Controfemminismo

Gentile Severgnini continua a fornire diffusamente spazio sulla sua rubrica alla lettrice Donati-Rigon che continua a spacciare per difesa delle opinioni una sua visione del tutto contorta e distorta della libertà di espressione. La stessa si lamenta di non avere troppo spazio (!) ma per dire che cosa? Per parlare degli eccessi verbali di Vasco Rossi ai concerti? E delle donne che si “metterebbero in fila” per essere “molestate da lui”? Bella tesi, davvero. Sappiamo bene come la gente di spettacolo abbia una influenza enorme sui giovani e il loro stile di vita e questo che c’entra con la libera espressione? Ora, con l’ultima lettera se la prende ancora con il #MeToo che avrebbe spalancato le porte a denunce verso mammolette innocenti e che avrebbe creato un polverone, quando invece non ce ne sarebbe stato alcun bisogno, era meglio lasciare che i sepolcri rimanessero ben chiusi e l’ipocrisia delle molestie continuasse senza disturbare i manovratori. E poi avrebbe creato, a detta sempre della stessa lettrice, una grande confusione nelle donne che non sanno più distinguere le molestie dai complimenti. Sempre secondo lei e la sua crociata che trova ampio spazio nella sua rubrica, forse perché teme anche lei di passare per quello che tacita le voci “fuori dal coro”? Mi pare che sia una malintesa forma di “giustizia” quella che spinge lei e altri a dare eccessivo spazio a chi ha tesi di questo tipo, cioè contrarie ai movimenti che combattono ogni forma la violenza sulle donne, dalla molestia verbale allo stupro e le donne sanno come riconoscerle. Siamo arrivati a questo? A dare maggiore spazio a chi combatte questi movimenti? E anche l’affermazione che le vili molestie di Peschiera siano state tacitate dai media perché ne erano coinvolti dei nordafricani, sfiora il ridicolo, ma va sempre in quella direzione; denunciare delle banalità che nulla hanno a che vedere con la realtà della violenza sulle donne ma piuttosto affermare che sono le stesse donne a “cercarsela”.

 

 

Pubblicata oggi su Italians del Corriere della Sera

 

(in risposta a questa: https://italians.corriere.it/2022/06/13/lettera-la-rete-il-metoo-jekyll-e-hyde/)

38 commenti su “Controfemminismo”

  1. Si chiama confronto di idee. Aggiungerei “democratico”, se il termine non venisse ormai usato a sproposito come “bio” e “inclusivo”.
    Anche se provoca rosicamenti e fegatoni la realtà è multiforme. Contro il #metoo, o meglio, contro quello che è diventato e poteva non diventare, hanno scritto femministe storiche e insospettabili, intellettuali riconosciute, giornaliste di esperienza e personalità di grande autorevolezza, e lo stesso dicasi per il neo-talebanismo di marca USA che sta infettando rapporti economici, sociali e persino politici attaccando qualunque tipo di confronto e ragionamento in modo talmente paranoico da ottenere effetti visbilmente contrari. Stiamo diventando lo zimbello dei musulmani più intransigenti, che almeno non sparano sui propri piedi e sulla propria storia come i movimenti cosiddetti “woke”. Tra una protesta per le occhiate senza permesso e una manifestazione contro gli articoli indeterminativi con l’apostrofo il”pubblico sentire” comincia a confondere i casi veri e seri con gli isterismi di lusso di quattro vippazze da “social” con troppi giga da spendere sul telefonino. I processi ormai si fanno solo sui gruppi uozzàp, in tribunale non ne arrivano e quelli che arrivano NON sono quelli invocati a colpi di lagne dalle influencer “tanto zenzìbili”.
    C’è bisogno di rispetto, insegnato, preteso e messo in pratica, ma quello VERO, non i birignao di esibizioniste che si sentono poco apprezzate. Purtroppo se non si muovono le donne per gli uomini, mediaticamente, questo è un periodaccio.

