I mangiabanane

Una delle tante banalità lette in questi giorni è quella che accomuna i due casi di Salvini e Trump e ne fa un unico caso analogo.
In molti lo fanno secondo me sbagliando e anche di grosso, sia che si tratti di politici, giornalisti o cittadini.
Il tribunale dei ministri ha chiesto di applicare la legge, il parlamento ha detto che lo può fare, nel caso di Salvini. Se andrà o meno a processo lo vedremo e anche quello che succederà. La vicenda è quella notissima della nave Gregoretti dove 131 migranti tra cui dei minori, sotto al sole e in condizioni igieniche pietose nonostante alcuni fossero malati di scabbia, sono stati trattenuti da un ordine partito dall’allora ministro dell’Interno.
La legge, recita la nostra Costituzione è uguale per tutti dunque lo deve essere anche per il rampante leader della Lega, a prescindere dalle simpatie o antipatie. Se questa azione comporta il reato di sequestro di persona lo stabilirà la magistratura.
Ci penserà la magistratura a decidere se colpevole o innocente non certo l’opinione pubblica del solito osanna o crucifige.
Il Parlamento avrebbe potuto impedirlo ma non lo ha fatto e ne aveva facoltà. Che le ragioni, siano politiche o meno ha poca importanza, la decisione è stata presa e sarebbe potuta essere diversa come nel precedente caso Diciotti.
Trump ha ottenuto l’Impeachment alla camera dove i dem hanno la maggioranza per due reati incompatibili con la sua carica. (Non è previsto da nessuna costituzione che un presidente come un ministro, possa commettere impunemente dei reati, almeno sinora e almeno nel mondo “civilizzato”).
Il senato con la maggioranza di repubblicani ha messo la testa sotto la sabbia e salvato il capo persino davanti all’evidenza.
La legge deve essere uguale per tutti. Ma, col berlusconismo e prima con mani pulite, i magistrati sono stati declassati al ruolo di passacarte noiosi e molesti, sono state depotenziate le loro capacità di azione con leggi ad personam e ridotti a non avere i mezzi che servono per far funzionare la macchina.
La legge deve poter funzionare allo stesso modo sia che l’imputato sia potente o un poveraccio. Cosi, l’Italia sta diventando una perfetta Repubblica delle banane.
E gli italiani, almeno una buona parte, ne sono ghiotti e se le mangiano soddisfatti e contenti.

10 commenti su “I mangiabanane”

  1. Quello che trovo veramente strano è che il ministro della giustizia Barr che ha difeso strenuamente trump , ora a risultato ottenuto voglia dare le dimissioni perchè ,fra le righe, Trump non gli lascia spazio per fare il suo lavoro.
    Trump non è cambiato dall’oggi al domani, forse si sente un po’ più forte, ma l’uomo con cui Barr lavorava è sempre quello con tutte le prevaricazioni possibili.
    Allora viene da pensare : tu lo hai difeso per i colori del partito repubblicano, pur schifandoti l’uomo ed ora, praticamente con le dimissioni che vuoi dare mi vieni a raccontare che meritava l’ impeachment ?
    Conclusione, niente di nuovo sotto il sole ( qualunque sole ) la politica è da quel po’ una cosa sporca .

    Risposta
    Non è Barr che ora si è pentito illuminato sulla via di Washington, ma ora teme per sè per aver favorito Trump nell’inchiesta Russiagate.E ne ha ben donde.
    La politica è sporca, certo, ma c’è sporcizia e sporcizia.
    Qui può leggere l’antefatto.

    Dal FQ di maggio 2019
    “””
    Mondo
    Russiagate, i Dem chiedono dimissioni attorney general Barr dopo testimonianza al Senato: “Volutamente ingannevole”

    “””William Barr sempre più sotto attacco. I Democratici chiedono le dimissioni dell’attorney general dopo la sua testimonianza – esitante e piena di contraddizioni – al Senato. Barr peraltro ha annunciato che non si presenterà davanti alla Commissione giustizia della Camera, controllata dai Democratici, che voleva a sua volta interrogarlo nelle prossime ore. È quindi possibile che ora proprio la Camera emetta un sub poena, un mandato di comparizione. Il segretario alla giustizia quindi rischia, e molto: potrebbe essere incriminato per “disprezzo” del Congresso, oltre che per aver occultato prove di reato emerse contro Donald Trump.

