Allarmi…allarmi

Che pena!

Vedere certi video e leggere certi articoli e vedere certi tiggì. Come se il mondo si fosse d’improvviso svegliato da piedi.
Ammoniscono ormai da tutte le parti: mancherà il gas, l’elettricità persino l’acqua.
La siccità e le temperature altissime di questi giorni. E tutti gli allarmi dei climatologi da decenni, terra di nessuno.
Pensano alle prossime politiche a come risollevarsi dalle batoste quelli che le hanno subite e a come sfruttare il momento chi ha visto lievitare i consensi.
Vedi Meloni.
L’ho vista sbraitare in Spagna in un video. Ed ho visto anche Putin oggi che parla di fine di un’epoca e che gli Usa non sono i padroni del mondo.
E poi vedo Zelensky che accoglie Boris Johnson a Kiev.
Loro due insieme sembrano un cartone animato. Zelensky ha lo sguardo stanco e sfiduciato, mentre Boris ha l’aria di un sopravvissuto all’attacco di una tribù di Apache.
Di Maio contro Conte, Conte contro Draghi, Letta che ciarla di campi larghi o larghissimi e Salvini che paventa la leadership di una donna della destra che sembrava in mano sua e gli è scappata di mano come un bambino ai giardinetti.
In che mani siamo?
Solo papa Francesco sembra ottimista, gli altri hanno facce da funerale che basta guardarli per sentirsi salire l’attacco di panico.
E il nostro ministro della salute che ha il Covid con tutta la mascherina che ha portato anche a casa da solo e le 4 dosi che si sarà fatto.
E noi? Da che parte ci giriamo? C’è l’inflazione i risparmi prendono il volo, in che investiamo? In libri rari?
Magari.
E appena passata l’ennesima norma che toglie le mascherine quasi ovunque ci avvertono che i contagi salgono.
Evviva.
E la guerra continua in Ucraina mentre i media scappano e ormai sembra che non faccia neppure più notizia.
Putin ha già vinto la sua guerra contro il mondo.
E qui trova molti adepti.

9 commenti su “Allarmi…allarmi”

  1. Mala tempora currunt, come è probabile dicessero i nostri progenitori latini, e mi consola il fatto che per ognuno di noi, il tempo che viviamo è sempre il peggiore, ma se fosse vero, non ci sarebbe stato il progresso e con esso il miglioramento del tenore di vita in generale.
    Penso mia madre: nella sua lunga vita, all’età di un anno scampò al terremoto di Messina, conobbe il periodo delle prima guerra mondiale, uscì indenne dall’epidemia di spagnola (molto peggiore del covid-19), conobbe il fascismo e le adunate oceaniche, passò la seconda guerra mondiale tra i bombardamenti e i carri armati in giardino, con tre figli da accudire, visse il tempo delle vicissitudini della Repubblica, dal dopoguerra, al miracolo economico, alle stragi nere e rosse, alle stragi di mafia e dei servizi deviati, la crisi del petrolio, e così via.
    I giorni di oggi non avrebbero dovuto farle impressione, ma forse anche lei se ne sarebbe lamenta, come ogni buon essere umano.

    R
    Beh, certo una bella vita lunga ne deve aver visto per forza di ogni. E’ vero che dipende molto da come noi prendiamo le notizie ma ultimamente sembra non esserci tregua e mai fine al peggio. Mia nonna infatti (che ne aveva viste abbastanza) diceva sempre “Peggio non muore mai”.

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  2. Forse un giorno non saranno più soggetti di fantascienza films come The day after e Il pianeta delle scimmie, ma una tragica realtà. Ma noi non ci saremo, come cantavano I Nomadì.

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  3. Io la mascherina se ho gente intorno continuo a metterla. sono come i giapponesi che anche prima del Covid la mettevano sempre.
    Ah, naturalmente ho fatto le tre dosi di vaccino.

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  4. Non credo sia vero che ogni epoca ha i suoi problemi e ci si lamenta sempre.
    L’epoca che abbiamo vissuto noi più anziani era stata un’epoca eccezionale.

    E’ vero che i mercanti d’armi si sono inventati comunque qualche guerra inutile in giro per il mondo, ma l’Europa, salvo la brutta parentesi delle guerre yugoslave e la guerra della NATO contro la Serbia, aveva goduto di un lunghissimo periodo di pace e di prosperità.

