Incidentalmente

Girava con la pistola in tasca, l’assessore arrestato a Voghera e ora agli arresti domiciliari per aver ucciso un uomo, un marocchino, pare senza fissa dimora e con precedenti penali.

Il diverbio nato, pare, perché quest’ultimo si aggirava intorno ad un bar e sembrava ubriaco e pronto a compiere molestie nei confronti degli altri avventori. Sembra, non c’è ancora una versione precisa.

L’assessore, ex poliziotto, docente di diritto penale, si aggirava anche lui per quel di Voghera in piazza e, stante alla sua versione, gli è partito un colpo che ha ucciso l’uomo dopo che questo l’avrebbe aggredito, pare, verbalmente.

Ma, ripeto, non c’è nulla di chiaro e di preciso. L’unica cosa certa e che un uomo è stato ucciso, apparentemente per futili motivi da un assessore alla sicurezza, leghista, armato con pistola pronta a sparare e che si difende dicendo che il colpo “è partito” da solo nella colluttazione, che nessuno sa dire se ci sia stata veramente. Sembra gli abbia intimato qualcosa in riferimento ad una bottiglia di birra ed al divieto, da lui stesso emanato, di bere alcolici fuori dai bar e da li sia nato il diverbio tra i due.

Non ci girerei tanto intorno: uccidere è l’ultimo atto della “legittima difesa”, non si capisce bene da cosa dovesse difendersi l’assessore visto che l’uomo non era armato e non lo stava minacciando, pare, in alcun modo, quantomeno non lo stava minacciando di morte.

La pistola da sola non spara al petto di un uomo. Certo è pericoloso girare con una pistola carica in tasca, potrebbe “partire” un colpo e uccidere chiunque. Ma, in questo caso ha ucciso un immigrato, irregolare, con decreti di espulsione evidentemente mai eseguiti se poteva aggirarsi tranquillamente in pieno centro città.

Alla fine se la politica legittima la possibilità di pararsi dietro la legittima difesa in casi come questo è chiaro che la legittimità della difesa, che è  legittima, comincia ad assomigliare di più alla illegittimità di offendere e di uccidere in casi, nei quali, sarebbe stato sufficiente attendere l’arrivo delle Forze dell’Ordine.

Salvini, da sempre cavalca questa battaglia sulla difesa legittima, ci ha costruito la sua carriera intorno. Il suo consenso è salito alle stelle proprio grazie a questa sua posizione. L’assessore è leghista, stimato avvocato ed ex poliziotto. L’ucciso è un “rejetto” della società, immigrato “clandestino”, senza fissa dimora, con precedenti penali.

La disparità salta evidente all’occhio e da subito, anche senza volere, ma solo a leggere la notizia, l’occhio cade sul quell “immigrato clandestino” e a prima vista già cosi, può sembrare che il fatto abbia delle giustificazioni palesi, evidenti, quasi scontate.

L’assessore si è difeso (non si capisce bene da quale minaccia) da un senza fissa dimora, pregiudicato, attaccabrighe. L’avvocato, assessore, docente deteneva una pistola regolarmente e girava per la città a sorvegliare che l’ordine fosse mantenuto. L’assessore sembra quello che si è difeso mentre quello che offendeva (anche solo la vista) era l’immigrato clandestino, ma chi muore è lui. E’ lui quello che perde la vita a 39 anni perché “parte un colpo” dalla pistola detenuta legalmente dall’assessore che gira armato e al quale è partito un colpo.

Cosi va il mondo sotto il cielo italiano: presi come siamo a farci la lotta tra di noi se siamo o non siamo attenti detentori di green pass, cè chi detentore di pistola legalmente detenuta se ne va in giro per le città e “incidentalmente” da quella sua regolare pistola, parte un regolare proiettile, il quale non ha colpa se prende in pieno petto un “irregolare”, che ha tutte le colpe a cominciare da quella di essere “clandestino e irregolare”. Un quasi “non” uomo per il proiettile che regolarmente lo uccide: fa il suo mestiere, lui, il proiettile.

Ora tocca a chi deve giudicare chi deteneva quella pistola regolare. La Giustizia farà il suo corso, regolare.

