Campa cavalla

Non è una novità ma il divario tra le retribuzioni di maschi e femmine è ancora molto altro ed una recente ricerca ha stabilito che ci vorranno ancora 267 anni per colmarlo. Cioè: campa cavalla!

Allora mi sono chiesta: ma se sarà Giorgia Meloni la prossima prima ministra o ministro, italiana (in assoluto prima nella storia della Repubblica), prenderà atto del problema? Dovrei scartabellare il suo programma ma sono sicura che il problema non è tra i primi punti in agenda della leader di Fratelli d’Italia.

Ma sarebbe ben strano se le sue politiche di governo non andassero nella direzione di far cessare questa ingiustizia. Le donne sono, in genere, meno pagate e hanno un più alto tasso di disoccupazione rispetto ai colleghi maschi. Ormai è stabilito da numerose ricerche.

E’ sicuramente una delle tante ingiustizie del nostro paese e neppure a più piccola in ordine di grandezza.

Perché si tratta di uno spreco immenso quasi pari a quello dell’acqua che viene sprecata a causa di tubazioni vecchie e bucate.

Non saremo mai un paese “moderno”, neppure con una donna a capo del governo se non ci saranno prossime  politiche che vadano nella direzione di trovare soluzioni rapide e ed efficienti.

Arrivare alla parità salariale è un’utopia e, in base alla ricerca (dell’World economic forum) citata, dobbiamo attendere ancora molto, altro che Meloni.

Ma almeno, Meloni si dovrebbe attivare subito e non sarà certo facile districarsi tra le tante ingiustizie che subiscono le donne ogni giorno. E che, in genere, subiscono in silenzio perché non sanno proprio con chi lamentarsi.

Datori di lavoro sempre più orientati al massimo profitto infliggono il massimo della pena alle donne che “hanno voluto la bicicletta” e a costo di doversela portare in spalla, si devono chinare alle esigenze del “mercato” e tacere se gli viene impedito anche, scusate l’indecenza, di andare a cambiarsi se hanno il ciclo mestruale. La cronaca purtroppo riporta anche queste notizie. Non me lo invento di certo.

Le vedo le cassiere al supermercato: il capo è sempre maschio, generalmente meno pratico e anche forse meno qualificato di molte di loro, ma lui è il capo e bisogna stare ai suoi diktat: bere (acqua) o andare a fare la pipì, deve avere un timing molto preciso e deve essere seguito al millimetro, pena il licenziamento.

Una cosa da fare orrore.

Si può, partendo da queste “piccole cose” cominciare a guardare alle grandi cose che ancora in Italia complicano e di molto la vita delle donne, le quali avranno sicuramente molte “colpe” ma non certo quella di non essere nate uomo.

E sarà davvero la prima premier italiana ( se lo sarà) a mettere finalmente una toppa ai tanti problemi che sono stati finora solo sfiorati da tutti i governi ma mai presi in seria considerazione?

4 commenti su “Campa cavalla”

  1. Gazzato, ti rispondo smorzando un poco le tue speranze sulla Meloni. Non mi pare che al primo posto dei suoi futuri programmi ci siano le sue sorelle di genere. Non ha mai rinnegato i suoi legami con il fascismo, splendidamente e stupidamente sempre maschilista.
    Giorgia ce l’ha con gli immigrati, specie clandestini, che qui da noi non combinano se non maxi o minicrimini. Qui non posso darle torto. Poi con le comunità LGBTQI, e qui non la giustifico. Se poi la sua e le altre Destre hanno, come sembra, legami sotterranei con Putin, proprio non la comprendo. Comunque, sul panorama desolante dei nostri politici, nel Bene o nel Male, bisogna riconoscere che Lei spicca. Sarà vera gloria? Ai posteri…Ma la condizione delle donne, con Lei, vedrai che non cambierà. È un argomento che non importa a nessuno, persino a tante donne.

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  2. Premetto che non sono un sessista per cui, pur nutrendo il massimo rispetto per le donne, come per tutti, non riesco a capire questo comportamento cosi’ vittimistico da parte di diverse rappresentanti del gentil sesso.

    Ho lavorato diversi anni nella Pubblica Amministrazione e giuro di non aver mai visto donne … discriminate.

    C’erano, infatti e piuttosto, direttrici, funzionarie, segretarie, ausiliarie…; tutte dignitosamente stipendiate in base alle loro qualifiche e mansioni, cosi’ come lo erano gli impiegati uomini con gli stessi livelli.