    R
    vorrei risponderti ma non ho capito quasi nulla, quindi a domanda risponda: lei è per la violenza sulle donne o perché la violenza sulle donne prima o poi venga presa sul serio da chi di dovere? Rispondere senza girare intorno al problema fino al giramento di testa. Anche questo, modestamente è un forum abbastanza letto, cerchiamo di farci capire.
    Confronto di idee…bene io mi confronto sempre con tutti ( e dico la mia come tu dici la tua), tranne con chi offende, dileggia e prende per il…fondelli.
    Anche dopo il settimo richiamo…

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  2. Sinceramente penso che @AlbertoNencioni si sia espresso in modo chiaro. La frase «il ”pubblico sentire” comincia a confondere i casi veri e seri con gli isterismi di lusso di quattro vippazze da “social” con troppi giga da spendere sul telefonino» rende ancor meglio la situazione.
    Personalmente penso che la violenza sulle donne debba essere presa sul serio da chi di dovere ma solo la violenza reale evitando appunto eventuali piagnistei degni di un’audizione all’Accademia d’Arte drammatica elaborate a tavolino dalle “pasionarie” del “metoo”.
    La violenza non è certo un’occhiata insistente o un complimento un po’ pesante.
    R
    sono d’accordo con l’ultima affermazione ma io non ho mai detto quello che lei scrive, la violenza è ben altro, altri tentativi di mettermi in bocca parole o concetti da me mai espressi, anche se celati dietro una affermazione “in generale” verranno cancellati.

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  3. Suvvia, Mariagrazia, ha capito benissimo e io mi esprimo abbastanza chiaramente.
    Il movimento #metoo è andato a sbattere (https://www.elle.com/it/magazine/women-in-society/a36928671/movimento-metoo-oggi/) perchè non partiva dal reato ma dall’ ideologia di una minoranza “di lusso”. Molte delle sue “sacerdotesse” erano tipe svelte che hanno fatto carriera, eccome, pagando l”obolo del canapè” (come si chiamava una volta) e quando sono uscite dai riflettori hanno usato i “social” per rifarsi verginità e visibilità e ospitate in televisione, e in questo diffamando, insinuando, mentendo, rovinando e calunniando. Un po’ come è successo con il movimento “se non ora quando”, nato contro Berlusconi ed esploso in mille rivoli in lotta tra loro (e il Berlusca ancora è lì).
    I reati sono una cosa seria e si perseguono nei tribunali, non su tiktok. La violenza, lo stupro, le percosse, lo stalking sono una cosa seria. Le battaglie su Instagram e i flash mob fighetti NON SONO una cosa seria.
    Anche ipotizzando che siano iniziative in buona fede, dettate da altruismo e da senso di giustizia – e visto testimonial e linguaggio il dubbio è forte e doveroso – si sono dimostrate inutili perdite di tempo, quindi SBAGLIATE. Nessuna donna è stata risparmiata dalle botte perchè un attrice di serie Z ha rievocato tra virtuosi cuoricini e smile quella volta quarant’anni fa quando qualcuno (FORSE) ha osato dirle che aveva un bel culo. L’unico risultato pratico invece è che se una donna denuncia un VERO stupro tutti la equiparano alla tardona esibizionista, come e anzi peggio di un secolo fa.
    Non è etica, è marketing. Come dice il proverbio, “Se mi imbrogli una volta è colpa tua, se mi imbrogli due volte è colpa mia”. La gente si è stufata di ex-bonazze redente, di smentite, mezzi ripensamenti, processi mediatici e cacce alle streghe senza obbligo di portare prove o di pagare i danni delle false accuse; e quindi giù, tutto nel calderone del “me ne frego”.
    Bel risultato, davvero.

