La vedo dura

Pubblico, eccezionalmente, questo testo di Alessandro che parla delle Olimpiadi 2020 e lo ringrazio.

L’autore sottolinea la particolarità di questo evento, a cominciare dal fatto che porta la data dello scorso anno per i motivi che sappiamo. E’ un po’ come se non avessimo vissuto il 2020, anno bisesto e terribile e però la data deve coincidere con il quarto anno dall’ultimo e anche se a me sembra una cosa assurda, riportare la data dell’anno in cui  avrebbero dovuto svolgersi se..

Queste Olimpiadi, dicevo, sono particolari e le ricorderemo per molti motivi, certo quelli legati alla pandemia e alle sue tragiche conseguenze, prima di tutto. Faccio molta fatica a vederle come un segno di rinascita.

Diciamo che chi ama lo sport le seguirà, chi non lo ama le snobberà o guarderà con indifferenza o anche fastidio.

Una cosa però mi pare che sia importante sottolineare (come fa anche Alessandro) : lo sport accomuna tanti atleti di tante nazionalità diverse e questo significa che, nonostante la pandemia ci abbia costretto all’isolamento, forse ora è arrivato il momento di guardare avanti e di tornare a vedere il mondo come un posto accogliente, senza paura. Anche se la vedo dura.

Si sta svolgendo a Tokio la XXXII Olimpiade che si sarebbe dovuta tenere l’anno scorso, ma che fu rimandata di un anno a causa della pandemia. Ancora oggi, a giochi iniziati, quello che è l’evento sportivo di maggiore risonanza, e in assoluto uno dei più importanti al mondo, rischia di essere condizionato sia dai rigurgiti del virus, sia da un tifone che imperversa sul Pacifico occidentale e rischia di colpire proprio la capitale giapponese.

Un’Olimpiade che ricorderemo perché le gare per la prima volta si stanno svolgendo in assenza di pubblico: ma la suggestione rimane tutta, specie quando durante il cerimoniale della premiazione, risuonano gli inni e s’innalzano le bandiere tra la commozione dei vincitori e le loro medaglie al petto. Occorre rendere merito al coraggio degli organizzatori che hanno raccolto la sfida del virus e la stanno conducendo nel migliore dei modi, a cominciare delle bella cerimonia di apertura.

Ricordiamo che i giochi olimpici furono istituiti nell’antichità in Grecia. La prima Olimpiade si svolse nel 776 a.C. ad Olimpia, ripetendosi ogni quattro anni per oltre un millennio fino a quando l’Imperatore Teodosio nel 393 d.C. li vietò. Fu il Il barone Pierre de Coubertin che alla fine del XIX secolo istituì i giochi simili a quelli dell’antica Grecia: le prime Olimpiadi dell’era moderna si svolsero ad Atene nel 1896.

Questa di Tokio coinvolgerà circa 11.000 atleti provenienti da oltre 200 Paesi. Verranno assegnate 339 medaglie d’oro per le varie gare suddivise in 33 sport (Atletica leggera, Atletica pesante, Nuoto, Boxe, Lotta, Scherma, Ciclismo, equitazione, vela, giochi di squadra quali Calcio, Pallavolo, Pallacanestro, Pallanuoto, etc)

La prime medaglie assegnate vedono in testa Cina, Giappone, Usa. L’Italia è sesta con 5 medaglie (1 oro, 1 argento, 3 bronzo), ma è ancora prematuro parlare di classifiche, le gare sono appena agli inizi e i giochi finiranno l’otto agosto.

È stata del foggiano Luigi Samele, argento nella spada, la prima medaglia azzurra.
La prima medaglia d’oro italiana è invece quella di Vito Dell’Aquila, 20enne pugliese che ha battuto il tunisino Mohamed Jendoubi, nella finale della categoria 58 kg
La terza medaglia per l’Italia arriva da Elisa Longo Borghini, è bronzo nella prova su strada in linea di cio ciclismo femminile
Altro bronzo conquistato per l’Italia da Odette Giuffrida, nel judo 52 chili.
La quinta medaglia, arriva dal sollevamento pesi categoria 67 kg grazie a Mirko Zanni, capace di sollevare 322 kg, nuovo record nazionale

Chi ben comincia… forza azzurri! Ma soprattutto viva lo sport e le Olimpiadi che posano essere l’augurio per il ritorno alla vita libera, ai rapporti umani, al lavoro, alla creatività e al piacere delle vita.

