Il PianoForte di Draghi

Io (purtroppo) non ho molta dimestichezza con i miliardi, a dir la verità. Mentre il premier ne ha maneggiati parecchi nella sua vita e quindi ha dato alla luce facilmente al nuovo  Piano nazionale etc.etc.etc. il quale dovrebbe portare l’Italia a fare un grosso salto di qualità. In mezzo, tra le righe, ci sono le solite categorie: d a attenzionare: giovani, donne, sud. Quelle ci sono in tutti i  piani di tutti i governi ma poi rimangono sempre li, fermi in posizione di attesa che si compia la beata speranza…Chissà se  anche questa volta sarà cosi?
Ma no, il Pianoforte di Draghi ci suonerà l’Eroica e il futuro se non sarà proprio rosa, sarà una nuance che si avvicina molto: grigio sfumato…
Apprescindere…
di seguito, pubblico  alcune  considerazioni di Alessandro sul tema
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Da pochi giorni il PNRR, ossia il Piano Nazionale di Ricostruzione e Resilienza è stato consegnato al vaglio della UE. Si tratta di un piano di 235 miliardi di Euro, così suddivisi nelle sei missioni:
Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura 50,07 miliardi; rivoluzione verde e transazione ecologica 69,96 miliardi; infrastrutture 31,46 miliardi; Istruzione e ricerca 33,81 miliardi; inclusione e coesione 29,62 miliardi; salute 20,22 miliardi.

Un piano ambizioso con un impegno di risorse mai visto, che come finalità economico-sociali intende perseguire la parità di genere, favorire i giovani e ridurre il gap economico tra Nord e Sud,

La riuscita del piano è legata strettamente a certe riforme strutturali che dovremmo intraprendere in concomitanza agli investimento produttivi: pubblica amministrazione, giustizia, semplificazione e razionalizzazione della legislazione, promozione della concorrenza, etc.

Gli investimenti riferibili al territorio sono circa 205 miliardi di cui 82 vanno al Mezzogiorno ossia il 40% con una inversione di tendenza –così sembra- rispetto a quella storica che destinava al Mezzogiorno meno di ciò che gli sarebbe spettato in proporzione alla popolazione: a detta di Draghi, negli ultimi dieci anni, il Mezzogiorno ha ricevuto un investimento dimezzato.

Tutto lodevole, ma c’è qualcosa da ridire su quel 40 %, pari a 82 miliardi, destinato al Sud:

In realtà il PNRR comprende oltre il Recovery fund (pari a 191,5 più 30,64 miliardi complementari), anche 13 miliardi del Fondo di Sviluppo e Coesione (React Eu), fondo di cui, per regolamento, due terzi pari a 8,6 miliardi, sono destinati al Sud. Pertanto dal Recovery fund vero e proprio, il Sud riceve ( 82-8,6)/(235-13), ossia il 33%, poco meno di quello che spetterebbe in proporzione alla popolazione, e direi poco, visto che la notevole cifra accordata dalla Ue è dovuta proprio al basso reddito del Sud.
E c’è qualche altra ombra in questo sfolgorio di ottime intenzioni: su 235 miliardi non se ne sono trovati 5 per fare il Ponte sullo Stretto di Messina! Si alla Tav Salerno-Reggio Calabria, sì alla Tav Catania-Palermo-Messina, no al Ponte, vanificando in parte lo scopo delle Tav.

Il “no” al Ponte, ufficialmente perché non era realizzabile nei tempi previsti del 2026, e mancava ancora –benché sollecitato dalle Regioni Calabria e Sicilia- il parere (l’ennesimo) della commissione del Ministero delle Infrastrutture.

Adesso si scopre che anche la Tav fino a Reggio Calabria non rispetterebbe i tempi prescritti, sarebbe pronta nel 2030, ma ciò non ha impedito di inserirla nel piano, mentre il parere tecnico della commissione ministeriale è arrivato, è positivo, ma fuori tempo massimo, ora mancano i fondi! Insomma, la beffa del Ponte continua: la speranza è che almeno tutto il resto non lo sia, il Paese non se lo può permettere.

Alessandro Stramondo

2 commenti su “Il PianoForte di Draghi”

  1. Grazie delle pubblicazione. Forte il titolo, “il Pianoforte di Draghi”, e speriamo che lo sia.
    “Donne”, “giovani” e” Sud” , come dici, sono diventati un must di ogni “piano che si rispetti”, a cui aggiungerei “green”. Se poi ci sia il “rispetto del piano” non è un semplice chiasmo, ma una metautopia.
    Prendo per buono che il Pianoforte di Draghi suonerà l’Eroica, spero il primo movimento, “Allegro con brio”, perché poi segue la “Marcia funebre”, e non mi piacerebbe neppure il terzo movimento, lo “Scherzo”.

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  2. Pianoforte? Ma non era il bazooka? Una bel salto di qualità.
    Ps: BM, se so’ dati tutti …’na carmata o so io che me sò persa quarcosa (scusate ogni tanto mi scappa)?

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    ma si, ma quello era il Draghi dellla BCE questo è quello della MGG

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