Virgì nun ce lassà

Un certo Franco Ferrari ha scritto un sonetto pubblicato sul Blog di Grillo che sembra incitare la sindaca Raggi a non mollare e a ricandidarsi ma, in molti dicono che si tratta di un avvertimento del comico, cioè un monito a Virginia Raggi a togliersi dai piedi.

Il sonetto nella sua parte finale recita cosi “«Pe’ questo ve dico che l’onesti dovrebbero pija’ e valige, e, annassene, abbandona’ sta città bella e zoccola. Si vincheno li vecchi partiti, se’te fottuti. Nun se farà più gnente, e, si se farà quarcosa sarà pe’ volere de la magistratura. Ma voi, godete a sputa’ in faccia a na sindaca pulita, e testarda, una che le cose le fa. Pensatece , c’avete undici mesi de tempo. O volete Roma, o se’te morti, che Roma, quell’artri, se la magneno”..

La sindaca ha ringraziato ma ha anche chiesto al “poeta” di cambiare un verso che recita  “gente de fogna” rivolto ai romani.

E lui lo ha cambiato, da “gente de fogna” a “gente da poco”, beh…mi pare che ci sia poca differenza, il  sonettista avrebbe potuto anche sforzarsi un poco e scrivere “gente ingrata”, o “gente de borgata” ” gente co’ la puzza sotto ar naso” (ecco questa sarebbe anche stata molto realista)…
Il sonetto apparso sul blog di Grillo poi modificato da Raggi che dice, grazie per cotanta poesia ma insomma cosi me fate mette ar muro…
E, già, povera! Non è colpa sua se Roma è sporca, con le buche , se tutto è come o peggio di prima…due anni per comporre la giunta tra scandali, inchieste e sedute sull’abbaino con indagati dai quali ha persino avuto un lascito testamentario poi rifiutato dalla stessa, e poi, guarda te, come succede a volte, da quando i grillini stanno al governo manco si sa più che Roma è capitale d’Italia, ma che forse l’hanno de-capitalata?
E lei, la candida(ta) Biancaraggi dove è finita in questi due anni? A fare la calza?
Non ne abbiamo saputo quasi nulla e intanto ha ripreso un po’ di fiato quel tanto che basta per dire che lei ama la sua città e vuole continuare a lavorare indefessamente per la sua città…ma va là, va là, va là…
“Ma voi godete a sputare in faccia a una sindaca pulita e testarda, una che le cose le fa”. Dice il poeta…ma romani, ma che vi salta in testa di sputare? Ma insomma avete voi la colpa di tutto lo avete capito o no che avete un tesoro al Campidoro e non ve ne siete accorti?

La monnezza ve la dovevate magnà no portarla in giro per le strade vicino a improbabili inutili cassonetti strapieni. Cosi fanno tutti i bravi cittadini che amano la loro città, infatti Biancaraggi se la magna e da l’esempio. Prendete esempio da Biancaraggi e date ‘na ramazzata a ‘sta città…”gente che ve piace poco da faticà”!
Nun sarà scekspier ma c’è, no?

Insomma “ma che ce frega ma che c’emporta”? a noi che non semo romani? Beh, insomma, ci sarebbe parecchio da dire ma poi chi me lo fa fà? Ma lassa perdere, nu ce pensà, pensa a l’emergenza…che a Roma ci pensano i romani, vedrà che calcio che le danno presto, povera cocca non vorrei mai essere al suo posto.

Ma i soldi li ha presi si per non far niente? Beh che vuol dire? E allora s’è per questo tutti quei tanti che stanno li al governo non fanno proprio niente eppure li paghiamo e li paghiamo pure profumatamente.

E la democrazia bellezza, questo è: pagar la gente per non fare niente. E’ giusto se ci pensate, perché se lavorare costa fatica, non fare niente è ancor più faticoso e per questo Virginia rivuole il mandato perché le piace faticare.

Tutto torna come diceva quel tale che aveva detto alla moglie che andava a prendere le sigarette, ma poi per strada si era accorto che non fumava ma l’occasione era troppo ghiotta per cominciare e la moglie, che non  sopporta il fumo nell’attesa si è risposata. E lui si è accasato con un pacchetto di Malboro.

