Il capitano in carrozza

Ho assistito sorpresa indignata e anche vagamente schifata, alla puntata di “Non è l’Arena”, di Giletti su La7 di ieri.
Ma come? Un Salvini con lo sfondo di un caminetto acceso , sorridente che sembra Pietro Gambadilegno reduce da una rapina e Giletti altrettanto sorridente, ammiccante, un pelino troppo per i miei gusti, come se fossero due amiconi che si incontrano al bar per parlare dei fatti loro.

Ma come? Nel pieno della bagarre emiliana, con a Bologna una piazza stracolma di sardine, di persone giovani e meno giovani, rockers di fama mondiale…un pienone e un successone degli organizzatori, in testa Mattia Santori che non si nasconde, non fa la star, ma sale sul palco e sorride col suo look da filglio dei fiori del terzo millennio, in Tv, in una trasmissione che fa sempre il pieno di ascolti dobbiano sorbirci (ancora)Salvini?
Massì’ lo so , potevo girare, ma volevo vedere dove voleva andare a parare.
Ed è andato a parare li, dove aveva previsto di parare, col conduttore che ce l’ha portato sulla carrozza con quattro cavalli piumati e cocchiere.
Lì, al suo processo. Come se l’Italia e gli italiani non avessero altro da fare che seguire lui e tutto quello che combina.
Ieri c’era Carola da disprezzare, oggi i giudici che lo “perseguitano”.
Mentre Mattia, dal palco, a Bologna diceva di andare oltre Salvini, tratteggiava già l’Italia liberata dall’ex baciacrocifissi e dalle sue feste strapaesane tutte tese a prendersi al laccio gli elettori con tanto di rodeo.
Stamattina era a Goro, in un paesino di quel tot di anime che qualche anno fa ha chiesto ed ottenuto di scacciare un gruppuscolo di immigrati perché indesiderati dalla comunità.
Era li a testimoniare l’ingordigia di un partito che ha già governato a lungo con Berlusconi, che ha rubato dalle tasche degli italiani e che ora ha come leader questo spaccamondi che veste tutte le divise che gli fanno più comodo al momento e che sta dividendo gli italiani e l’Italia in tanti frammento di sentimenti, i più disparati e disperati e soprattutto negativi.
E occupava un posto che non gli spettava, portando via la scena ad una piazza ed a un movimento appena nato ma già molto robusto che ha davanti a sé una grandissima sfida: riportare un po’ di equilibrio in un paese squilibrato.
E ad aiutarlo a ripartire dalla speranza.
La Speranza nel “mondo migliore” che i “migliori” ci hanno lasciato in eredità.

11 commenti su “Il capitano in carrozza”

  1. Non ho visto, ieri, “Non è l’arena”, ma posso immaginare.
    Non c’è bisogno di statistiche per capire chi è, tra i politici, che sta godendo di più dei favori dei media, in particolare la Tv, in un Paese dove lo spoil system produce queste storture perfino nel campo dell’informazione.
    Salvini è in piena campagna elettorale usando le tecniche più rozze, ma ahimè più efficaci. Quelle di ripetere slogan che colpiscono le anime semplici(la difesa dei nostri confini, etc.) o solleticano gli umori peggiori delle gente(la paura del diverso, etc.).
    Adesso, per la richiesta di incriminazione, si finge vittima, perseguitato dai magistrati, e dal Parlamento, esorta i suoi deputati a votargli contro, e getta il guanto di sfida ai magistrati:
    “Vedremo se i magistrati debbano fare il loro mestiere, o si debbano sostituire ai ministri!”.
    Una sorta di minaccia.

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  2. Come al solito, mi tocca mettere in evidenza il rovescio della medaglia. Qualcuno lo deve pur fare. Altrimenti questo blog diventa un coro.
    PD e M5S accusano la destra di voler strumentalizzare la faccenda a fini elettorali, e accusano Salvini di presentarsi come un perseguitato ed un futuro martire. Probabilmente, è vero, ma di chi è stata l’idea? Salvini stava tranquillo (nella misura in cui riesce a stare tranquillo uno come lui), e non chiedeva niente a nessuno. Sono stati i suoi avversari politici a prendere l’iniziativa di chiederne l’incriminazione per farlo fuori dalla scena politica.
    Forse hanno sbagliato i calcoli e la loro iniziativa rischia (ma non è detto) di diventare un boomerang, ma che colpa ha di questo il povero Salvini?
    Ovvio che uno che si sente attaccato cerca di difendersi, e, magari, di sfruttare l’attacco a suo favore.

