Ciao Bello

Conte in piedi sulle barricate, col coltello tra i denti, la bandana in testa. Zingaretti vestito da Gran Mogol con la scimitarra, DiMaio e Di Grillo con la scopa in mano per tentare di cacciare il nemico e qualche secchio di olio bollente mentre salgono sul balcone di Palazzo Chigi dalla scala antincendio al grido: O Conte o morte!
Renzi vestito da rivoluzionario con i capelli al vento e la barba lunga due millimetri, assieme a Bellanova, Bonetti e Maria E,Boschi che intonando “Bello ciao”, marciano compatti verso Il Quirinale per tirare per il giacchetto il Presidente Mattarella perché convinca quei facinorosi che il governo è caduto e la trippa è finita.
Una scena allucinante, si sta consumando a Roma, una scena da 8 e mezzo di fuoco con i baristi che inseguono scalmanati la folla per vendergli un caffè da asporto, forse l’ultimo della loro carriera.
Speranza mascherato, armato fino ai denti di siringa, vuole vaccinare tutti, Arcuri gli corre dietro gridando che è quella sbagliata.
Sull’altro fronte Salvini e Meloni ridono a crepapanza e col piumino e igienizzanti marciano verso il palazzo per bonificarlo…
In fondo alla scena, Casalino, da solo, con la valigia in mano che grida: Conteee, dai, andiamo su che l’auto blu non aspetta, non vedi laggiù i talebani di Renzi? E datti ‘na smossa una volta tanto.

Ci sarà la rivoluzione?

Le malebolge

Qui non c’entra né la simpatia né l’ideologia. Ognuno può pensarla come vuole; Renzi non è mai e dico mai stato simpatico neppure a me (forse a qualcuno si a me no di certo), però è innegabile che rendersi conto dello sfacelo nel quale versa il paese (anche grazie a lui) e dichiararlo, fini o grossi a parte: è una cosa positiva. Finalmente una cosa positiva ed ha avuto ripercussioni positive anche sulla bozza del Recovery plan (attenzione perché questi fanno tante bozze che poi non è detto che diventino legge).

Ma che Renzi lo abbia fatto un po’ per celia  e un po’ per non sparire, ci sta. Ora il rischio che corre lui e tutti e che il potere si coalizzi, come sta facendo intorno alla figura “serena ed equilibrata” del premier (o Conte o morte è già diventato uno slogan, prima di scriverlo non l’avevo ancora sentito, però…) e si inventi di tutto per rimanere li. Stato di emergenza ed emergenza di stato tutto si fa per salvarsi il…potere.

E sentire Grillo, Beppe Grillo (lo ripeto con enfasi) dire che fa appello all’unità di tutti i partiti, cioè, fa appello al massimo guazzabuglio possibile tra amici/nemici , gente ce si sputerebbe volentieri nell’occhio aprendolo preventivamente, fa …che cosa fa? Ma lo sapete che faccio fatica a scriverlo?…ma si va…pena? NO, fa proprio schifo, eddai…

Ora che sta al potere comodamente dietro alle grosse spalle larghe dell’avvocato governerebbe anche con il Principe degli Inferi pur di rimanere li.. Pur di tenere ben saldo il potere.

Ah, i Cinquestelle, in che girone dantesco potremmo metterli?

Ah si, ecco, qui, mi sembra che ci stiano perfetti:

 

Luogo è in inferno detto Malebolge,
tutto di pietra di color ferrigno,
come la cerchia che dintorno il volge.3

Nel dritto mezzo del campo maligno
vaneggia un pozzo assai largo e profondo,
di cui suo loco dicerò l’ordigno.6

Quel cinghio che rimane adunque è tondo
tra ’l pozzo e ’l piè de l’alta ripa dura,
e ha distinto in dieci valli il fondo.9

Quale, dove per guardia de le mura
più e più fossi cingon li castelli,
la parte dove son rende figura,12

tale imagine quivi facean quelli;
e come a tai fortezze da’ lor sogli
a la ripa di fuor son ponticelli,15

così da imo de la roccia scogli
movien che ricidien li argini e ’ fossi
infino al pozzo che i tronca e raccogli.18

