Primo aprile …senza scherzi.

Se mi fossi addormentata, per due mesi, come la famosa Bella della fiaba e mi fossi risvegliata solo oggi, crederei in uno scherzo.

Un pesce d’aprile. Mai in tutta la mia vita ho visto un primo d’aprile come oggi.

Non credo lo abbiano visto neppure durante la guerra un primo d’aprile come questo.

Nessuno in giro, strade vuote, deserte, prati pieni di margherite e erba sfavillante sotto il sole…per niente e per nessuno.

Una guerra in pieno svolgimento e l’ammonimento “state a casa” che continua a risuonare ovunque.

Mai come in questo momento mi rendo conto di quanto siamo niente in mano allo stato. Una entità che dovremmo, in teoria contribuire a gestire e invece, mi rendo conto che non conto nulla.

Oggi mi proibisce di uscire domani potrebbe mettermi i sigilli alla porta.

La situazione è gravissima, o capisco. Ma è grave anche questa perdita totale della mia libertà  Temo che lo stato mi possa entrare in casa e comandarmi di fare qualsiasi cosa.

L’emergenza lo giustifica. Direbbe.

Ma ne siamo proprio sicuri?

7 commenti su “Primo aprile …senza scherzi.”

  1. Più che dello Stato siamo alla mercé di un nemico invisibile ,tanto piccolo ma tanto carogna non è detto che ci contamini facendoci ammalare ,ma potremmo diventare noi suoi ospiti inconsapevoli e diventare fonte di malattia per altri creando una catena senza fine .Ai tempi dell hiv dicevano “se lo conosci lo eviti “ ma qui conosciamo solo il nome e ci vorrà tempo perché la ricerca metta a punto un vaccino sicuro .Si è una situazione difficile per tutti e non nego di vivere la situazione con apprensione ma cerco di pensare che è questione di tempo e si risolverà anche se dovremmo proteggerci per diverso tempo …per contro forse il pianeta e la natura sta respirando un po’ meglio.

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    Grazie di questa analisi. Si il nemico è invisibile ok, ma abbiamo fior fiore di specialisti strapagatissimi, possibile che sia cosi difficile isolarlo.
    Non credi che la cosa sia grave ma che potrebbe esserci qualcuno che ci sta speculando su un po’ troppo? Naturalmente con tutta l’apprensione e il cordoglio e l’ammirazione per gli eroi che stanno combattendo più di noi questa guerra invisibile…ma c’è qualche cosa che continua a sfuggirmi al di là delle cifre e delle ipotesi terrificanti.

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  2. Cara Mariagrazia, io non ci vedo niente di brutto.
    In molte occasioni ci mettiamo nella mani di qualcuno.
    Prima di tutto, nelle mani dei medici. Quando mi fanno l’anestesia per operarmi io perdo completamente la mia libertà, e autorizzo qualcun altro a fare quello che, da professionista, sa essere il meglio per me.

    Anche quando viaggiamo ci mettiamo nelle mani del pilota dell’aereo, dell’autista del pulman, del comandente della nave.
    In fondo, in questa situazione non siamo abbastanza competenti in materia per sapere cosa è meglio per noi.
    Il governo si sta facendo consigliare dai migliori specialisti e, almeno finora, non sembra guidato da orientamenti politici, né sembra avere in mente fini poco trasparenti.

    Fidiamoci una volta tanto, e non pensiamo sempre che qualcuno voglia approfittare della situazione a nostro danno! Come dice a volte lei a me …: “Faccia un bel respiro …!”

