Eccentrica grande Lina

Lina Wertmueller era senza dubbio una donna risoluta ed energica.  Almeno io la vedo così. E soprattutto originale, Di quell’originalità che possono avere solo i grandi artisti. E lei lo era.

Regista pluripremiata, ci ha lasciato una lunga serie di film che la collocano  tra i più grandi registi italiani.

Soprattutto quelli interpretati dalla coppia Giannini-Melato che sono dei veri capolavori. Possono non piacere, ognuno ha i propri gusti, ma non si può non essere d’accordo almeno sulla qualità innegabile sia degli attori che di chi li ha diretti in modo magistrale.

“Strani” personaggi, con connotati molto ben delineati, con una potenza espressiva di grande impatto.

Li ricordo in “Travolti da un  insolito destino nell’azzurro mare d’agosto” e “Mimì metallurgico ferito nell’onore”. Belli e giovani entrambi e con un grande talento da esprimere tutto e anche di più nelle scene a volte esilaranti a volte violente e persino fastidiose, ma sempre mirate a un grande risultato espressivo. Che hannno ottenuto alla grande. Entrambi, ma soprattutto lei, la regista, donna imperscrutabile ed eccentrica dal nome altisonante.

Scene volutamente esasperate, dialoghi sopra le righe, trama tesa  a sottolineare l’orgogliosa “mascolinità” del personaggio maschile nella sua peculiarità di maschilista inconsapevole e retrogrado. E la “femminilità” intraprendente ed orgogliosa con risvolti femministi accentuati e consapevoli del personaggio femminile.

L’incontro di queste due personalità sono un’esplosione di tragica comicità ed esasperata ironia.

Ai due grandi interpreti va sicuramente il merito del successo dei film, ma chi gli ha dato “l’anima” è senz’altro lei, Lina Wertmueller col suo stile, la sua classe, la sua eccentricità e soprattutto la sua arte.

Ogni artista lascia una parte di sè nella sua opera, credo che Lina nei suoi film abbia lasciato una parte della sua anima.

 

 

Smisurato

Ormai lo dicono anche gli esperti che il vaccinato si contagia e contagia.
Ma il governo Draghi che fa?
Vara il super greeen pass, eh già superuomo super misura, anzi oltre la misura.
Smisurato proprio,Non vaccinati occhio, per fare quasi tutto dovete averlo e dovete mostrarlo e se non l’avete siete fritti, siete fuori e trattati come i neri in Sudafrica durante l’apartheid.
E’ proprio cosi, inutile negarlo. Tanto quasi nessuno li controlla e i capannelli e gli assembramenti fuori dai bar, sono all’ordine del giorno visto che i non vaccinati non entrano e i vaccinati si sentono immortali… E allora se piove tutti fuori perché i “buoni” stanno a fare compagnia ai “cattivi” e dentro è vuoto mentre fuori  è tutto un pigia pigia alla faccia del virus. Ma se entrassero con le mascherine non sarebbe più sano?
E questo, come scrivo e dico ormai da un bel po’ è anticostituzionale.
Ma lo dicono ormai in tanti, speriamo che prima o poi si faccia davvero giustizia di questa ingiustizia palese e conclamata.
Un clima da caccia alle streghe che è ignobile per un paese civile (ora solo vile) e per una democrazia.
E ora si scopre che i bambini sono fonte di contagio e si ammalano pure loro (che bella scoperta) e allora giù vaccini (quasi) obbligatori anche per loro quando tutti dicono che la sperimentazione non è ancora completata e che ci sono dei rischi.
I media sono (quasi) tutti schierati con il main stream e la vulgata corre per il paese.
L’informazione ingessata ripete sempre lo stesso ritornello: vaccinatevi tutti e “dagli all’untore”
Non siamo più una democrazia ma una mediacrazia minima.

Trovato l’inganno

Il dentista di Biella con la faccia da bambino, ha voluto fare il furbo, se non si fosse presentato al centro vaccinale col braccio di silicone sarebbe ancora li ad esercitare la sua preziosa professione.

Mancano i controlli un po’ ovunque, come sempre da noi…fatta la legge trovato l’inganno, ma non è questo il punto. I dentisti ti vengono vicino scafandrati come astronauti, vorrei vedere come farebbero a contagiarti.