21 commenti su “Incidentalmente”

  1. Alla notizia mi è sovvenuto il film degli anni ‘70, diretto da Michael Winner e interpretato da Charles Bronson , “Il giustizieri della notte”, ambientato in una New York violenta, in cui un cittadino si sostituisce alle forze dell’ordine per far giustizia da sé dei torti ricevuti.
    L’analogia col caso attuale, calza solo per l’aspetto dell’agire da sé, secondo un proprio criterio di “giustizia”, per il resto è tutta un’altra storia. Il protagonista del film infatti è un ingegnere obiettore di coscienza, rimasto traumatizzato per l’uccisione delle moglie e lo stupro delle figlia durante una rapina. Consapevole delle lentezza della giustizia, decide di fare giustizia da sé di tutti i soprusi cui gli capita di assistere.

    Ma in questo caso, l’assessore leghista non risulta avesse subito alcun trauma, e la vittima non aveva commesso nessun omicidio o stupro. Di contro lui camminava con una pistola carica, con il colpo in canna (visto ciò che ha dichiarato, che il colpo è partito accidentalmente), e la vittima era solo un ubriaco.

    Però, ciò che si sente ripetere è che l’uomo ci colore fosse un clandestino, la pistola dello sceriffo… pardon, dell’assessore, fosse regolarmente detenuta.
    Intanto un uomo è stato ucciso, una moglie è rimasta vedova e dei figli rimasti orfani piangono sconsolati.

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  2. Per me, sono velatamente o platealmente colpevoli, piùancora del leghista pistolero, le forze dell’ordine e la magistratura, che hanno permesso che un pluripregiudicato, clandestino o meno, italiano o straniero, continuasse nel suo annoso comportamento fuori dalla legge. Sempre più spesso le forze dell’ordine arrestano delinquenti, subito rilasciati a piedi e mani liberi.

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  3. Ciò che mi sgomenta in questi casi è sull’esempio della trasmissione (leggasi “Quarto Grado”, il cui nome lascerebbe intendere che si tratti di casi passati in giudicato!) l’impersonificazione di chicchessia nel ruolo di inquirenti. Passi che attualmente sia nelle mani della Procura per l’omicidio del 39enne Youns El Boussettaoui un filmato, ripreso da una telecamera di sorveglianza posizionata in piazza Meardi, in cui si nota l’immigrato clandestino avvicinarsi all’assessore leghista e, dopo una breve discussione, lo colpisce con un violento pugno. Come si evince dalle immagini l’assessore cade per terra, ma il video non illumina sul momento in cui spara alla vittima. Adriatici si è difeso dicendo che si sia trattato di legittima difesa e che il colpo sia partito per sbaglio quando era già a terra. Subito dopo si vede Adriatici che si rialza e viene avvicinato da un paio di persone. Perché non attendere il verdetto della Procura? Che fretta c’è di dare la sentenza di …quinto grado (sempre che Nuzzi lo consente?)

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    la sentenza per chi è morto è già stata emessa ora può solo aspettare quella divina. Per chi è vivo aspettiamo che siano i magistrati a darla, ma si leggono in giro già sentenze di assoluzione. Ma che sia perlomeno pericoloso girare con una pistola in tasca come un pistolero e andarsi a mettere a discutere con una persona chiaramente con problemi, rasenta un poco l’incoscienza. Un pugno si vede, il resto non si vede, ma l’immigrato è rimasto a terra ucciso da un colpo di pistola e l’arma era pronta per sparare e uccidere e l’ho ha preso in pieno petto.
    C’è da chiedersi che paese siamo diventati e se non sia il caso di riflettere se si possa girare armati se non si appartiene alle Forze dell’ordine, il porto d’armi da anche licenza di uccidere per una lite in mezzo alla strada? In luoghi dove si sa che si possono fare brutti incontri? Non sarebbe stato meglio girare al largo e se del caso avvisare le autorità?

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    • Rif. risposta a Salvatore D. F.
      «Non sarebbe stato meglio girare al largo e se del caso avvisare le autoritá».
      Beh certo, è proprio ciò che molti immigrati vorrebbero che accadesse. Ritirarci in buon ordine per paura affinché loro possano appropriarsi delle piazze delle ns. città??
      E dopo aver ricevuto un pugno, chiamare le autorità sempre che non ci arrivi un altra gragnola di pugni!!