 

Carta bianca

Siamo stati due mesi e mezzo ai domiciliari e siamo da mesi sotto attacco del virus più sfuggente al mondo, pandemia senza precedenti.

Ma ora che succede? Le maglie allargate da poco si restringeranno di nuovo? Ci sarà la proroga dello “stato d’emergenza”? Conte riferirà in Parlamento martedì e sapremo.

Ma non mi sento tranquilla per niente.

Ho l’impressione che qualcuno stia ciurlando nel manico e non ce la racconti proprio giusta.

Quello che vedo sono spiagge affollate e movide, bar straripanti, mascherine neanche l’ombra e gente che si abbraccia e si sbaciucchia per strada. Multe? Non saprei ma credo pochine se tutti si sbracano cosi.

E adesso che facciamo? Restiamo con l’ansia della nuova ondata, annunciata, smentita, usata, abusata…

Una cosa mi pare evidente: che per il momento tutti se ne infischiano delle regole imposte dall’emergenza e fanno come gli pare senza che nessuno ci metta il becco. O quasi.

Certo è estate è caldo, il turismo deve girare,gli hotel, i bar e ristoranti devono guadagnare, dobbiamo pure vivere, divertirci, spendere…far girare l’economia, è giusto…ma questa storia dello stato d’emergenza prolungato, allora, mi pare davvero una presa in giro.

Conte magari non lo sa ma lo stanno prendendo in giro. Si, pure lui. Gli stati generali dei grillini gli hanno imposto di mettersi ancora il muso da festa e di dire che c’è pericolo e lui deve avere mani libere.

Capito? Pieni poteri, dunque! Ancora e gli italiani sudditi, tacciano e facciano come gli si dice, perbacco!

La permanenza al governo per i grillini è assolutamente indispensabile…per loro ma non solo, anche per il PD e quando gli ricapita?

Se i problemi che ora sono nel congelatore, appena cadranno le foglie compariranno e faranno paura, i grillini hanno l’arma vincente per rimanere li: lo stato d’emergenza!

E’ la loro unica salvezza. L’emergenza è la loro sopravvivenza.

E allora dai Conte, datti da fare con quella parlantina e quello sguardo che ammalia, convinci tutti della necessità di darti carta bianca e poi ci pensano loro come usarla.

Io avrei un suggerimento, mi arriva da una famosa scena del film I due Colonelli con Totò, quella dove …ma si dai che la ricordate.

Va beh la posto qui sotto per rinfrescarci la memoria:

Libera espressione

Quando ho aperto questo blog, quasi tre anni fa, sapevo vagamente a cosa andavo incontro, ma giunti a quanto punto sento il bisogno di mettere in chiaro alcune cose.

Chi si sofferma a leggerlo è il benvenuto e può trovare che quello che scrivo sia condivisibile o opinabile  e infatti ci sono le caselle dei commenti proprio per permettere di opinare. E’ liberissimo di leggere, criticare, giudicare e poi andarsene senza fornire alcuna spiegazione. Chiedo solo che le critiche siano formulate educatamente e che non ci siano offese né dirette a me né ad altre persone. Questo l’ho già scritto ma credo giovi ripeterlo.

Le discussioni possono anche essere accese ma non andare oltre questi limiti.

E’ successo anche di recente che abbia dovuto leggere critiche nei riguardi miei e del blog che ho trovato volgari e senza fondamento e non faccio mai mistero di come la penso in merito a certe affermazioni. Chi mi legge lo sa.

E chi non si adegua ma vorrebbe poter scrivere  senza venire contraddetto, tutto quanto gli aggrada, dopo un po’ sparisce. Ma questo lo ritengo normale.

Da qualche tempo però, ho la sensazione, parlo con cognizione di causa,  che ci sia chi diffonde tra i commentatori  “giudizi malevoli” con l’intenzione di spargere zizzania e di fare pettegolezzi. Ed è più che un’impressione.

E’ una pratica molto diffusa. Non la scopro certo io.

Ed ho molte ragioni di credere che non sia un sospetto infondato, anzi. Dopotutto il pettegolezzo è un’arma molto usata da chi non ne possiede altre ma vorrebbe lo stesso colpire le vittime  delle proprie ossessioni.