Il mio è un gran simpaticone, io non gli ho chiesto il green Pass e lui ha operato su di me in tutta tranquillità come sempre ma dietro a due mascherine una sull’altra e un casco trasparente dal quale dubito che potesse passare neppure quello sciagurato passator scortese del signor Covid.

Ma Guido Russo, ha voluto strafare. Ha imitato Mrs. Doubtfire e si è presentato a farsi vaccinare col braccio finto.

Ma…, vuoi vedere che non è neppure il primo? Vuoi vedere che altri prima di lui hanno ottenuto il sacro pass in questo modo?

Quanti Mr. e Mrs. Doubtfire ci sono in Italia? Il legittimo sospetto che altri abbiano imitato il celebre personaggio viene.

Beh, se non altro non potranno dire che noi italiani non abbiamo fantasia, in giro per il mondo, dove pare la notizia sia stata propagata da tutti i media.

Il governo obbliga ad avere il Green Pass?  e l’italiano (medio) gli fa il braccio…medio di silicone.

Ma non sarà che qualcuno sta facendo affari d’oro anche con le protesi di silicone?

Questa volta l’infermiera se n’è accorta, ma la prossima?

Green pass follia.

Condannato

Berlusconi al Quirinale?

non lo vedo così male

si è vero è un po’ invecchiato

imbolsito e rabberciato

ma l’età non ha fiaccato

il suo spirto innamorato

quell’amor del suo paese

che lui mette da decenni

dentro tutte le sue imprese.

Si, è ver tante ne ha fatte

come mai si son contate

ed è ver che i suoi processi

le sue donne i suoi capricci

han tenuto  desto il mondo

e si è messo nei pasticci.

Fatto ha il tempo brutto o bello

e del mondo siamo stati troppo

a lungo lo zimbello.

Colpe ne ha inver più d’una

la più grave a mio parere è

d’ aver usato il paese come

fosse il suo forziere.

Ma ora è tempo di lasciare

che quel tale galantuomo

ch’é davvero un gran portento

e si chiama signor Tempo

faccia il corso suo ordinato

e se il tale è candidato

ed arriverà in quel posto

dove in tanti l’han mandato…

non mi sposterò una spanna

perché ho tanto l’impressione

che più che fargli un onore…

sanciran la sua condanna!

 

 

Smell of orange

Sweet smell of orange

reminds me of happyness

of bright winter mornings.

And birds looking for shelter

from the snow.

My hands red and freezy

and my nose as cold as ice.

The smell of orange

reminds me of warm wool

the red wool of my too long

red scarf.

A present I loved.

The magic of the

orange, the juicy golden fruit

I loved in my childwood and still do.

Reminds me of  the glowing

of winter sunny mornings

when happyness was

only  a nose stuck on

a frozen window pane

looking up to diamonds

falling from the sky.

 

Non si fa

Quel gesto subito dalla giornalista Greta Beccaglia mentre era in diretta televisiva di fronte allo stadio di Empoli, è un reato: si chiama violenza sessuale e non c’è da scherzarci sopra.

Quindi non si tratta di una cosa da nulla, una cosa della quale, secondo alcuni, andare quasi “orgogliose”. Ma si dai non te la prendere…le ha detto il giornalista che stava dall’altro capo del filo e che ha visto la scena in diretta.

Lei se l’è presa eccome. Ma si è presa anche una manata sul sedere e anche in altre parti del corpo, pare, e non le è piaciuto per niente.  Una vera toccata e fuga che però è stata immortalata dalle telecamere di sorveglianza e cosi la fuga è finita presto ed ora le Forze dell’Ordine, pare, hanno identificato il manomortista.

Poveraccio, pentito e contrito, pare, si pente e si scusa, non sa, dice, che cosa gli è preso.

Ci proverei io a dire cosa “gli è preso”, non me ne vogliamo i tanti che in questi giorni si sono affannati a dire alla bella giornalista di “non prendersela”…e che sarà mai? Al massimo ricambia la manomorta con altra manomorta e falla un po’ finita li…(l’ho letto, si non me lo invento).