In questo luogo, de la schiena scossi
di Gerïon, trovammoci; e ’l poeta
tenne a sinistra, e io dietro mi mossi.21

A la man destra vidi nova pieta,
novo tormento e novi frustatori,
di che la prima bolgia era repleta.24

Nel fondo erano ignudi i peccatori;
dal mezzo in qua ci venien verso ’l volto,
di là con noi, ma con passi maggiori,27

come i Roman per l’essercito molto,
l’anno del giubileo, su per lo ponte
hanno a passar la gente modo colto,30

che da l’un lato tutti hanno la fronte
verso ’l castello e vanno a Santo Pietro,
da l’altra sponda vanno verso ’l monte.33

Di qua, di là, su per lo sasso tetro
vidi demon cornuti con gran ferze,
che li battien crudelmente di retro.36

Ahi come facean lor levar le berze
a le prime percosse! già nessuno
le seconde aspettava né le terze.39

Mentr’io andava, li occhi miei in uno
furo scontrati; e io sì tosto dissi:
“Già di veder costui non son digiuno”.42

Per ch’ïo a figurarlo i piedi affissi;
e ’l dolce duca meco si ristette,
e assentio ch’alquanto in dietro gissi.45

E quel frustato celar si credette
bassando ’l viso; ma poco li valse,
ch’io dissi: “O tu che l’occhio a terra gette,48

se le fazion che porti non son false,
Venedico se’ tu Caccianemico.
Ma che ti mena a sì pungenti salse?”.51

Ed elli a me: “Mal volontier lo dico;
ma sforzami la tua chiara favella,
che mi fa sovvenir del mondo antico.54

I’ fui colui che la Ghisolabella
condussi a far la voglia del marchese,
come che suoni la sconcia novella.57

E non pur io qui piango bolognese;
anzi n’è questo loco tanto pieno,
che tante lingue non son ora apprese60

a dicer ’sipa’ tra Sàvena e Reno;
e se di ciò vuoi fede o testimonio,
rècati a mente il nostro avaro seno”…….

 

Per dire…ma se qualcuno ha un luogo “migliore si accettano suggerimenti. E aggiungo, che tanti italiani, non certo tutti ma tanti, si meritano questo spettacolo: una delle pagine più indecenti della storia della Repubblica.

La spallata

Non sarà, come sento dire da più parti, che l’intenzione di dare una spallata al governo da parte di Matteo Renzi, nasconda strategie e motivazioni diverse da quelle dichiarate dallo stesso?

Si, potrebbe anche essere ma io, nonostante l’abbia criticato da sempre, questa volta lo appoggio. Naturalmente non so che cosa gli passi per la testa ma non importa: l’importante è il risultato: far cadere il governo che lui ha promosso e sostenuto, che non mi è mai piaciuto e meno che mai ora, per cui sarebbe buona cosa.

Ma cosa può aver spinto Renzi a fare questa mossa, giudicata spregiudicata da molti?

Non potrebbe essersi accorto, per esempio, che il “suo” governo, nato per fare argine ai sovranisti, gli stia invece solo facendo un grosso favore? Non potrebbe essersi accorto che Conte sta solo tenendo calda la poltrona a Salvini e Meloni e Co.? Gliela tiene spolverata e lucidata in modo che sia splendida splendente quando toccherà al “nemico” (si fa per dire) a occuparla? Questo spiegherebbe questo accanimento di Conte a voler rimanere li per tutta la legislatura: preparare il terreno per una vittoria travolgente dell’avversario politico. Col quale, non dimentichiamolo, ha governato per un anno.

E spiegherebbe anche il quasi mutismo dell’opposizione. Ma come? Salvini cosi combattivo e Meloni cosi indefessa propagandista delle “malefatte” della sinistra, se ne stanno (relativamente) nascosti nel cantuccio senza protestare più di tanto e senza minacciare sfracelli ma solo, di tanto di tanto in tanto, giusto che ci sono, ma  in realtà stanno solo in attesa che la sinistra completi l’opera di autodistruzione?

E non potrebbe darsi, sempre per ipotesi, che Conte, sapendo di non avere nessuna speranza di venire rieletto (dato il disastro dei suoi governi), non conti sulla “benevolenza” dell’ex alleato per assicurarsi, comunque uno strapuntino di qualche importanza anche nel prossimo governo?