    A prescindere dalle valutazioni del personaggio Salvini, che presenta forti chiaroscuri e si presta a critiche di ogni genere, mi pare che questa volta la sua reazione e quella della destra siano ineccepibili. Se gli esponenti del la sinistra non hanno valutato bene le possibili conseguenze della loro iniziativa, non possono che prendersela con se stessi.

    Quanto al merito della faccenda, osservo due cose. La prima è che, di solito, gli attacchi come questo erano riservati ai politici al governo (vedi Berlusconi o il presidente della Regione Lazio Marrazzo), mentre gli esponenti dell’opposizione erano risparmiati. Non ricordo altre iniziative così aggressive contro esponenti dell’opposizione.

    La seconda è che, storicamente, le azioni del governo, collegiali o individuali (un ministro ha pur sempre un mandato e delle deleghe che gli permettono di decidere), non sono mai state sottoposte al giudizio della magistratura come se fossero reati comuni commessi da normali cittadini.
    L’operato del governo dovrebbe essere valutato solo dal Parlamento, anche per rispetto della separazione dei poteri.
    Se i partiti si combattessero sul piano delle idee e delle critiche all’azione di governo come era nella prima repubblica, invece di ricorrere agli sgambetti giudiziari, queste scene incresciose ce le potremmo risparmiare.

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    beh che se ne stesse tranqullo non mi pare, non ha fatto che inveire contro tutti e dire che lui è innocente e che non era solo quando ha preso la decisione che ora i magistrati imputano solo a lui, ha girato l’Emilia come una trottola per un candidato che gli emiliani neppure conoscono, ora ha deciso che gli conviene il martirio e allora dic e ai suoi di votare per il processo, dimenticandosi che non è l’impresario di una compagnia di comici viaggiante ma un senatore della repubblica e di tanto in tanto almeno, dovrebbe fare il proprio dovere e non solo persare agli affari propri e a quelli della Lega che poi sono la stessa cosa.
    In quanto al fatto che l’operato del governo vada valutato solo dal Parlamento, mi pare troppo comodo, il reato di sequestro di persona è reato grave e spetta solo alla Magistratura giudicare se c’è stato o meno.
    Ma vogliamo scommettere che quando la decisione arriverà in aula la musica cambia?
    Intanto se vogliamo cominciare il digiuno per Salvini…ridicolo, dopo che si è strafogato di ogni Bendiddio in Emila, ha bisogno di dimagrire?
    Bene, se ne stia una settimana a digiuno, forse gli si schiariranno pure le idee. Dubito che resista alle sirene delle piadene.
    E poi, dubito che la Magistratura stia a fare attacchi al governo a all’opposizione, come lei afferma, ma essendo l’azione penale obbligatoria, entra nel merito dei reati compiuti da membri dell’uno o dell’altra. E se non ci fossero reati da giudicare la magistratura se ne starebbe a fare altro, ma, purtroppo abbiamo visto quante ne combinano i politici di ogni colore. E i politici non devono mai essere al di sopra della Legge.

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  3. Lenzini, alcune osservazioni alla sua delle 8:57)

    “Altrimenti questo blog diventa un coro.”
    Adesso, con lei, s’è aggiunto un altro coro: quello dei leghisti.

    “Sono stati i suoi avversari politici a prendere l’iniziativa di chiederne l’incriminazione”
    Ma quando mai? l’incriminazione è stata richiesta da un magistrato.

    “di solito, gli attacchi come questo erano riservati ai politici al governo”
    Di solito è chi commette un reato che viene indagato, incriminato e giudicato, indipendentemente dalla sua collocazione politica.