Si tratta di gesto ignobile, di potere, derivante dal francese main morte che indicava la mano che trattiene spasmodicamente i propri averi e la mano morta (tagliata) del servo della gleba che veniva portata al signore per dimostrare che era morto e lui poteva disporre a piacimento dei suoi poveri averi, se non aveva figli maschi, e anche i beni di enti ecclesiastici o civili sui quali lo stato non poteva mettere le proprie di mani…vive.

Ma ho molti dubbi che quel “signore” avesse presente le implicazioni storiche, psicologiche, giuridiche, morali che sottendono a quel gesto. Macchè, lui ha solo visto un bel culo e lo ha toccato.

Una donna, bella giovane e ” persino” giornalista cosi a portata di mano(morta) non poteva non aspettarsi che di essere palpeggiata proprio li dove non batte il sole o anche dove batte, davanti a tutti e di essere anche derisa da quelli che passando vedevano e caldamente approvavano lanciandole anche per soprappiù, dei “complimenti” molto espliciti.

E lei che ti fa? Gli si rivolge dicendo (più o meno) che non si fa, ennò, signori, non si fa proprio.

Brava Greta! Non si fa, hai ragione, n o n  s  i   f a, punto.

E ora chi lo ha fatto e lo farà (oh se lo farà) sappia che è un gesto infame, volgare, indegno di un essere umano che vuole definirsi civile, un gesto bestiale di una violenza inaudita perché gratuita e senza senso se non quello di dimostrare il proprio “potere” nei confronti di una donna che sta per i fatti propri e non si aspetta di ricevere certi “apprezzamenti” e non li chiede e non li apprezza, no manco per nulla!

Mi auguro che il giudice non si lasci incantare dalle scuse portate a discolpa dal gentiluomo di passaggio che si è sentito “in potere” di dare quella manata sul sedere di Greta. E che gli infligga una pena adeguata e risarcitoria almeno moralmente del danno subito da una donna che non ha alcuna colpa di essere donna, bella, giovane e con la pretesa di fare la giornalista sportiva. E di tutte le donne che subiscono in silenzio gesti altrettanto volgari e violenti.

Anche basta!

Genio

Loro ridevano dell’unica cosa che amavo –
Quella collina a forma di triangolo appesa
Com’è al Big Forth. Dicevano

Che ero incatenato da siepi di biancospino
Siepi di fattoria e non conoscevo il mondo.
E invece sapevo che la porta d’accesso che l’amore dà sulla vita
È la stessa porta d’accesso, ovunque.

Imbarazzato da questo mio amore
Fuggii da lei e la chiamai cunetta
Sebbene lei mi guardasse con un sorriso di viole.

Ma ora sono tornato qui nell’abbraccio dei suoi tralci.
La rugiada mattutina di un’estate indiana riposa
Sugli steli imbiancati delle patate –
Che età ho?

Non so che età io abbia
Non ho un’età mortale;
Non so nulla di donne,
Nulla di città,
Ma non posso morire
Senza oltrepassare queste siepi di biancospino.

Patrick Kavanagh

Ho scelto questa poesia di un poeta irlandese, per cambiare un po’ orizzonti, a dire la verita mi sono un po’ stancata di parlare di tragedie.

Mi piace in modo particolare e, se vogliamo, ha attinenza con l’attualità perché Patrick Kavanagh è stato un po’ discriminato e ritenuto a lungo un poeta “minore” tra la vasta scelta di grandi poeti che il suo paese ha “sfornato”.

Si diceva di lui essere un po’ eccentrico, strano, fuori dal giro dell’intellighenzia di intellettuali del suo tempo e per questo anche un po’ snobbato.

Niente di nuovo, succede spesso che il genio non venga riconosciuto in vita, da quì il famoso detto latino.

Ma col tempo gli irlandesi lo hanno capito e gli hanno dedicato una statua. Seduto sulla panchina dove usava fermarsi a comporre guardando il canale e dove ha composto versi suggestivi.

Una delle sue poesie è diventata una canzone famosa e molto gettonata e cantata dai più grandi interpreti: Raglan road.

Insomma …”loro ridevano” …cosi Kavanagh ha testimoniato con versi leggeri, come si può anche non essere capiti o addirittura dileggiati e rimanere se stessi e sentirsi parte del tutto, di quell’universo piccolo o infinito che, a seconda di come lo si percepisce, può espandersi e uscire dai propri confini fino a produrre perle di intelligenza e sensibilità che solo l’anima di “un genio” può produrre.