Vorrei citare, solo come esempio più recente, gli ultimi commenti di Romolo il quale scrive su questo blog da un po’ e mai aveva espresso critiche poste in quel modo. Francamente ho avuto subito l’impressione che qualcosa non tornasse. Romolo si è sempre comportato in modo oltremodo corretto, oltre che spesso in sintonia con le mie opinioni e viceversa. Come mai solo adesso scopre la “muraglia”?

Mi sono decisa a rendere pubblico quello che io non considero solo un vago sospetto perché, francamente mi sono stancata di certe critiche del tipo che qui ci sarebbero dei “muri”, a me sembra proprio il contrario e cancello solo quel poco o pochissimo che a mio giudizio non merita di essere pubblicato e che offenderebbe prima di tutto il suo autore e argomento diffusamente su tutto il resto e non credo affatto che ci siano muraglie ma la possibilità per tutti, entro certi limiti, di esprimersi sugli argomenti proposti. E Romolo non può certo dire che gli sia stato negato lo spazio per farlo.

Di solito chi è oggetto di pettegolezzi ne è inconsapevole ed ha pochi mezzi per smascherare i pettegoli, io ho questo e se mi sono decisa a denunciarlo ho le mie buone ragioni.

Con questo non spero di ottenere nulla, il pettegolo di solito è un povero megalomane che pensa di svolgere una “funzione sociale” e non mi aspetto certo che chi viene contattato da lui me lo venga a riferire. Niente di tutto questo, ma era una cosa che volevo far conoscere a chi mi legge e non è certo rivolta  alle persone per bene che scrivono qui abitualmente e che ringrazio, ma a chi leggerà e si riconoscerà voglio dire che trovo questo “sistema” subdolo, puerile e meschino.

Se Romolo è in buona fede, come io voglio sperare, lo invito a dirmi, ma sinceramente, se sono in errore. Sono pronta a ricredermi (almeno per quanto riguarda lui). Anche se questo non significherebbe che i pettegolezzi sono frutto della mia fantasia, ma solo che a lui non sono arrivati. Anche se, francamente, farei comunque fatica a capire questo cambio repentino di atteggiamento nei miei riguardi.

A questo punto devo dire che ho l’intenzione di continuare ad esporre francamente le mie opinioni su tutto quanto penso ne valga la pena e continuerò a farlo fintanto che lo riterrò opportuno e nella forma che riterrò più congegnale e non mi lascio certo intimorire né influenzare da giudizi che hanno tutta l’aria di essere solo un pretesto per svilire le mie idee e argomentazioni e farmi passare la voglia di pubblicarle.

Anzi, se c’è qualcuno che ci spera è in errore, farò proprio il contrario!

Questo è quanto, ognuno ne tragga le proprie conclusioni. Grazie per l’attenzione.

 

 

Cassoni

Soddisfatto nel vedere i cassoni arrugginiti emergere dalle acque come per miracolo, a Venezia, durante le prove tecniche di inefficienza del sistema di dighe mobili denominato sontuosamente Mose, costato una montagna di soldi, corruzione e che per ora non è ancora servito a niente se non a far fare passerelle ai vari politici…Conte, ha detto, en passant, che prorogherà l’emergenza Covid fino a fine anno senza passare dal Parlamento e senza consultare il comitato di esperti.

Ormai si è fatto le ossa. E’ lui il sommo Esperto di tutto e anche di più. Si aggira per il mondo come lo scettico blu lanciando occhiatine di malcelata soddisfazione per la meraviglia che la sua persona suscita nei passanti e soprattutto nelle passanti.

E’ elegante e convincente, gli manca solo una gardenia all’occhiello è poi sarebbe il perfetto seduttore…dell’umanità intera.

Ha deciso, lui (forse si è consultato col povero, umile, tremebondo ministro dell’Epidemia e col tracotante consigliere dell’Arroganza Grillina: Rocco Casaligno). E ormai è andata! Informata la stampa…cosa fatta capo ha! Il potere sa che cosa è e come si usa…il professore.

E lui ormai è capo a tutti gli effetti e che effetto che fa sentirlo parlare con quell’eloquio forbito e elegante mai sopra le righe ma neppure troppo sotto, sempre in equilibrio “sopra la follia”.