    Barr ha giustificato il rifiuto di apparire di fronte alla Camera con il format scelto dalla Commissione, per interrogarlo. La reazione del chairman democratico Jarrold Nadler è stata durissima: Barr “sta cercando di ricattare la Commissione – ha detto -, non possiamo permettere all’amministrazione di dettare al Congresso come dobbiamo muoverci”. A chiedere le dimissioni dell’attorney general sono stati, nelle ultime ore, diversi candidati democratici alla presidenza: da Joe Biden a Elizabeth Warren a Corey Booker a Kemala Harris. Uno dei senatori più influenti, Patrick Lehay, ha riassunto per tutti i motivi della richiesta di allontanamento: Barr sarebbe stato, con le sue azioni e dichiarazioni, “volutamente ingannevole”.

    L’attorney general è, in effetti, in serie difficoltà. Sotto accusa è il sommario di 4 pagine da lui preparato all’arrivo del rapporto sul Russiagate di Robert Mueller. Nel sommario, Barr spiegava che lo special counsel sostanzialmente non ha trovato elementi che possano sostenere l’accusa di collusione tra russi e Trump, e che non ci sono sufficienti elementi per parlare di ostruzione della giustizia da parte del presidente. Le 4 pagine di Barr sono state contestate da Mueller stesso, che in una lettera privata del 27 marzo affermava che il sommario di Barr “non catturerebbe pienamente il contesto, la natura, la sostanza del lavoro e delle conclusioni di questo ufficio”.

    Nelle 448 pagine preparate da Mueller ci sono infatti decine di episodi in cui membri della campagna di Trump hanno intrecciato rapporti con i russi, oltre ad almeno 11 occasioni in cui il presidente ha di fatto intralciato l’inchiesta. Mueller, nel rapporto, lascia al Congresso la scelta se perseguire Trump per “ostruzione della giustizia” e non solleva certo il presidente dalle sue responsabilità. Quella lettera di Mueller è stata per settimane tenuta segreta da Barr e rivelata solo negli ultimi giorni grazie a New York Times e Washington Post. “””

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  2. ho letto, l’uomo è una brutta figura come il suo principale.
    leggendo il trafiletto di repubblica l’avevo interpretato come una persona migliore invischiata in qualcosa più grande di lui.
    Questa , come descritta è proprio una politica di ( Cambronne ).g

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    la realtà può essere molto più complessa di come appare a prima vista.

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  3. C’è chi, pur di sostenere le tesi del processo politico, non si perita di irridere al principio fondamentale di ogni giustizia e stato di diritto, e cioè che la legge è uguale per tutti e che chiunque può essere indagato per un reato.
    Poi ci si lamenta che la Costituzione è disapplicata, ma quando la si applica si dice no, in questo caso non vale.
    Le idee di Berlusconi hanno fatto strada.

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    beh si, si sta facendo strada ormai da un pezzo l’idea che i reati siano cosa per poveracci.
    i ricchi e i potenti la sfangano sempre, Berlusconi docet. Ci siamo (anzi, si sono tanti italiani) assuefatti all’idea che la Magistratura sia un vecchio orpello da “rimodernare” e tanti si sentono furbi e “moderni” se vanno contro ai magistrati. E’ una tendenza che va crescendo. certo farebbe comodo l’idea che si possano infrangere le leggi, soprattutto per i politici, e farla franca. Ma uno stato di diritto deve applicare sempre le leggi, non sono “fuorimoda” sono l’unico modo per non far cadere un paese nel caos. Noto che Salvini è talmente furbo da convincere gli italiani che lui può agire come gli pare anche contro le leggi perché se non lo lasciano fare e lo indagano gli forniscono un biglietto gratis per palazzo Chigi.
    Si chiama in un solo modo: ricatto. E ci cascano.

