L’uomo senza dimensione

“Nella misura in cui la libertà dal bisogno, sostanza concreta di ogni libertà, sta diventando una possibilità reale, le libertà correlate ad ad uno stato di minor produttività vanno perdendo il contenuto di un tempo. L’indipendenza del pensiero, l’autonomia e il diritto alla opposizione politica sono private della loro fondamentale funzione critica in una società che pare sempre meglio capace di soddisfare i bisogni degli individui grazie al modo in cui è organizzata.”

Da “L’uomo ad una dimensione ” di Herbert Marcuse.

 

Questo scriveva Marcuse nei lontani anni ’60 del 1900. Sembra passato un secolo, in realtà poco ci manca. Ma le cose stanno cosi oggi più che mai.

La libertà dal bisogno fiacca le energie e lo spirito critico, non lo affina, non lo acuisce ma, in qualche modo lo ottunde.

Si sa che la mollezza degli agi ottunde la coscienza. Siamo più reattivi se “affamati” che satolli. E’ anche una legge fisica. Si sa. Ma in questo momento la pandemia ha reso ancora più evidenti molte storture della nostra società

I ricchi, per esempio, hanno goduto sicuramente di cure migliori e della possibilità di gestirsi meglio durante il lockdown (chi possiede ville con piscina lo sa), non dico niente di originale.

Ma, in generale, si è sentita forte la presenza dello Stato. Pesante sempre, più pesante che mai nell’ultimo anno a causa di un virus che ha sconquassato tutto, dalla politica alla gestione della vita giorno per giorno dei cittadini.

Dicono che in questo ultimo periodo siano aumentati i poveri. Non faccio fatica a crederci. E dicono che al governo stanno pensando a misure per sostenerli. Anche a questo credo.

Ma sarà veramente cosi? La pressione fiscale in questi mesi non è affatto diminuita, anzi ed è anche aumentata la pressione della burocrazia con una presenza costante e robusta di “fiato sul collo ” delle Istituzioni.

Per il nostro bene? Si, magari anche per il nostro bene. Ma l’efficacia di questa amministrazione “solidale” coi problemi dei cittadini, mi pare dubbia.

Faccio veramente fatica a credere che chi siede in parlamento ed è profumatamente pagato (quindi libero dal bisogno) si preoccupi dei poveri in misura tale da rendere efficaci le misure che il governo andrà a prendere.

Si fa solo un grande discutere, ma poi, alla fine non si vedono che qualche regalia data anche un po’ a casaccio, ma niente che incida veramente sull’welfare generale.

Ora lo spirito critico dei cittadini come pure l’opposizione politica al governo, sembra non esistere, sembra sepolto sotto valanghe di problematiche portate dalla gestione dell’emergenza e chissà ancora per quanto tempo andrà avanti.

Ma un paese democratico ha bisogno di una opposizione vera e agguerrita, sia da parte dei rappresentanti dei cittadini, sia da parte dei cittadini stessi.

Se siamo ancora qui a discettare se sia meglio mettersi o levarsi la mascherina, faremo sempre più fatica ad accorgerci del bavaglio che ci opprime ormai da tempo e che si fa sempre più stretto ogni volta che cerchiamo di toglierlo.

 

22 commenti su “L’uomo senza dimensione”

  1. Avrà notato anche lei che da quando ha silenziato, cestinato, tappato la bocca, zittito chi come me portava un po’ di sapore, questo blog è caduto in una profonda catatonia (vd. ultimi due topic).

