Il governo Per

Giuseppe Rocco Casaconte è il nuovo (si fa per dire) presidente del Consiglio incaricato.

Ha parlato alla Nazione e ha detto che il prossimo sarà un governo per e non un governo contro.

Ma per chi o che cosa non è dato sapere.

Sarà forse per aumentare l’autostima di chi si è preso la briga di guidarlo sulle montagne russe di un’intesa (si fa sempre per dire) tra chi, fino a ieri, si è preso a scornate?

E, implicitamente, ci ha ha informato che il precedente, sempre  guidato, si fa sempre per dire, da lui stesso medesimo, era un governo contro.

Contro ogni logica, contro il buon senso, contro la morale e contro persino la religione.

Lui, Casaconte, è stato artefice del governo Contro, poi di colpo si è ritrovato ad essere artefice del governo Per.

Coi leghisti era Contro, col Pd è Per.

Per quanto…

Arrivista, ambizioso, furbo, intrigante. Un Brighella colto. Ma sempre Brighella. Si, perché senza l’endorsment dell’establishment europeo e quasi mondiale, l’avvocato professore premier, non sarebbe che un dottor nessuno.

E deve molto o quasi tutto a Rocco. Rocco è il suo suggeritore, stratega, gli cura l’immagine. E’ stato Rocco a dirgli di fissare il ciuffo col gel, fa più istituzionale ed è sempre Rocco ad avergli suggerito di sorridere sempre, stringere mani e fare complimenti a tutti, ma soprattutto, agli altri leader euopei e non.  Cordiale e simpatico, con la battuta pronta, impeccabile nella forma ed evasivo nella sostanza.

Non sappiamo ancora bene di che cosa sia fatto. Ma lo scopriremo presto.

Attenti grillini, potrebbe pugnalare alle spalle anche voi, persino voi.

Rocco no. Perché Rocco sa come disinnescarlo.

Ha il naso all’insù, Giuseppi, come lo chiama Trump.  E il naso all’insù denota carattere ambizioso e tendente alla menzogna. E’ inevitavile mentire quando si vuole arrivare molto in alto. Il naso all’insù ed un accenno di fossette nelle guance, altro segno di ambiguità, di furbizia di arrivismo di tensione verso l’alto.

Cosa dico? Mai sentito parlare di fisiognomica? Non sarà un ascienza esatta, anzi viene chiamata pseudoscienza, ma, in certi casi, ci azzecca.

Insomma, non so se si è capito ma Giuseppe Rocco Casaconte, sarà anche una persona educata e di modi gentili ma a me, mi dispiace dirlo, non piace.

Ma, niente di personale. Fosse un professor avvocato qualsiasi, non mi potrebbe importare di meno di lui.

Ma no, è, per la seconda volta il premier del governo del Nulla,  che nessuno ha mai visto né conosciuto, uscito dalle scatole cinesi dei grillini e finito per diventare Salvatore della Patria.

Apprescindere, signori, magari,  si nasce e lui, senza modestia,  lo nacque.  Ma premier si diventa.

Come e perché G.R.C. sia diventato quello che è diventato, dobbiamo ancora scoprirlo ma, comunque a me, apprescindere, non piace. Per niente.

 

 

 

1 commento su “Il governo Per”

  1. Questa del PdC evanescente è la tendenza dei sistemi elettorali proporzionali, in particolare oggi in cui ci sono tre forze principali che in parte si esludono.
    Siccome nessun partito ha le maggioranza assoluta e per governare c’è bisogno dell’appoggio determinante di un altro partito, ecco che la massima carica, non potendo essere appannaggio di entrambi i partiti, viene depotenziata mettendo a quel posto un notaio.
    Renzi ci aveva provato a varare un sistema maggioritario, ma è stato bocciato. Si temeva l’uomo forte, ora ci teniamo l’uomo debole.

    RISPOSTA
    la “massima carica” dovrebbe essere, credo. espressione di un partito che guida una coalizione e poi, però, governare avendo in mente si la sua linea politica ma soprattutto il bene del paese. Questo che linea politica e che idea di paese ha? A questo punto converrebbe eliminarlo, fa solo confusione e si risparmierebbe pure.

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