Il Conte di Monte…citorio

“La rota gira mia cara…sono tornato ricco e spietato, come il Conte di Montecristo”

Di chi parlo? non certo di Nino Manfredi indimenticato interprete di film che sono rimasti nella storia del cinema, no, non parlo di un attore ma di un politico, che però non è solo politico ma poliedrico mattatore che si muove sulle scene del palcoscenico del Teatro Italia (ora chiuso per Covid), come una pantera nella jungla.

Indovinato? No?

Ma parlo naturalmente di lui di Mr. Staisereno Renzi. E di chi sennò? Solo lui può salvarci dalla melassa ormai un po’ rancida del Contedue guidato dal Conte di Roccacannuccia Giuseppe.

Non avete sentito, per caso, da qualche tempo, girare quella parolina magica che è diventata sinonimo di politica da bouvette, da ristopizza, da baretto con bigliardo, da borgo strapaesano?

Allora io la dico ma declino…”rimpasto”! Beh? Allora, diranno in tanti, che ci sarebbe di strano? Ah nulla, nulla, da noi tutto è normale amministrazione anomala. Non va proprio benissimo tra le truppe della maggioranza, si guardano diciamo un po’ in cagnesco e anche in gattesco, da quando c’è il fantasma di Berlusconi che si è materializzato d’improvviso (si fa per dire), si sentono tutti un po’ precari fra  poco i nostri parlamentari chiederanno il RdC. Insomma il governo non è cosi saldo, i banchi non  sono cosi duri e le male intese si stanno sfaldando e piovono come forfora sulle giacche e sui tailleures dei nostri ministri in carica.

Sono a rischio di ricevere un avviso di sfratto, a breve. E chi glielo potrebbe portare con il sorriso sulle labbra se non il messaggero alato il Conte di Rignanombrosa Matteo?

Eccolo! Lo vedo, sta tornando, ricco e spietato appunto, dopo un giro di conferenze in tutto il mondo e pianeti limitrofi, burbanzoso e baldanzoso come chi sa di avere il destino dalla sua parte. Una maga gli ha fatto le carte e gli ha detto: vai, hai il Mondo e l’Imperatore, sarai il nuovo premier. Preparati perché non sarà un ballo delle debuttanti.

Eh già, lui non è debuttante, lui sa come si fa, è pratico.

Conte, fatti più in là, hai le ore contate, pensa a come impiegare le tue conoscenze per restare almeno nell’orbita del condottiero toscano. Potresti fare il suo avvocato! Giusto l’avvocato del diavolaccio toscanaccio!

Conte, sei a cavallo, vai liscio.

1 commento su “Il Conte di Monte…citorio”

  1. Mariagrazia, molte sono le paroline che circolano di questi tempi, tutte nate non si sa da chi, come le voci di corridoio che circolano nelle aziende: servono a sondare il terreno, valutare le reazioni, e poi decidere se convengano o no, in relazione sempre ai propri interessi.

    Una di queste, come bene hai illustrato, è la parola “rimpasto” dal vago sapore di cucina.
    Assieme a rimpasto (di uno o due ministri) circola la voce “affiancamento”, ossia affiancamento al Premier di due vicepremier, secondo la formula fallimentare già sperimentata nel primo givern Conte (ma non importa in politica ogni fallimento è sinonimo di successo);
    in subordine circola la voce “Ricambio”, ossia cambio della guida del Governo (ma Mattarella che non sa niente, ha però fatto capire che non gradirebbe troppo la trovata); assieme a tali voci ne circolano altre, quali “Cabina di regia”(Premier più due ministri, più staff e sotto staff di esperti, insomma un bailamme) per gestire il rilancio economico con i denari che dovrebbero piovere dal recovery fund (campa cavallo!) ; e Infine circola l’eterna parola tabù, la “Patrimoniale” di cui sempre si parla e mai non si fa, proposta dai Komunisti di Leu e del Pd (col solito trucco dell’emendamento infilato all’ultimo momento in un decreto).
    Insomma c’è n’è per tutti, molta carne nel fuoco, sufficiente a far perdere la testa pure a Statisti di gran fama: ma un obiettivo i nostri politici l’avranno sicuramente raggiunto, quello di sconfiggere il covid non parlandone più.

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    si e quell’obiettivo sono sulla buona strada per raggiungerlo, speriamo, anche perché sul Covid altrimenti dovrebbero spiegare troppe cose che ormai richiederebbero troppe spiegazioni, troppe e molto imbarazzanti, per loro.

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