E che Renzi abbia mangiato la foglia con tutto il ramo e non voglia essere ritenuto responsabile (anche) di questo?

Ma, comunque sia, senatore perseveri ma si dia una smossa, se aspetta ancora potrebbero fargliela sotto al naso anche se non è facile farla sotto al naso a lei.

Ma, sa, per il potere si fanno tante cose e lei lo sa, si sbrighi altrimenti il treno passa e la lascia a terra.

E noi finiamo sotto le rotaie.

Lo sapremo presto…forse

Ripropongo un articolo pubblicato il 7 dicembre 2020 perché mi sembra più che mai di attualità e perché da allora (un mese o poco più) alcuni nodi stanno venendo ancora meglio al pettine, si stanno snodando insomma. Parafrasando Bersani direi che ora Renzi ha smesso di “pettinare le bambole” e sta pettinando il governo, il governo che lui fin qui ha sostenuto e sostiene, ancora per quanto, non è dato sapere ma prima o poi lo sapremo (come recita il titolo).

Renzi ancora protagonista della scena politica? ebbene si! Ma a coloro i quali hanno protestato sulla mia mail privata in seguito alla pubblicazione della mia lettera su Italians  dove gli do un mio relativo appoggio, spiegando che l’ho sempre contestato ma che ora, in questo preciso momento storico mi sento di mettere via gran parte delle mie riserve (e sono tante) su di lui e pensare che la sua “mossa” potrebbe essere non solo positiva ma portarci fuori dalle secche del “suo” governo che ci stanno strangolando, ecco a questi signori (che invitati a confrontarsi qui non lo fanno almeno per ora, ma l’invito è sempre valido) vorrei dire che loro non si stanno accorgendo di “odiare” Renzi ma di tenerselo stretto al governo che lui ha voluto con tutto quello che ne consegue.

In altri termini si lamentano della mia adesione al suo progetto ma si tengono il “pacco” per intero contenente anche lui: una logica ferrea, anzi ferrèa, come direbbe Totò. Senza contare che c’è anche chi scrive lettere ai giornali o alle rubriche o blog, per contestare chi contesta il governo! Bella forza! Lisciare il pelo ai governanti è una prassi italica molto diffusa, a volte lo si fa per ottenere qualcosa a volte per semplice piaggeria o tentativo di dimostrare di essere “fedeli” alle Istituzioni, “bravi cittadini consapevoli” mentre non si accorgono di essere fedeli a chi solo li prende in giro e utili a niente.

Ma ritornando a “bomba” …forse un ripensamento tardivo quello di Renzi? No, io credo che lui volesse arrivare a questo e perciò gli riconosco le sue doti di stratega politico di cui finora ho visto solo il lato negativo. o quasi. Ma ora il mondo è cambiato, stravolto, messo a testa in giù da una pandemia venuta dalla Cina e di cui sappiamo ora molte cose ma non ancora tutto e molto ci vorrà prima che lo capiamo.

E allora ben venga anche il “ripensamento” o meglio “la redenzione” di Renzi e la sua proposta di sovvertire l’ordine che lui stesso ha voluto e stabilito. E anche se non si tratta di un’ammissione di sconfitta (non è nel personaggio) a me non importa: quello che importa ora, adesso è che Renzi può staccare la spina di un governo già morto da un pezzo e che sta a sonnecchiare sulle proprie macerie e soprattutto su quelle del paese facendole crescere a dismisura.

Non possiamo e non dobbiamo permetterlo: senatore Matteo Renzi, ha la possibilità di riscattarsi davanti al paese, lo faccia prima possibile!

 

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A chi mi rispondeva che ero folle a pensare di voler cambiare il governo in tempi come questi, ora potrei rispondere che forse era folle chi pensava il contrario.

E infatti siamo a quota 60mila morti, (ora sono 80mila NdR)che cosa avrebbe fatto bene e meglio questo governo di altri da tenerlo ancora surgelato a spendere i nostri soldi? A buttarli al vento con task force di cui abbiamo piene le tasche? Anzi che ci svuotano le tasche?