    R
    Alberto, certo che avevo capito, ma ora ti sei spiegato meglio e basta dirlo, sei un controfemminista, la tua posizione è chiara. Bene ne prendo atto. Ogni movimento non è mai perfetto anzi porta necessariamente con sé molti problemi, ma l’alternativa è l’indifferenza e questa è complice se non colpevole. Ma la tua posizione (come quella di molti) è un po’ come questa: né con Putin né con l’Ucraina, una via di mezzo di chi non vuole stare da nessuna parte ma in una specie di terra di nessuno dove non si paga dazio, si critica molto tutte le posizioni e si è sempre nel giusto: nel mezzo, cioè da nessuna parte precisamente m a un posto dal quale “sparare” un po’ a casaccio e a seconda del mood del momento.
    Per me una scelta ipocrita e furba per poter dare addosso a chi, di volta in volta, ci torna più comodo accusare di qualche cosa. Molto diffusa e molto opportunistica.

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  4. @mariagrazia.
    “Prendere posizione” è facile, gratificante e veloce. Peccato che la realtà non sia nulla di tutto questo.
    Annunciare su blog e social da che parte stai (ed è ovviamente l’UNICA parte giusta) prima di aver capito cosa cavolo succede porta a figure di m… – e sarebbe il meno- ma soprattutto ad aumentare il “rumore di fondo”.
    Non sono io il “controfemminista”. Io RISPETTO le donne, ma come rispetto chiunque altro. Essere portatrici di tette e ovaie non conferisce nessun privilegio, nessuna superiorità, nessun percorso preferenziale: e nel momento in cui lo affermi, giustifichi e spieghi chi con argomenti IDENTICI ha attribuito ed attribuisce ipotetiche superiorità a caratteristiche anatomiche e funzionali assolutamente ininfluenti. Le femmine “diverse e meglio”? E pechè non i maschi bianchi e biondi? O quelli scuri e barbuti? Il ragionamento è identico.
    Il neofemminismo da telefonino nasce in un America bigotta, razzista, insofferente, “luterana dentro”, eternamente in cerca di un diverso da escludere ed angariare. La stessa mentalità che “proteggeva” i nativi pellerossa chiudendoli nelle riserve, che schiavizzava i negri perchè inferiori, che “bomba ” di Ritalin i ragazzini troppo vivaci, che lobotomizzava le donne troppo indipendenti, che chiude in gabbia i bambini messicani. Adesso va di moda la donna eterna vittima, incapace di crearsi una vita decente senza avvocati, gruppi di sostegno, leggi speciali, tutori; una donna che se decide di “darla via” perchè si diverte o le conviene in realtà non è mai abbastanza matura per farlo coscientemente, che se fa figli è costretta dal patriarca, che se non li fa è costretta dallo stilista, una donna che sbatte come una falena cieca in ogni spigolo e contro ogni vetro senza volontà e senza responsabilità e quindi bisogna dichiarare fuori legge i vetri e gli spigoli.
    No.
    E’ QUESTO il “mood del momento”, come dici tu. La campagna “social” che non porta a niente, la protesta modaiola filmata su youtube, i dibbbbbattiti sulla tivù nazionalpopolare, insieme al Grande Fratello. Io non metto la Montalcini o Rosa Parks sullo stesso piano di una twerkatrice da tiktok solo perchè in mezzo alle gambe erano fatte uguali, e pretendo uguale competenza, serietà e sincerità da un CEO macho di multinazionale e dalla sua collega in gonna, e vinca quello che aumenta il fatturato, non quella che poverina la deve proteggere Asia Argento.

    E ricordo quello che dice l’articolo citato, se non avete pazienza di leggerlo: tutto il casino epocale del #metoo ha portato a SEI condanne. Delle “vittime collaterali” nessuna femminista e nessun Bravo Giornalista parlerà mai, ma sono centinaia.
    SEI condanne.
    Rivoluzionario e risolutivo davvero.