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    no, signora, non è cosi, questo blog è vivo più che mai, solo che ho dovuto cestinare alcuni interventi (molti dei suoi) perché mi sono stancata di ripetere le regole, che quelle sono e quelle rimangono: niente polemiche tra chi partecipa, discutere va bene, polemizzare sul nulla no, niente frasi offensive dirette a me o a chiunque parteci al mio blog. Ormai lo dico da troppo tempo e mi sono anche stancata di ripeterlo.
    In mancanza di questo il blog può anche rimanere in silenzio perfetto per tutto il tempo necessario a comprendere che non si può chiedere di entrare a casa d’altri e fare come si vuole. Io non ho alcuna fretta.
    Sono le regole base della civiltà.
    Qui sono bene accette le opinioni di tutti, ma le accuse (soprattutto dirette a me)e le offese e le polemiche devono stare FUORI di qui. So che c’è qualcuno che soffia sul fuoco, purtroppo le persone hanno dei problemi a capire che ci sono delle regole e che vanno rispettate.
    Vale per lei e vale per TUTTI.
    PS: lei non solo non portava “sapore” ma ha portato solo sterile polemica e critiche pesanti che non le competono (come insiste a fare con questo commento ) e che non le permetto di fare. Per questo lei insiste perché vorrebbe poter dire quello che le pare, no, questo non le è permesso, almemo qui, né a lei né a nessuno.
    E ora, signora Viviana, se vuole passare replichi solo sui temi altrimenti meglio il silenzio.
    PPS: e non si permetta di dire che “tappo la bocca”, è solo un’insinuazione volgare, l’ennesima, io, al contrario metto a disposizione il mio blog a chi vuole esprimere il proprio pensiero che però deve accettare che ci sono delle regole da rispettare, poche e semplici. Fino a che non si capisce questo, qui entrerà solo chi partecipa con questo spirito.

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  2. A proposito di libertà, vorrei tentare di analizzare i comportamenti umani in relazione a due concetti in opposizione, la libertà e la socialità e le conseguenze dell’estremizzazione di essi. Portare alle estreme conseguenze questi due concetti può produrre risultati nefasti per l’individuo e per la società.
    La libertà è quel sentimento che sprigiona la creatività, il rigetto degli schemi convenzionali, la voglia di superare le barriere e di battere sentieri nuovi, difficili, innovativi. Ci vuole coraggio ad essere liberi, in quei sentieri non tutti sono disposti a seguirti, ti senti solo. La libertà estremizzata può comportare l’isolamento, la solitudine del genio, ma può produrre un rigetto, la solitudine diventa insopportabile, si fugge dalla libertà verso dipendenze che ti diano sicurezza, come nel bel saggio di Erich Fromm, “Fuga dalla libertà”.
    All’opposto la socialità soddisfa il bisogno di aiuto e di sicurezza, fare parte di un gruppo ti fa sentire più forte e meno vulnerabile, anche se ciò comporta una parziale rinuncia alla libertà. Ma la socialità, come prodotto di questa fuga dalla libertà estremizzata, può condurre allo svuotamento delle coscienze, alla ricerca di un capo che si assuma tutte le responsabilità in nome dei singoli, un Capo sotto cui ci si sente sicuri, protetti, che sia Fuhrer, Uomo d’acciaio, Duce, Caudillo, Conducator, non importa.
    Questo Capo si può configurare nello stato di tipo comunista, nazista, fascista, peronista, nella burocrazia statale soffocante, ma anche in un socialismo democratico estremamente protettivo, o nel conformismo di massa delle società democratiche .
    Occorre mantenere un giusto compromesso tra libertà e socialità, il difficile è trovarlo.
    Le calamità, le crisi economiche, le pandemie, le guerre, i terrorismi, accentuano questo bisogno di protezione e propendono a spostare quel punto di equilibrio verso una perdita delle libertà.

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    bel commento, purtroppo è cosi, l’ago della bilancia, in situazioni di emergenza estremizzate, tende verso la non libertà perché essere liberi comporta anche molta responsabilità individuale, soprattutto verso se stessi che non tutti hanno.
    Anche Totò, in qualche modo, molti anni fa, ha sottolineato questo concetto:

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  3. Mariagrazia dopo aver letto la signora Maria Viviana, ti esprimo la mia solidarietà e mi complimento della linea che vuoi dare al blog che si estrinseca in sostanza nel rispetto delle persone: si possono criticare senza usare espressioni offensive, le idee espresse, non le persone che le esprimono. Sarò lieto di rispettare queste regole.