Vuole altro strapotere in caso dovesse comprare mascherine senza passare per le gare d’appalto, se servissero e non ci fosse tempo per indirle. Saggio o furbo? E chi lo sa?  Ha il consenso di cotanto popolo, che ci occorre di più?

Dunque che cosa ci nascondono? Siamo in pericolo? Siamo già morti e non ce ne siamo accorti? Emergenza a vita?

Dice…ci sono troppi focolai e con questo caldo e quello che farà non ce lo possiamo permettere.

Prima aprono, poi chiudono in tutta fretta e in tutta furia e però, si tengono i pieni poteri. Non si sa mai.

Non siamo più alle prove tecniche, siamo alla Contentatura democratica. Si è informato è giurista. ha giurato, si comporterà con dignità e onore, lasciatelo fare, l’emergenza infinita è quello che ci serve per restare in attesa di ordini. Dentro, fuori, a comprare o a spararsi?

Deciderà Conte, che tutto vede, tutto sa e tutto può.

Napoleone Bonaparte al suo confronto era un cassone arrugginito.

 

Punti di vista

Ci sono voluti anni e anni per far entrare nel cervello degli italiani che il Grillismo era l’unica strada per la salvezza ed ora dopo due anni che i grillini stanno comodamente seduti al governo hanno confermato che la rivoluzione si può fare anche vestiti bene, con un bel conto in banca e l’auto blu, ma a tempo debito. Tanto gli italiani al debito hanno fatto il callo, che sarà mai?

Subito la volevate? Allora siete degli ingenui che credono alle favole, ed ecco perché i grillini hanno dovuto usare le maniere forti e rompere la scatoletta di tonno coi denti, proprio perché gli italiani sono di facile imbarbogimento e si lasciano fregare dal primo che gli racconta che lo salverà dalle crisi.

Loro no. Loro sono incoerenti con se stessi e perciò fanno tutto quello che avevano promesso, ma al contrario.

Sarebbe stato troppo facile mettersi a combattere contro i mulini al vento da governanti, eh si, bravi fessi, cosi eravamo buoni tutti. Mentre andare al governo starci per due anni con Tizio e con Sempronio e se non basta anche con Caio , con alla guida un Conte di quella fatta che va in giro mostrando la bella faccia e la simpatica zeppola multilingue…è la perfetta rivoluzione statica che i grillini avevano già in mente e che da rivoluzionari seduti gli è venuta benissimo.

Volevano sconfiggere e la povertà ed è più viva che mai, ma era previsto. Volevano tutti redditati e felici, occupatissimi a cercare lavori inesistenti guidati dai navigators e invece i navigators chiedono i sussidi statali  e non guidano neppure il monopattino. Ma era previsto.

Volevano sconfiggere tutte le criminalità organizzate o disorganizzate, la corruzione e la malavita per rendere il paese più libero e più bello? Ebbene ci sono i criminali in giro, più o meno evasi di giorno, ma anche questo era previsto. Tutto calcolato, tutto scientifico. E la colpa è del Covid, prendetevela col Covid, che c’entrano loro?

I criminali si eliminano meglio se si elimina la lotta alla criminalità. Si può sempre dire che era un problema di percezione.

Ora, poi, non veniteci a raccontare che siete delusi perché la gestione del nuovo Ponte di Genova è stata affidata ancora  ai Benetton. Ma era ovvio che doveva finire cosi. Ma scusate, le strade di accesso e di uscita per e dal ponte sono ancora gestite da loro, come si faceva a dare la concessione a Pinco?

Ma non scherziamo dai, i grillini non hanno tempo da perdere con queste bazzecole, la rivoluzione richiede tempo è vero ma mica ere geologiche, prima o poi le somme bisogna farle e le intese salvarle, quindi non cincischiamo con questioni di secondaria importanza. Avevano parlato di revoca della concessione? Ebbene si. Ma è proprio questo il punto, bisogna mettere le dita nelle piaghe e loro ce le mettono, ma poi  vorreste che fossero loro anche a sanarle?

E poi poteva cadere il governo sul Ponte. Poteva o ponteva? Sul ponte o dal ponte e allora, salvo intese errori ed omissioni e decisioni rimandate, dilazionate  dell’ultima ora, per ora, si fa cosi. Cioè esattamente il contrario di quello che predicano da due anni. Perfetto direi.

