Applausi equidistanti

Leggo di una montante polemica sulla standing ovation con la quale Carola Rackete è stata accolta a “Che tempo che fa”, il programma di Fabio Fazio.
In tanti si sono indignati soprattutto da destra, per questo omaggio tributato alla famosa “capitana” della Sea Watch.
Il servizio pubblico,- protestano – non deve essere cosi di parte ma equidistante.
Ora, qualcuno mi può spiegare come si fa un applauso equidistante?
O una standing ovation (si spera spontanea) equidistante?
Mezzi seduti e mezzi in piedi? Oppure appoggiati appena sull’orlo della poltrona?
Mezza platea plaudente e mezza buuuante?

Insomma, non capisco proprio come ci si possa indignare tanto per una standing ovation nei riguardi di ua ragazza che ha avuto il coraggio di sfidare l’ex ministro Salvini, il quale, l’ha gratificata di paroline dolci quali “zecca”, una tra le più “moderate”, diciamo.
Una donna che sta facendo della propria vita un importante impegno civile.
Vorrei che mi spiegassero quelli che se la prendono con Fazio per questo “fazioso” omaggio a Carola, se salvare vite umane possa o no essere considerato “impegno civile”.
A me pare di si.

Non voglio difendere per nessun motivo il conduttore che se ne starà bellamente seduto facendosene un baffo delle critiche dall’alto della sua grande popolarità.
Ma avrei anche un altro quesito per gli indignati.
Ma Vespa, allora, quanto equidistante era da Berlusconi quando il medesimo passava più tempo nel suo studio che nei palazzi di sua competenza?
Qundo gli permetteva di sciorinare i contratti con gli italiani che avevano un unico contraente: lui, mentre Vespa si sfregava le mani pensando all’audience che saliva?

Ecco,qualche domandina facile facile per chi si indigna tanto per un applauso un po’ caloroso per una donna che ha salvato vite umane da morte certa.
A meno che per la destra la vita umana non sia un “concetto” dal quale tenere una certa equidistanza.

8 commenti su “Applausi equidistanti”

  1. Mi sembra di tornare indietro al tempo di Berlusconi che scalpitava ,telefonava in diretta alle trasmissioni che a lui non piacevano, con offese ai conduttori che non rispettavano il Silvio-pensiero .Ora il posto è passato al Salvisocial post spot e sproloquio ( pensiero non c’è) con video e messaggi di vicinanza ai giovani attraverso tentativi di ballo del ventre (vedi su tik tok ) e anche in televisione è quasi onnipresente …insomma questi personaggi vogliono screditare la normalità ,l’intelligenza ,l’umanità per dare un senso al loro esistere?
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    Bella domanda Carmela! Presumo che (quasi) senza nominarlo ti riferisca a Salvini e ai suoi sodali-amici-selfisti.followers e quant’altri.
    Si, il senso del loro esistere…speriamo non sia questo continuo chiacchiericcio mediatico, sarebbe piuttosto un nonsenso.
    Però tik tok mi mancava.

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  2. Solo un appunto: Carola NON ha sfidato nessuno. E’ una cittadina di un Paese straniero che ci tiene economicamente stretti per i cosiddetti, ha agito in favore di telecamere con un plotone di avvocati di scorta sotto le luci (si fa per dire) dei “social”, aveva orde di “bravi giornalisti” e di fazzifabi pronti con la lacrimuccia e la voce funerea dell’ indignato speciale.
    Credo si stia perdendo di vista il significato di “sfida”…

    Sulla “ciccia” dell’ argomento ci sono troppe ombre e troppe domande con troppe risposte. Ci risentiamo su Report tra quindici anni.

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    beh, certo, ma quindici anni sono un po’ troppi. Carola ha salvato delle vite umane, poi se la insostenibile pesantezza della politica ialiana l’ha costretta col suo carico dolente a stare 20 gg in rada sotto il sole d’agosto a prendersi come migliore appellativo, della “zecca” dal nostro gentile ex ministro e le telecamere giocoforza erano tutte in attesa di vedere come finiva tra lei che si doveva giostrare con un bagno solo sul ponte di una bagnarola e la smania di pubblicità del leghista, non credo si possa dire che è colpa della cittadina del paese che ci tiene etc.etc.Ma questo non è il punto. Alberto. Il punto è se l’indignazione da destra per un applauso non sia leggermente ridicola.

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  3. Pur nanìn, povera piccola, come si direbbe a Milano. Venti giorni in barca davanti a un porto con la birra in frigo e il giro di ospitate in tivù pronto e prenotato.
    Io preferisco pensare a i poveri “negher” che dopo essere scappati ai lager libici si trovano anche costretti a fare da comparse ai politici “progressisti” venuti per il defilè, e che dopo l'”eroismo” di Carola si troveranno a raccogliere pomodori in Puglia. Se gli va bene. Perchè facci caso, la ragazzina nera sulla barca fa audience e indigno, la stessa ragazzina nera un mese dopo sulla Circonvallazione in minigonna e tacco non se la fila nessuno, deputato o deputata.

