Non è andato tutto bene

Questa tragedia si sarebbe potuta evitare.
Da quando la Cina aveva finalmente ammesso l’epidemia di Covid19, le notizie che arrivavano erano inquietanti ed avrebbero dovuto allarmare il governo.
Invece che sottovalutarlo, il virus avrebbe dovuto essere aggredito subito, fornendo ai cittadini le informazioni adeguate.
Soprattutto allertando gli ospedali e imponendo a livello nazionale delle semplici regole di contenimento del contagio, non escluse le mascherine, la chiusura di tutte le vie d’accesso al paese. Questo come prime misure e poi, nel caso l’epidemia si fosse diffusa, anche arrivare alle chiusure e ad un lockdown che se le misure fossero state preventive e non dettate dall’ansia di evitare il peggio che si era ormai già presentato, avrebbe potuto essere molto più soft.

Invece con il comportamento inadeguato di quasi negazione del pericolo sulle prime, continuando col dire che la cosa non era poi cosi grave e poi, sotto dettatura del panico provocato dalla strage che si andava compiendo, emanare Dpcm a raffica confusi e contraddittori ed al limite della sottrazione delle libertà fondamentali dell’individuo.

Il paese ha sofferto molto in questi mesi, le conseguenze saranno molto gravi, lo sono già state purtroppo in termini di perdite di vite umane e lo saranno in termini economico finanziari. La popolazione ha subito uno choc dal quale non sarà facile riprendersi.
I giovani, i bambini, le donne, soprattutto loro, che hanno avuto un sovraccarico enorme di lavoro di cura, gli anziani che si sono sentiti presi di mira dal virus ma non solo, da una propaganda che quasi li criminalizzava per il solo fatto di avere “una certa età”. Tutto il personale sanitario che ha dovuto affrontare una situazione senza precedenti e che ha sofferto in tutti i sensi anche in termini di perdita della loro stessa vita o di ammalarsi gravemente. Ed ai quali va la nostra riconoscenza.
Il disastro della scuola da un giorno all’altro rivoluzionata nella sua funzione più profonda; la socializzazione, la didattica a distanza non può supplire ad una lezione in classe.
Insegnanti alla prima esperienza e alla fine della carriera che si sono visti di colpo negare la possibilità di acclimatarsi ad un inizio o ad una fine di carriera  tra le più difficili e contestate e controverse sui quali più degli altri questa esperienza ha inciso negativamente,

Insomma, tutto il paese ha sofferto terribilmente da questo evento che si dice essere stato “imprevedibile”, cosa alla quale io non credo.
Credo che si sarebbe potuto e dovuto prevedere quanto poi si è drammaticamente verificato nei tempi e nei modi, atti quantomeno a contenerlo e a depotenziarne gli effetti devastanti.

Per tutto questo, con profonda tristezza, chiedo che si istituisca una giornata in memoria delle vittime del Covid19 e chiedo che il PdR Sergio Mattarella sciolga al più presto le camere per inadempienza del governo ai propri doveri di tutelare e preservare la salute ed il benessere psicofisico dei cittadini e che si ritorni al più presto al voto per permettere agli italiani di decidere chi dovrà governare l’Italia in uno dei periodi più bui della sua storia dal dopoguerra ad oggi.

2 commenti su “Non è andato tutto bene”

  1. Nella vita di ognuno di noi, non va mai tutto bene ma in una situazione come quella che stiamo tutti vivendo abbiamo davvero bisogno di non farci prendere dal panico e avere una prospettiva di speranza che rincuori, perciò quell’ “ andrà tutto bene “ è solo una esortazione alla fiducia nella vita e nel futuro. Personalmente ritengo, col senno del poi, che il governo poteva essere più tempestivo e non sottovalutare la situazione ma attualmente sono felice che non ci sia al governo la precedente coalizione giallo-verde e per quanto riguarda Conte e C.mi sembra ci stiano provando a fare il possibile per evitare una catastrofe socio-economica .

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    Carmela, anche a me quella scritta ha rincuorato soprattutto durante il lockdown, quei giorni sono stati meno duri con quell'”Andrà tutto bene” appeso ai balconi, mi commuoveva, ti dirò.
    Però ora che (speriamo) forse il peggio sta passando, possiamo davvero dire che è andato tutto bene con quasi 33 mila morti e 240 mila contagiati? E lo strascico che la malattia lascia in tutto il paese non solo a livello sanitario?
    Beh certo, anche a me piace essere ottimista e vedere il bicchiere mezzo pieno, ma vederlo mezzo vuoto e dire che è mezzo pieno mi sembra rassegnarsi alle cose peggiori.
    Io non so dirti come sarebbero andate le cose con il governo precedente del quale, per fortuna, ho perso le tracce e l’ho rimosso, ma questo, con questi presupposti, secondo te sta facendo meno peggio? E ti ricordo che Zaia in Veneto sta lavorando bene a detta di tutti, pur se leghista e con i suoi difetti.
    La disoccupazione è in aumento esponenziale, una ditta su tre chiude, la Caritas ha le file sempre più lunghe, la gente va al monte di Pietà a vendersi le fedi per mangiare…per non parlare del caos che stanno combinando con la scuola…e non si vede ancora chiaro con gli aiuti che dovrebbero arrivare dalla UE:( maledetti e posticipati) quanti, come e con quali condizioni, perché le condizioni ci sono, eccome se ci sono.
    Ecco per questi e altri motivi che ora mi sfuggono rimango della mia idea: si può fare di più e meglio. Certo anche peggio, naturale ma non dici tu che bisogna essere ottimisti?
    La Nuova Zelanda, guidata da una donna (Jacinda Ardern) ha chiuso tutto ai primi cento contagi,( noi abbiamo aspettato i primi 2mila). ED ora da tre giorni non ha nessun contagio e in tutto il virus ha fatto 21 morti. Va bene che li il virus è arrivato dopo e avevano già imparato la lezione, ma anche in altri paesi è arrivato dopo ma non è andata come in N.Z, quindi dipende molto anche da chi fa cosa.