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  4. Per quanto sia un tema effimero e volatile , trovo che le regole di questo blog non siano cosi chiare
    Ancorche capisca la condanna alle parole forti ed all’insulto, credo che quelle che vengono definite polemiche siano solo punti di vista differenti. E cosa si fa in un blog se non difendere i propri punti di vista ?Ed in questo tipo di dibattito ci sta un pò di vis polemica! Sai che noia una discussione con tono notarile! Talvolta ci vorrebbe un pò di onestà intellettuale. Ieri in termini super civilizzati ho espresso la mia perplessità circa le cronache sportive che affollano il blog. Lo dico papale papale e ripeto quello che mi avevano detto i miei professori di liceo: le cronache sportive sono delle cose insopportabili. Non ho offeso nrssuno. Ma è proibito criticare un suo assiduo frequentatore. Lui è ironico ed io sono da eliminare. Personalmente da oggi non scrivero piu nulla. È molto probabile che lei non pubblichi, ma sicuramrente legge. È capirà. Npn cè niente di prggio che essere patetici con le sue minacce e le sue sfuriate.

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    lei ha sempre provocato altro che “onestà intelletuale”, non dica bugie che le cresce il naso. Faccia come crede, non sarebbe la prima volta che se ne va. Nessuno dice che lei è da “eliminare” tanto è vero che se guarda i suoi sono tra i commenti più frequenti, quindi non vedo di che si lamenta. Mah!
    Comunque patetico anche no, qui di “patetico” ci sono solo i bronci suoi e di chi vuole avere sempre ragione anche quando non ce l’ha e punta i piedi su bisticci di qualità molto bassa.
    Le regole sono chiarissime e lei lo sa benissimo perché con lei ho dovuto ripeterle all’infinito, se lei non capisce (o non vuole capire) quel che legge non è un problema mio.
    Buona vita.
    PS: anche da questo commento ho dovuto censurare cose che non mi sembravano adatte alla pubblicazione per non generare polemiche infinite. Fatevene una ragione, qui funziona cosi, ma non solo qui, in tutti i blog dove si vuole mantenere un dialogo civile.

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  5. Cito testualmente dal post di Alessandro: «La libertà è quel sentimento che sprigiona la creatività, il rigetto degli schemi convenzionali la voglia di superare le barriere (appunto del pensiero unico) e di battere sentieri nuovi (leggasi un’opinione differente), difficili, innovativi. Ci vuole coraggio ad essere liberi, in quei sentieri non tutti sono disposti a seguirti, ti senti solo. La libertà estremizzata può comportare l’isolamento, la solitudine del genio». È vero: Ci vuole coraggio a pensare in modo libero, e non tutti sono disposti ad accettare chi dissente! E sorvolo sulla solitudine del genio che viene zittito.

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    ecco, si sorvoli, è meglio.
    Libertà non significa maleducazione e presunzione.
    Tutti “dissenzienti” con la libertà degli altri.

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  6. Io non vengo a casa vostra a dirvi come vi dovete comportare, chi invitare e cosa dire o non dire o come disporre la mobilia. Se volete entrare qui, smettetela di polemizzare o a offendere. NON solo le offese vengono centinate ma TUTTO quello che io ritengo cestinabile.
    Le regole sono chiarissime.
    Non le ripeterò.
    Montevendi e Fastorini dietro la lavagna.
    Tornate dopo che avrete imparato la lezione.
    Questo non è un Luna Park e vi siete divertiti anche troppo.
    Non lamentatevi che il blog è muto, lo sarà sempre di più se continuate cosi e a me il silenzio piace.

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  7. Oltre che Federico ho altri 3 nomi. Pensi un po’. E i due cognomi li ho appositamente abbreviati io. Buon divertimento. ADIEU.

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    anche dei suoi addii ne conto diversi, speriamo sia quello definitivo. Buona vita Signor Settenomi e dieci cognomi.

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  8. Ma cos’è oggi? Tutti che se ne vanno? Evabbeh, dai, per uno che se ne va, cento ne arrivano (boh quasi, o anche no).
    Comunque signor F.B.P. e quant’altro, vuole sapere quanti nomi ho io?
    Allora mi presento: Annamaria Serena Guicciardini de’Paoli.
    Ma per il blog sono solo Serena e anche se in molti se ne vanno, ci resto. Tanto qui ormai ho capito che la nostra blogmaster ha la carta moschicida…

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    carta…che? Serena ma è un residuato quasi bellico, dove l’hai trovato?

