Lo specchio rotto

Noto un dibattito generale ingessato, con la mascherina, appunto.

Sono tutti felpati, ci vanno piedi di piombo, abbiamo altro a cui pensare, soprattutto a digerire questo disastro che ci tiene da due mesi incollati alla Tivvù e chiusi in casa. E’ la prima volta da che ho ricordi che mi sia dovuta tappare in casa a causa di un virus.

Ma questo era particolarmente feroce.

E adesso? Adesso lentamente ritorneremo normali. Ci dicono, almeno.

Io non ci credo. Non ci credo perché ho l’impressione che molti di noi stiano per uscire…ma di testa se già non sono “fuori”.

Si prospettano tempi duri…e sai che novità? Il “sistema paese” è sconvolto dal virus e la politica?

Ne è altrettanto sconvolta ma con qualche distinguo.

Chi ne vuole approfittare c’è. Come sempre. C’è chi vuole anche in questa situazione lucrare situazioni vantaggiose per sé o per il proprio partito. E’ umano?

No, io direi che è diabolico.

Io mi sarei stufata della classe politica italiana attuale quasi in toto, l’ho vista retorica, balbettante, inadeguata, inconcludente e litigiosa…più del solito.

Mi dispiace soprattutto per i giovani. Non hanno prospettive da mai e ora ne avranno di meno. Mi dispiace dirlo, vorrei essere più ottimista ma quale ottimismo se tutte le iniziative prese fin qui non hanno tenuto in nessun conto l’impatto che questa tragedia avrà sui giovani? E’ troppo presto per dirlo? Può darsi ma si dice da troppo tempo ed è sempre “troppo presto”per parlare delle cose che sono le più difficili da gestire. E si rimanda sempre.

E saranno ancora e sempre loro a farne le spese, come lo sono già le donne e lo saranno ancora di più perché in tempi di crisi chi ci va di mezzo sono sempre i soggetti più “deboli”.

Vorrei che non fosse cosi ma se la politica è lo specchio del paese, io lo vedo uno specchio rotto e uno specchio rotto non ha mai portato troppo bene.

Speriamo che ci sia qualcuno che lo aggiusti in tempi rapidi e che faccia un lavoro di fino. La vedo molto dura però.

10 commenti su “Lo specchio rotto”

  1. Mariagrazia, uno specchio, quando è rotto, è come una campana fessa, non è più utilizzabile. Io non ricordo un solo governo italiano di alto livello, dopo il 1945, almeno dopo De Gasperi ed Einaudi.

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  2. L’Italia è in guai seri. Su questo non ci piove. La cosa che mi lascia perplesso però e’ che mentre da noi, a ragione, il postpandemia fa vedere tutto “nero”, in altri Paesi, perlomeno quelli europei più prossimi a noi, la cosa sembra non destare eccessiva preoccupazione: per molti di loro la pandemia sembra difatti restare un semplice incidente di percorso da cui uscire fuori senza tanti disagi.
    In buona sostanza mi pare come quando in auto si buca una gomma e c’è chi si pone prontamente a lato carreggiata, tira fuori la ruota di scorta, il cric e, in pochi minuti, mette tutto a posto e riparte avendo perso poco tempo sulla tabella di marcia, mentre per l’altro, come noi italiani, il citato incidente diventa invece una tragedia: bisogna chiamare il carro attrezzi, forse anche i vigili del fuoco, l’esercito e quant’altri…
    Sembriamo come il personaggio interpretato da Carlo Verdone, in “Bianco, rosso e verdone” laddove al meticoloso signore, partito con la famiglia per recarsi a votare, si buca una gomma dell’auto e, invece di agire a cambiare ruota, come gli consiglia la moglie, quello perde tempo a calcolare la distanza intercorrente fra le colonnine telefoniche per chiamare l’ACI, di cui lui, essendo socio, non vuole perderne la fruizione, anche solo per cambiare una gomma.
    Mentre il personaggio di Verdone è impegnato in tale “dilemma”, arriva un tizio (Angelo Infante) che gentilmente e pragmaticamente risolve tutto ammiccando pure alla di lui signora!!!
    Da noi tutto e’ estremamente complicato, angosciante, difficile, sovrumano…
    Proclami governativi, burocrazia a non finire, attesa di fondi europei, creazioni di commissioni di esperti, indecisioni, aiuti in denaro col contagocce o che non arrivano affatto nonostante le ingenti somme promesse dal Governo (miliardi di euro, una potenza di fuoco mai vista…).
    Dulcis in fundo pare che, qualora si potrà uscire di casa, non sarà possibile recarsi in altra regione: per cui se io sto in Liguria, sul Lavagna, non potro’ recarmi oltre il confine con la Toscana – a soli otto chilometri di distanza – dove magari ho la casa dei miei cari genitori, mentre invece, paradossalmente mi sarà concesso andare fino a Ventimiglia – dalla molto distante parte opposta – e girare in lungo e in largo la regione ligure senza varcarne, però, i confini!!!
    Perché un siffatto provvedimento?
    Se devo infettare gente, una volta uscito di casa, posso farlo comunque, o basta che tutto resti però circoscritto alla Liguria? O c’è altro?
    E la storia che i settantenni devono restare a casa perché vulnerabili?
    Ci sono anziani in buona forma e sani e ci sono, purtroppo, quarantenni in pessimo stato di salute… Che cavolo di criterio si adotta?
    Mah!
    Cordiali saluti.