    Forse la prosperità auropea faceva invidia a qualcuno, e così ha deciso di portare la guerra e le sanzioni in casa nostra.
    R
    beh, la guerra fredda, il muro di Berlino, il terrorismo rosso e nero le stragi di mafia…non ci siamo fatti mancare proprio nulla.
    E però adesso ci pensa Putin a tenerci belli vispi.

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  5. Signora Gazzato, ma lei paragona la guerra fredda – che io definirei piuttosto “la pace fredda”, visto che le guerre le ha evitate – con le BR e la mafia?
    Se offrissimo agli ucraini i nostri 30 anni di piombo in cambio di un giorno in meno di guerra, credo che accetterebbero lo scambio con entusiasmo.
    Non ne parliamo poi se confrontiamo gli anni del secondo dopoguerra con gli 80 anni precedenti … Due guerre mondiali, guerre di Libia e di Abissinia, 20 anni di fascismo …!
    Mi creda! Io e lei abbiamo avuto una fortuna sfacciata.

    R
    non ho fatto alcun paragone in quanto alla fortuna…toccherei qualche quintale di ferro.

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  6. Non c’entra molto con il post, se non che qualche sera fa io e mia moglie parlavamo appunto di allarmi con una coppia amici. Eravamo accomodati in balcone, al fine di una giornata torrida.
    Guerra, inflazione e non ultima emergenza ambientale. Anzi forse proprio questa era percepita come la più angosciosa. Le signore confidano che se fossero giovani, non pianificherebbero figli. Noi maschietti smorziamo, ma sostanzialmente avvertiamo le medesime paure.
    Improvvisamente, una lucciola svolazza sulle nostre teste. Non ne vedevo una da anni. Pare siano insetti molto sensibili all’inquinamento. Inoltre le avevo sempre osservate a terra, tra i cespugli. Questa invece volava alta su di noi, si stagliava sul cielo. Suona retorico ma proprio in un parlare di catastrofi e paure .. un luce si alza.
    Stamattina ho rinunciato alla macchina per andare al lavoro e ho preso mezzi. Non tanto per risparmiare in benzina, ma perché ho ripensato alla lucciola.
    R
    no, Francesco, non suona retorica: è una bella immagine. Le lucciole sono la luce e la speranza, ma certo, una lucciola non fa…primavera.
    Se tutti rinunciassimo di tanto in tanto alla macchina sarebbe già una buona cosa. Pensi a quante emissioni nocive in meno. Sarebbe già qualcosa.

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  7. Sono d’accordo con entrambi.
    Io faccio 5000 km all’anno, e quasi tutti in Sardegna, dove sto in un villaggio turistico col supermercato a 15 km.
    Andare al lavoro a piedi + mezzi pubblici fa anche tanto bene alla salute, e si sta tra la gente invece che chiusi in una scatola a brontolare per la maleducazione degli altri automobilisti.
    Anche nel periodo del Covid ho continuato a muovermi così.
    La sopravvivenza delle lucciole dipende dalle lunache, di cui si nutrono le larve.
    Se si usano veleni contro le lumache le lucciole ne risentono.
    (non è per fare il sapientone; sono veramente un appassionato e un esperto di entomologia (smile))

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  8. Luigi, tu sei fortunato a poter vantare i tuoi km infiniti percorsi a piedi. Pensa invece che io, da 10 anni, per operazioni plurime più protesi al ginocchio sinistro, faccio solo poche centinaia di metri, poi mi stanco. Onde ragion per cui, avendo rinunciato anche a guidare, e avendo oltrepassato i 77 anni, mi scarrozza, in auto, quella inquinatrice della mia signora. Buone passeggiate, per te, che puoi oprare da ambientalista ecologico!

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  9. Franco, tu sei ipergiustificato. Io, per ora, riesco a cavarmela usando molto i mezzi pubblici, ma, avendo un anno meno di te, non so quanto durerà.
    Ci sono però persone – tra cui miei conoscenti – che potrebbero camminare benissimo, eppure prendono la macchina per andare a comprare il giornale, perché hanno una specie di idiosincrasia per i mezzi pubblici.
    Sembra quasi che i mezzi pubblici siano diventati una soluzione da poveri e da immigrati.

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