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  2. Rivediamo un attimo le tappe di questa storia.

    All’inizio il governo è stato fin troppo drastico bloccando tutti i voli con la Cina, mentre sarebbe stato sufficiente bloccare quelli con la regione dell’Hubei. La cina è grande 30 volte l’Italia e parlare di Cina in generale ha poco senso.

    Per un po’ siamo stati tranquilli, perché non c’erano contagiati in Italia, tranne la coppia di turisti cinesi.

    Poi sono esplosi i casi di Codogno e Vo, e direi che il governo si è mosso bene creando la zona rossa.

    Ad un certo punto, verso il 20 febbraio, molti si sono preoccupati per la crisi economica e qualcuno ha messo in circolazione messaggi sdrammatizzanti tipo “andrà tutto bene”, “è poco più di un’influenza”, “bisogna evitare il panico” ecc…

    Questa ondata di ottimismo e preoccupazione di non fermare l’econonia ci ha fatto perdere 2 settimane prezione, fino a che il problema si è ingigantito ed è stato necessario chiudere tutto. Questo, secondo me, è stato il primo grave errore.

    Ma ricordo che quelli che la pensavano come me ed erano seriamente preoccupati spesso erano attaccati o derisi come uccelli del malaugurio. E il governo tenne conto di questo sentimento popolare (sbagliando). Ricordo quanti gridarono al colpo di stato per le “misure” perché che non si rendevano ancora conto della gravità del pericolo.

    L’aumento dei malati gravi ha sorpreso il sistema sanitario nazionale che, fino ad allora, aveva classificato il Covid-19 come una grave forma di influenza che spesso evolveva in polmonite (ma molti, come il prof. Remuzzi del Mario Negri contestavano quasta classificazione semplicistica).

    L’errore del sistema sanitario è stato di consigliare di mettere tutti in terapia intensiva, nell’illusione che, salvando il paziente dalla morte per insufficienza respiratoria, sarebbe guarito da solo come con la polmonite virale.

    Purtroppo, si è constatato che gran parte dei pazienti messi in terapia intensiva sopravvivevano per un po’, ma poi morivano lo stesso.
    Questo errato approccio terapeutico è stato corretto, e oggi non si mette quasi nessuno in terapia intensiva, ma tanti, nel frattempo, sono morti.

    A questo punto, cosa si deve fare?
    Sciogliere le camere e aprire la strada ad un governo di destra?
    Non credo che loro troverebbero soluzioni migliori, mentre il vuoto di potere del periodo elettorale potrebbe fare molti danni.

    Quando lavoravo io insistevo sempre per separare le “colpe” dagli “errori”.

    Gli errori sono un dato di fatto storico: aver fatto una cosa invece di un’altra si può essere rivelato un errore.

    Però ci possono essere errori senza colpa e colpe senza errori. E mentre analizzare gli errori è utile per non ripeterli, cercare le colpe di solito non è utile a nessuno.

    Non è utile prendersela con un governo che ha fatto onestamente del suo meglio. Non è utile che la Magistratura col senno di poi indaghi su episodi di malasanità in un momento così difficile, in cui sono morti medici e infermieri e nessuno sapeva cosa era giusto fare.
    Non è utile che tanti (40.000?) chiedano all’INAIL il riconoscimento dell’infortunio sul lavoro per chi si è ammalato lavorando. Le malattie non sono infortuni.

    Questo è sciacallaggio che divide il Paese e allontana le soluzioni.
    Ora è il momento di stare uniti. I conti li regoleremo poi.

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    allora…colpe senza errori o errori senza colpa…Lenzini uno stato non è un’azienda, quando un governo sbaglia per me è colpa e anche grave.
    Poi,””” tranne la coppia di turisti cinesi”””.qui secondo me si sarebbe dovuto già agire nel senso che ho descritto senza indugio e questo è errore grave.
    Per quanto riguarda la sua analisi sulle terapie, ho fiducia nei nostri medici e per loro non sono mai ammessi né errori né colpe perché ne va della vita delle persone e possono venire gravemente sanzionati…non vedo perché un governo se la dovrebbe passare liscia.
    In quanto al “colpo di stato” so bene a cosa si riferisce anche se non lo esplicita, io continuo a sostenere che non si dovrebbe arrivare a restrizioni alle libertà individuali e meno che mai sanzionare per comportamenti che non hanno nulla di scorretto, e il fatto che ci si attenga non significa che non sia sbagliato e che non si debba stare attenti di non creare precedenti pericolosi.

    In quanto ai conti da regolare poi…poi quando? C’è gente che non ha tempo di aspettare il poi, per tanta gente il problema è l’oggi, domani potrebbe essere troppo tardi.

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