Lina Wertmueller era senza dubbio una donna risoluta ed energica. Almeno io la vedo così. E soprattutto originale, Di quell’originalità che possono avere solo i grandi artisti. E lei lo era.
Regista pluripremiata, ci ha lasciato una lunga serie di film che la collocano tra i più grandi registi italiani.
Soprattutto quelli interpretati dalla coppia Giannini-Melato che sono dei veri capolavori. Possono non piacere, ognuno ha i propri gusti, ma non si può non essere d’accordo almeno sulla qualità innegabile sia degli attori che di chi li ha diretti in modo magistrale.
“Strani” personaggi, con connotati molto ben delineati, con una potenza espressiva di grande impatto.
Li ricordo in “Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto” e “Mimì metallurgico ferito nell’onore”. Belli e giovani entrambi e con un grande talento da esprimere tutto e anche di più nelle scene a volte esilaranti a volte violente e persino fastidiose, ma sempre mirate a un grande risultato espressivo. Che hannno ottenuto alla grande. Entrambi, ma soprattutto lei, la regista, donna imperscrutabile ed eccentrica dal nome altisonante.
Scene volutamente esasperate, dialoghi sopra le righe, trama tesa a sottolineare l’orgogliosa “mascolinità” del personaggio maschile nella sua peculiarità di maschilista inconsapevole e retrogrado. E la “femminilità” intraprendente ed orgogliosa con risvolti femministi accentuati e consapevoli del personaggio femminile.
L’incontro di queste due personalità sono un’esplosione di tragica comicità ed esasperata ironia.
Ai due grandi interpreti va sicuramente il merito del successo dei film, ma chi gli ha dato “l’anima” è senz’altro lei, Lina Wertmueller col suo stile, la sua classe, la sua eccentricità e soprattutto la sua arte.
Ogni artista lascia una parte di sè nella sua opera, credo che Lina nei suoi film abbia lasciato una parte della sua anima.