Quale giustizia?

Quale giustizia potrà mai ottenere la famiglia del povero ragazzo ucciso a Torino da un altro ragazzo che aveva solo voglia di uccidere? Voleva uccidere il primo ragazzo italiano con la faccia felice perché lui era molto infelice, senza casa, senza famiglia e senza speranza.
Cosi si definisce Said, il ragazzo naturalizzato italiano di origine marocchine. Ma che cosa importa che fosse originario del Marocco? Viveva in Italia da una vita, era stato sposato, aveva avuto anche un figlio, ma poi i due si erano lasciati e lei non glielo faceva vedere.. Alla luce di questo fatto choccante, forse non aveva neppure tutti i torti.
Ma non esiste ragione al mondo che possa far premeditare di uccidere a caso, il primo che ti capita sotto mano. Non esiste al mondo nulla che possa in qualche modo rendere ragione di una cosa cosi terrificante..
Forse se Said gli avesse chiesto aiuto, Stefano avrebbe saputo trovare le parole giuste. Ma i due si sono incontrati per caso quando Said aveva già deciso di compiere il suo gesto folle e il caso a volte è troppo crudele.
Forse se avesse potuto parlare con qualcuno che lo stesse a sentire e che avesse dimostrato partecipazione, forse quella sua follia che gli rodeva il cervello avrebbe potuto cedere il posto alla ragione e forse si sarebbe reso conto di essere sul punto di compiere un gesto folle.
Ma giustizia non avrà mai Stefano, nessun giudice per quanto dura sia la pena, potrà mai fare giustizia di quella giovane vita che ha incontrato sulla propria strada un’altra giovane vita disperata e l’una ha annientato l’altra solo per il” gusto” di uccidere.
Lo sconcerto è immenso e non posso che esprimere solidarietà alla famiglia ben sapendo che è davvero poca cosa davanti ad un dolore cosi grande.