Signori del “stiamo come stiamo che almeno “stiamo”, forse, ma dico solo forse, fra poco crolla il castello di scartine messo in piedi dal secondo Conte (peggiore dl primo). E’ rimasto in piedi sinora “grazie” alla pandemia ma ora che si vedono tutti i danni che ha fatto, sia questa che quello, stiamo ancora qui a pettinare il governo?

A lisciargli il pelo? “Bravo Conte” “Come (Con)te non c’è nessuno”, “siamo Con te”…  C’è a chi piace  alimentarsi di aria fritta senza accorgersene e di accusare chi non se la vuole mangiare di essere “incosciente” e di aver in disprezzo le regole.

Ma chi ha avuto disprezzo delle regole è chi le ha imposte senza però avere la famosa “visione d’insieme”, avendo a cuore la propria sopravvivenza al potere piuttosto che la sopravvivenza (in molti sensi) degli italiani.

Non sono mai stata fan di Renzi ma l’ho criticato spesso e volentieri. Per il suo individualismo e arrivismo e anche spregiudicatezza, non l’ho “amato” e non lo “amo”.

Ma a questa mi sento di dire: ha ragione Renzi (e mi costa un po’ lo ammetto):

” Noi siamo contrari a sovrastrutture di centinaia di consulenti che stanno al Recovery Fund come i navigator stanno al reddito di cittadinanza. Il futuro dell’Italia dei prossimi vent’anni non lo scrivono Conte e Casalino nottetempo in uno stanzino di Palazzo Chigi”.

Ecco, ad essere sinceri, però, che il futuro dell’Italia non lo scrivano Conte e Casalino nello stanzino, Renzi avrebbe dovuto saperlo con un certo anticipo, cioè prima di buttare il PD in braccio ai Cinquestelle.

Abbraccio mortale dal quale lui si è subito slegato fondando quella cosa li di partitino dal quale ora, forse, vuole sciogliersi ancora: il Pd gli stava largo, l’ IV comincia a stargli stretto.

Si decida senatore, prenda le misure, lei è peggio di un canguro, la sua vita politica è tutta un salto. Ora che salto sta pensando di fare?

Perché se ha intenzione di fare cadere il governo io ci sto: non vedo alternativa a questo karakiri continuo di un paese stremato.

Ma lo fa? o sta solo facendo vedere i muscoli per andare sui giornali? Perché se cosi fosse sarebbe il “solito Renzi”.

Altrimenti, se fa sul serio, potrei persino arrivare a credere che il “solito Renzi” sia “cresciuto”.

Ma…in boria o in consapevolezza?
Credo che lo sapremo presto.

La mossa

Basta, ne ho abbastanza, Renzi ha rotto. Ha rotto si, gli argini della sua eloquenza e anche altro non meglio definibile, per ragioni di political correctness, ma chiaramente comprensibile. Dice che “Più che farlo cadere, vorrei vederlo muovere. Il governo è immobile: si vive di rinvio in rinvio.  Vogliamo sciogliere i tanti nodi aperti, dalle infrastrutture ai soldi per la sanità. “.

Insomma vorrebbe vederlo muoversi ma poi se si muove, gli piacerà quel che muove? C’è da chiederselo perché siamo al redde rationem di questa maledetta crisi, ennesima crisi, aperta da lui, il “costruttore” del Conte due. Prima lo fa poi lo distrugge.

E cosi che si fa. Da costruttore a distruttore.

Ma in fondo non si faceva cosi da piccoli quando si facevano i castelli di sabbia sulla spiaggia? Il bello era proprio vedere le onde che piano piano li buttavano giù.

I Cinquestelle gli rispondono che Conte non si butta giù. anzi proprio non si tocca: chi tocca Conte muore. Lo ha detto Bonafede e lui di credibilità ne ha da comprare.

Ma Renzi insiste, costruito il “Conte” ora vuole distruggerlo per costruire il Ponte. Mica scemo il senatore. Ha fatto quel suo partito, l’ha chiamato in quel modo da fare gli scongiuri, ha visto che si muove poco o niente e però, caspitina, nella media borghesia italiana occupa ancora una società (Totò) e vuole farne sentire tutto il peso.

