“La politica senza cuore è una disciplina senz’anima”. Con questa frase Conte ha terminato il suo discorso d’insediamento alla Camera dei Deputati, alcuni, invero, un po’ allibiti.
Un uomo tutto d’un pezzo: cuore, anima e frattaglie, spiazzante e allo stesso tempo “di piazza”. Vuole la fiducia, la chiede anzi la pretende. Perché? Ma perché ha tutta una vita (politica) davanti a sé e non ha tempo da perdere, vuole la fiducia qui e ora. Ha un sacco di progetti e li ha elencati, ne ha di più di quanti se ne possano mettere, in mano sua il paese risorgerà più bello e più splendente che pria.
Viene quasi voglia di credergli. Sta li coi fogli in mano e la mascherina in faccia, ligio al suo Dpcm Conte. Ha esaurito presto la materia crisi di governo facendo l’elenco delle cose ben fatte e di come ha salvato il paese dall’ Apocalipse now.
E ora si aspetta riconoscimenti altro che crisi! E fa un lungo ed estenuante elenco di cose da fare da qui all’eternità.
Lui è li, ha i numeri e se non sono proprio pieni li trova a costo di mettersi in ginocchio da Mastella o chi per esso, lui o lei, per lui pari sono. “Venghino signori, questo è il circo Conte e io sono il meglio che c’è sulla piazza, non avrete altro premier al di fuori di me”.
Gli ho scorto a tratti un’aureola che andava e veniva da sopra il suo capo. Che sia anche lui unto?
Beh, lo scalpo non sembrava proprio fresco di shampoo, ma non ha avuto tempo, ha dovuto ripassare il discorso.
Con Rocco, tutta notte, limando qui e là, enfatizzando la gloria e il successo del suo governo e guardando avanti, molto avanti. Senza timidezza, sicuro di sé, pieno di boria volontà e con una subdola arroganza mascherata da gentilismo.
A casa, presidente Conte, a casa. Lei non è più gradito a molti, lasci la presa, molli, stacchi la spina del rasoio elettrico, come devo dirlo?
Faccia le valigie e con calma si porti via tutto quello che potrebbe farci venire in mente che lei è stato presidente del consiglio.
Alle setteequaranta c’è un treno che parte per Yuma (Volturara Appula) dove ha una bella seconda casa, si riposi. Lo prenda è un consiglio, presidente, potrebbe non ripassare. E’ pronta una bella terna: Cartabia, Fornero, Bellanova…lei vuole dare pari opportunità alle donne, cominci lei.