Loro, i grillini, sono molli e puri, non chiedetegli mai perché fanno sempre , immancabilmente il contrario di quello che dicono, sareste noiosi, scontati e finti indignati.

La risposta che vi possono dare, l’unica plausibile è: perché si! O meglio, perché no?

In fondo è solo una questione di punti…di vista.

 

Salvo varie ed eventuali

Anche Conte chiama il suo dl Semplificazioni: “la madre di tutte le battaglie”. Se non ricordo male l’aveva usata Renzi per il suo Referendum ma la madre lo ha preso a ceffoni.

La notte passata sulle sudate carte ha dato l’esito di 100 pagine e 50 articoli che dovrebbero rilanciare l’Italia in orbita.

Però…c’è un però, c’è sempre un però…tutto questo lavoro indefesso sulle nuove procedure riviste e corrette per dare impulso alla crescita, sono…”salvo intese”.E allora? Di che parlano? Se non sono d’accordo, che ci raccontano?

Lo faranno il condono edilizio? Modificheranno o introdurranno ex novo, il codice degli appalti, la legge sull’abuso d’ufficio, la digitalizzazione, lo smart working, la green economy? Ma certo, è tutto scritto nero su bianco ma…salvo intese.

Cioè, liberi di cambiare idea all’ultimo momento.

Ho immaginato, per esempio, un contratto qualsiasi con questa formula, ad esempio un matrimonio.

Gli sposi mettono la firma sul registro, emozionati e felici e non vedono l’ora di trovarsi da soli e manco se ne accorgono che li sotto, in fondo a sinistra ci sono queste due paroline…salvo intese.

Eh no! Come sarebbe a dire? O siamo d’accordo o non lo siamo, o ci amiamo o ci odiamo, o ci rispettiamo o ci prendiamo in giro.

Badate le parole possono fare molta differenza. Io non mi sentirei tanto tranquilla. Alla prima lite seria, l’amato coniuge potrebbe dire all’amata coniuge: – ma chi ti conosce? – Ma come? Ma se abbiamo firmato davanti…

-Si…ma…salvo intese.

-E siccome di intese qui non ce ne sono perché sei una prepotente, indisponente che vuole sempre avere ragione e non intendi mai quello che io intendo, sai che c’è?

Bene, lascio immaginare il seguito.

Ecco, ho come l’impressione che ci prendano un poco in giro. Poco, appena, appena. Può essere una mia impressione sbagliata e che siano nel giusto lorsignori quando si lasciano aperta una possibilità di ritoccare, rimaneggiare, accapigliarsi o accordarsi…nello spirito del buon governo che decide si ma…salvo intese da definirsi in altre sedi.

Varie ed eventuali.

Potere senza controllo

“””Per democrazia non intendo affatto qualcosa di vago come ‘il governo del popolo’ o ‘il governo della maggioranza’, ma un insieme di istituzioni (e fra esse specialmente le elezioni generali, cioè il diritto del popolo di licenziare il governo) che permettano il controllopubblico dei governanti e il loro licenziamento da parte dei governati e che consentano ai governati di ottenere riforme senza ricorrere alla violenza e anche contro la volontà dei governanti.”
Karl Popper
“La democrazia consiste nel mettere sotto controllo il poterepolitico.”
Karl Popper