E allora lui si muove e sa come muoversi e gli piace quel che muove, si diverte a vedere le onde che distruggono il “castello” di sabbia costruito allora quando aveva in mente la sua idea meravigliosa di farsi un partito tutto per sé, come il sogno di Virginia Wolf: “A room of one’ s own” (Una stanza tutta per sé) e di ritornare a correre per il suo amato paese ma soprattutto per la linea che risulta, a dire il vero, in forma.

Ma ora che quella stanza gli sta stretta e nemmeno la sua semi nuova nobile dimora riesce a consolarlo delle delusioni e delle amarezze della vita, allora che ti fa? Si disfa il castello, si rompe, si scioglie il patto, insomma ci si da una smossa. Si smuove ciò che è immobile.

Il recovery plan non decolla, non gli fanno vedere le carte, non si sa nulla delle visioni di Conte sul futuro del paese…insomma l’immobilismo non è per Renzi, uno dinamico come lui a scaldare le sedie non ci sta e se è questo che gli si chiede se ne va. E se ne vanno anche le sue ministre.  Bellanova lo ha affermato, lapidaria, “l’esperienza  di Conte è finita” ma lei sta ancora li, non si muove  ma se si muove.., vediamo quel che (s)muove.

E io aspetto, paziente alla finestra, la smossa di Renzi ma ancora di più la bella mossa di Bellanova. Sarà un twist o una bossanova?

A che punto è oggi la democrazia in America?

Questo l’ho scritto ieri sera sull’onda dell’emozione dei fatti che stavano succedendo e non ho cambiato una virgola, lo propongo cosi come mi è venuto:

Trump deve essere fermato subito e incriminato per sovversione, fa finta di fermare i rivoltosi, ma in realtà li aizza. Dice “andate a casa in pace”, ma in realtà è come se li incitasse, era previsto tutto. I manifestanti sanno che quello è solo un segnale per continuare. E non sarebbe mai dovuto diventare presidente ed ora come si fa a dubitare ancora che ci sia arrivato tramacciando in tutti i modi?
E c’è anche una donna ferita anche grave, pare, all’interno del Campidoglio.
La spregiudicatezza di quel personaggio ormai arriva all’impossibile, non credo di esagerare nel dire che il mondo è in pericolo fin che quell’individuo è ancora a piede libero. Il disastro è totale, la democrazia mondiale è in pericolo. Deve essere arrestato e incriminato di alto tradimento.
E’ c’è gente che dice ancora che il problema non è Trump!
Da quando ha perso non ha fatto che continuare ad aizzare i suoi sostenitori dicendo che gli hanno rubato le elezioni, ma non è vero: è stato certificato da tutti gli organi di controllo, sono stati ricontati i voti tre volte e lui continua a dire che gli hanno scippato la vittoria. Mentre la vittoria di Biden è schiacciante.
Trump ha detto ieri durante un rally in Georgia, che se i Dem avessero preso anche il senato ci sarebbe stato ” a hell of a fight”.
Aveva chiesto a Mike Pence, il suo vice, di entrare nella lotta, ma Pence gli ha fatto marameo e si apprestava oggi a certificare la vittoria di Biden. Prima che i suprematisti e i rivoltosi prendessero ad assaltare il Campidoglio.
Il tutto mentre gli americani muoiono a centinaia per Covid tutti i giorni.
E ci sarebbe il lockdown e c’è un assembramento di centinaia di persone.
Alexis de Tocqueville si sta rivoltando nella tomba.

 

 