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  4. Ma davvero con tutti i problemi che abbiamo, il crollo delPil, la denatalità, il lavoro sempre più precario (adesso anche la compagnia area dell’Agha Khan chiude, ci sono migliaia di esuberi, dove vanno a mangiare questi?) e ci preoccupiamo della sorte di uno che fa e disfa, bacia e sbacia crocifissi e mena per il naso la gente coi sui discorsetti da patronato di parrocchietta?
    Chiama in causa i figli? Ma che c’entrano loro? Che colpa ne hanno loro se si ritrovano con un padre come quello?
    Gli scrivono forza papà? Vorrei vedere che gli scrivessero: papà quando la smetti di metterti nei casini?

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  5. Salvini dice di aver agito per la Patria. Riprende, non a caso, il desueto nome dato alla propria nazione, caro a Mussolini.
    Non è un pirla Salvini, conosce bene come adescare una gran parte dell’elettorato. Forse questo processo lo avvantaggerà. Se lo condanneranno sarà consacrato martire -anzi ne sarà rafforzata l’idea, perché martire già lo hanno proclamato i Senatori autorizzandone il processo- e aumenterà i consensi.
    Se invece lo assolveranno, sarà un trionfo personale, e non si conteranno gli sberleffi alla Magistratura, ultimo passo verso la sua sottomissione all’esecutivo. Anche in tal caso i consensi aumenteranno.
    In conclusione, chi tocca Salvini muore.

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    considerando l’ipocrisia dei leghisti che prima votano per mandarlo al processo e poi si astengono.
    Ha fatto bene i suoi conti Salvini contando sulla “furbizia” degli italiani che, come spesso succede. vanno al mulino e rimangono infarinati.
    Sarà premier,come avevo scritto quando ho inaugurato questo blog?
    Temo proprio di si e ringraziamo Santa Furbizia!

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  6. La differenza tra il caso Trump e il caso Salvini è netta.
    Trump era accusato di aver operato scorrettamente verso le Istituzioni dello Stato, come prima di lui Nixon con l’affare Watergate.
    Salvini è accusato del fatto che, agendo come ministro, avrebbe compiuto attraverso la sua azione di governo un reato comune.

    E’ un principio che non è mai stato applicato da quando esiste lo Stato Italiano, e mi risulta non sia mai stato applicato in altri stati in tempo di pace.
    Solo dopo guerre e rivoluzioni è capitato che i governanti decaduti siano stati processati per le loro azioni politiche (processo di Norimbrga, processo a Saddam Hussein, forse processo ad Al Bashir …..).

    Normalmente le azioni di governo non possono essere giudicate dalla magistratura, altrimenti sarebbero tutti sotto processo per una regione o per l’altra.
    Per esempio, quando muore un soldato in una missione all’estero, il ministro competente potrebbe essere processato per “omicidio colposo con dolo eventuale” in quanto lo ha mandato consapevolmente a svolgere un attività estremamente pericolosa (e non per difendere la patria, ma per compiacere gli alleati).

    Per questo è bene che il processo a Salvini si faccia. Probabilmente della questione sarà interessata anche la Corte Costituzionale perché si deve chiarire il principio della processabilità dei governanti, che, finora, sono statoi processati solo per azioni personali e non di governo.
    Mi sembra chiaro che, se un ministro dovesse veramente rischiare 16 anni per le sue decisioni di ministro, nessuna persona responsabile accetterebbe di farlo, oppure, se lo facesse, si guarderebbe bene dal prendere decisioni a rischio, paralizzando così l’azione politica.

    Quanto alla Magistratura, nel periodo dei governi Berlusconi si è squalificata da sola.

    La Procura di Milano ha fatto cadere un governo liberamente eletto con accuse infondate (concussione) a seguito di una trappola verosimilmente preparata ad arte per farci cascare Belrlusconi.