    “le azioni del governo, collegiali o individuali (…) non sono mai state sottoposte al giudizio della magistratura…”
    Le azioni di governo vengono sottoposte al vaglio del tribunale dei ministri, per garantire che non vi sia “fumus persecutionis”, in ciò chi è al governo è privilegiato rispetto all’uomo comune. Ma, se tale fumus non c’è, l’iter delle giustizia prosegue.
    Solo nei regimi dittatoriali, i politici sono intoccabili.
    Mi stia bene.

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  4. Il commento del Signor Lenzini ad un articolo che tracima odio e demagogia, è lucido e razionale. L’incriminazione di Salvini è un fatto squisitamente politico . Infatti, i suoi avversari , non riuscendo a batterlo nella sede democratica per eccellenza, cioè le urne, tentano di eliminarlo montando un processo senza senso. Una cosa su cui i giustizialisti dovrebberp meditare è che se tre italiani su dieci sono per Salvini, ben otto su dieci sono contro questa richiesta di incriminazione. Gli italiani non vogliono che il nostro paese diventi una repubblica sudamericana.

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    L’odio” lo diffonde proprio chi pur affidandosi alla Madonna ( e alla demagogia) usa un linguggio sprezzante e intollerante che ha già diffuso un clima intollerabile nel nostro paese. E il suo commento ne è la prova. Nessuno vuole mandare in galera nessuno se non ha compiuto dei reati, ma tutti, nessuno escluso, dobbiamo rispondere dei nostri atti, anche i ministri, per questo esiste il tribunale dei ministri. Nessuno è sopra la legge neppure il leader della Lega che ora si atteggia a “martire”. E forse lei non se n’è accorto ma questa iniziativa che forse finirà in niente, non fa che fare del bene a Salvini e a farlo crescere nei consensi, quindi di che parla? Dovrebbe anzi ringraziarli i magistrati.
    Ps: se vuole partecipare cerchi di moderare il suo linguaggio e le espressioni che usa, altrimenti dovrò farlo io, come in questo caso.

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  5. Mi sembra che lei si stia nascondendo dietro un dito.
    Le regole formali che lei cita sono ovvie, ma anche un cieco vedrebbe cosa ci stava dietro in questo caso specifico.

    Le ricordo che l’iniziativa contro Salvini è partita con una denuncia alla procura di Catania, la quale, dopo fatte le indagini dovute, ne chiese l’archiviazione.
    Il tribunale, caso più unico che raro, respinse la richiesta di archiviazione e decise per il rinvio a giudizio.
    Faccio presente che l’obbligatorietà dell’azione penale si sarebbe esaurita con la richiesta di archiviazione, ma il giudice – chissà da chi consigliato – decise di andare avanti.
    Già questo disaccordo interno alla Magistratura la dice lunga.

    Preciso che le sue illazioni sul fatto che io sia leghista sono infondate. Io non ho mai votato per la Lega, e i provvedimenti sull’immigrazione sono le uniche azioni politiche di Salvini che ho apprezzato. Ritengo invece che quota 100 sia stata un errore grave, che la flat tax non funzionerebbe, e che il decentramento ulteriore alle Regioni sarebbe disastroso.

    Io decido per chi votare di volta in volta e, nel recente passato, ho votato per Berlusconi, per Veltroni, per Monti per Renzi e per la Meloni (tappandomi il naso come diceva Montanelli).
    La mia unica militanza in un partito risale ai miei anni giovanili nel PRI di Spadolini.

    Questo per cercare di farle capire che al mondo non siamo tutti allineati col paraocchi e c’è chi cerca di valutare le azioni indipendentemente da chi le compie.

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  6. Aggiungo che questa mattina, nel corso della trasmissione “studio 24” su RAInews 24, un giurista invitato alla trasmissione ha puntualizzato che, secondo lui, non si è trattato di sequestro di persona, definito dall’art. 605 come “privazione della libertà personale”, ma semplicemente di “limitazione della libertà di movimento” definita dall’art. 16 della Costituzione. “Ogni cittadino è libero di uscire dal territorio della Repubblica e di rientrarvi, salvo gli obblighi di legge”. Tuttavia, l’art. 16 non attribuisce uguale tutela agli stranieri e agli apolidi rispetto ai cittadini, che sono gli unici destinatari della norma.
    E’ prevedibile, quindi, che, se si andrà a processo, l’accusa di sequestro di persona decadrà o comunque andrà riformulata.
    Non è un caso che la Procura di Catania, che aveva indagato i fatti denunciati, avesse chiesto l’archiviazione.
    E’ probabile che Salvini abbia deciso di andare a processo contando su una sentenza di assoluzione.
    RISPOSTA
    Non lo so ma non confonderei la libertà di movimento con la libertà personale. Sono due cose diverse. E poi lo decide il giudice e non il giurista di cosa si è trattato.