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    Romolo. lei mi sorprende per la sua vena ironica che mi ha fatto divertire. Il personaggio arcitaliano magistralmente interpretato da Verdone è il mitico Furio il quale, personaggio ridicolo e indisponente è però molto più simile a tanti arcitaliani che girano, soprattutto tra i politici.
    Si, perché Complicare affari (relativamente) semplici è una delle cose che riesce meglio ai nostri politici da sempre.
    Si immagini ora che si tratta di complicare Affari di per sé già complicatissimi.
    La faccenda dei confini inviolabili delle regioni è comprensibile con la paura dei diversi governatori di vedersi attribuire dei “numeri” che non gli competono. Si tratterà di portare ancora un poca di pazienza (una sacco e una sporta) ma poi, con molta calma e soprattutto sangue freddo, forse ce la caviamo. Mi sa che se ce la facciamo però è anche dovuto alla pazienza degli italiani i quali abituati alle vessazioni della italica burocrazia, in questo tremendo frangeste, si stanno comportando benissimo, altri popoli meno abituati di noi ad essere vessati, sarebbero usciti…pazzi.

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  3. Correggo il mio lapsus circa il fiume Lavagna, in Liguria. Intendevo piuttosto il fiume Magra che è invece al confine con la Toscana e che volevo portare ad esempio. Mi sono sbagliato col Lavagna!!!

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  4. Mariagrazia, stiamo parlando di una pandemia, ossia una contaminazione che non sta risparmiando nessun paese al mondo.
    In Cina, sembra che l’abbiano domato, in Italia si cominciano a vedere i primi miglioramenti, in Usa se la stanno vedendo brutta, com’è stato da noi e in Spagna.
    In questo caso, la priorità assoluta è (sarebbe stato)contenere il virus, difendersi al meglio attrezzandoci e attrezzando le strutture ospedaliere, e infine trovare e somministrare a tutti il vaccino. Queste priorità si intersecano con le altre, aiutare i più indigenti, aiutare chi patisce di più per le chiusure forzate, aiutare la ripresa delle attività lavorative, trovare una linea comune con gli altri paesi per ritornare alla cosiddetta normalità. E anche trovare la forza d’animo di resistere.

    L’Europa non conosceva situazioni di tale emergenza dalla fine delle seconda guerra mondiale, è stata colta di sorpresa, una sorta di “guerra” contro un nemico invisibile l’ha colpita alla sprovvista, non era pronta a chiudere le frontiere, a cessare le attività lavorative, ad annullare gli spostamento, non era attrezzata o dare sostegno e aiuto a così tanti malati.
    Abbiamo commesso errori, altri ne faremo, ma mai come in questo caso mi sentirei di dire chi è senza peccato scagli la prima pietra. Col senno di poi ci siamo accorti di esserci fatti fregare dal virus invisibile, ma col senno di sempre la spunteremo, quello specchio che vedi rotto da noi, s’è rotto in tanti altri paesi, ma se nella rinascita saremo più bravi di quanto non lo siamo stati all’inizio del dramma, lo specchio potrà essere risanato, non c’è piaga che non di risani, e credo tu parlassi della piaga dell’anima.
    Abbi fede.