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  9. Alessandro… Serena… questo blog attira gli “scognomati”? E fa scappare tutti i doppi e tripli cognomi? Meditate, gente, meditate.

    N. B. ho siglato le mie generalità autonomamente

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  10. per la serie “l’addio dei signor Settenomi e dieci cognomi”: Vi abbandono anch’io.
    In caso di narcolessia, se avete bisogno di un po’ di confronto, fate un fischio

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    ma come? non affronta la singolar o plural tenzone, cavaliere senza macchia e senza paura delle 4 F? Ah che delusion!

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  11. Toh!
    La webmaster sente già puzza di diaspora e inizia con le lusinghe?
    Giammai.
    Ciò che ho scritto, ho scritto.
    Il cavalier senza macchia e senza paura delle 4F non ha timore alcuno di affrontare “singolar o plural tenzone”. Semmai è lei che teme minacciando repentinamente e trincerandosi dietro l’arma infantile del cestino.
    Io sono pronto …post in resta.
    Ad armi pari, però.
    Senza ch’io venga disarmato prima della battaglia dalle sue regole.

    Ci sta?
    Per ora io mantengo ciò che ho detto.
    ADDIO!

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    ancora? Doppio addio dunque? A me sta bene. Ma da quando un cestino sarebbe un’arma? Basta un minimo di buona educazione e il cestino si disarma subito. “Per ora mantengo”…ah, per ora. Lo vede che non esclude il ritorno?
    Ma quali lusinghe, mi sa che le manca qualche diottria.

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  12. Mi dispiace che questo post abbia avuto un solo commento serio e tutti gli altri siano stati un “cazzeggio” sul tema ormai abusato della conduzione e delle regole del blog.
    Il titolo è appropriato dunque: uomini ( e donne) senza dimensione, pronti a criticare e protestare e polemizzare…sul niente.
    Uno spaccato di come sia diventata la società italiana in tempi di massima comunicazione: una polemica senza sosta, cioè una guerra continua e senza esclusione di colpi in tempo di (relativa) pace.
    Ad majora.

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  13. Se i commenti si concentrano su conduzione e regole del blog è responsabilità un po’ sua dato che è sempre molto reattiva con chi esprime opinioni difformi alle sue.
    Lei non le accetta. Poi il dichiararsi no vax (in pratica, è così) accampando generici diritti democratici non è che inviti molto.

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    Grazie signor Facchin, se i commenti si concentrano sulla conduzione del blog, ha ragione, la responsabilità è mia: dovrei cancellarli subito e tutti dal primo all’ultimo, (anche questo), ma a volte lascio andare e sbaglio, meglio fare tabula rasa che questa polemica continua. Ci provi lei però a stare da questa parte e poi vedremo se sarà cosi netto a tranciare giudizi.
    In quanto al resto non sono no vax, per nulla anzi e lei non mi farà mai passare per quella che non sono. Nè lei né nessuno. Ma le faccio una domanda: perché tanto astio nei mie confronti? Si legga si capisce e anche piuttosto bene. La mia reattività è una compenente del mio carattere, se non fossi “reattiva” passerei tutto senza neppure leggere, lo preferirebbe? Invece io argomento, molti, al contrario, cercano solo la rissa.
    Lei non è tra questi, ma non capisco comunque perché sia cosi tranchant. Ma le svelo un segreto, anche quando si vedono pochi commenti, questo blog, non ci crederà, ma è molto letto. Un motivo ci sarà, o no?

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  14. Arthur Schopenhauer disse «Ciò che il popolo detesta di più è chi la pensa in modo differente da lui, nella convinzione che non sia in grado di poter comprendere ciò che il popolo ha già capito».
    Io ammetto di essere polemico ma amo anche sentire chi dissente e provo quasi noia a sentire gli applausi di chi mi da ragione. Poi lei può anche cestinare questa opinione ma questo post – forse – dovrebbe farla riflettere. Intervenga meno e ascolti di più!