 

 

Alessandro Stramondo

25 commenti su “La vedo dura”

  1. Le donne meglio degli uomini nelle gare di ciclismo su strada.
    La gara maschile, svoltasi su un percorso duro, di 234km e un dislivello totale di cinquemila metri, è stata appannaggio dei corridori che si erano distinti al Tour, oro per Carapaz(Equador) argento per Van Aert(Belgio), bronzo per Pogacar(Slovenia). Gli italiani non pervenuti.
    La gara femminile ci riscatta in parte col bronzo della nostra Elisa Longo Borghini.
    L’oro a sorpresa va all’austriaca Anna Kiesenhofer vincitrice per distacco sulla favorita olandese Annemiek van Vleuten. Questa, giunta al traguardo credeva di aver vinto l’oro: le era sfuggito che davanti a lei, s’era data alla fuga sin dall’inizio, l’austriaca vincitrice.

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  2. Ma ti rendi conto, Mariagrazia.
    Ti ritrovi a pubblicare le scopiazzature di sport del fedele Alessandro, come se non ci fosse il sito della Gazzetta dello Sport… Il Covid è diventato un ‘invenzione della stampa e lo possiamo dare per risolto, e si parla di nuoto a rana.

    Mah.
    R.

    cosa ti rode Nencioni? Il nuoto a rana è bello, anche il nuoto a crawl è bello. IL Covid non è risolto? STrano, com mai? Il tuo generale non fa abbastanza? Eppure mi risulta essere efficientissimo, non sei tu quello che ne fa continuamente l’elogio? Saranno tutti vaccinati gli sportivi? Mah! E i rosiconi? Mah!
    E le “scopiazzature” saranno forse quelle di qualcuno che ripete quello che dicono i siti dei maggiori quotidiani a pappagallo, non certo Alessandro, Ma chi ti impedisce di collegarti alla Gazzetta dello Sport? Sempre con la Gazzata te la prendi?
    Comunque ribadisco il fermo di un mese da oggi, enough is enough.Solo perché sono troppo buona.

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  3. Ma avete notato quanta cura e provvedimenti per prevenire contagi? Loro non snobbano i virus.

    R.
    perché chi lo snobba? Facchin sia più preciso, faccia i nomi.

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  4. Ma i giapponesi sono scontenti. Volevano annullare queste Olimpiadi per timore dell’epidemia. Il governo non ha avuto il coraggio. Ma servono soprattutto a certi Paesi minuscoli per fare sapere che esistono (nella sfilata iniziale, poi stop). E le gare si svolgono per lo più di notte (per noi). Si potevano saltare.

    R.
    Bentornato Paolo. Si potevano “saltare”? cos’è uno sport nuovo: il salto delle Olimpiadi?

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  5. Mentre il tifone si avvicina a Tokio (si teme che arrivi tra uno o due giorni), giornata piena per gli italiani: altre quattro medaglie:
    argento per Bacosi nel tiro a volo; argento nel nuoto, 4×100 stile libero maschile; ancora nel nuoto, bronzo per Martineghi nei 100 rana maschili.
    Daniele Garozzo, per il fioretto individuale, si qualifica per la finale, avendo battuto il giapponese Shikine: il mio concittadino (Garozzo è catanese), già oro alle Olimpiadi di Rio de Janeiro nel 2016, cercherà di bissare l’oro oggi pomeriggio.
    Altri risultati di oggi:
    Nel tennis, Fognini si qualifica per gli ottavi di finale, mentre la pugile Irma Testa, battendo l’irlandese Welsh, accede ai quarti di finale.

    R.
    “Garozzo è catanese” beh beh un filino di campanilismo, ma ci sta, vedremo se Garozzo fa il bis (Garozzo che gareggia…mah è stupidina lo so). Ma veneti non ce ne sono? Ah già c’è Fede, basta e soverchia.
    Ma se il tifone si avvicina che fanno? vanno tutti nei bunker? E le gare?