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    Alessandro
    parole di buon senso. Ma io sto parlando di chi ci governa non del paese nel suo insieme che tutto sommato resiste e si sta rivelando (sembra retorica ma non lo è) un grande paese.
    Ma un grande paese si meriterebbe una classe politica all’altezza del paese. A te sembra che lo sia? A me semplicemente no. E non si tratta di “avere fede” io ce l’ho, non ce l’avessi mi sarei ribellata alle misure contenitive del contagio invece le ho seguite pedissequamente, cosa per una ribelle come me è davvero inusuale e questo ti da la misura che non sottovaluto affatto la cosa.
    Ma un conto sono le cose di buon senso altro è l’inadeguatezza dell’attuale governo a affrontare la fase due (sulla fase uno stendiamo un pietoso velo è il caso di dirlo, a parte qualche eccezione che pure c’è e la grande opera di tutti quanti si sono prodigati come ben sappiamo e che non dobbiamo mai smettere di ringraziare)che si prospetta ancora più complicata della uno. Non intendo dire che domani dobbiamo fare la rivoluzione ma non posso neppure lodare ad ogni più sospinto l’operato di questi che sono strapagati e straiutati da una pletora di consulenti (sempre pagati profumatamente da noi) col risultato di fare un gran polverone di regole norme e regolette contraddittorie e strampalate…
    Ma voglio essere buona: per un paio di giorni non parlerò dei politici va bene? Ma sperare che io ne parli bene è pia illusione.

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  5. Noi italiani tendiamo ad autocommiserarci e a sentirci inferiori.
    Questa volta non è stato così.
    La batosta che ci ha colpito era enorme e non abbiamo fatto peggio di altri.
    Due “grandi Paesi” come il Regno Unito e gli USA hanno fatto più errori di noi.
    La Corea ha fatto molto meglio, e forse anche la Cina, ma loro sono pragmatici e non si gingillano con le questioni di lana caprina come la privacy e le minacce alla democrazia.

    Tornerà tutto come prima? Non si sa.
    Per fare altri esempi, l’HIV ha lasciato il segno, ci ha complicato la vita e ha limitato definitivamente alcune libertà.
    Il terrorismo la lasciato le complicazioni dei varchi, delle ispezioni ai bagagli, delle forze di polizia impiegate a presidiare qua e là.
    Sars e Mers, Ebola, spagnola ecc… non ci hanno cambiato la vita.

    Si troverà il vaccino? non è solo una questione di “quando”, ma anche di “se”.
    Per i virus che ho citato sopra non si è trovato.
    Probabile che dovremo prendere l’abitudine di andare sui mezzi pubblici con guanti e mascherina. Pazienza!

    Quale governo dopo l’epidemia? Difficile immaginarne uno peggiore di questo, anzi, peggiore degli ultimi due bicolori, dove i partiti della coalizione si fanno la guerra tra loro in Parlamento.
    Certo, dopo i dibattiti sui decimali del deficit, la previsione del -9% del PIL maschererà tutto e gli errori del governo saranno imputati al virus. Una vera manna per i nostri governanti.

    Spero che gli elettori abbiano imparato a diffidare delle sirene incantatrici del populisto e dell’antipolitica e ritornino ai pariti veri, ma non è detto.

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    beh se questa esperienza ci insegnasse maggiori norme igieniche non sarebbe male, anzi e se aiutasse veramente a cambiare in molti sensi, nell’approccio con la natura e anche e soprattutto un ricambio vero di una classe politica dimostratasi (in generale) inadatta al paese che ha dimostrato di avere spina dorsale cosa che i politici molto spesso non sanno cosa sia.

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  6. In fisica esiste il principio, che sembra avere una valenza generale e non solo nel campo della termodinamica, secondo il quale, in un sistema isolato, l'”entropia” non può che aumentare.
    E’ l’aumento dell’entropia significa che il sistema si appiattisce verso il basso la temperatura si uniforma, e che diventa sempre più difficile produrre energia.
    Solo un intervento dall’esterno del sistema può far diminuire l’entropia e rimettere in moto il tutto.