 

“Commemorate me where there is water”

Stigma

Il vaccino ha scatenato in molti italiani la prosopopea e l’arroganza.
Non che non ce ne fosse in abbondanza anche prima, no, ma il vaccino gli ha dato la patente di esercitarla impunemente e senza lo stigma della società che prima del Covid esisteva.
Prima del Covid, non c’era la pace sociale o il benessere, no, ma c’era perlomeno la presunzione di democraticità di un paese che uscito da una guerra disastrosa l’aveva eletta a faro e guida di tutte le proprie azioni.
Chi non vedeva prima del Covid la democrazia come faro, oggi lo può sfacciatamente dimostrare con l’arroganza e la supponenza con la quale tratta altri cittadini con uguali diritti e doveri.
Uguali diritti e doveri. E’ bene sottolinearlo.
Il vaccino ha scatenato in molti (non generalizzo naturalmente) la protervia di sentirsi, in qualche modo, “superiore” e di “potere” emettere sentenze (spesso anche di morte) nei confronti di quei cittadini che hanno dei dubbi sia sul vaccino che sulla conduzione, da parte dei nostri governanti, della lotta alla pandemia.
Avere dei dubbi è normale, umano persino “troppo umano”.
Ma sta diventando una sorta di reato di irresponsabilità nei confronti dei cittadini senza dubbi.
I dubbiosi contro i sicuri, certi, certissimi anzi probabili, di avere la ragione in tasca. O meglio …sul braccio, in alto a destra o a sinistra che sia.
E questa certezza gli viene persino certificata, messa nera su bianco su un passe (quasi) partout, che gli da licenza di essere più libero degli altri e di fare sberleffi a chi non lo possiede, perché, dicono, troppo codardo per farsi la punturina…(e questo è ancora un complimento).
Questa situazione è paradossale, assurda e ridicola e mai avrei pensato di trovarmici in mezzo, neppure nel peggiore degli incubi.
Ci sono malattie che portano alla morte e ci sono patologie che portano alla morte…in vita e per tutta la vita.
I problemi psicologici scatenati in molti, soprattutto nei più giovani, più che dal virus, da tutto il corollario di polemiche e idiosincrasie che gira intorno ad esso, dalla insipienza e dalla malafede e dalla pochezza e dalla incapacità e dalla arroganza e dalla supponenza e dall’avidità e, e e, insomma tutti i peggiori difetti dell’umanità che in tutte le epoche hanno fatto danni enormi, non si curano in terapia intensiva ma sono una bomba sociale che può scoppiare e creare problemi più di qualsivoglia pandemia. E molto, molto più a lungo.

Commemorazioni

Chi uccide una donna, uccide l’idea stessa di umanità. L’uomo che uccide la compagna in realtà non ce l’ha con lei ma con se stesso.

Con la propria incapacità e inettitudine, con la propria irresponsabilità e uccidendola pensa di mettere fine ai propri sensi di colpa.  In realtà vorrebbe uccidere se stesso ma rivolge l’arma verso quella parte della coppia che ha il coraggio di dimostrare il proprio malcontento per una relazione che si trascina, che non ha sbocchi. Per le violenze che spesso deve subire, i maltrattamenti non solo fisici ma anche psicologici che continuano per anni.

Non c’è legge severa che tenga: il martirio delle donne che si compie giorno dopo giorno è il prezzo carissimo che una società malata di maschilismo feroce di ritorno, deve pagare per mantenere un “equilibrio instabile” ma necessario a non farla crollare del tutto.

Il “maschio” dominante ha bisogno di vittime sacrificali.

L’ipocrisia che viaggia sottile e sottotraccia in Italia ma  anche altrove, nel mondo, nè è la riprova.

Le denunce vengono spesso ignorate, le donne che chiedono aiuto spesso persino prese in giro, non credute e rimandate a casa a morire o a patire le pene dell’inferno.

L’ipocrisia della ricorrenza del 25 novembre è disgustosa.

Uomini che si battono il petto ma che nella realtà, dentro di sé, quasi giustificano e il “se l’è cercata” è un ritornello che si sente anche se non viene pronuciato. Se non generalizzo, sono comunque in troppi.