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  6. Purtroppo Garozzo non è riuscito a spuntarla contro Ka Long Cheung, atleta di Hong Kong: passato in vantaggio ha cominciato a perdere colpi forse anche per un risentimento muscolare che l’ha obbligato a sospendere per alcuni minuti la gara e ricorrere ad un massaggio.
    Be’, l’argento per il fioretto individuale non è poco, ma Garozzo ci aveva abituato a traguardi più ambiti (oltre l’oro della Olimpiade precedente, tre ori mondiali nel fioretto a squadre).

    Nel nuoto, Federica Pellegrini nonostante l’età si è qualificata per le semifinali dei 200 stile libero

    R.
    bene, ma la risposta sul tifone dove sta?

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  7. Una domanda signor Nencioni: a lei che gli frega di ciò che si pubblica nel blog? Chi la obbliga a leggere?
    Io non scopiazzo nulla, tutto ciò che scrivo è perché l’ho veduto in televisione, senza intermediari. Al giorno d’oggi la televisione ci dà questa possibilità, di vedere gli avvenimenti in diretta, io scrivo le mie impressioni, lo scopo mio non è informare come lei scioccamente crede, ma di condividere emozioni e suscitare il dialogo su un avvenimento di risonanza mondiale.
    Non le piacciono le mie impressioni? Una persona intelligente le salta a più pari non si mette a tediare la Blog Master con osservazioni inutili. Per caso le risulta che io abbia mostrato insofferenza per le sue lunghe e prolisse disquisizioni, protratte fino alla nausea, sui vaccini e sulla necessità di vaccinare tutti?
    Si metta il cuore in pace, io scriverò di qualsiasi cosa mi aggrada e se le Blog Master accetta di pubblicarle, tanto meglio. Lei segua il mio consiglio, le ignori.

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  8. Questo è l’articolo numero 1000.

    Visto che qui si parla anche di numeri e di traguardi, mi sembra in tema. Anche se piccolo è pur sempre un traguardo.
    Quando ho aperto questo blog, sapevo a cosa andavo incontro e non era certo mia intenzione farlo diventare un circolo di “litigiose comari” ma il luogo di un sereno (per quanto possibile) confronto.
    Farò quanto è nelle mie possibilità perché lo sia, ma se non ci riuscirò la responsabilità sarà la mia come è solo mia la responsabilità di quello che viene scritto qui sopra.
    Se non ci riuscirò, pazienza, ne prenderò atto e agirò di conseguenza.

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  9. I giapponesi preferivano non fare queste olimpiadi. Come in tempo di guerra, le manifestazioni di questo tipo vengono sospese. In tempo di pandemia vedersi arrivare gente da ogni parte del mondo può dare solo preoccupazione. Hanno stretto molto le maglie ma qualcosa può sempre sfuggire. Molti sponsor si sono anche defilati. Le olimpiadi servono ai piccoli Paesi e agli sport poco conosciuti per mostrarsi. Per gli altri ci sono i campionati del mondo. Ormai il meccanismo è avviato e vada a buon fine!

    R.
    ha ragione Paolo, ma si poteva fermare anche quest’anno una macchina cosi gigantesca? Ma davvero speriamo che finisca nel migliore dei modi, certo ci saranno anche molti giapponesi contrari e li capisco benissimo. Ma questa pandemia sta stravolgendo le nostre vite in modo irreversibile, niente sarà più come prima. speriamo solo che non sia peggio.

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  10. X sra Gazzato : non è neanche riuscita a capire che ho dato riconoscimento alla sua determinazione, alla sua capacita ed alla sua maniera di essere una donna vincente. Se non l’ha capito, sono affari suoi. Mi stia bene.

    R.
    si avevo capito Bianchi, ma lei ci mette troppa “carne al fuoco” nei suoi post che fatico, qualche volta, a capire se parla su serio.
    Comunque grazie.

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  11. Chi guarda un incontro tra due atleti, a occhio nudo, di presenza e senza alcun aiuto tecnologico è abituato -alla sua conclusione- a una mimica espressiva dei contendenti, fatta sostanzialmente di gesti di gioia -salti, abbracci, riso o commozione-dal lato del vincitore, e gesti di delusione–capo chino, mani sugli occhi per nascondere il pianto, uscita frettolosa dalla scena- dal lato del vinto.