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    Lenzini, da anni faccio training autogeno e più che mai lo faccio ora.
    Gli esempi che lei fa sono tutti non calzanti, mi dispiace. Affidarsi non significa farlo ciecamente. Quando si affida al medico perché la operi non credo prenda uno qualsiasi ma si informerà prima se è valido e competente e conosce il suo mestiere.
    Anch’io da cittadina italiana mi affido alle Istituzioni elette dal popolo. Ciò non toglie che abbia tutto il diritto di chiedermi se l’operato di chi mi governa sia competente, valido, conosca bene il proprio mestiere, lo faccia con coscienza etc, etc,, tanto più se c’è di mezzo la politica italiana che lei sa meglio di me è stata capace di approfittare di tutto e anche di più.
    In quanto alle regole io le seguo forse da molto prima che lei ne avesse consapevolezza e anche da prima che fossero emanate e mi ci attengo scrupolosamente lo dico a lei o ad altri che lo dubitassero. E cosi fa tutta la mia famiglia. Scrupolosa e attenta a non infrangerle neppure di un millimetro.
    Ma…da cittadina di un paese libero e democratico mi sento di farlo tenendo sempre presente che ho uno spirito critico e lo utilizzo, lo stesso, a mio parere dovrebbe fare lei e tutti, perché in tutte le cose c’è modo e maniera e in tutte le cose possono nascondersi pericoli per la democrazia e io questi, eventualmente vorrei combattere. Ne riparleremo.
    PS: se non lo sapesse il traning autogeno è una tecnica di rilassamento che utilizza la respirazione controllata.

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  3. Lo scherzo ce l’ha fatto questa entità definita come “microrganismo acellulare parassita obbligato”. Piccolissimo (le dimensioni delle particelle virali variano da poche decine a poche centinaia di nanometri), ma cattivissimo, e purtroppo non è scherzo da primo aprile.
    Per fortuna che gli scienziati ci sono, già sono al lavoro per trovare il vaccino che presumibilmente sarà pronto in autunno e divulgato il prossimo anno.
    Intanto stiamocene a casa fino a che non ne ridurremo la diffusione e la probabilità d’infettare.

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    e stiamo a casa si e dove andiamo? Basta che ti discosti di un centimetro perché ti mettano 400 euro di multa. Mi pare un bel modo di fare cassa, infatti i vigili viaggiano con la squadra (quella da disegno).Tutto serve nella vita…

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  4. Il training autogeno lo facevo anch’io una volta. Fissavo un punto sul soffitto, passavo in rassegna tutto il corpo dalla punta dei piedi alla punta dei capelli (allora ce li avevo), immaginavo di stare su un prato verde e alla fine si sollevava il braccio.

    Ciascuno di noi ha imparato ad aver paura di certe cose e a rassicurarsi con altre.

    Io ho paura della malattia e lei mi invita ad essere ottimista.
    Lei ha paura dell’autoritarismo e io lo vedo un’eventualità remota.
    Inutile fare confronti di concretezza tra i due rischi. E’ una faccenda di gusti personali.

    Comunque anch’io provo a pensare positivo e a vedere il bicchiere mezzo pieno.
    Sto pensando che quest’anno non ci saranno le manifestazioni del 25 aprile e del 1° maggio e che le sardine sono costrette a stare a casa.
    Ognuno cerca di consolarsi come può ….
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    se per lei è una consolazione, ben venga…

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  5. Nel giugno 1940 il regime fascista gettò il nostro Paese nel secondo conflitto mondiale.

    Mentre, però, gli altri belligeranti erano adeguatamente preparati e riforniti per gettarsi nella mischia (tedeschi, giapponesi, inglesi, americani…) i nostri soldati venivano mandati sui vari fronti letteralmente allo sbaraglio.

    Privi di armi moderne, di rifornimenti, di viveri e di una strategia militare essi persero la vita, a centinaia e centinaia di migliaia, fra le dune libiche, le ambe abissine, la gelida steppa russa…

    Morirono, cosi’, da inermi, “stupidamente”, senza poter nemmeno combattere e difendersi!!!

    Oggi, dopo più di settant’anni da quei terribili giorni e mutato il sistema, ci si aspettava dalla attuale, democratica e libertaria repubblica, nel 21mo secolo, una condotta più consona ai tempi e alla nefasta situazione apportata dal coronavirus nel nostro Paese.

    I sanitari italiani, che stanno affrontando la pandemia, sono disarmati, esattamente come lo erano i nostri soldati sui fronti di guerra negli anni ’40.

    I nostri medici ed infermieri, difatti, sono altrettanto sforniti: non di fucili o cannoni bensì di mascherine ed altri mezzi di protezione oltre che a non avere sufficienti macchinari per alleviare le sofferenze dei pazienti ricoverati nelle strutture ospedaliere.