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      Alice ma perché insiste a scrivere qui se non trova mai un articolo o anche solo una frase che condivide?
      Le ho detto più volte che dei suoi commenti farei volentieri a meno: questo per esempio è uno che avrei volentieri cancellato e invece lo pubblico e le dico, provi a pensare se il morto ammazzato fosse suo fratello, provi a pensare a quanto è stata fortunata a nascere da questa parte del mondo a non dover chiedere asilo a chi ti guarda di sotto in su e se può ti dimostra disprezzo o noia oppure, come in questo caso “gli parte un colpo” e ti ammazza. Si immedesimi un po’ nelle disgrazie altrui Alice, ce ne sono tante al mondo e se non le piace come la penso io o altri che scrivono su questo mio blog lei è libera di frequentarne altri più consoni al suo pensiero. L’immigrazione è un problema enorme il mondo è un problema enorme, ma se andiamo i giro col colpo in canna possiamo aspettarci che la legge abbia da ridire se capita che parta un colpo e ammazzi qualcuno anche se si tratta “solo” di un immigrato clandestino! Se vuole replicare ci pensi bene e non si lasci influenzare dal mainstream che lei certamente segue, provi a ragionare diversamente se le riesce è sempre un buon esercizio. Per mantenere l’ordine ci sono le Forze dell’ordine no i giustizieri fai da te.

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      • Lo ammetto: avevo promesso di non scrivere più ma ho letto qualcosa che mi ha devastato profondamente facendo emergere emozioni dopo 30 anni esatti. Lei chiede alla signora Donati Rigon di “provare a pensare se il morto ammazzato fosse suo fratello”. Io non devo provarci. Il 17 luglio del 1991 mia zia e due miei cuginette di 2 e 5 anni persero la vita investite da un ragazzo sedicenne del Senegal fatto, strafatto e impasticcato e con un tasso alcoolemico quattro volte superiore al limite. Mi chieda ora cosa sia successo a questo «povero ragazzino» con la sfortuna «di nascere da questa parte del mondo costretto dover chiedere asilo a chi ti guarda di sotto in su e se può ti dimostra disprezzo o noia». Glielo dico io: NULLA!! Tentarono di catturarlo e con l’aiuto della sua baby gang malmenarono due agenti di polizia e ne ferì uno gravementre alla gola. E riuscirono a scappare. Non è neppure entrato in galera. Quindi ora cestini pure questa mia opinione ma prima di invitare qualcuno a mettersi nei “panni dell’ucciso” ci pensi bene perché spessissimo “l’ucciso” perde la vita per mano di qualche immigrato.

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        Primo io scrivo qui quello che mi pare non devo chiedere il permesso a lei, non vi sta bene? Nessuno vi chiama o vi trattiene, secondo mi dispiace molto per la sua esperienza, ma non cambio una sola virgola di quanto ho scritto: ci sono delinquenti ovunque, e i delinquenti vanno messi in galera e devono subire giusti processi.
        Non c’entra nulla con chi va in giro armato e uccide “per caso” e non c’entra NULLA con chi emigra per cercare di migliorare la propria vita, lo farebbe anche lei al loro posto.
        Che poi tra questi ci siano dei delinquenti non cambia la mia opinione: ripeto i delinquenti ci sono ovunque e vanno assicurati alla giustizia.
        Ora se vuole non scriva più davvero se deve travisare il mio pensiero come fa di solito.

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        • “ripeto i delinquenti ci sono ovunque e vanno assicurati alla giustizia”
          E lei come lo chiama un gentile signore che butta a terra qualcuno con un pugno?

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          è morto, David, sparato in pieno petto, lo vuole mandare anche all’ergastolo?
          Chi è che, dunque, che emette sentenze prima del terzo grado di giudizio?

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          • Mi permetta gentile sig.ra Gazzato.
            La mia non è una sentenza. È un ragionamento sillogistico. Mi segua: la frase riportata – virgolettata – è la sua. In base a quella sua frase ho posto la questione se possa essere definito “delinquente” colui che butta a terra qualcuno con un pugno.
            Lei dirà giustamente «ma chi ha fatto cadere qualcuno tirando un pugno è stato centrato da una pallottola in pieno petto». Verissimo. Ma se non avesse tirato quel pugno il signor Youns El Boussettaoui sarebbe ancora vivo.