    R
    Alberto ti ritengo una persona intelligente e colta, facciamo a capirci, non ho detto che sei maschilista né violento (ci mancherebbe) ma che sei contro i movimenti, diciamo cosi, femministi, che è diverso. Almeno da come ti esprimi qui.
    Neppure avere i “coglioni” e il pene identifica sempre un uomo. Anzi, molte volte sono l’identità del nulla (mi scuso per il francesismo ma serve in alcuni casi per rendere meglio l’idea soprattutto quando l’interlocutore “non vuole” capire ma è una eccezione che non avrà seguito).
    Di più. spesso identificano un essere arrogante che pensa che solo perché li possiede (gli attribuiti) ne possa fare uso indiscriminato.
    Cosa che non sa fare del cervello.
    Non è il tuo caso.
    Dici, solo sei sentenze? Solo? cioè 6 di “quel” tipo che però avevano una posizione di strapotere e pensavano che il solo possedere gli attribuiti (e il potere) gli attribuisse la possibilità di rigirarsele come voleva lui, con la scusa di farle lavorare nel cinema?
    E’ storia vecchia. Ma sai, prima o poi qualcuno munito di tette e culo (idem chiedo scusa) e anche però ben piazzata come avvocati, si stufa, si schifa e denuncia.
    Sai di chi parlo e non le è servito certo a farsi pubblicità che già ne aveva fin troppa.
    Io non sono movimentista non “sfilo”, mai fatto ma non sono contro chi lo fa e nel mio piccolo, mi batto contro la violenza di ogni genere e soprattutto contro quella sui più deboli. Scusa, veramente se è troppo poco.
    Le donne stuprate e uccise in Ucraina come mezzo (uno dei tanti) per invadere ed assoggettare un paese libero è la prova di come testicoli e quanto altro non servano solo alla riproduzione ma anche a tenere basso il livello di umanità e di buon senso e spesso, rendono criminali. Molti individui di sesso maschile, certamente non TUTTI.

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  5. Le donne stuprate e uccise in Ucraina come mezzo (uno dei tanti) per invadere ed assoggettare un paese libero è la prova…”
    … di come indignarsi a comando per la prima propaganda che passa sul “social” più figo del momento porta a quelle famose figure di m… di cui parlavo.
    Era una PALLA, come le incubatrici di Saddam, ottima per titoli e click e ugualmente PALLA. Le notizie bisogna leggerle, vagliarle, digerirle e seguire come vanno a finire.
    La commissaria parlamentare per i diritti umani (https://tg24.sky.it/mondo/2022/06/01/ucraina-lyudmila-denisova-licenziata) è stata sbattuta fuori dal parlamento ukraino (non da me o da Berlusconi) per “sistematico inadempimento dei suoi poteri di organizzare corridoi umanitari, di proteggere e scambiare prigionieri, di opporsi alla deportazione di persone e bambini dai territori occupati e di altre attività per i diritti umani, ”incomprensibile concentrazione su numerosi dettagli di ‘crimini sessuali commessi in modo innaturale’ e ‘stupri di bambini’ nei territori occupati, che non sono stati dimostrati con prove e che hanno solo danneggiato solo l’Ucraina”.
    In poche parole, invece di pensare ai morti veri ha venduto stupri finti. Con lo splendido risultato che da ora in poi i VERI stupri che inevitabilmente ci saranno, e da ambo le parti, verranno derubricati come “propaganda”.
    Grazie, ministra donna, femminista, rumorosa e “social”.
    Nel frattempo (e mentre in Italia dall’inizio dell’anno 45 donne sono state ammazzate da familiari e le Regioni ad oggi risultano aver erogato solo il 2% dei fondi complessivi per le case-rifugio) le sofisticatissime nazifem di Manhattan e le nostre filosofe liquide e inclusive sono lì a menarsela coi cartelli dei cessi gender-free e i fischi per strada.
    Consentimi di non volermi unire ai loro vaniloqui.
    ù
    R
    prego, accomodati.
    Ma le cose, oltre che saperle scrivere bisogna anche saperle leggere, se la Denisova é stata sfiduciata la ragione va ricercata anche nel fatto che Zelensky teme ormai infiltrati filo russi e non si può dargli torto, lei è russa e pare abbia manipolato le informazioni. Dice che si difenderà e vedremo chi avrà ragione.
    https://www.open.online/2022/06/01/ucraina-lyudmila-denisova-cacciata-perche/
    Ma da questo a dire che le notizie degli stupri sono false ce ne corre. E se era una spia e non ha compiuto il suo dovere, però è giusto cosi. Te li vedi i nostri politici che sfiduciano qualche commissario parlamentare con questa velocità? ma ti ricordo che l’Ucraina è un paese in guerra e non sta giocando a chi le spara più grosse.
    E poi, che sia tu a dirmi di che cosa indignarmi, se permetti anche no. Se le “filosofe liquide” ti schifano non seguirle, io manco so di chi parli.