    Nessunissima sperequazione veniva applicata in quel campo.

    Le retribuzioni non venivano elargite in base alla bellezza, al sesso, alla simpatia o alla antipatia.

    Fruivano (e fruiscono) inoltre, le donne, abbastanza spesso, di “sacrosanti” permessi: per malattia, maternita’, assistenza alla loro prole e via dicendo…e quindi…

    Parecchie di loro, invece, grazie anche alle “cariche” che ricoprivano, si comportavano da autentiche “arpie” e “false santarelline” nei confronti dei loro subalterni, donne o uomini che fossero, che vessavano con demenziali disposizioni o palesi parzialita’: altro che vilipese e sfruttate femminucce!!!

    A scanso di equivoci i turni piu’ ingrati erano, ad esempio, svolti sempre dagli uomini che’ le donne, poverine, non potevano assoggettarvisi (restare in campo di sera tardi no, ci sono piccoli da accudire; di festivo no che’ la famiglia chiama; spostare pesanti faldoni o salire su una alta scala e’ impensabile: non e’ da donna, e la …cavalleria? Dove la mettiamo?).

    Quando frequentavo la scuola, da ragazzo, mi capitava, spesso (ma anche ad altri maschietti), di subire “autentiche sperequazioni”:
    – veniva, ad esempio, interrogata una compagna, che faceva scena muta che’ impreparata; quella ragazza, piagnucolante, asseriva che quel giorno aveva il… “ciclo”, per cui…

    La prof., donna molto, ma molto indulgente col gentil sesso, la rimandava allora al banco e… chiamava, magari, il sottoscritto che, se era impreparato, quale scusa poteva addurre?

    Risultato: io mi beccavo un bel “tre” per la mia scena muta mentre la mia compagna poteva essere reinterrogata sulla materia il giorno successivo, o quando ricapitava di orario, previo “ripescaggio” al termine della… indisposizione!!

    Da precisare che, all’epoca, i comportamenti e le decisioni dei prof. erano, tra l’altro, “inconfutabili”, per cui…

    Assurdita’?

    Purtroppo sono state vicende realmente accadute che non vogliono affatto, oggi, da parte mia, servire da rivalsa per discriminare le donne: il rispetto deve esserci per tutti, indipendentemente dal sesso, ma…

    Quando si comincia, pero’, ad esagerare sul fatto che le donne sono vilipese, che non sono rispettate e similia, faccio notare e ricordare, sommessamente, che cosa sono (non chi sono) davvero le donne nei Paesi musulmani ed in altri del Terzo Mondo, per cui direi di essere UN POCHINO piu’ obiettivi ed intellettualmente piu’ onesti sul tema.

    Aggiungo poi che non bisogna necessariamente cadere nell’ errore, meramente ideologico, che i maschi sono tutti imbecilli, approfittatori, spregiudicati, maschilisti, violenti, pervertiti e quant’ altro mentre le femmine, al contrario, sono tutte pie donne, vittime sofferenti della brutalita’ maschile oltreche’ dei fenomeni incompresi per cui … “spazio alle donne e a casa gli uomini”.

    Una societa’ giusta deve dare, piuttosto, spazio alle capacita’ e alle competenze dimostrate dalla persona, uomo o donna che sia, e non esclusivamente al genere.

    Per cui se una donna vale, allora ben venga e le si dia spazio ed opportunita’ per svolgere diligentemente le funzioni o mansioni a cui e’ chiamata, ma se e’ una incapace, una perfetta imbecille andata avanti solo con raccomandazioni e qualcos’altro pure (posso garantire di essere nel vero su questi), allora che costoro non vengano poi a reclamare ruoli per cui sono negate ma ai quali pretendono di assurgere solo perche’… donne.

    Concludo ricordando, ad esempio, che nelle Forze Armate o nelle Forze dell’ Ordine molti posti sono occupati da donne…

    Okay, mi sta bene, c’e’ la parita’…

    Solo che, secondo ben attendibili testimonianze, molto, ma molto spesso, questa “presunta” parita’ viene oltremodo disattesa che’ i compiti piu’ rischiosi sono appannaggio esclusivo dei maschietti i quali devono sobbarcarsi, spesso, di quelle incombenze che la collega donna, pur essendo una poliziotta, una carabiniera, una soldatessa… non va, in pratica, a compiere in toto: tipo…massacranti turni di notte in auto, rischiosissimi pedinamenti, irruzioni con possibili sparatorie, missioni pericolose, ecc. ecc…

    “Soldato Jane”, con Demi Moore, succede solo nei film…, tranne qualche rarissima eccezione, beninteso!!!