Destrezza e compromesso

Non c’è alcun dubbio che il governo Conte due sia in piena crisi. Come si fa ad uscirne?
Si fa! Si “esce” non si continua a traccheggiare. L’Italia è già da molto in crisi, ben prima della crisi sanitaria i problemi erano già gravi.
La pandemia li ha aggravati ed è servita da collante (sulle poltrone) di chi non ha la competenza né la capacità per portare avanti un governo in condizioni normali, figuriamoci in questa emergenza che dura da troppo tempo.
Ed ora si raccolgono i cocci di quella che è stata un’intesa fatta solo per il potere e che ora mostra (come volevasi dimostrare) tutti i suoi risvolti negativi.
Intesa fortemente voluta dal senatore Renzi, che sapeva bene di potersi mettere alla finestra ad aspettare che passasse “il cadavere” del suo “amico/nemico”(compreso il suo ex partito)…
Ora però Renzi sta dimostrando che non è l’ultimo arrivato ma di fronte a questi che ci “governano” ormai da troppo tempo, la sua figura quasi spicca e fa dimenticare molti dei suoi errori del recente passato. O, almeno li attenua.
Quale che sia l’intenzione recondita del senatore, quella palese sarebbe solo un bene per il paese.
Si decida però, non ha molto tempo per dimostrare di essere in (relativa) buona fede e far finalmente cessare questa lenta agonia di un governo che sta accelerando la rovina del paese.
Dimostri la buona fede, se c’è, e vada avanti per la strada intrapresa. Gli italiani gliene daranno atto. Anche quelli che non lo hanno amato e continuano a non essere convinti del tutto dalla “buona fede” che lo guida.(Io sono tra questi).
Se la sua azione, però, si dimostrerà utile al paese e determinata da una seria volontà di farlo uscire dalle secche, gli sarà riconosciuto, come lui stesso spera e come forse era già scritto nel piano che aveva stilato al momento della sua “manovra” per convincere il PD a sostenere questo governo. E l’aver fondato il suo partito subito dopo, da l’idea di come avesse già pianificato di dover poi entrare a gamba tesa per farlo cadere.
Se la politica è l’arte del compromesso, Renzi sta dimostrando di saper “usare” quest’arte con destrezza e però anche con lungimiranza e di questi tempi non è certo da sottovalutare.
Se ci riuscirà sono pronta a riconoscergliene il merito, la democrazia va difesa e subito anche da noi e non solo in America.

Neppure la Befana è più la stessa

Riciclo un articolo già pubblicato il 6 gennaio del 2019 dove parlo della Befana.

Rileggendolo mi sembra che da quel giorno sia passato un secolo. Come era tutto diverso da ora. E a chi mi diceva, qualche mese fa che tutto sarebbe ritornato come prima, ho sempre risposto che niente sarebbe più stato come prima. E forse non mi sbagliavo se ora rileggendo questo articolo mi sembra che tante cose non siano più le stesse. L’atmosfera  non è più la stessa, neppure la Befana è più la stessa e pensarla con la mascherina in faccia mi deprime. Ma forse ci guadagna.

Eppure spero che lei quest’anno ci consoli un poco e come quando eravamo bambini, ci rallegri il pensiero di questa donna a cavallo di una scopa che vola nei cieli e ogni tanto entra dal camino per depositare qualche regalo ai bambini. E’ pur sempre una figura “materna” e voglio sperare che sia di buon auspicio e che nella calza ci faccia trovare almeno un po’ di conforto.

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Ci sono donne che vengono definite Befane. Non è un complimento. La Befana è rappresentata come una donna anzianotta, naso ricurvo, lineamenti grossolani e viaggia a cavallo di una scopa.

E’ l’iconografia classica della tanto amata vecchina che porta i doni ai bambini il 6 di gennaio, passando per il camino.

Mentre Babbo Natale è un buon caro vegliardo dalla curata barba bianca, di sana e robusta costituzione, pacioso allegro, di bell’aspetto che scoppia di salute, bardato con abiti rossi e slitta, la Befana è una figura vestita di stracci, ingobbita col naso a becco e, non fosse che è amata perché rappresenta una figura positiva e innocua, sarebbe perlomeno inquietante. Al solito, la donna viene rappresentata nel suo aspetto peggiore: non poteva essere di sembianze gentili, normali, di età media, ancora in salute e di carattere equilibrato.

No, manco per niente, doveva essere la Befana, cioè una stracciona  che solca i cieli in cerca di camini nei quali sguazza tutta inzaccherata di fuliggine per riempire le calze di chi l’attende con ansia sperando che gli caschi qualche cosa nel piatto.

Può anche portare solo del carbone, ma, in genere è carbone dolce.