Le donne stesse hanno nausea di questa ricorrenza. Parlo delle donne che sono consapevoli che il maschilismo ha bisogno di questi riti per potersi ancora più incistare nella società.

Una volta assolto il compito di condannare la violenza, tutti, autorità comprese, si sentono l’animo in pace e tranquillo: anche quest’anno è andata…

E intanto le donne continuano a morire.

“Sono 109 le vittime di femminicidio nel 2021 in Italia, come emerge da un report del ministero dell’Interno, più 20mila le donne prese in carico dai centri antiviolenza secondo la Rete D.i.Re.”.

Bel risultato di anni e anni di “commemorazioni”!

 

Fantasia

Vorrei essere chiara.

E vorrei  esprimere le mie perplessità sul governo e sul varo delle prossime restrizioni sia che vengano chiamate supergreeen pass o supergreecazzole
e vorrei, inoltre, far sommessamente notare che l’Italia, in questo momento non ha una vera opposzione al governo che fa alto e basso e per lungo, tutto ciò che vuole.
In totale spregio del Parlamento costretto a abbassare la testa nel nome dell “salute pubblica” non meglio identificata e della “emergenza continua” non meglio qualificata.
Questo dopo quasi due anni.
Vorrei fare sommessamente altresì osservare che una situzaione del genere comporta necessariamente che il regime democratico sia, di fatto, stato messo sotto i piedi e che viga una dittatura a tutti gli effetti.
Ora, poichè non vorrei che qualcuno qui sopra si strappasse anche i pochi capelli (per chi ne ha pochi, naturalmente) e mi rispondesse che sono una sciagurata irresponsabile che non tiene conto dei morti…vorrei fare notare che gli italiani sono andati a vaccinarsi in massa e che avanzano pochi tra questi bambini e persone  immuni, con allergie o già guariti e quindi con i contro anticorpi. Rimane forse una strettissima minoranza di irriducibili adulti e vaccinati (da piccoli) che sono contrari ai vaccini ( o a questo vaccino sperimentale) per convinzione personale, i quali però non sono certamente da demonizzare perché in percentuale cosi bassa e ripeto, magari anche immunizzati naturalmente o perfettamente sani (non per forza bisogna essere tutti positivi al covid perché chi lo crede dimostra di essere immerso fino al collo in una colossale “bolla speculativa” della quale non si accorge neppure a gettargli secchi di acqua gelata in faccia. Cosa peraltro che mai mi permetterei con nessuno.
E poichè dovrebbe vigere lo stato di diritto e non quello di polizia, assolutamente nel pieno diritto di non vaccinarsi o di non essere costretti a farlo.
Tanto più che ormai tutti sanno che anche i vaccinati che sono in maggioranza sono contagiabili e contagiosi, fare discriminazioni tra vaccinati e non, non solo è del tutto inutile ai fini di arginare la cosiddetta pandemia, ma è anche un falso ideologico e una palese discriminazione che fa carta straccia della nostra costituzione.
Il greeen pass è una misura fondamentalmente economica: non volendo lo stato prendersi alcuna responsabilità dei mancati introiti degli esercenti, degli eventuali risarcimenti per danni da affetti avversi del vaccino e perciò non lo renderà mai obbligatorio, scarica su una parte dei cittadini italiani tutte le responsabilità di eventuali chiusure se i contagi dovessero aumentare e si para il sedere emettendo il super green pass che altro non è che ulteriore complicazione affari semplici.
Considerando poi l’ipocrisia che non considera affatto che la maggior parte degli esercenti se ne strafrega e fa passare tutti.
E cosi lasciamo libero il campo alle multinazionali farmaceutiche che stanno facendo affari fantastiliardi con terze quarte e centisime dosi…tutto in nome della salute pubblica ma soprattutto dell’economia (la loro).
E mi fermo per carità di patria anche se la patria in questo periodo è un concetto molto confuso e la linea di non ritorno è stata già oltrepassata (tra democrazia e dittatura).
Dare spazio alle cure c he ci sono e che potrebbero salvare molte vite dovrebbe essere la priorità in questo momento, ma ho come l’impressione che da quell’orecchio gli organi preposti ci sentano poco.
Il perchè lo lascio alla fervida fantasia di chi legge.