastidire un po’…no, Sivia? Non è forse cosi? Dimostralo, neppure Cesare Pavese ti va bene…senti falla un po’ finita.
    L’altro con gli osanna e i cori da caserma te lo rispedisco al mittente, forse li vuoi tu i cori da caserma e gli osanna ma qui…nisba.
    E con questo Silvia, credo di poter fare a meno anche dei tuoi graziosi commenti, non senza dispiacere, ovvio.

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  7. Bianchi dice;
    “Spero che lei capisca che l’umanita non può garantirsi un’esistenza normale con mascherine e distanziamento di un metro”
    No Bianchi, è lei che non capisce ciò che si dice: l’umanità le deve provare tutte, vaccini, plasma, antivirali, etc.etc.ma non deve obbligare una minoranza alle cure, tanto più quanto più possono anche essere letali, e anche perché basta un ottanta per cento di vaccinato per ottenere l’immunità di barriere
    Poi dice: “che uso fanno della libertà certi suoi nipoti”.
    Parole senza senso. La libertà Non si conquista una volta per tutte, ma bisogna sempre difenderla, e se a lei la coercizione sembra una sciocchezza, non è così, è un fatto molto grave. Giordano Bruno mori bruciato per non cedere alla coercizione.

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  8. Anche questa mattina abbiamo avuto il nostro bel temporale con grandine, mentre al sud divampano incendi ovunque con oltre 40 gradi.
    L’Italia spaccata in due, due paesi diversi, come succede spesso e non solo dal punto di vista climatico.
    Lunga e stretta, la nostra penisola va a fuoco al sud mentre al nord si boccheggia come in un acquario e ogni spesso il cielo si tramuta in una pista da bowling e succede di tutto mentre cadono cats and dogs.
    Che brutta estate, una delle più brutte degli ultimi decenni. Ci mancava.

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  9. Qui in Sicilia i 40 gradi e più imperversano da parecchie settimane, un caldo torrido, un cielo sgombro di nuvole ma lattiginoso, non un alito di vento, immobili le foglie dei banani, l’Etna appena visibile come un’immagine sbiadita, anche i rumori sembrano attutiti, le fontane della città e i chioschi presi d’assalto per un momentaneo ristoro, spiagge affollate in barba al virus, solo il mare sembra poterti dare ristoro.
    Mi ricorda un’estate del lontanissimo ’43, -io bambino nerissimo per l’abbronzatura- caldo soffocante in una Sicilia teatro di guerra, le truppe alleate che entrano in città tra le macerie ancora fumanti dei palazzi.
    Ma l’estate, come l’avvicendamento delle stagioni, fa parte del tempo che scorre sempre uguale e sempre diverso, fa parte di noi, viviamola come parte integrante delle nostra vita.

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