    Così anche oggi, come allora, si devono compiere eroismi a causa degli scarsi mezzi messi a disposizione dallo Stato!!!

    Il nostro attuale governo, tra l’altro, non è ancora in grado nemmeno di organizzare un efficace ed efficiente piano economico per un eventuale domani!!!

    Anche oggi, come allora, i proclami si succedono ai proclami, le promesse alle promesse…

    Esattamente come, all’epoca, il “duce” enfatizzava dal balcone prospiciente Piazza Venezia, una vittoria certa, il nostro governo, oggi, dichiara successi e ripartenze del Paese (più forti di prima) che non convincono affatto gli interessati (imprese e famiglie italiane)!!!

    La gente, tappata in casa, ha grossi problemi economici o sanitari, altri, in ospedale, muoiono o rischiano di perire unitamente a tutto l’apparato socio economico logistico del Paese.

    La guerra al covid 19 infuria e non si sa come la faccenda vada a finire.

    Alla luce di quanto su esternato…: – Non è piuttosto nel DNA italico l’essere alquanto disorganizzati cronici e pasticcioni ad oltranza -?

    Cordiali saluti.

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    ha delle buone ragioni per essere cosi pessimista ma ne ha anche per cercare di vedere che, nonostante la cialtroneria dei nostri governanti totalmente impreparati ad affrontare qualsiasi emergenza ed evidentemente sprovveduti davanti a questa che era stata largamente annunciata (pur con qualche eccezione che c’è sicuramente), i nostri medici stanno dando davvero il meglio e si comportano davvero, senza retorica da veri eroi. Lo dobbiamo soprattutto a loro se le cose non vanno ancora peggio. Dopo di questa tragedia, la politica dovrà rispondere e rispondere chiaramente di tante troppo falle sia nel sistema organizzativo che decisionale e anche spiegare ai cittadini come mai non sono state prese misure per prevenire e come mai si è ricorso alla decretazione d’urgenza in maniera cosi massiccia e che, pur se necessaria, secondo me, è uscita dal solco della Costituzione privando effettivamente i cittadini della propria libertà personale e seminando allarme e panico con tutte le giustificazioni del caso che però, a mio avviso, non bastano.. E tutti sappiamo che queste due cose messe assieme non aiutano certo ma ingigantiscono qualsiasi problema. Andavano prese misure serie e concordate ma considerando che siamo ancora in democrazia e non siamo un gregge impazzito e certi limiti non si devono mai superare.
    Io penso che in molti ne dovranno rispondere seriamente e senza ipocrisie.
    E i tanti proclami di questi giorni lasciano il tempo che trovano a conferma della solita politica fatte di parole e pochi fatti concreti. E finita l’emergenza tante cose devono cambiare.
    I nostri medici sono sempre in trincea, lo erano prima e lo sono ancora di più adesso ma lottano con tutti i mezzi che hanno e anche che non hanno, cosi come fanno i paramedici e le Forze dell’Ordine. A tutti loro va un grazie dal profondo del cuore.

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  6. L’Italia per prima, poi Spagna, Usa, Germania, Inghilterra, Francia, un po’ tutti i Paesi sono stati manchevoli nella prevenzione: certo, non è facile prendere decisioni che fanno tracollare l’economia, da qui le incertezze iniziali a prendere provvedimenti drastici. Senza queste esitazioni forse oggi avremmo già risolto il problema.
    L’estendersi della pandemia ha così messo a nudo le inadeguatezze della nostra sanità. Frazionata in tante parti quante sono le regioni, è mancata un’azione unitaria, non c’è uniformità di mezzi, solo le carenze sembrano equamente distribuite, addirittura mancani gli strumenti elementari di protezione come le mascherine.
    Certo, medici e paramedici, fanno miracoli e si espongono quotidianamente al contagio: assurdo, come giustamente rilevato, e il paragone coi nostri militari mandati allo sbaraglio, come nella campagna di Grecia o sulla linea del Don, è molto calzante.
    Chissà se quando ne usciremo, faremo tesoro degli errori di oggi o se tutto resterà come prima.

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