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            lei continua a fare l’avvocato e il magistrato, perché non attende di conoscere le circostanze e i fatti? C’è anche chi tira pugni per legittima difesa e c’è chi invece gira armato col colpo in canna. Lei era forse presente? O non sta “sentenziando” solo in base a quel poco che ha letto o visto?
            Ripeto, i delinquenti vanno perseguiti e anche il morto aveva precedenti penali e decreti espulsivi. Ma di che parliamo?
            Non è andato il morto a cercare l’assessore, ma viceversa. Se l’assessore pensava che davanti a quel bar ci fosse qualcuno che non rispettava la legge, non doveva forse chiamare la Polizia e attendere che fossero loro ad occuparsene? Da ex poliziotto ancora meglio doveva conoscere la prassi.
            Non facciamo sofismi per favore.

  4. Dalla Repubblica
    “E’ stato confermato che il marocchino non aveva alcuna arma con sé. Adriatici sostiene di aver esploso il colpo “per sbaglio” mentre cadeva dopo la spinta. Uno dei punti dell’inchiesta è anche capire perché l’assessore abbia tirato fuori la pistola – un’arma di piccolo calibro – carica e col colpo in canna.”

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    un colpo per sbaglio che colpisce in pieno petto?

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  5. “Perché non attendere il verdetto della Procura? Che fretta c’è di dare la sentenza di …quinto grado”

    Signor Faedda, non giochi con le parole, le sentenze le danno i magistrati dopo regolare processo, qui si danno giudizi personali -giusti o sbagliati che siano- non sentenze.
    O vuole che ciascuno si tappi la bocca in attesa del terzo grado di giudizio?

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    • @alessandro
      Ebbene sì gradirei che ciascuno si “tappasse la bocca” (il termine l’ha usato lei. Io avrei usato «astenersi da giudizi superficiali e frettolosi») in attesa del terzo grado di giudizio. Ma ormai sui social siamo tutti tuttologi.
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      si capisce benissimo che lei David vorrebbe tapparmi(ci) la bocca in attesa dell’assoluzione piena, purtroppo per lei siamo in democrazia (ancora) e le opinioni mie valgono quanto le sue!
      Il mio blog (Weblog) non rientra propriamente nella fattispecie Social comunemente detti.Io non apprezzo FB, Instagram o altri e non ci entro mai.
      E comunque “siamo tutti tuttologi” lo riservi per sé.

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      • Riepiloghiamo: chiede ad Alice Donati Rigòn perché insista «a scrivere qui se non trova mai un articolo o anche solo una frase che condivide?». Forse scrive (comecapita anche a me!) proprio perché non condivide quell’affermazione e quindi esprime un’opinione nel dibattito. I blog esistono per questo. A conferma della mia idea cito le SUE stesse parole «purtroppo per lei siamo in democrazia (ancora) e le opinioni mie valgono quanto le sue!». Quindi deduco che invece le opinioni della sig,ra Rogon valgono meno?

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        Parli dei temi e le difese d’ufficio le vada a fare in tribunale se le aggrada, non qui. E lo ripeto a lei e a tutti. non vi piace quello che scrivo? Bene, non leggete, ma se leggete e volete opinare poi io opino a voi. Chiaro?

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  6. Signor Faedda, lei gioca ancora con le parole, nel senso che le usa impropriamente: libero lei di annoverasi tra i “tuttologi”, ma non vada oltre, qua nessuno ha dato giudizi superficiali e avventati (me ne citi uno solo), mentre noto il suo tentativo di zittire la gente di cui pretende distorcere il pensiero (mi riferisco
    alle “sentenze”).
    La vita quotidiano è un continuo osservare, trarre impressioni immediate ed esprimere giudizi anche all’istante, quindi si risparmi consigli inopportuni.

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  7. A proposito di calci, pugni e dintorni, ne sono specialisti, solo qui a Parma, decine di spacciatori, soprattutto nigeriani, che percorrono incessantemente i marciapiedi cittadini, giorno e notte, su bici rubate. Si esercitano volentieri sulle forze dell’ordine, scagliandogli addosso anche le bici e mandandoli spesso al PS. Ma noi continuiamo ad accogliere tutto e tutti, non avendo niente da offrire loro di dignitoso e di migliorativo. E comunque, si chiederebbe, agli ospitati, perlomeno il rispetto di cose, persone e leggi del paese ospitante.

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  8. Altri commenti di improvvisati avvocati difensori saranno cancellati.
    Esprimetevi sui temi. E solo su quelli, le difese d’ufficio fatele altrove.
    E se entrate qui con l’intenzione di creare la bagarre, sarete cestinati: questo non è un ring a disposizione di chi vuole esercitare i muscoli.