    Ma quel primo piano offertoci dalla TV -gli sguardi delle due aspiranti al bronzo nella gara di Judo fino a 63 kg, -l’italiana Maria Centacchio e l’olandese Juul Franssan- inquadrati a tutto schermo mentre attendevano la convalida dell’unico punto fatto in extremis, nel “Golden score”, che le divideva, e che sarebbe stato decisivo nell’assegnare la medaglia di bronzo, quel dettaglio è la dimostrazione plastica di come la tecnologia sia in grado di penetrare fin dentro l’animo delle persone e offrircene tutta la gamma di sensazioni, dubbi, attese, ansie, speranze, gioie e delusioni.
    Dapprincipio entrambi gli sguardi vivi e indagatori, via via, l’uno si trasformava in aperta gioia –quello di Maria Centracchio- l’altro –quello della sua avversaria, l’olandese Juul Franssan- in amara delusione.
    Questo è il secondo bronzo, dopo quello di Odette Guiffrida, che le italiane guadagnano nel Judo. E poi le chiamano sesso debole.

    R.
    E la sollevatrice del peso? 220 kg, se non sbaglio. Non è grandiosa?

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  12. Sveglia alle ore 4:15 per guardare il terzo incontro di boxe di Irma Testa, la pugile ventiquattrenne di Torre Annunziata, che ha già eliminato due sue antagoniste.
    E’ il match contro la più quotata canadese Carolina Veyre per accedere alle semifinali.

    La nostra pugile, che nonostante la specialità, non ha perso la grazia femminile, boxando di rimessa, con una tecnica che ricorda il grande Cassius Clay -uso frequente di Jab, ma anche di ganci, diretti e montanti- si aggiudica tutti e tre i round e accede così ai quarti di finale dove incontrerà la filippina Petecio.
    Sarà dura, ma Irma ha dimostrato di potercela fare. Assicurata comunque la medaglia di bronzo che viene assegnata a entrambe le atlete battute in semifinale,

    Argento per la squadra di sciabola ( Montano, Curatoli, Berrè) battuta largamente dalla Corea, mentre continua la collezione di bronzi:
    Rossella Fiamingo, Mara Navarria, Federica Isola e Alberta Santuccio, nella spada donne a squadre;
    Mirko Zanni, sollevamento pesi (cat.67 kg), emula Giorgia Bordignon (sollevamento pesi cat. 64 kg);
    Matteo Castaldo, Marco Di Costanzo, Matteo Lodo e Giuseppe Vicino nel quattro senza di canottaggio.
    Federico Burdisso, nei 200m. farfalla

    Last but non least, a 33 anni Federica Pellegrini è settima nella finale dei 200 metri stile libero, nella la sua quinta ed ultima Olimpiade consecutiva. Grande Federica, merita una particolare menzione:
    https://www.eurosport.it/nuoto/tokyo-2020/2021/olimpiadi-federica-pellegrini-l-ultima-finale-olimpica-gli-highlights-della-sua-gara-a-tokyo-2020_vid1512526/video.shtml

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  13. Il sogno di IrmaTesta si infrange in semifinale contro la filippina Nasthy Petecio,
    Eppure aveva cominciato bene. Il primo round le viene aggiudicato a punteggio pieno.
    Forte di 16 cm di altezza in più, rispetto alla filippina, e quindi di un allungo maggiore, la nostra pugile aveva tenuto a bada l’avversaria con il jab e poi era riuscita a eluderne la guardia colpendola un paio di volte. Ma nelle due riprese successive la Petecio, consigliata degli allenatori, tenendo una guardia serrata davanti al capo, riusciva a eludere i colpi dell’italiana e a colpire a sua volta: alla fine del secondo round, perfetta parità. La filippina poi, facendo leva sulla sua maggiore aggressività. si aggiudicava il terzo round per pochi punti, accedendo così alla finale.
    A Irma testa va comunque il bronzo, prima volta nella boxe femminile italiana. E a proposito di boxe, le donne italiane di sono dimostrate in questa specialità superiori agli uomini che non sono stati in grado nemmeno di qualificarsi per partecipare alle Olimpiadi (a differenza delle donne che hanno partecipato con quattro atlete).
    Intanto dopo il secondo oro conquistato Federica Cesarini e Valentina Rodini nel canottaggo femminile (doppio pesi leggeri)in un serrato finale con rimonta riuscita all’ultimo metro, altre medaglie:
    argento per Mauro Nespoli nel tiro con l’arco
    bronzo per Simona Quadarella negli 800 stile libero
    bronzo per Antonino Pizzolato nel sollevamento pesi categoria 81kg

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  14. L’atletica leggera, regina delle Olimpiadi, vede l’Italia vincere due Ori nelle prestigiose specialità dei 100 metri e del salto in alto maschili.