    La Corte di primo livello lo ha condannato prendendo per buone le illazioni della Bocassini che non portava prove, ma ripeteva invariabilmente la formula “è chiaro oltre ogni ragionevole dubbio …” che giuridicamente non significa niente.

    La corte di appello ha invece scagionato Berlusconi, dimostrando che i magistrati non riscono neppure ad andare d’accordo con sé stessi.

    Se anche l’affare Salvini si sgonfierà mi auguro che finalmente la Magistratura torni ad occuparsi delle cose che le competono invece di lanciarsi in avventure politiche, e cerchi piuttosto di migliorare la qualità del suo operato. Oggi una sentenza di Appello non è mai uguale a quella di primo grado, e questo la dice lunga sull’affidabilità della nostra Magistratura. Siamo al livello di certezza del lancio della moneta.

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    Beh si potrebbe anche fare a meno dei magistrati se la gente non commettesse reati invece di reati se ne commettono tutti i giorni e i politici non sono diversi dagli altri anche se giurano sull Costituzione di servirla con dignità e onore.
    Ma l’articolo 96 della stessa recita:

    Articolo 96
    Il Presidente del Consiglio dei Ministri ed i Ministri, anche se cessati dalla carica, sono sottoposti, per i reati commessi nell’esercizio delle loro funzioni, alla giurisdizione ordinaria, previa autorizzazione del Senato della Repubblica o della Camera dei deputati, secondo le norme stabilite con legge costituzionale.

    Ora se il sequestro di persona contestato a Salvini sia o meno stato compiuto dal medesimo nell’esercizio delle sue funzioni è una cosa che la magistratura ha il dovere e sottolineo d o v e r e di appurare per ottemperare ai propri obblighi e per onorare la Costituzione sui quali pricipi si fonda la nostra Repubblica.

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  7. Questo articolo è stato pubblicato oggi su “Italians” del Corriere della Sera.
    Ho ricevuto alcune mail, tutte di dissenso. Una “signora” mi da dell’arrogante cafona che parla a vanvera…che cara…mentre un altro, forse amico suo mi scriv emolto gentilmente:

    “”Vedo con interesse che i soliti idioti AntiTrump o anti Salvini continuano nella loro folle lotta demenziale.
    Ma quale evidenze? Forse le buffonate della demente Pelosi lo sono e forse lo sono per quei cervelli radicali che invece di tirarsi su le maniche e lavorare per i cittadini perdono tempo e denaro per i loro sporchi trucchi politici,poveracci dalle mentalita` in stato di decomposizione,dei perdenti viscidi truffaldini dove l`illegalita` diventa legalita` dall`immigrazione clandestina alla protezione dei delinquenti ,tutto fa brodo peri soliti sporchi interessi,gentaglia antidemocratica protetta da altrettanto gentaglia dei media delle sinistre unite.La gente punira` ancora una volta con il voto quella abominevole banda di imbecilli che continuano a sbraitare giustizia nello stesso momento che la vogliono distruggere.”””

    Non me la sono sentita di invitare questo “signore”nel blog, francamente la sua “dialettica mi è sembrata un tantino, diciamo, poco democratica, ecco.
    Ma è interessante leggere che mi danno dell’idiota antidemocratica personaggi che hanno questa idea della democrazia.
    Che, a quanto pare, deve fare ancora molta strada.

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  8. “Il Presidente del Consiglio dei Ministri ed i Ministri, anche se cessati dalla carica, sono sottoposti, per i reati commessi nell’esercizio delle loro funzioni, alla giurisdizione ordinaria, previa autorizzazione del Senato della Repubblica o della Camera dei deputati, secondo le norme stabilite con legge costituzionale.”

    Siamo di fronte ad uno dei tanti articoloìi non chiari contenuti nella nostra Costituzione, che andrebbero rivisti per renderli non equivoci.

    Le interpretazioni possibili sono due, nettamente diverse.