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  9. X sra Gazzato: ma scusi qual’è il suo obiettivo? Lanciare un tema diverso ogni due o tre giorni ( e riconosco la fatica e l’abilita nel farlo) suscitando un dibattito in cui sono tutti d’accordo? Il dissenso, ancorche civile, è bandito? Se non vuole dibattiti accesi parli di temi soft, tipo le ricette dei minestroni estivi o i lavori all’uncinetto…

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    no, il dissenso non è bandito e lei lo sa che è il primo della lista a dissentire a oltranza e insiste pure. E se aprirò un blog di cucina o di uncinetto (ne dubito molto) le chiederò senz’altro consigli. Fino ad allora si limiti a commentare civilmente i temi proposti e non faccia polemica gratuita.

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  10. L’assessore leghista ha risposto agli inquirenti che non sa…non ricorda come sia partito il colpo che ha colpito in pieno petto Jounus. Non lo sa e scommetto che non sa neppure come la sua pistola fosse carica e come mai si trovasse nella sua tasca pronta a sparare. I casi della vita sono tanti e lui ha il porto d’armi, la legge gli consente di portare armi in tasca mentre se la spasseggia nei viali della sua città.
    E’ ovvio, quasi normale che gli possa partire un colpo, cosi a casaccio, contro un immigrato clandestino, pregiudicato che veniva dal Marocco…
    La Giustizia farà il suo corso? Ma lo farà davvero? Ne sono certa e sicura, non può che essere cosi.
    Questa morte è stata “incidentale”? o c’è colpa? Vedremo. La giustizia degli uomini può essere clemente, tanto non si riporta in vita il morto, ma quella divina, per chi crede, non lo è altrettanto perché oltre che divina deve essere Giusta, sta nelle cose.
    Lasciamo che le cose seguano il loro corso, siamo a “buon” punto, non ricorda e non sa e non ricorderà a lungo, apparentemente.
    L’ipocrisia è anche questa un’arma potente, sempre col colpo in canna.

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  11. L’assessore portava una pistola carica e pronta a sparare. Eh no. Doveva portarla scarica. Poi semmai all’occorrenza, chiedendo il permesso all’aggressore, avrebbe potuto caricarla (con calma!). Un po’ come portarsi appresso un telefonino tenendolo spento e con la batteria scarica.

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    non serve replicare, si qualifica da sé.

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  12. Un testimone oculare ha detto che lo Sceriffo si è rialzato, ha preso la mira e ha sparato al petto del marocchino. Era stato un poliziotto, sapeva usare l’arma. Quel testimone, a Voghera, avrà una vita grama. Pare che anche il primario pediatra candidato sindaco della Lega per Milano giri armato. Deve essere un vezzo dei leghisti.

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  13. Signora Donati-Rigon, non c’è motivo che un cittadino vada in giro armato, pronto per sparare, non siamo nel Far West, e un ubriaco disarmato non è un killer sul cui capo pende una taglia di un milione di dollari.
    L’assessore era solito andare in giro armato, i cittadini lo chiamavano “lo sceriffo”, metteva in conto di poterla usare a sua discrezione. Infatti l’ha usata, saranno i giudici a stabilire se c’è stato reato o no, ed eventualmente che tipo di reato, ma è difficile ipotizzare che per un colpo partito a caso si possa centrare il petto, e comunque fosse così, sarebbe sempre omicidio colposo, l’arma si porta addosso con la sicura, non col colpo in canna.

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  14. Se è lecito, un “break” per ricordare le prima medaglia d’oro italiana alle Olimpiadi 2020 che si stanno svolgendo a Tokio in assenza di pubblico.

    Nella specialità Taekwondo, (una sorta di lotta con colpi portati coi piedi), sale sul più alto gradino del podio il nostro Vito Dell’Aquila che ha battuto il suo avversario tunisino, per la categoria fino a 58kg.
    Nella sciabola individuale è medaglia d’argento Luigi Samele che cede l’oro all’ungherese pluricampione Aron Szilgyi.
    Stamani ho assistito al primo incontro di boxe delle della nostra bella Irma Testa che ha battuto la sua avversaria mongola (categoria 54-57kg)

    https://www.eurosport.it/taekwondo/tokyo-2020/2021/olimpiadi-grazie-vito-dell-aquila-oro-olimpico-tutta-la-sua-gioia_vid1508608/video.shtml

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