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  7. Lenzini non ho detto che sia leghisra (francamente non m’interessa per chi ha votato, per chi vota, e per chi voterà)ho detto che si è unito al coro dei leghisti: intende cosa significa? Che le idee che declama -fosse pure un grillino- appartengono alla mentalità leghista.
    Quelle che lei chiama regole formali sono leggi, articoli costituzionali, le uniche regole che hanno valore, i resto sono chiacchiere.
    L’incriminazione segue un iter ben preciso, non viene fatta a capocchia, come crede lei, o dietro forzatura politica.
    Se ne faccia una ragione.

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  8. Francamente, se vogliamo provare a misurare l’odio che circola in Italia, mi sembra chiaro che la quota maggioritaria è prodotta dagli antisalvinisti. Mai un personaggio politico – neppure Berlusconi – è stato tanto odiato, minacciato e maledetto su tutte le piattaforme mediatiche.

    Salvini questo odio forse se lo cerca, perché è arrogante, sprezzante, privo di qualsiasi diplomazia nella sue affermazioni, ma in quello che dice non c’è odio.

    Se vogliamo provare a parlare un italiano corretto, superando il motto sessantottino che la proprietà è un furto (compresa evidentemente anche la proprietà di linguaggio!) come si possono definire i toni di Salvini?

    Io parlerei, come detto sopra, di arroganza, di disprezzo per gli avversari politici e per certa parte della Magistratura, di allarme forse esagerato riguardo all’immigrazione, di atteggiamento aggressivo verso chi delinque, di durezza.
    Salvini non diffonde odio, ma lo subisce. Lui diffonde allarme, paura, disprezzo verso gli avversari, e, d’altro canto, diffonde illusioni.

    Quanto al processo, se ci si arriverà, io immagino che l’accusa cadrà o sarà riformulata, e che, come al solito, il CSM non punirà il giudice che ha chiesto l’incriminazione. In magistratura gli errori non si pagano. Sono pronto ad accettare scommesse su questo, così movimentiamo un pochino questo blog e introduciamo un elemento ludico.

    RISPOSTA Chi semina vento…
    l’atteggiamento arrogante, di disprezzo verso i migranti, i Rom, le ruspe, i crocefissi portati sul palco per attiarre benevolenza, gli insulti a Carola “é una zecca”,la derisione di quel ragazzo dislessico che parlava in piazza…e gli esempi sono infiniti, tutto questo fomenta l’astio e in definitiva l’odio, non ne sentiamo il bisogno.
    Si applichi al suo “mestiere” di senatore per cui è profumatamente pagato invece di stare a citofonare alla gente per chiedere se in casa hanno qualche malvivente, non è compito suo, ma la dimostrazione di strapotere e di arroganza che non dice nulla di buono.
    Se ne stia al suo posto e vedrà che nessuno avrà nulla da dire se farà bene il suo lavoro senza stare continuamente a farsi propoganda da tutti i pulpiti.

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  9. Credo che, come dice lei, Salvini abbia esagerato col populismo, e, direi, chi di populismo ferisce, di populismo perisce. La sua battuta d’arresto si può spiegare così.