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  6. https://youtu.be/0x4EQcHE8ug

    Deciditi.
    E’ stata licenziata perchè era una spia russa e contava palle, o perchè raccontava palle e basta, o perchè Zelensky in quanto maschio odia le donne in Parlamento, oppure…?
    E tu hai altre fonti private ed esclusive di informazione che il Corriere e la stampa internazionale non hanno? (e infatti non se ne è più parlato, a parte nei blog e nei fan-club)
    Sembra quasi che dispiaccia, che gli stupri di massa non ci siano stati….

    PS. Non te la prendere se per una volta ti sei indignata per niente. Hanno creduto ai gattini bonsai, alle armi di Saddam, alla nipote di Mubarak, ai vaccini che fanno venire l’autismo… La gente si beve qualunque panzana, se impacchettata bene.

    R
    deciditi de che?
    https://www.avvenire.it/mondo/pagine/stupri-di-guerra-ucraina-giustizia-per-le-donne
    ma tanto è inutile, altro tempo perso.
    Credi a quello che ti pare, tu sai, tu vedi, tu giudichi…
    E però falla un po’ finita con quel tono saccente, cominci ad essere indisponente.
    E l’ultima frase te le rispedisco dritta al mittente, siccome non sai quali altri argomenti tirare fuori per avere ragione (di che poi?), ti “difendi” cosi: prendendomi in giro visto che non hai altri argomenti e controbatto le tue tesi “meravigliose” ed eloquentemente spiattellate qui sopra come se ci spiegassi l’universo mondo…
    Le panzane mi sa che tu te le bevi a colazione, pranzo e cena.

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  7. A parte le stupide che si lamentano se gli guardano le gambe che loro mettono in evidenza o il sedere che pure evidenziano con jeans ben strizzati, ribadisco il concetto, per i veri reati contro le donne, che a commetterli sono al novantanove per cento uomini che loro si erano scelte come compagni o mariti.
    Quindi ci sarebbe anche da riflettere su questa scarsità di discernimento.
    Qualcuno potrebbe dirmi: e tu ce l’hai il discernimento? Modestamente penso di sì.
    R
    e chi ha mai detto il contrario? Ma, scusi Silvia, la sua prima frase non mi è del tutto chiara, cioè credo che lei, un po’ come fa sempre, (modestamente un po’ ora la conosco)magari un po’ intorcinandosi, vuole dire che se la sono “cercata”? Il “discernimento” non ce lo hanno messo? E dunque? Meritano di essere “fatte fuori”?
    Magari sbaglio, mi corregga, spero lo sappia e lo possa fare.

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  8. No, non meritano, ovvio, ma subiscono le conseguenze. Le donne dovrebbero essere un po’ più lupe e meno pecore.
    R
    certo ragazze fatevi più “lupe”, con tutte le implicazioni che Silvia vuole dare a questo termine, ma attenzione gli “agnelli” potrebbero accorgersi che bluffate.