Ma quando si vuole definire una donna bisbetica, arrogante, decisamente brutta e avanti con gli anni (cosa che per le donne è colpa grave), la si chiama Befana: brutta Befana.

Già brutta Befana!

Una donna che ne vuole offendere un’altra non potrebbe trovare appellativo migliore. Non importa che porti i doni ai bambini, che dietro quell’aspetto trasandato e decrepito si nasconda un animo gentile, non importa, quello che importa è che quando una donna vuole colpire al cuore un’altra donna non può che riferirsi al suo aspetto fisico.

L’invidia o la gelosia delle donne nei riguardi di altre donne possono essere micidiali. Possono fare danni enormi. Alcune sono veramente delle streghe potentissime. Non scherzo. Quando una donna invidia un’altra donna lo fa sul serio, scientemente e con precisione chirurgica le lancia tutte le maledizioni che riesce a concepire. Ma, d’altro canto, la Befana, se vogliamo è anch’essa una vittima. Una vittima del proprio ruolo nel quale è stata confinata dalla società, da sempre maschilista e per riscattarsi se la prende con le altre donne.

Naturalmente scherzo, è il frutto delle mie paturnie festive, che stanno comunque per passare, non esistono donne capaci di mandare maledizioni che possano nuocere ad altre donne, me lo sono inventato, o meglio sono i miei ricordi d’infanzia di quando mia nonna mi diceva di non passare e non fermarmi nella casa di una signora che era considerata una strega e mi raccontava, anche, che il giorno che è morta, un gatto nero è salito sul suo giaciglio mortale e le si è accovacciato ai piedi.

Fiabe per tenere buoni i bambini.

 

 

 

La corda

Questo è il 2021 signori. Cosa vi sembra che sia cambiato? Troppo presto per dirlo? Si, forse.

Ma qualcosa sta covando e per non parlare sempre di politica che potrebbe annoiare, parlerò di come un Tale stia cercando di rimanere al potere, mentre c’è un altro tale che sta cercando di scalzarlo.

E’ la Storia che si ripete da secoli: la lotta per il potere ha sempre mietuto molte vittime.

Il Tale in questione sta cercando nuovi alleati per rimanere al potere: finora gli è andata bene, nella prima salita al potere lo hanno aiutato il consenso (un po’ ingenuo a mio parere) verso uno dei partiti più deludenti degli ultimi secoli, e un altro top della classifica, ma non ancora abbastanza per fare la differenza. Esperienza fallita.

La seconda salita al potere lo ha visto fare ancora patti con un altro partito nemico per eccellenza, ma comodo al momento giusto in cui gli serviva un appoggio per non cadere.

Ora che, a causa di un Tale che è Tale come lui, ma forse un tantino più scafato di lui, anche questa esperienza sta per fallire. Complice sicuramente la pandemia del secolo che sta devastando il paese sotto molti punti vista: sanitario, economico, sociale, culturale…ma di fondo e come primo attore/attrice ha:  l’inadeguatezza mascherata da competenza solo millantata.

Ora, bando alle ciance e fuor di metafora, (mi sono stufata anch’io del giochino): Conte non sa con chi allearsi per non cadere e sta frugando il fondo del barile che sembra però essere sfondato.

Dunque? Cosa gli rimane per restare in sella formando il Conte tre visto che il due sembra essersi volatilizzato?

Se errare è umano, sappiamo bene che perseverare è…diabolico. E il premier però potrebbe anche, messo alle strette, cercare tra i probabili “alleati” l’unico rimasto che potrebbe garantirgli la permanenza al potere.

Ma sa di dover pagare questa alleanza a caro prezzo. Sarà Conte disposto a vendersi l’anima?( Preziosa per chi la possiede e ne è consapevole, meno per chi non sa dove cercarla).

Si sa che la politica è l’arte del compromesso e sinora in politica di compromessi ne abbiamo visti tanti: gli stessi Conti uno e due sono stati due compromessi durati il tempo di fallire.

Ora, questo “compromesso” sarebbe “il compromesso” e bisogna avercelo alto il pelo sullo stomaco e anche altrove per non farsi venire la tremarella alle giunture.