    1) interpretazione corrente:

    Se un ministro, durante il suo mandato, cioè nel periodo in cui fa il ministro, commette un reato, è processabile come un qualsiasi cittadino. Per esempio, perché si è fatto corrompere, oppure ha picchiato la moglie, o ha corrotto una minorenne come la povera Ruby. In questo senso è un cittadino come un altro. E’ necessaria l’autorizzazione del Parlamento perché quel ministro potrebbe essere impegnato in un’azione particolarmente importante per la Nazione e in questo caso sarebbe un danno interromperela con un processo. O, semplicemente, perché processarlo potrebbe far cadre il governo, con danni per il Paese.

    2) interpretazione estensiva del tribunale dei ministri di Catania:

    Un ministro non solo può essere processato se commette reati a titolo personale, come nel caso 1), ma può essere la stessa azione di governo da lui promossa e di cui era comunque responsabile a costituire reato.

    Per esempio, per l’attentato di Nassiryia o per i soldati morti per l’uranio arricchito in Kosovo il ministro della difesa che ce li aveva mandati avrebbe potuto essere processato per omicidio plurimo.

    Il reato di sequestro di persona potrebbe essere contestato anche al ministro Lamorgese che ha impedito alla nave Ocean Viking di attraccare, e l’ha tenuta in mare aperto (non attraccata al molo di Catania come la Gregoretti) per diversi giorni, con 403 migranti a bordo.

    Sul piano del diritto civile, se un ministro blocca il progetto TAV la società appaltatrice gli potrebbe chiedere i danni.
    L’ArcelorMittal potrebbe chiedere i danni al governo per aver rallentato l’attività produttiva non rinnovando lo scudo penale.

    Si tratta quindi di una interpretazione nuova e molto estensiva dell’art. 96 che potrebbe avere, se confermata, effetti paralizzanti per qualunque governo.

    Quanto all’illazione che Salvini non avrebbe deciso quella operazione nell’interesse del Paese (per fare pressione sull’Europa perché si prendesse una quota di immigrati), ma piuttosto per fare il duro e acquisire consensi, è ovvio che lui solo lo sa, e qualsiasi valutazione della Magistratura in merito è un processo alle intenzioni.

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    Il tribunale dei ministri ha deciso di indagare Salvini per sequestro di persona, il Parlamento ha dato l’ok, forse si farà il processo.
    Poi vedremo. Salvini sapeva che avrebbe rischiato e diceva che rischiava volentieri per ilp aese ma sapeva di rischiare, sapeva che rischiava l’incriminazione.
    Non facciamo alcun illazione, ma, se da ministro compio un reato sapendo di commetterlo e sperando che i giudici considerino che lo sto facendo per il bene del paese, compio un reato consapevolmente sperando che i giudici mi condonino il reato, ma allo stesso tempo bisogna considerare se veramente l’azione compiuta da Salvini aveva un vero interesse per il paese altrimenti è solo propaganda.

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  9. Forse non ci siamo capiti.
    la questione non è che un ministro che commette un reato attraverso la sua azione possa essere perdonato perché lo ha fatto nell’interesse del Paese.

    La questione è se le azioni di governo possano giudicate dalla Magistratura in quanto configurerebbero dei reati comini, oltre che essere valutate dal Parlamento e dagli elettori. Finora non si è mai fatto, né in Italia, né, a quanto ne so, in altri Paesi della UE.
    Risposta
    la Magistratura non è adibita al controllo delle azioni dei governi ma al perseguimento dei reati compiuti dai governanti.
    E’ ben diverso. E ci siamo capiti bene.

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  10. No. Non ci siamo capiti. Avevo fatto anche degli esempi. Salvini aveva, come ministro dell’interno, la delega per prendere quell’iniziativa. Quindi non era un reato commesso da lui a titolo personale, ma dal suo ministero.

    E forzare l’Europa a prendersi una parte dei migranti era nell’interesse dell’Italia.
    Risposta
    ci siamo capiti benissimo, vedremo..

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