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  9. Non era quella scrittrice psicologa junghiana che in quel suo illeggibile libro predicava la similitudine fra le donne e le lupe?
    Libro illeggibile, ho detto, piantato lì da nove su dieci, ma io feci lo sforzo di finirlo!
    R
    Silvia, lei non ha capito neppure due righe delle tre che forse ha letto di quel libro e mi pento amaramente di averglielo consigliato (dietro sua richiesta). Non fa che ritirarlo fuori per denigrarlo come se io l’avessi “costretta” a leggerlo!
    Non predicava nessuna similitudine coi lupi Clarissa Pinkola e non predica nulla, quel libro è rivolto alle donne che vogliono in buona fede capire come rapportarsi con una realtà sempre più difficile e complessa. Non per lei, che, evidentemente della vita ha capito tutto.

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  10. Io quel libro l’ho letto tutto. Con sforzo, ma l’ho letto. Elucubrazioni intorcigliate.

    R
    le fa lei e soprattutto non smette di polemizzare sul niente.

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  11. Silvia C., tu fingi di non saper discernere tra un complimento cortese ed una volgarità, come quella di quel cretino di un alpino che ad una ragazza aveva chiesto, per la precisione: A che ora aprono le tue gambe?
    Tu lo avresti gradito?

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  12. @gazzato: mi permetta di fare un po’ ordine.
    Mi dica caro prof. @Bifani lei ha elementi certi per confermare che la frase «Che belle gambe! A che ora aprono?» sia stata detta?
    Le spiego l’arcano.
    Quelle parole fecero scalpore ben 3 anni fa (provate a googlare!) quando alcune bustine di zucchero distribuite in un bar di Taranto avevano stampato quella frase. Punto.
    Chi può dimostrare che qualche alpino abbia ripetuto quella frase?? Non sarà che la frase sia stata “hai delle belle gambe!!”. Poi c’è un’intervista al TgLa7 in cui una ragazza dice di essersi dovuta addirittura chiudere in casa per quella frase. Poi nello stesso servizio una splendida ragazza sorridente Francesca dice «dopo 2 anni orribili, gli alpini hanno invaso la mia piadineria, portando denaro e allegria in città. Già solo questo sarebbe stato straordinario così!». Poi continua «io li chiamo complimenti!!». Andate a cercare quella clip!! Il sorriso di Francesca apre il cuore. Non le gambe.
    R
    Le passo questa e anche basta. I complimenti sono tali le frasi oscene sono altra cosa, se l’ha detta o non l’ha detta ora poco importa i pettegolezzi non mi interessano, ci sono problemi più seri, parliamo di quelli.
    Non passerò repliche.

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  13. Bifani, io so discernere tra le cose gravi e quelle futili. E tra queste ultime ci può stare qualche frase maliziosa. Quanto all’orario di apertura avrei riso dicendo che per lui, il tizio, non c’era nessun orario. Stop. Senza ricorrere ai tribunali.
    R
    Silvia, apprezzo il suo umorismo. Ma non funziona purtroppo con tutti i beceri cialtroni che dicono quelle frasi. Lo sa perché? Perché tra le donne si possono trovare anche quelle che a sentirsi dire una simile schifosa frase, ci restano male. E dunque, senza ricorrere ai tribunali che sono di già intasati, si può denunciare in mille modi la violenza di una simile frase.
    Perché si tratta di una frase violenta detta da un maschilista cialtrone e arrogante. Quindi a prescindere da quello che farebbe, lei è ora e tempo che le donne denuncino la rozzezza delle frasi oscene che sono solo il preludio alla violenza.
    E, secondo me lei non sa distinguere tra una frase maliziosa e una rozza e violenta.

