Festa chi?

Oggi sarebbe il primo maggio Festa del Lavoro.
Ma che si festeggia? I disoccupati? I giovani e le donne che il lavoro non lo trovano e non lo troveranno mai?
I portaborse dei politici trovano molto lavoro, ma gli altri?
Trovano solo facce irridenti: sei troppo laureato, troppo esigente, troppo donna, troppo troppo troppo.
E via cosi.
Colpa del Covid? Ormai si da di tutto la colpa al covid.
Ma in Italia la situazione va avanti da un pezzo.
Manca il lavoro? Si deve riconventire tutto al green, al fashion, al robottismo, al digitale e al vattelapesca?
Si, certo e pure alla transizione e alla transazione ecologica e postideologica.
L’importante che ci sia un “logica” in mezzo.
Logico. Un bel dire e un bel tacere, un bel fare e un bel disfare e intanto anche oggi abbiamo tutti una certa puzzetta sotto al nasino per la “festa”.
Perché festeggiare chi e che cosa? Il 25 aprile no, troppo divisivo, il primo maggio nemmeno, troppo comunista, la pasqua troppo religiosa il natale troppo idealista.
Festeggiare è ormai una cosa obsoleta. Non parliamo della festa delle donne, o del 25 novembre, quelle sono proprio da dimenticare.
I lavoratori poi sono sempre più classe privilegiata. Guardati quasi con sospetto.
I dipendenti pubblici perché per la maggior parte sono degli asini furbetti e dilapidatori di fortune di stato, gli insegnanti? Peggio che andar di notte con gli occhiali neri e la mascherina nera sugli occhi.
Gente che mangia a sbafo sulle spalle dei contribuenti.
Gli operai? Non esistono più e se esistono si aspettano da un giorno all’altro un calcio sul sedere: troppo avvinghiati ai sindacati, strapieni di ideologia sociocattocomunista con una spruzzatina di sociofascioliberismo.
Per carità. I lavoratori dei “servizi”? Chi? Quelli che portano le pizze chi? Camminare, passi lunghi e ben distesi.
Divanisti convinti invece sono i percettori di redditi da nullafacenza e buoni per votare e convincere i restii che si fa per il “loro bene”.
Ecco il “lavoro” del futuro: collaudatore/trice di divani e letti , poltrone e sofà, sofistici o meno. L’ideale lavorativo di chi ormai ha perso non solo la pazienza ma tutta anche la residua speranza di trovare uno straccio di lavoro decente.
Perché di alzarsi la mattina ad andare raccogliere pomodori ormai non ci sta più nessuno a parte gli immigrati sfruttati e malpagati, e i lavoro sporchi non piacciono (dicono) ai giovani oltre i quaranta che esibiscono titoli e vorrebbero fare la vita di Michelaccio…vulgata ormai trita come il prezzemolo per il sugo.
Ma che va ancora bene per chi osa lamentare una situazione ormai disperata.
Portaborse e lacchè di ministro: la professione del futuro, avanti popolo, chiedete e vi sarà tolto!

1 commento su “Festa chi?”

  1. Be’, pessimismo giustificato, ma proprio col venire di maggio dovremmo esserlo meno, dovremmo cominciare a vedere quelle famosa luce in fondo al famigerato tunnel. Il mese della Madonna dovrebbe portarci almeno questa speranza.

    Le regioni sono ormai quasi tutte gialle, con rare eccezioni arancioni, dove però sembra che la gente non lo sappia. Qualche minaccia di rosso non fa più paura.
    Secondo, i vaccini finalmente sembrano decollare sotto la spinta del generale Figliolo, la cui unica critica mossagli è l’uso delle tuta mimetica. Ma che importa se poi lo si vede lo stesso?
    Infine il Recovery plan, o meglio, il PNRR, Piano Nazionale di Ricostruzione e Resilienza (ma non si poteva trovare una sigla più semplice?) è stato già spedito a Bruxelles per l’approvazione definitiva.
    Si tratta di 261 miliardi di euro, di cui, 191.5 sborsati dalla UE, gli altri dal Paese a vario titolo.
    Mai vista prima di ora una cifra del genere, se non ci risolleveremo con questa opportunità, saranno dolori per tutti, soprattutto per le generazioni dei nostri figli e nipoti e di quelle future.

    Risposta
    sembra l’occasione della vita o di tutte le vite un vero piano Marshall del terzo millennio, certo sperare non costa nulla, speriamo e intanto stringiamo i denti.
    Il generale Figliolo mi è simpatico, ha il giusto piglio militare e credo che stia lavorando molto bene alla faccia dei suoi detrattori invidiosi.

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