    Nel salto in alto, Gianmarco Tamberi, 29 anni di Civitanova Marche, supera i 2,37 metri, misura eguagliata da Mutaz Essa Barshim del Qatar. I due, dopo aver tentato invano di battere il record del mondo (2,45 m detenuto dal cubano Sotomayor), accettano la proposta di spartirsi l’Oro e concludono la sfida con un abbraccio.
    Il bronza va al bielorusso Maksim Nedasekau.

    Salti di gioia dell’Italiano, ma quando lo si vede rotolarsi in terra e urlare, protraendo oltre l’opportuno le espressioni di gioia, viene spontaneo di pensare al verso di Orazio “Est modus in rebus”. Lo stesso vale per i cronisti Tv lanciati un sperticati elogi ed espressioni di giubilo.
    A proposito dei telecronisti, vorrei sapere se è imposto loro per contratto dover parlarsi addosso senza soluzione di continuità. Qualche pausa, signori, soprattutto nei momenti cruciali, non farebbe male, aiuta l’auditore a concentrarsi sul gesto atletico: a tale proposito ricordo l’immagine di un atleta che col dito posto sul labbro chiede silenzio un momento prima di saltare.

    La sorpresa maggiore è nei 100 metri, dove l’italiano Marcell Jacobs (madre italiana, padre texano) vince i 100 m. col tempo di 9,80”, record italiano ed europeo.
    Argento allo statunitense Kerley (9,84”) e bronzo al canadese De Grasse(9,89”). Meraviglia l’assenza della Jamaica che tuttora detiene il record mondiale della specialità con Usain Bolt(9,58”) e che ieri nelle finale dei 100 m femminili ha visto affermarsi tre atlete ai primi tre posti (Oro a Thompson-Herah con un tempo di 10,61″).

    Particolare attenzione è stata data dagli organizzatori alla spettacolarizzazione della gara , con luci spente nello stadio e pista dei 100m illuminata al momento delle presentazione dei concorrenti.

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  15. L’Italia guadagna il quinto oro nella vela, specialità catamarano misto, con la belle vittoria della coppia Ruggero Tita e Caterina Banti,
    Nel ciclismo su pista, specialità inseguimento a squadre, Lamon, Consonni, Milan e Ganna si sono qualificati per la finale battendo il record mondiale grazie ad uno sprint all’ultimo giro tirato da Filippo Ganna (3’42”.307). Domani si giocheranno l’oro con la Danimarca.
    I 400m ostacoli maschili sono appannaggio del norvegese Kartsen Warholm che migliore il record del mondo da lui stesso detenuto (45”94), mentre la jamaicana
    Elaine Thompson-Herah, dopo aver vinto l’oro dei 100m, replica nei 200m
    Vittoria svedese nel salto con l’asta con Armand Duplantis, detto Mondo
    https://olympics.com/tokyo-2020/en/news/armand-mondo-duplantis-wins-men-s-pole-vault-gold

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  16. E così la sesta medaglia d’oro per l’Italia è venuta dal ciclismo su pista, specialità inseguimento a squadre.
    Gli azzurri partono più veloci, ma i danesi recuperano a poco a poco portandosi in testa con circa 0,8″ di vantaggio. Come ieri, però, a pochi giri dal termine, la squadra italiana ormai ridotta a tre elementi, viene tirata da un fortissimo Filippo Ganna e riesce a spuntarla proprio ai 4000m, per pochi centesimi di secondo.
    Battuto nuovamente il record mondiale col tempo di 3’42”032.
    Ecco i nomi vittoriosi: Francesco Lamon, Simone Consonni, Jonathan Milan e Filippo Ganna.
    R.
    Alessandro
    forse ti è sfuggito che anche Francesco Lamon, come Federica Pellegrini è dalle mie parti, dimenticanza?
    Lunedì grande festa in piazza tutti con o senza grinspas

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  17. Mariagrazia, sapevo che Federica Pellegrini, è di Mirano, non così di Francesco Lamon, anche se il cognome tronco avrebbe potuto suggerirmi l’origine veneta.
    Bene, allora siamo pari, 2-2, visto che Daniele Garozzo e Rossella Fiamingo sono catanesi.
    Diciamo che dall’Alpi alle (quasi) Piramidi, la presenza italiana nel medagliere di Tokio avrebbe ispirato un canto nazionale a Manzoni.