    Osservo che alle sue fake news e al suo presenzialismo ad effetto, i suoi avversari hanno risposto con le stesse armi.
    Lo hanno presentato come un razzista, ma lui non ha mai parlato di razza, si è solo opposto alla politica di accoglienza indiscriminata, né tanto meno ha mai preso posizioni antisemite o negazioniste; anzi, le ha sempre condannate.
    Lo hanno presentato come un nostalgico del fascismo solo perché si atteggia a “ducetto” nei suoi comizi e nelle sue esternazioni in pubblico, mentre lui non ha mai espresso simpatie in quella direzione.
    Gli immigrati hanno reagito e hanno sponsorizzato e organizzato il movimento delle “sardine” . Se ci fa caso gli organizzatori delle manifestazioni sono stati quasi sempre degli africani, tra cui il keniano Stephen Ogongo. E le Sardine, coerentemente, hanno preso di mira Salvini, il massimo nemico dell’immigrazione incontrollata, e lo hanno accusato di razzismo e fascismo.

    E, come diceva il saggio e cinico Andreotti, conviene continuare a parlare male di qualcuno, perché, alla fine nella testa della gente, qualcosa resta.

    Quello che mi intristisce è che, invece di attaccare Salvini per il suo malgoverno e il suo programma elettorale strampalato (quota 100, flat tax, ulteriore decentramento alle Regioni, contestazione dell’UE …), e tante altre cavolate pericolose se fosse riuscito a realizzarle, lo accusano di colpe che non ha commesso, perché la gente sensibile al populismo capisce meglio quelle.

    RISPOSTA
    Beh, anche qui ha la memoria un po’ corta o non è informato, si legga questo e veda se è come dice lei.
    https://www.repubblica.it/politica/2018/07/30/news/salvini_maglietta_t-shirt_destra-202988063/
    e in quanto al razzismo, Salvini disse che bisognava fare in censimento dei Rom e che” purtroppo gli italiani ce li dobbiamo tenere”…le sembra che abbia un qualche lontana attinenza col razzismo? E potrei fare molti altri esempi, ma mi fermo qui.Per me basta e soverchia.
    Le Sardine hanno come Leader Mattia Santori, anche qui è disinformato, che poi ci siano immigrati nel movimento lo vedo solo un segnale positivo di integrazione niente a che vedere con quello che lei scrive.
    E anche le sue illazioni sul “povero” Salvini demonizzato dagli altri leader politici…una fiaba da leggere ai bambini. Ma lei ci crede davvero?
    Le accuse a Salvini sono anche quelle di non aver fatto proprio nulla,oltre che propagandarsi, di disertare il senato dove dovrebbe stare da senatore di aver prodotto leggi controproducenti ma soprattutto di fare una propaganda becera e violenta, seminatrice di astio e di divisioni tra gli stessi italiani. Non va bene. Lui è pagato per risolvere i problemi non per crearli e si ricordi Lenzini che è pagato anche con i suoi soldi.
    Speriamo che dopo la sberla che ha preso in Emilia si dia una calmata ma, temo che se la darà solo per prepararsi ad essere ancora più demagogico. Mi aspetto poco di buono , purtroppo, da uno cosi.
    Eppure con i consensi che ha potrebbe fare qualche cosa di utile per il paese ma temo che non sia quello l’obiettivo primario.

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  10. I politici cercano di raccogliere consensi dappertutto. Forse pensano:
    “Dato che anche i nostalgici del fascismo o del comunismo votano, meglio votino per me che per qualcun altro.”
    Parafrasando Vespasiano, si potrebbe dire “voti non olent”.
    Secondo il suo discorso si dovrebbe concludere invece che i politici che hanno ospitato i rappresentanti delle organizzazioni terroristiche palestinesi e si sono fatti fotografare abbracciati a loro con la kefiah, o quelli che sono andati a fare i complimenti ai gilet gialli, condividono il terrorismo e la politica dei casseur e dei black block.
    Io credo che si debba dare importanza ai fatti e alle dichiarazioni ufficiali, e lasciare i dettagli e le illazioni alle riviste di gossip.

    RISPOSTA
    Mai lette riviste di gossip.Che i politici cerchino di raccogliere consensi mi pare evidente, ha visto troppo poco Salvini di recente? Si fa poco fotografare? O intervistare? Le conclusione le tira lei, non significa che corrispondano al mio sentire.

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  11. Dopo il flop elettorale, di Salvini direi, “la mozzarella in carrozza”

    RISPOSTA
    Dalle nostre parti le fanno buonissimi Salvini si leccherebbe i baffi e anche la barba.

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