Lei non è Lui

Uno spauracchio gira per l’Europa: lei, Benita Giorgia Meloni, la prossima premiera italiana. Naturalmente scherzo, non se la deve prendere la leader di Fratelli d’Italia. So bene che non ha Lui dietro a Lei. Dopotutto è passato tanto tempo, manco ci ricordiamo quasi chi sia…Lui. Dunque niente paura, Lei non è Lui. Ma una donna saggia e con le palle, eh si perbacco, lasciatemelo dire papale, Lei le ha quadrate. E’ volgare, lo so, ma se va bene per gli uomini deve andare bene anche per una donna. Insomma ha tutti gli attributi per diventare la prossima prima ministra italiana.

Dalle parti del PD sono tutti fuori di testa. Già per loro è una condizione normale, ma ora…una donna premier e per giunta di destra e che destra!

Ma Lei ha rassicurato il mondo in più lingue, che non sarà Mussolini bis, che lei è sincera democratica liberale e che certe nostalgie sono gli incubi diuturni di menti malate. Io le credo. Anche perché Lui non starebbe mai dietro a nessuno, abbiamo visto come è andata a finire per la sua smania di protagonismo patologico e come sia finita l’Italia  ben dietro. Meloni, anche se condivide l’iniziale del cognome è altra cosa.

E Tajani lo ha detto: il partito che prende più voti nominerà il premier, ma sembra più una minaccia che una promessa. In fondo, tradotto dal tajanese stretto significa: ” occhio a dare più voti a Forza Itaja che poi a quel posto in questo paese ci vado io”. Lui cioè Tajani, uomo educato e colto, di ottima cultura e di migliori Fini, pronto a governare in nome e per conto…di Silvio Berlusconi.

Occhio Meloni, sei in cima ai sondaggi ma Tajani la sa più lunga. Ma sono sicura che di ciò tu sia di già molto più che edotta.

Come solo una donna può educere.

4 commenti su “Lei non è Lui”

  1. Da quando è iniziata la campagna elettorale, da parte del Pd, è stato tutto un demonizzare le destre che secondo i sondaggi dovrebbero stravincere queste elezioni. Aiuto! il fascismo è alle porte, seguiremo le orme di Orban, il PNRR è in pericolo, lo spread e il debito schizzeranno alle stelle, addio diritti civili, e così via immaginando un futuro disastroso, come se oggi stessimo facendo lo slalom tra aiuole di rose e fiori, e l’inflazione non galoppi già verso il 10%.
    E’ l’unica arma di coloro che ci hanno condotto fin qui.
    In realtà, dovessero vincere le destre, quali sarebbero i margini di autonomia se già in partenza si accettano vincoli simili a camice di forza? Il primo e più tenace vincolo è l’atlantismo, nulla si fa se non è gradito agli USA, non solo, ma nulla si ricusa di ciò che già ci ha condannato ad una crisi non solo italiana, ma addirittura europea.
    Il secondo vincolo è la NATO: se si accetta di essere protetti da essa, si rinuncia automaticamente ad ogni autonomia in politica estera, ogni cosa si paga, non è mica gratis, e se la Nato si pone a gendarme del mondo, con c’è Costituzione che tenga, occorre sostenerla in tutti i modi, ci conduca pure alla guerra mondiale.
    Il terzo vincolo è la UE, vassalla degli USA, con le sue pretese di dettare regole cervellotiche e cavilli burocratici cui attenersi, compreso il recovery fund che -per le finalità che si propone- assomiglia di più ad un miraggio che ad un bene reale da sfruttare adeguatamente secondo i bisogni reali.
    Il terzo vincolo è l’establishment italiano, che remerà contro qualsiasi vera discontinuità si dovesse profilare col passato: cambierà poco o niente, siamo un paese statico e tale resteremo. D’altro canto, abbiamo l’esperienza dei 5stelle, avrebbero dovuto cambiare l’Italia e sappiamo com’è finta, l’Italia ha cambiato loro.
    Perciò, niente paura, niente spauracchi, i giochi sono fatti, siamo al sicuro, dentro una camicia di forza.

    R
    visione ancora ottimistica, bene.
    I 5s sono rimasti quelli erano già: un grande bluff.

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  2. Io, più che all’esperienza dei M5S, mi rifarei ai vari governi Berlusconi.
    Anche lui voleva cambiare tente cose: il fisco, il mondo del lavoro, la politica estera … e poi si è dovuto accontantare della gestione corrente, sempre messo alle corde da un’opposizione che tirava colpi bassi e una Magistratura ostile.
    La Meloni è certo più pulita e meno attaccabile, ma sicuramente le cercheranno tutte per non lasciarla governare.

    R
    la gestione corrente…degli affari suoi.

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  3. Lei non sarà lui, però che grinta. La grinta di una ducia. Ce l’ha eccome.
    Ma guardatela, si è già immedesimata nella parte. Vuole fare tante cose buone per il paese il suo e il nostro, da brava patriota.
    Ma, Giorgia non esagerare. Faranno di tutto per assimilarti a lui, Diranno che sei la sosia o la reincarnazione.
    Per chi ci crede. Insomma li avrai tutti contro, tranne i tuoi fedelissimi. Santachè poi è una fedele amica, ne sono certa. So che ti consiglia bene, il tuo look è molto migliorato. Ma per il resto, lascia fà…nun te fidà. Fai di testa tua, se posso.
    Ma remember Giorgia, certi atteggiamenti diciamo un po’ autoritari, levali, massì fatti sirena dolce e incantevole come sei. Sei molto migliorata fisicamente, se sei tu la premieressa siamo a cavallo. Lasciali parlare quelli (tutti) sono solo invidiosi.
    Ricordati però che se farai e dirai anche una sola cosa che mi faccia sentire anche solo il sentore muffoso e cialtrone del tempo che fù…beh, ti confeziono delle filastrocche all’uopo e non sarò tanto buona o gentile neppure all’apparenza.
    Donna avvisata…

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  4. Signora Gazzat, non illudiamoci. Ci tradiranno tutti, ci inganeranno tutti sia a destra che a sinistra. Non ne posso più di sentire tutte queste tiritere. La verità la vedremo il 26 settembre quando tutti ne combineranno di cotte e di crude per accappararsi potere. Per esempio, c’è qualche ingenuo che non crede che il 26 settembre, come crociati che difendono il sacro sepolcro, Letta e Conte metteranno in comune i voti per battere la supposta figlia della lupa ?E siccome il profumo della pelle delle poltrone è afrodisiaco, Renzi e Calenda ( il signor so-tutto-io) si dimenticheranno valori e rancori e…allez …..tutti insieme appassionatamente. L’officiante di questa funzione sarà Mattarella che ha oramai un consolidato know how su come interpretare la volontà del popolo sovrano ( si fa per dire). Ma comunque io attendo con ansia queste elezioni per un mio personale referendum e cioe: siamo noi italiani un popolo di me#&a? Se Di Maio , con la sua etica e la sua coerenza , riceverà più di 10.000 preferenze, ahimè saremo irremidiabilmente un popolo di me#&a. Se non le riceverà abbiamo ancora qualche possibilità di cavarcela. Le auguro una gran bella serata.
    R
    grazie, altrettanto e speriamo di non essere destinati a essere qualificati come sopra…

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