    In passato questi interventi esterni sono stati soprattutto disastri naturali, guerre ed epidemie.

    Il prezzo da pagare quando qualcosa interrompe il meccanismo perverso dell’aumento continuo dell’entropia è un aumento della diseguaglianza.

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    aumento delle diseguaglianze? Più “aumento” di cosi?

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  7. Mariagrazia replico alla tua risposta del 23 aprile, ore 18:29.

    In genere i poltici riflettono il popolo che bene male li ha portati alla ribalta, e diciamo pure, che “nessuno è profeta in patria”, e abbiamo spesso la tendenza a dire che i politici del passato fossero migliori di quelli di oggi.
    Nella fase uno, chi non ha commesso errori? Più o meno tutti, compreso il Premier britannico che poi s’è beccato la malattia.
    Nella fase due, siamo legati all’UE, è bene fare delle proposte, ma è inutile ogni velleità di diktat, occorrerà un compromesso tra i vari Stati. E contrariamente a Salvini e alla Meloni ho fiducia nella Von der Leyen con la quale Conte sembra avere un feeling particolare.
    Anche per la questione del Mes sono convinto che rigettarlo, come vorrebbero il duo Sal-Me (ogni riferimento al macabro è casuale) sarebbe una follia. Credimi, Conte, al momento è il meglio di ciò che passa il convento.

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  8. Alessandro
    non sono affatto d’accordo.
    I politici non mi “riflettono” proprio manco per nulla.
    E non ho mai scritto di politici del passato forse ti sbagli con altri.
    A me del premier britannico m’importa relativamente, non vivo (ora) in Inghilterra e con la Brexit credo non ci tornerò…ma vivo in Italia e gli errori li ha fatti chi sta al governo).
    Conte ha un feeling con la Der Leyen? Ah si? meglio mi sento, lui non deve avere feeling con nessuno ma solo portare le istanze degli italiani in sede europea.
    Non deve fare il piacione ma il premier.
    Fare dell’ironia va bene, ma non sempre a senso unico. Per cui Salvini e Meloni in questo caso hanno delle ragioni.
    Hanno anche colpe ma nel caso delle qualità delle azioni di Conte. dicono cose condivisibili: è uno che si barcamena da Azzeccarbugli che tira l’acqua al mulino delle sue aspirazioni personali. Un po’ come tutti ma questo momento è il più critico del dopoguerra: dei giochini ne abbiamo abbastanza|
    La UE non dovrebbe esistere se non serve ad aiutare in questi casi chi ha bisogno e senza troppi se ma forse, vedremo…
    Le trappole e le insidie sono dovunque, nessuno vuole fare diktat io meno che mai, ma una interlocuzione onesta, chiara e davvero trasparente.
    E noi dobbiamo sapere tutto quello che decidono e non fare la parte dei co…(hai capito benissimo) che si bevono tutto.
    A me del feeling che Conte ha con le donne non me ne può importare di meno!
    Siamo in disaccordo su tutta la linea!

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  9. Mariagrazia che il corpo politico rifletta più i meno il Paese (non dico te, né me) non ci piove.
    Il feeling di Conte con la VdL, prescinde dalle questioni di genere, entrambi mi sembrano condividere una concezione europeista simile, cosa che non sarebbe con Salvini o la Meloni.

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    ti ricordo che Conte condivideva molte cose (lo stesso governo) e aveva un feeling, a suo tempo, anche con Salvini!

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  10. Quando c’era Lucia leggevo sempre HP, ora che c’è Feltri …mah, ho letto il suo articolo di oggi (nonandràtuttobene) e mi sono detta, ma che Mattia non porterai un po’ sfiga?
    E poi è arrivato quello che fa l’elogio del governo e di Conte…mi sa che ti leggerò poco Mattia, un saluto al babbo più ottimista di te, di sicuro.

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    l’ho letto quell’articolo del direttore di Hufftington Post appena arrivato. Beh, sono decisamente d’accordo molto meglio Lucia Annunziata.
    Da noi si dice portapegola…ah annamo bbbene (direbbe Albertone).

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