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  14. Silvia C., io La trovo semplicemente penosa. Non aggiungo altro per rispetto del blog Lei soffre comunque di patologie della vista in fatto di morale, difficilmente curabili, e possiede un sense of humour poco british. E non mi venga a imparare lezioni, proprio Lei. Ma capirai…

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  15. Le frasi maliziose o anche oscene non sono preludio alla violenza. Questa ha altre cause. Lo dicono i casi di cronaca.
    R
    Troppo facile. Le frasi oscene sono (anche) violenza e mi meraviglia (ma anche no) che proprio una donna difenda quello sconcio, volgare triviale e osceno che è sempre un preludio alla violenza e ne apre la strada-

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  16. Io non difendo niente. Dico solo che bisogna distinguere fra la gravità delle cose.
    Anche nelle frasi ce ne sono di molti tipi. Qualcuna può anche far sorridere, qualche altra fare arrabbiare. Ma dipende anche da quel tanto, o poco, che si mette in mostra.

    R
    Silvia, posso pregarla di un favore? Non metta i puntini di sospensione a seguito delle sue frasi/commento, le sue allusioni sono fin troppo chiare.
    Detto ciò. Ma lei pensa davvero che le donne o buona parte di esse siano delle pollastre senza un briciolo di cervello, spirito o ironia? Lei pensa davvero di essere la sola o quasi a saper rispondere a tono al cialtrone di turno che fa la battuta oscena?
    Ma lei ha idea di quanta esperienza la maggior parte di noi donne ha in questo campo anche senza scomodare “cosa si mette in mostra<"? ma lei davvero pensa che le donne escano di casa pensando a cosa mettono in mostra? Siamo forse degli "oggetti da fiera strapaesana"? Lei a mio parere confonde il complimento innocuo e magari spontaneo, detto senza alcun fine (molto rari) e la battutaccia da trivio. Il fatto che le donne non siano "merce disponibile" (almeno la gran parte di esse) a troppi uomini ancora non è chiaro. Il punto che lei non arriva a cogliere è proprio questo.

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  17. Buongiorno Maria Grazia sono una sua omonima.
    Che una donna da qualche anno debba assecondare l’onda del #metoo o altre associazioni simili non mi va.
    No, no, no. Quelle associazioni ci hanno fatto andare indietro all’epoca vittoriana. Anzi no. A quell’epoca noi donne avevamo più il dono dell’ironia! Io non ci sto. Sono una donna e so che una frase ardita può forse essere volgare triviale ma non sempre è prodromo alla violenza. Pochi mesi fa mia nipote 25enne era al parco con amici e un signore sulla 40ina sbruffone disse «io ho una pistola adatta per la tua passera!». Mia nipote sorridendo rispose «mmmh temo che sia a… canne mozze!!». Tutti applaudirono e il 40enne andò via con la coda tra le gambe.

    R
    spero che dopo questa, non arrivino altre “testimonianze” di questo tipo, il bestiario su questo genere di cose sarebbe infinito. Comunque sappiate che non le passerò (mi riferisco agli esempi di frasi oscene).
    Il fatto che la sua giovane nipote abbia ottenuto gli applausi non toglie nulla alla violenza di quella frase e neppure alla volgarità e poi era con amici, fosse stata sola forse la cosa sarebbe andata in modo diverso.
    Lei può essere contraria a quello che le pare ma non faremo mai passi avanti se proprio le donne sono le prime a darsi la zappa sui piedi minimizzando la volgarità e la violenza e combattendo contro i movimenti che le denunciano. Il meetoo è nato da una denuncia e chi ha denunciato non poteva sapere che avrebbe fondato un movimento. Il fatto che ci siano donne dalla lingua sciolta non toglie nulla alla pochezza di certi cialtroni e non toglie nulla alla violenza e alla volgarità di frasi infami come quella riportata.

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    • I veri passi avanti le donne li faranno quando sapranno distinguere le frasi sconce dalle violenze.
      Io sono circondato da donne speciali (mamma, nonne, zie, sorelle, cugine e amiche!) che l’hanno sempre saputo fare.
      ___
      Comunque si dice #metoo (che vuol dire anche io) non #meetoo.

      R
      parlo 4 lingue, qualcosa può sfuggire se si scrive in fretta, la sua traduzione non mi serve, grazie.
      In quanto alle sue donne: ne ero certa.