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    Beh e magari col tacco dodici e la minigonna …va beh fai pure dello spirito, tanto attaccare Carola è diventato lo sport nazionale.
    Ma non hai risposto alla domanda sugli indignati a corrente alternata.Paura di prendere la scossa?
    Ps: magari non se la filasse nessuno davvero. Comunque la tua preoccupazione per gli immigrati ti fa onore, ma sempre meglio raccogliere pomodori che morire annegati.(ma non dire per favore che io sono d’accordo col loro sfruttamento eh…)

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  4. Gli indignati da blog e più in generale da “media” sono facilissimamente a corrente alternata. Per loro l’importante non è quello che dicono ma quanta gente gli dice bravo. Non è una novità, lo dici a me che ho visto il ’68 e dopo anni di guerra civile è avanzato Dalema.
    Sui poverelli che finiscono sui campi di pomodori, fai un pensierino a chi convengono tanti sbarchi a casaccio e senza controllo. A me, no. Ai latifondisti pugliesi sì. Alle Carole che trasportano per mestiere, un po’.
    Aspettiamo qualche anno e poi la storia ce la spiegherà la Gabanelli.
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    Alberto
    non ne farei una questione di “a chi convengono”, cosi sembra che queste persone siano più “cose” che persone. Certamente c’è chi ci guadagna dal loro arrivo e li sfrutta e anche in questo la politica ha molte colpe. Le leggi ci sono e andrebbero fatte rispettare e se non bastano se ne fanno di più
    severe e le si fanno rispettare. In vece che abbaiare ai porti chiusi prendersi carico di queste gravi “anomalie” sarebbe forse di maggior aiuto. E non solo gli immigrati vengono sfruttati in molti modi, ma anche gli italiani sono sfruttati in molti modi. E anche qui la politica ha molte colpe. Indignarsi è sano e a volte persino costruttivo se non è indignazione eterodiretta e mortificata da interessi particolari, farsi passare tutto sotto al naso come acqua fresca è da chi non ha spirito critico e segue la corrente. Anche i blog, certo non tutti, possono servire a raccoglierla e a passare parola. E’ uno dei meriti della tecnologia. Non lo sottovaluterei.
    In quanto A Gabbanelli, bravissima giornalista, non credo di avere bisogno di aspettare che mi racconti la storia: posso arrivarci anche da sola e quando me la racconterà, se glielo permetteranno, sarà troppo tardi.
    Carola Rakete è una persona che merita tutto il rispetto, non cadiamo nelle strumentalizzazioni della Lega.

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  5. Lo ha detto persino il Papa: “Seguite i soldi”. Non è utile a nessuno (o meglio, a qualcuno sì) il melenso “indignamoci sul bloggino carino educatino” dove si parla di buone intenzioni, di come sarebbe meglio che fosse e come lo dovrebbe dire una signorina per bene. Se vogliamo parlare di realtà dobbiamo guardare il business, non le letterine a Gesù Bambino. La nave di Carola consuma MIGLIAIA di euro al giorno, qualcuno glieli dà e non bastano i dieci euro tirati su col PayPal del bimbominkia. I profughi pagano MIGLIAIA di euro, e NON a Carola (non ce l’ho con lei, è solo la più “pittoresca”, e volutamente tale), dove finiscono?. La Gabanelli riesce/vuole arrivare a fonti che a me e a te sono precluse, e quindi tendo ad ascoltarla con una certa attenzione. A forza di fidarci dei blog “liberi e indipendenti” e neanche un po’ etero-influenzati ci siamo indignati negli ultimi anni per un antrace che non c’era, un Iraq terrorista che non c’entrava niente, un Afghanistan da vincere (PERCHE’ l’ Afghanistan? Bin Laden era SAUDITA) che dopo anni è diventato una ritirata disonorevole. I blog hanno osannato primavere arabe inesistenti, hanno pubblicizzato truffe, fake news, antivaccini, scie chimiche, e ai peggio crimini – si sono persino indignati per i gattini-bonsai, per ricordare una bufala stellare.
    La Storia si fa in altri luoghi, e i soldi, TANTI soldi, sono i mattoni e il carburante. La Rete serve a dare l’illusione di partecipare, poi quando dà fastidio oh guarda te che caso i “cattivi” hanno hackerato il server e sparisce tutto. Ma no?
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    il movimento delle Sardine non ha avuto bisogno di tanti soldi, c’è stato un passaparola in rete, ecco in questo caso è uno strumemto utile e democratico, teniamo aperti gli occhi ma, intendevo, non occorre che qualche giornalista d’inchiesta me li apra. Spero di non farmi sfuggire quando mi vogliono prendere in giro, anche se non è per niente facile, lo riconosco.
    I blog che fanno propaganda a cose strane andrebbero chiusi e comunque si può sempre ignorarli.
    Ma quando parli di “blogghino educatino” a chi ti riferisci? Non a me spero.

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  6. Se pensi che il movimento delle “sardine” sia una cosa spontanea, autogestita e low-cost ho un ponte quasi nuovo da venderti, tutto rosso, nella baia di San Francisco…:-D
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    Si lo penso, ma di ponti non ho bisogno, per il momento ed eventualmente ho un buon dentista.

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