    R
    Romolo
    la ringrazio di questa testimonianza…lei è uomo vero? Ecco, appunto…non serve aggiungere niente altro. Mi dispiace però che venga proprio da lei questo post, mi illudevo che non avesse dubbi sulla onestà intellettuale di chi scrive. Evidentemente mi sbaglio, come mi succede spesso. Sono umana, anzi, donna. Ma la sua testimonianza non fa che confermare (anche se non è certo nelle sue intenzioni e credo che lei non sia maschilista) che il maschilismo si nasconde anche dietro una piuma che vola.

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  3. Maschilismo ed imbecillita’ sono caratteristiche soggettive, a mio avviso.

    Se nella societa esistono, purtroppo, dei disturbati mentali o dei bacati cronici che scambiano le donne per meri oggetti, sentendosi per questo “autorizzati” a discriminarle, questo e’ un problema loro, che’ andrebbero…”curati”!!!

    Del resto, oltre a coloro che vessano il gentil sesso, vi sono pure quelli che, con pessimi comportamenti, “bullizzano” i ragazzi fragili, quelli che ghettizzano i negri, gli ebrei, gli omosessuali…. e via dicendo.

    Sono grosse anomalie della societa’ che, umanamente e cristianamente parlando, non dovrebbero sussistere, ed invece … ci sono, eccome!!!

    Io non accuso nessuno, tantomeno mi permetterei di “rimproverarLa” per le sue esternazioni o dubitare della Sua onesta’ intellettuale.

    Cerco solo di manifestare il mio “dissenzo” sul fatto che il tema della discriminazione femminile, pur essendo esacrabile come il bullismo, la ghettizzazione ecc., viene trattato con eccessiva enfasi, quasi che, da noi, le donne siano trattate come nei Paesi del Terzo Mondo o di fede musulmana!!!

    Ripeto, gli imbecilli che, nello specifico, trattano le donne come oggetti ci sono, da noi, ma… far diventare tale riprorevole “fenomeno” una “piaga sociale” mi sembra eccessivo; anche perche’, e lo ribadisco, vi sono donne che, grazie alla loro posizione: sociale, lavorativa, economica, gerarchica… ed in barba alla convinzione che il gentil sesso e’ vessato in toto… vessano loro, e non poco, gli uomini per prendersi, chissa’, una “pretesa” rivalsa verso il cosiddetto “sesso forte” o perche’, anche nel mondo femminile, esistono delle…imbecille?

    R
    Romolo, ma sicuro, non solo “imbecille” ma anche criminali e carognette. Una vasta gamma di brutte qualità esistono anche nelle donne, chi lo nega?
    Il “problema” non è il “bullo” singolo ma il sistema, Romolo.
    Le donne non devono lamentarsi di un sistema che le discrimina ( le violenta e le uccide spesso anche nell’anima) ancora nel terzo millennio secondo lei?
    Lungi da me difendere le donne in generale, perché ripeto, sono anche loro come gli uomini, di molte e varie e complesse “imbecillità”.
    Ma non è più accettabile, a mio parere, che nel 2022 ci siano ancora gravi discriminazioni sulle donne. Che lei e molti uomini, faticate a vedere perché non vi toccano personalmente, lo capisco. Ciò non significa che rappresentino un caso isolato in mezzo alla più grande pluralità di intenti e massimizzazione di pari opportunità, perché non è cosi. E’ un sistema che si auto alimenta a riproduce anche ora. Lo denunciano anche gli uomini che lo capiscono, ma secondo lei perché le donne non dovrebbero farlo?
    E poi, Romolo, se le donne occidentali hanno finalmente dei diritti (spesso negati) lo devono esclusivamente alla forza ed alla tenacia delle loro nonne o madri o ave che hanno combattuto lotte impari per ottenerli. Se fosse per la maggior parte degli uomini le donne starebbero ancora nel medioevo. E gli uomini non devono fare “concessioni” di parità ma adeguarsi semplicemente al fatto che non sono “esseri superiori”. Le donne mussulmane hanno molta strada da fare se vogliono ottenere dei diritti, ma spetta a loro pretenderli e non è facile per loro come non lo è stato per le donne occidentali ( e non lo è tuttora).

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