come si può, meglio che con pubbliche elezioni mettere “sotto controllo il potere politico”?
Il governo attuale, come il precedente, è nato da un compromesso tra partiti che si detestavano e si facevano la guerra tutti i minuti.
Entrambi i governi a “guida” Conte sono stati un “tradimento” della volontà del popolo.
Attualmente la maggioranza in Parlamento non è più rappresentativa del paese, le ultime regionali ne hanno dato una prova inequivocabile: il M5S che detiene ancora il maggior numero di parlamentari, in quella tornata elettorale (ma anche prima) ha perso quasi metà dei voti che aveva ottenuto alle elezioni nazionali.
Il compito dell’opposizione è certamente quello di pungolare il governo perché attui le riforme che servono ad un paese ma deve anche essere messa in condizioni di farlo, altrimenti si tratta solo di ipocrisia e di enunciazioni fatte al solo scopo di dimostrare aperture che di fatto non esistono.
Il fatto che le destre abbiano rinunciato a partecipare agli stati generali (una burla e uno spreco di soldi del contribuente) non è stata “un’occasione persa” ma un’occasione per dimostrare dissenso verso una inutile passerella alla quale non si sono prestati.
Attualmente  (ma ormai da mesi) i sondaggi (per quello che valgono), danno una netta prevalenza di consensi verso la parte destroide del paese. Francamente, non credo che a tutte queste persone  si possa semplicemente rispondere: “tu non sei in grado di esprimere un parere perché non sai quello che dici”, come fanno in molti con partigianeria che non ha niente di democratico.
Ovviamente, non so dire se il governo che il popolo potrebbe eleggere, se si andasse subito a nuove elezioni, sarebbe migliore dell’attuale (per quanto…) ma questo non significa affatto che dobbiamo tenere ibernato un governo solo perché chi lo sostiene teme che un altro governo farebbe disastri. Questo suona tanto di scusa per tenersi “il posto” al caldo.
Questo non è affatto Democrazia, a mio parere ma solo timore di vedere andare al governo chi non ci piace, chi non ci rappresenta, chi potrebbe anche avere idee all’opposto delle nostre. Parlo ovviamente di chi sostiene con i denti l’attuale governo  e anche di chi come me non lo sostiene, ma non è certo di destra. Vorrei concludere con questa famosa citazione: “E’ la democrazia, bellezza”.
Tenere sotto scacco un intero paese con un governo che non sa decidere a causa dei troppi enormi  dissidi interni alla stessa maggioranza, solo per la paura di quello che il popolo (sovrano) stesso potrebbe decidere, equivale a sospendere la democrazia.
E questo secondo me non corrisponde affatto agli ideali di democrazia e libertà fondamenta della nostra Costituzione.

Libertà… soprattutto

Quante volte al giorno sentiamo pronunciare la parola libertà?
La sospensione della libertà, in politica, corrisponde alla dittatura, cioè alla supremazia di una oligarchia sul popolo. La dittatura è un tempo sospeso durante il quale vengono violati i diritti fondamentali senza i quali l’umanità cessa di essere tale per trasformarsi in bestialità: la libertà d’azione e di pensiero.
L’assenza di libertà rende l’uomo più simile alle bestie. Impedendogli di praticare il libero arbitrio, viene meno la capacità di scelta e prevale l’istintività.

Esiste nell’Italia democratica la libertà d’opinione? Quella sancita dall’articolo 21 della Costituzione?
Esiste solo in parte. Credo che sia condizionata da una enorme mole di fattori. Alcuni legati a qualità intrinseche delle persone, altri determinati da situazioni ambientali.
Quando esprimiamo un’opinione siamo certi di farlo in piena libertà? Non siamo forse condizionati dall’ambiente in cui siamo vissuti o dall’educazione che abbiamo ricevuto? E una volta espressa, ci sentiamo liberi di divulgarla come veramente “nostra” o non siamo forse condizionati dai mezzi di diffusione delle idee altrimenti chiamati mezzi di comunicazione di massa?
Possiamo permetterci sempre di essere sinceri fino in fondo quando esprimiamo la nostra opinione oppure siamo frenati dalla paura di scontentare qualcuno o addirittura, in casi estremi, di essere censurati?

Quante volte, da bambini, i nostri genitori ci hanno detto: “ questo non si dice, non sta bene, devi stare attento a come ti esprimi”.
L’opinione è l’espressione del nostro io profondo o è una idea mediata dalle infrastrutture mentali, da stimoli esterni, dalle convenienze o dalle opportunità?
Nella sospensione della libertà, cioè nella dittatura, ognuno deve esprimersi in modo da non dispiacere all’oligarchia al potere. Deve pensare ed agire secondo regole predeterminate che prescindono dalla piena espressione individuale e che, al contrario, ne limitano le facoltà. Ma siamo proprio sicuri che in Democrazia ciò non avvenga in maniera più subdola?

