I signori Ping Peng

Ping e Peng conquistano l’Italia. Sono carismatici, eleganti, un tantino incantati ma fascinosi.
Lei, di grande, grandissima lunga più di lui che sembra un bambolotto tinto dallo sguardo fisso, un Ken e una Barbie cinesi, creati in laboratorio, i cinesi questo fanno: copiano.
Attenzione perché dietro a quegli sguardi morbidi e quasi assenti ci sono due menti attentissime che fotografano tutto.
Per farne tante copie. A Peng è piaciuto l’Etna? Bene, non mettiamo la via della seta in mezzo: si faccia subito e si piazzi nell’immenso giardino della residenza presidenziale.
Le piace la Basilica di San Marco? Detto fatto! I tecnici si sono già messi all’opera per predisporne una da piazzare in centro di una città cinese a scelta e con tanti colombi intorno che i due hanno già pensato di sistemare nelle 30 firmate valigie che hanno al seguito.
Ricevuti con tutti gli onori e oneri (ci costa una cifra). Accoglienza regale per i due ricchissimi e carismatici bambolotti cinesi.
Ma a due come quelli come si fa a negare una firma su qualsiasi Smemorandum?
Ma dieci, mille, un milione di firme. Conte gongola all’idea di essere l’arteficie artificioso di questa bella intesa sulla via della seta.
Che bella parola:”seta”. Noi ne produciamo di qualità superiore ma anche la seta cinese non è niente male.
Non si parla d’altro a Como. Girano individui sospetti per le vie del centro. Occhio setaioli comaschi: quelli vi portano via i telai da sotto il…naso.

3 commenti su “I signori Ping Peng”

  1. ma…giocherano a ping pong?
    Lo avetevisto Conte? Sembrava cinese pure lui mentre stringeva la mano di Xi. Ma che razza di nome sarebbe?Xi,vieni un può qui. Si veloce pratico, altro che Giovanni, Antonio, Attanasio…e lei? La Peng? Liu…qualche cosa, non ricordo.
    I cinesi hanno poco tempo da perdere tengono che fà, come dicono a Ostia. E anche i nomi sono corti, veloci, rapidi ed invisibili…no, questa è tutta un’altra storia..
    Ma avete visto Dimma? Come era orgoglione di questo trattato? Ha fatto tutto lui e il suo sottosegretario amico dei cinesi. Hanno imbastito tutto col filo di seta, speriamo che non ci arrivi il conto da pagare.

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  2. La via della seta è tornata di gran moda, di questi tempi se ne fa un e parlare.
    Era dai tempi di Marco Polo e, prima di lui, dai tempi “degli due fratelli nobili cittadini di Vinegia, ch’ebbe nome l’uno messer Matteo e l’altro messere Nicolao, i quali andâro dal Gran Cane signore di tutti i Tartari” -ovvero zio e padre di Marco-
    era appunto da quei tempi che non se ne parlava con tanto interesse e mistero.
    È stato un tambureggiare, prima sommesso, poi sempre più forte fino a culminare negli squilli di tromba al Quirinale a Palazzo Chigi, con schieramenti di squadre di militi dell’Aeronautica e dei Carabinieri, esecuzione di inni, marce e bandiere al vento, un cerimoniale da mille e una notte, strette di mano, inchini, sorrisi, etc.
    Insomma un tric-trac in cui Mattarella sembrava un po’ spaesato a casa sua, mentre Conte, si vedeva dal ciuffo ribelle, sembrava l’invitato pet sbaglio, che si godeva il suo momento di inaspettata gloria.
    La firma di un misterioso protocollo, di cui si parlava col dovuto riguardo , tanto da suscitare le invidie di Macron, di Trump a dell’Ue, sugellava l’avvenimento del secolo, la visita di Xi (il resto del nome le meglio lasciar perdere), Capo di Stato cinese, che sovrastatava in statura sia Matterella sia Conte, e poi dicono che i cinesi sono piccolini.
    Ma cosa contenga questo protocollo non è dato sapere, mistero profondo. Si parla di accordi commerciali, di import-export, di scambi di merci.
    Sarà da crederci? Non sarà mica che per un piatto di lenticchie (il nostro debito)ci stiamo vendendo lo stivale con tutte le suolette?
    Intanto qui al mercato di Catania, facevano bella mostra di sé i mandarini cinesi (che avete capito? Non i funzionari di Stato, ma quelli che si mangiano)

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  3. Macron ha venduto 300 Airbus alla Cina, incassando 30 miliardi, Di Maio si vanta di aver venduto ai cinesi un po’ di arance Siciliane.
    Ma cosa se ne faranno se loro sono il secondo produttore mondiale di arance?

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    beh, potrebbero metterle da parte per tirarle a DiMaio o a Conte quando andranno in Cina a ricambiare la visita e spero ci vadano presto (in Cina) e magari si portino anche l’avvocato.

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