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  18. Continua la collezione di medaglie dell’Italia che sale all’ottavo posto nel medagliere (prima la Cina che precede USA e Giappone)
    La 20 km di marcia è vinta dal pugliese Massimo Stano che conduce la gara quasi sempre in testa e alla fine stacca di forza i due giapponesi Koki Ikeda e Toshikazu Yamanishi che gli resistevano al limite della squalifica per irregolarità di marcia. Rinnovati i fasti dei tempi di Dordoni e di Pamich.
    Manfredi Rizza è medaglia d’argento, nel K1 200 metri Canoa sprint, preceduto dall’ungherese Sandor Totka per soli 45 millesimi di secondo.
    Bronzo nella 10 chilometri di nuoto per Gregorio Paltrinieri , nell’Omnium di ciclismo per Elia Viviani e nel karate per merito di Viviana Bottaro
    https://img-prod.sportmediaset.mediaset.it/images/2021/08/05/105520003-c6056de0-f159-4a11-befe-02dbc0295f00.jpg

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  19. Domanda: fino a quando è battibile un record? Esiste un limite di imbattibilità?
    Il record è sempre battibile senza mai raggiungere il suo limite.
    La risposta di questa contraddizione può venire dall’analisi infinitesimale o dalla funzioni geometriche asintotiche.

    Prendiamo come esempio i 100 metri pian: un tempo, quando si apprezzavano solo i decimi di secondo, i 10” sembravano un limite sotto cui era impossibile andare, Adesso il record mondiale di Bolt ha fermato le “lancette”(metaforiche) del cronometro su 9” e 58 centesimi di secondo stabilito nel 2009, ossia 12 anni fa.
    Ma anche questo record, prima o poi, verrà battuto.

    Definendo la velocità V come rapporto tra spazio percorso S e tempo impiegato a percorrerlo T, si ha V=S/T
    Da cui T=S/V.
    Per l’analisi infinitesimale si ha: Lim(S/V) per V–>infinito = 0
    Che si legge: il limite del tempo impiegato, per velocità che tende all’infinito, è zero, il che è possibile solo in teoria.
    In pratica significa che occorrerebbe avere strumenti di misura che riescano ad apprezzare frazioni di secondo sempre più piccole, oggi i centesimi, domani i millesimi, dopodomani i decimillesimi e così via all’infinito: così il record è sempre battibile tendendo al suo limite senza però mai raggiungerlo se non con velocità infinita che è solo un’astrazione matematica.

    Rappresentata su assi cartesiani la funzione T=( S/V) è una funzione asintotica, il cui valore approssima l’asintoto zero(in questo caso l’asse delle X) senza mai raggiungerlo.
    Non so se sono stato chiaro, se non lo sono stato, di sicuro non cambia nulla.

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  20. L’Italia stupisce ancora! Atri due Ori, nella staffetta 4×100 maschile e nel Karate 75kg.

    Nella staffetta, Lorenzo Patta (partito dai blocchi), il campione olimpico Marcell Jacobs, Eseosa Desalu e Filippo Tortu nell’ultima frazione si impongono per un soffio, col tempo di 38,84″, sulla Gran Bretagna e sul Canada.
    Gara perfetta degli azzurri, dalla partenza, ai cambi, all’ultima frazione in cui Tortu, partito in terza posizione, recupera e, con un ultimo sforzo, piegando sul filo, batte il concorrente della Gran Bretagna.

    Nel karate 75kg, in una delle tre componenti fondamentali, il kumite ( il “combattimento”, le altre sono il Kata e il Kihon) è l’avolano Luigi Busà, detto il “gorilla di Avola” che conquista la medagli d’oro battendo l’azero Aghayev.