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    Riflettiamo… secondo lei io non capirei che il popolo “ha già capito”? Dunque lo deve mandare avanti il popolo il mio blog?
    Mi scrive pure gli articoli? Paga anche l’affitto?( oh che meschinità). Io leggo, pubblico,approvo e passo tutto quello che arriva( al massimo posso applaudire, ma anche no)… anche le critiche e gli insulti (anche quelli arrivano eh!) tanto so che il popolo ha già capito. Facile no? Il blogdelpopolo.it dunque?
    E se arriveranno condivisioni a questo suo commento ( e arrivano) però, io le cestino perché tanto lei prova noia per gli applausi di chi le da ragione e il popolo ha già capito.
    Sempre se Shopenhauer è d’accordo, ma anche no.
    PS: Grazie per i consigli Faedda, ma non si disturbi a leggere la mia risposta, non vorrei annoiarla.

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    • Grande Arthur Schopenhauer. Per anni ho avuto come wall paper nel pc proprio quella frase. “Ciò che la gente detesta di più è chi la pensa in modo differente da lui!”.

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  15. Per Alice Donati Rigon
    ———-“: il moderatore o la moderatrice deve essere un “primus inter pares”, la sua presenza deve intuirsi senza vedersi”…
    Giusto, ma lei dimentica che “il moderatore” è anche il conduttore del “talk show” ed è pure il responsabile del blog stesso ed anche il titolare… Piccoli particolari che lei sembra dimenticare. Il resto, Alice, se permette, ma anche no, lo risparmiamo per l’inverno. Non si disturbi a replicare oppure parli dei temi e non di me.
    E neppure a dare consigli non richiesti, non mi risulta che io ne dia a lei, lei non fa altro oltre che criticare e offendere.

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  16. Parlare di astio mi sembra eccesivo. Spiriti molto polemici, magari. E quelli dei plurinomi fanno un po’ ridere. Il tema vaccini invece è serio e non si può essere ambigui. E’ un po’ difficile per chi non è un sofista capire la differenza fra un “io non voglio farli” e un “io non sono contraria”. Democrazia, costituzione, non c’entrano.
    e poi non ci sono anche i TSO?

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  17. Signor Facchin, non occorre essere sofisti per capire la differenza tra il non volersi vaccinare e non essere contrario ai vaccini.

    Personalmente posso non volermi vaccinare per i seguenti motivi:
    -rispetto lrigorosamente le regole che evitano il contagio
    -non ci sono motivi professionali perché io debba stare a contatto della gente.
    -non viaggio
    -la maggioranza della popolazione si vuole vaccinare spontaneamente, e ciò è sufficiente perché si ottenga la cosiddetta immunità di gregge, senza l’obbligo di vaccinare tutti.
    -il vaccino comporta un pur minimo rischio di reazione letale.
    -non c’è obbligo di vaccinarsi contro il covid-19

    Nel contempo non ho una posizione ideologica contraria ai vaccini, in genere.
    I vaccini sufficientemente sperimentati proteggono dal contagio personale e quindi sono utili specie per chi frequenta luoghi affollati, chi viaggia, chi per professione deve stare a contatto con le persone.
    I vaccini hanno debellato molte malattie come la poliomelite e il vaiolo.
    Cordialità.

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  18. Ho sempre detestato cordialmente filosofia e filosofi. È un mio grave limite? Non parliamo poi di Schopenhauer e simili, che invece mio fratello lèggeva serioso e meditava? Devo fare penitenza? Perdono! Spazio per lori lidi.

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    • @Franco Bifani.
      Chiedo perdono se vado off topic (…sebbene mi renda conto in questo post non sarei l’unico ;P). Mi rivolga al sig. Bifani col quale già altre volte mi sono confrontato (più o meno pacatamente!)
      Io da quando ho scoperto la filosofia ho trovato un modo splendido di vivere la vita.
      E mi permetto di citare una frase della “Metafisica” di Aristotele che amo talmente tanto da averla fatta stampare con gli “stencil” sulle pareti del mio studio:
      «La filosofia non serve a nulla, dirai; ma proprio perché essa è priva di legame di servitù è il sapere più nobile».

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  19. Poliomielite e vaiolo, già. Spero che lei almeno per questi sia favorevole all’obbligatorietà per i bambini e che non vengano accettati divieti da parte dei genitori.

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  20. Ci sono stati comunque, nel passato, casi di vaiolo e di poliomielite causati dalle vaccinazioni, anche se in forme non letali.

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