Non è libertà quella che qualcuno si arroga quando sputa sentenze senza limiti ma non è libertà neppure quando un’opinione espressa con civiltà viene censurata perché non gradita a qualcuno.
In particolare quando quel qualcuno corrisponde ad un’espressione di potere. Sotto qualsiasi aspetto la si guardi la libertà di espressione è sempre condizionata da qualcosa o da qualcuno. Potrei citare l’esempio di chi, nascondendosi dietro un computer, o anche a viso aperto, lancia invettive, ingiurie, minacce a chi, invece, esprime la propria opinione con rispetto e civiltà.

L’Italia è un Paese Democratico e la libertà d’espressione è sacra.
La libera circolazione delle idee e il dibattito sereno tra le persone che pur non condividendo le stesse opinioni, le rispettano reciprocamente, sono sempre da incentivare se vogliamo che la democrazia non diventi un involucro vuoto. Un contenitore che raccoglie solo astio e rabbia diffusa e diventi veicolo di teorizzazione di finte libertà.
Credo sia dovere di tutti i cittadini di questo Paese, difendere la libertà d’opinione e la Democrazia con tutti i mezzi leciti, primo fra tutti la libera circolazione delle idee anche quando contrastino con qualche forma di potere.

Anzi, direi. soprattutto.

 

Tiritera della domenica

Che dare retta a chicchessia

sia la più grande corbelleria

che impelagarsi in discussioni

con chi non sente mai ragioni

e che sproloquia diffusamente

su tutto ciò che gli salta in mente

e per il quale non c’è mai caso

dove non voglia ficcare il naso

e trova tutti gli espedienti

per dirla tutta fuori dai denti

su tutto quello che gli aggrada

e tutto il resto comunque vada

impertinente ed arrogante

meschinamente affabulante

che trova sempre la maniera

per dispiegar la sua tiritera

su quanto il mondo sia cattivo

mentre lui ostenta il distintivo

di uomo probo e piucheperfetto

mai un errore, questo va detto.

Se poi di donna deve trattarsi

allora parte con il vantarsi

che mai una volta nella sua vita

che le tagliassero pur le dita

ha mai parlato mal di qualcuno

che possa essere giudicata

come una donna poco educata

se mai una volta neppur per caso

in fatti altrui mai ha messo il naso.

Ora chi legge può domandare

Ma questa dove vuole arrivare?

Ma la risposta a questa domanda

ognun da solo se la può dare.

Potrebbe essere null’altro

che tiritera domenicale.

 

Ps: l’avevo scritta due anni fa e pubblicata qui, ma ora che l’ho ritrovata per caso mi pare che si possa dire ancora attuale. A me pare, naturalmente.

Ma non è ispirata da nessuno in particolare, solo una considerazione del tutto generale.

Lo stregone

L’ambito Premio Strega, è stato vinto da Sandro Veronesi con “Il colibrì”, aveva già vinto nel 2006 con “Caos calmo”.

Non ho letto nessuno dei due e non credo li leggerò. Magari sono bellissimi, non ne dubito, ma è mai possibile che in Italia non ci siamo scrittrici? Che a vincere sempre siano uomini?

Il premio Strega è stato fondato nel 1947 e da allora sono solo 11 le donne che lo hanno vinto.

Neppure quest’anno le donne sono riuscite a rompere il famoso soffitto di cristallo. Quello che frena tutte le carriere delle donne da sempre. Ci cozzano contro ma quanto è duro!

Sarà un pregiudizio il mio, di sicuro, sarà che gli uomini sono molto più bravi di noi, sarà…ma non mi riesce, francamente di capire, come mai anche in questo campo, le donne debbano essere in minoranza.

Minoranza si fa per dire, in questo caso il loro numero è risibile confrontato a quello dei loro colleghi maschi.

Capisco benissimo che sotto ci siano interessi vari ed eventuali. E’ sempre cosi in Italia e non cambierà forse mai.

Conta chi conta, gli altri non contano. E soprattutto se sei donna, se non conti, non conti nulla.

Puoi anche essere la migliore in qualsiasi disciplina, non conti nulla. Se non ha maniglie alle quali afferrarti, sei fuori, out. Eccezioni? Mah, forse cosi poche da essere invisibili.

Meritocrazia? Utopia. Chi scriverà il prossimo romanzo vincitore del prossimo Strega? ma… uno “stregone”, quasi per certo!