    Prestazione eccezionale quelle della bahamense Shaune Miller-Uibo sui 400 m femminili, vinti in 48,36”
    https://lh3.googleusercontent.com/proxy/wAgcm0YGxCaOVK2xjUEhSFe8OJ2iTVkFnp3jrKStQUfJRLt-GnslE8zkmOgIeasBMr02PQ1igakD8Ouwe7tJdNJUrIR72kv74tVCBMIspyZHKRXx7LKmnhfuCmaQeOP0vwbxKoIG_Q1VNw

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  21. La Maratona, per tradizione chiude idealmente i giochi olimpici . 42, 195 km, tanti quanti ne percorse Filippide nel 490 a.c. per annunciare agli ateniesi la vittoria contro i persiani nelle battaglia di Maratona.
    Una corsa dura, difficile, che richiede una sforzo continuo, senza soste, delle durata di più di due ore, di quelle che impegnano le fibre rosse delle muscolatura e richiede polmoni eccezionali per alimentarle di ossigeno.
    In genere sono i paesi poveri –soprattutto Kenia ed Etiopia- che forniscono gli atleti di questa specialità che dà gloria ogni quattro anni e poi cade nel dimenticatoio. Una sorta di rivalsa sui paesi ricchi.
    La maratona di Tokio parte a mezzanotte, ora italiana. Sin dall’inizio gli atleti più quotati si pongono nelle prime posizioni del folto gruppo dei concorrenti. Sono il brasiliano Do Nascimiento, il colombiano Suarez, lo statunitense Rupp, l’olandese Nageeye, il keniota già campione olimpionico a Berlino Eliud Kipchoge, etc.

    Già al Km.12 qualcuno si ferma zoppicante, riprende, si ferma.
    Al km.18 il gruppo che conduce s’è ridotto a 25, in testa è Suarez con una media oraria di 19,38km/h, l’italiano Ghebrehiwet è 25esimo, ma risale al 18esino posto al km.25.
    E’ a questo punto che Do Nascimiento che finora era stato spesso a condurre tra i primi, ha un mancamento improvviso, ruota su se stesso e si accascia al suolo. Soccorso, sembra potersi riprendere, ma alla fina abbandona.

    Al km.30, il gruppo di testa s’è ridotta a 11, sono tre kenioti a condurre, Kipchoge, Kipruto e Cherono, mentre cedono Mokoka e Abduumu.
    Un chilometro dopo Kipchorge accelera, lo seguono in cinque -Lamdassen(Spagna), Abdi(Belgio), Nageet(olanda), Simbu(Tanzania), Osako(Giappone)- mentre Rupp(Usa) d l’altro keniota Kiputo perdono terreno.

    Al km.35, non c’è più dubbio su chi sarà il vincitore, Kipchorge fila la 19,62km/h e incrementa il vantaggio sugli inseguitori a un minuto, le altre medaglie se le disputeranno in quattro –Cherono, Lamdassen, Negeeye, Abdi, mentre il giapponese Osaka tenta disperatamente di agganciarli per sperare in una medaglia.

    Al traguardo Kipchoge arriva indisturbato e riconferma la medaglia d’oro presa nel 2018 a Berlino,
    I quattro inseguitori sono a oltre un minuto, sembra che debba prevalere l’altro keniota Cherono, ma si vede l’olandese di colore Nageeye scattare e nel contempo girarsi all’indietro e incitare il belga Abdi, ultimo dei quattro, a scattare. Così è, l’argento va a Nageeye, il bronzo ad Abdi che ha prontamente risposto all’incitamento, il keniota è quarto, beffato proprio negli ultimi metri, quinto lo spagnolo Lamdassen, Segue distanziato il giapponese Osaka.
    Man mano arrivano tutti gli altri che hanno resistito sino alla fine a questa estenuante, ma affascinante gara, quasi tutti stremati si accasciano al suolo. Il primo degli italiani Ghebrehiwet Fanie ottiene un onorevole 20esimo posto a 6’33”.

    Cala il sipario delle olimpiadi ma ancora c’è tempo per un bronzo: lo conquistano le nostre “Farfalle” , la squadra di ginnastica artistica. L’Italia chiude al nono posto con 40 medaglie (10 oro, 10 argento, 20 bronzo) –record anche questo. Nessuno l’avrebbe creduto, un po’ come agli Europei di calcio, non tutto va male dalle nostre parti, e questo ci fa sperare bene per il futuro. Grazie campioni.

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