Perdindirindina

Sono passati ormai tanti  giorni dall’apertura della crisi di governo ma ancora non si capisce dove si vada a parare.

Pare che gli italiani ci capiscano sempre di meno. E per forza, non mi stupisce, terrorizzati dai numeri della pandemia, le incognite delle colorazioni regionali, la precarietà di tutto quanto gli gira intorno, dalla scuola alla casa, fino e persino al Festival di Sanremo.

Punto di riferimento degli italiani e consolazione della memoria e soprattutto punto fermo, pietra miliare o anche al collo…insomma il Festival per gli italiani è come il sangue di San Gennaro per i napoletani: segno nefasto se non si scioglie come segno nefasto sarà  se il festival non si farà o si farà in ritardo.

Non sia mai. The show must go on and on. Come quello dei governi Conte che non ci fanno mai mancare i colpi di scena. Abbiamo un Conte per tutte le bisogna, ma si dimette o aspetta di cadere sulla fiducia a Bonafede? Bonafiducia o morte. Gli avvoltoi girano già sopra Montecitorio lanciando strida inquietanti.

Che farà Conte? E che farà Mattarella se Conte si dimette? Ancora governi di larghe intese? O di larghe pretese?

Intanto va ancora in onda, alla luce del sole, fino all’ultimo strenuo soffio di fiato il mercato delle vacche. Pascolano tranquillamente davanti a Palazzo Chigi, non come una volta, timide e riservate che facevano pissi pissi. No, ora sono spudorate e non si tengono ma sbraitano ai quattro venti la loro “trasparenza”.

Le vacche trasparenti e spudorate di questi ultimi fuochi del Conte due, sono la cifra del governo dell’avvocato. Lasceranno qualche ricordo del loro passaggio? Oppure si dilegueranno come neve al sole all’ordine del Quirinale: sciogliete le righe, perdindirindina?

 

 

1 commento su “Perdindirindina”

  1. E’ vero, il mercato delle vacche, anche lui, come i grillini, è in pieno trasformismo. Un tempo era “un’operazione segreta”, da passare sotto silenzio perché, in fin dei conti, ci si vergognava.
    Oggi è un’operazione solare, quasi istituzionalizzata: ci si sveglia il mattino e si va a comprare, il pane, il latte, il giornale, un deputato o un senatore.

    Il fatto è che sulla relazione di Bonafede sulla Giustizia il governo di gioca tutto, credibilità e fiducia, e la stessa legislatura rischia di finire anzitempo.
    La Giustizia è il punto dolente del nostro Paese, prescrizioni e intercettazioni i punti cruciali.
    La relazione al Senato slitta di 24 ore, allo scopo di prolungare il mercato delle vacche. Ma saranno sufficienti?

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    mi sa che troveranno un altro barbatrucco per restare ancora li sempre li, li nel mezzo…

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