Quello che conta è che il baratro, purtroppo per noi è da tempo dietro l’angolo e se ci ostiniamo a non volerlo vedere…potrebbe sfuggirci anche l’ultima corda che ci resta per impiccarci.

 

Senso di responsabilità

Le parole che si sono sentite pronunciare di più durante questi ultimi giorni prima della “festa” di capodanno, sono state “senso di responsabilità”. E ora si fanno i conti del “senso di responsabilità degli italiani”. E i numeri non tornato, anzi, rinculano o avanzano a seconda delle prospettive. Tra zone di ogni colore, coprifuochi e divieti vari, l’Italia si ritrova in questo inizio d’anno nuovo con maggiori contagi di sempre. Come può essere?
Eppure sembrano tutti mobilitati al governo a restringere i contagi, a emanare regole e regolette che servano a fermare l’epidemia e chi più ne ha…ne abbiamo sentite tante che non riusciamo neppure più a contarle. Eppure le regole chiare sono: distanziamento, mascherina e igiene. Tre regole indispensabili per far fronte all’epidemia. Ma vengono seguite da tutti? A quanto pare no, visto che i contagi, nonostante i divieti, non solo non diminuiscono ma aumentano.

Quanti imbecilli se ne sono fregati delle regole e hanno “festeggiato” l’arrivo del nuovo anno e dato un calcio nel sedere al vecchio, sbracandosi e tenendo comportamenti scriteriati di ogni tipo? Solo per fare un esempio?

In tanti, anzi tantissimi. Basta  leggere le cronache: morti, feriti per i botti (come sempre), animali morti a migliaia come gli uccelli ritrovati senza vita sulle strade di Roma, feste danzanti e champagne a fiumi alla faccia della miseria e dei “ristori”. C’è chi si è “ristorato” alla grande, “del doman non v’è certezza”, hanno pensato strafregandosene del senso di responsabilità e anche e alla grande, della nota massima aurea, da molti rispolverata in questi giorni di affannosi dibattiti sui vaccini si o no: “la tua libertà finisce dove comincia quella degli altri”. Bella, certo, se ne fanno una panza e mezza e se ne riempiono la bocca in tanti.

Ma poi? Quanti la seguono e quanti invece se ne infischiano della “mia libertà” che le regole le seguo da sempre? Tanti anzi tantissimi.

Per non parlare di quelli che in questi giorni si sono riempiti le bocche, oltre che di salama e culatelli, caciocavalli e tacchini ripieni, panettoni e stracui de vedeo…anche con la Costituzione. Già gli articoli della costituzione che, secondo molti, sono stati scritti solo per dargli ragione.

Come se la nostra Costituzione non fosse stata scritta con estrema perizia e conteggiando anche le virgole, perché in Italia non si instaurasse più un regime totalitario di cui ha già fatto ampia esperienza in passato. Ma fosse stata scritta per obbligare gli italiani, soprattutto quelli ligi alle leggi e alle regole, a sorbirsi qualsiasi “narrazione” senza protestare.

Eh no, protestare è sacrosanto diritto sancito dalla Costituzione e se qualche cosa non ci torna, anche facendo tesoro delle esperienze passate, non solo  protestare è un diritto, ma un dovere.

Ma  non parlo delle proteste di chi vorrebbe gli fosse concesso far fare i bisogni al cane sulle scarpe di chi passa, no di certo.

Ma protestare per quello che non è chiaro e trasparente e rischia di diventare cronico e se un cittadino teme che una regola emanata dal governo  o un governo stesso stiano facendo il contrario di quello che vorrebbe la nostra costituzione o quantomeno non stiano facendo il bene del paese, non solo è dovere di ogni cittadino che ha a cuore il bene del suo paese, ma è una forma di autodifesa personale dal tentativo, non certo palese, di abusare della sua credulità e pazienza e anche della sua buona fede.

Come sono messi questi in quanto a “senso di responsabilità”? E se per caso, non improbabile, si dovessero trovare a passare dall’ospedale, gli dovremmo far pagare le spese come si vocifera (da parte di tante bocche larghe che straparlano di costituzione) oppure a loro, se dichiarano…basta anche la sola dichiarazione d’intenti, di volersi fare vaccinare in un futuro anche lontano, gliele condoniamo?

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