Giuseppi Julio Contes

Era da qualche giorno che pensavo chi mi ricordava Giuseppe Conte.

Si, avevo visto una sua foto dove appariva in tutto il suo splendore e con un mezzo sorrisetto accattivante.

Poi, stasera, di colpo, dopo aver letto la sua intervista a La Repubblica, mi è subito venuto in mente.

Ma si, mi sono detta…è lui, Julio, si quello di “sono un pirata sono un signore, professionista dell’amore”…

Guardatelo bene: ciuffetto ribelle trattenuto a stento dal gel, sguardo di sottecchi o di sopprecchi,furbo ed enigmatigo, volutamente sfuggente e consapevolmente sexy.

Sa di piacere, il premier, soprattutto alle donne. E, perbacco, si difende bene da quel lato.

Bisogna ammetterlo ha un bell’aspetto. Ora, poi, che è carico, che ha la situazione in pugno, che si è fatto strada mortificando quello che a suo tempo è stato un alleato e che ora è un ex amico diventato nemico, gira per la città povoneggiandosi come un Apollo.

Ma si! Per Bacco e anche Pier Dinci: Julio Contes de Alma(mezza) viva.

Dice che lui è un costruttore e non è divisivo, che non vuole fare partiti ma vuole restare in politica.

Che cos’è?L’indovinello di fine anno?

Pensa di rimanere premier a vita? O che lo facciano eventualmente portavoce di Rocco Casalino dovesse mai diventare premier (non si sa mai)?

Ma no, si vocifera che dopo questa esperienza Julio Contes voglia buttarsi sul Quirinale( non dal…).

Beh, ce lo vedrei, ma non adesso, deve ancora maturare.

Mettere in dispensa ancora un poco di esperienza. Ce la può fare, Ma deve necessariamente fondare un suo partito.

Potrebbe chiamarlo Il partito dell’Amore, segretario Julio Giuseppi Contes.

Ce n’è già stato uno? Ah si? Quello è acqua passata e chi se lo ricorda?

Il “costruttore” Contes potrebbe costruirne uno a sua immagine e somiglianza dove si cantano serenate e si recitano poesie. Sarebbe una bella novità.

 

 

5 commenti su “Giuseppi Julio Contes”

  1. Se Julio Iglesias dovesse leggere queste note si sganascerebbe dalle risa. Non per altro, ma scoprire un altro camuffato di sé stesso risulta comico ai propri occhi, giudicandolo ovvuamene non all’altezza.
    Analogamente Conte, se la riderebbe a crepapelle,
    perché, per il PdC, sarebbe Iglesias il plagiatore, non lui.

    Anch’io ho riso, ma per un altro motivo, perché veramenre sembrano l’uno il clone dell’altro.
    Soprattutto quando ho udito Iglesias cantare:
    “A volte non so neppure come io sono”
    allora mi sono convinto: non può essere altro che Conte.
    Complimenti all’autrice del bozzetto.

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  2. Devo dire che, a giudicare dal ciuffetto, trovo anche un’altra somiglianza, con l’attore d’altri tempi, Alan Ladd, lo sconosciuto
    “Cavaliere della Valle solitaria”, che giunge all’improvviso dal nulla, e rende giustizia, a una famiglia angariata dai prepotenti, a suon di pugni e postolettate.
    Ovvio che la donna se ne innamori, Mche l’uomo ne sia riconoscente e che il ragazzino lo ammiri.
    Ancora più ovvio che il Cavaliere se ne torni nel nulla da dove era venuto.
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    Beh, Milena sei andata a cercare nelle cineteche, non dico che non l’ho mai sentito ma…diciamo che se è contemporaneomi è sfuggito.
    Comunque me lo guardo e poi decido.

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  3. Mariagrazia, è un bellissimo film che vidi da ragazza, ma più che i pugni e le pistolettate del protagonista, ho ammirato gli scenari magnifici del Woyming, tanto belli che il film si guadagnò l’Oscar per la fotografia.


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    grazie poi vedo se Ladd assomiglia.

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  4. Mariagrazia,
    ancora un anno è passato, come ieri, come domani, simile a una grande ruota che gira e torna sempre allo stesso punto. Ma mai uguale.
    Giriamo attorno alla stella del nostro sistema planetario, il sole che arde e ci dà luce, calore e vita, ed esso a sua volta scorre nella galassia che, nelle notti senza luna, illumina e trapunta il cielo di una miriade di corpi celesti… anche le galassie scorrono nello spazio, senza fermarsi mai, verso dove e perché non è dato sapere.
    Di tutto il segmento infinito del tempo che scorre, noi, stiamo vivendo l’ultimo attimo, quello che è già passato, sostituito da un altro che sarà ultimo a sua volta e che passerà: ecco perché facciamo bene a festeggiare.
    Prima di finire mi piace citare tre versi di Properzio, riferiti alla donna da lui amata, a rammentarci che, oltre il tempo assoluto, c’è il tempo relativo che più conta per noi umani
    “Se ella volesse concedermi talvolta di tali notti,
    anche un anno di vita sarà lungo.
    Se poi me ne concederà molte, allora in esse diverrò immortale”.
    Buon anno 2020.

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  5. Qualcuno, un giorno, saprà spiegare il “mistero gaudioso” Conte?
    Certo che finora i politologi dei vari show televisivi e delle stampa più qualificata non ne hanno azzeccata una.
    Sorto dal nulla, come per effetto dello scocco di una scintilla, sconosciuto a tutto l’universo mondo, ignoto perfino al Presidente delle Repubblica che -altro mistero gaudioso(o doloroso? Si vedrà)- gli ha conferito l’incarico di formare il governo, unico tra i PdC ad avere sopra di sé, non uno, bensì due vice (nonché ministri plenipotenziari,e segretari di partito), distintosi per aver preconizzato, contro tutti i segnali contrari, “un anno bellissimo” per il Paese e, subito dopo, uscito dimissionario da una crisi di governo che avrebbe dovuto annientarlo, ecco che d’improvviso, con un’insperata impennata d’orgoglio che lo vede contrattaccare il vice più quotato, quel Salvini che lo sta esautorando, risorge dalle ceneri come l’Araba fenice, e forma un secondo governo che, mantenendo la componente grillina, sostituisce a quella leghista l’acerrimo nemico di essa, quel Pd che tutti davano per morto e sepolto.
    Insomma, finora nessuno ci ha capito niente. Verrà alla fine sciolto questo dilemma? Come andrà a finire? Riuscirà il nostro eroe a smentire ulteriormente i politologi che già si scambiano gli auguri di Capodanno con lo slogan:
    “Anno che nasce, governo che muore”?
    Ma sembra che Conte usi rispondere: “Grazie, non c’è due senza tre”.
    RISPOSTA
    non mi sentirei di definitlo “il nostro eroe” ma piuttosto il personaggio della cmmedia all’italiana più classica: un’opportunista alla Marchese o Conte del “Grillo” un po’ più raffinato.
    Un personaggio ambiguo, un re senza corona che millanta molto e combina poco.

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