      Ma ne conosco tante anch’io così, non creda. Gli porto mazzi di fiori ogni mattina.

      Rispondi
      • Nonostante la conoscenza sbandierata di quattro lingue desidero informarla che… visto che trattasi di donne si dice «(…) LE porto mazzi di fiori ogni mattina).
        ….
        Sinceramente preferisco che lei corregga questo suo refuso senza pubblicare questo commento.

        R
        ma cosa dovrei correggere? ma che fa? che cerca? lei è capitato qui “per caso” per correggere i miei refusi, per darmi dell’ignorante? Ma pensa te! Lei si merita il cestino come gli altri arroganti come lei che pensano di entrare qui (da soli o accompagnati) a fare casino.
        Anzi se non chiede scusa per la sua insistenza ed arroganza può già considerarsi cestinato ( a vita), qui non c’è posto per i “casinisti” come lei.
        E se proprio vuole fare il cercapelinell’uovo, si faccia assumere da qualche azienda avicola. Avicola le piace o preferisce un altro termine più “consono”?

        Rispondi
        • Vorrei correggere il …correttore @albertof
          Visto che il soggetto è plurale in italiano si scrive «porto LORO dei mazzi di fiori ogni mattina»

          Rispondi
    • @M.G.M. Non tutte le persone, uomini o donne che siano, hanno la prontezza di rispondere a tono, questo dovrebbe essere ovvio. Inoltre sono pochissimi i casi risolvibili con una battuta.
      Diversi anni fa, molto prima di me-too, a una mia cara amica furono rivolte delle frasi e delle attenzioni non gradite dal padrone della dittarella dove aveva da poco cominciato a lavorare. Uomo peraltro poco raccomandabile per una serie di altri motivi. Aggravante: queste attenzioni avvennero con il silenzio complice e meschino della sorella di lui, anche lei impegnata nella ditta, con cui la mia amica aveva avviato un rapporto di cordialità se non amicizia. Alla mia amica non restò che cercarsi un altro lavoro, con in aggiunta l’umiliazione di dovere incassare un “che peccato il nostro rapporto finisca già” da parte della sorella dell’uomo (probabilmente vittima anche lei delle intemperanze del fratello). E possiamo pensare che queste situazioni da “me-too” dei poveri siano molto più diffuse di quelle del me-too mediatico. E qui non c’è battuta sagace che metta in riga il signore che non se ne sta al suo posto, il quale altro coda tra le gambe, agirà ancora in tal modo perché ha la garanzia dell’impunità – e in taluni casi anche dell’accondiscenza.

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  18. X signora Gazzato: parole sante le sue! E quindi penso che coerentemente condannerà le oscenità uscite dalla bocca dell’attrice polacca Kasia Dumtniak nei confronti di Giorgio Meloni. Se non è violenza quella! Ma oltre alla violenza ed alla crudelta della polacca, arrivata in Italia e poi naturalizzata italiana per meriti….sentimentali ( due figli con due uomini diversi e voilà la cittadinanza!) vorrei anche sottolineare la mancanza di sensibilità di una straniera che ha ricevuto questa generosa accoglienza da un paese e non si fa scrupolo di offendere sanguinosamente una leader politica che rappresemta un italiano su cinque. #me too, #senon ora quando, le donne in generali tutte silenti. Giorgia Meloni non è una donna ma un mostro ributtante. La definisce così anche una soffice Vanessa Incontrada, difesa a spada tratta per una battuta su un paio di chili in più. Le femministe stanno diventando specialiste in autogol.
    R
    non perde occasione eh? forza, dai dalli alle “femministe” (ma chi le ha viste?) sempre pronto a dargli anche la colpa del buco dell’ozono.
    Meloni si sa difendere da sola, io manco so di cosa parla non corro dietro ai pettegolezzi come fa lei. Ho altro fare. Ma se è onesto dovrebbe ricordare che io Meloni una volta (o più) l’ho difesa proprio su queste pagine. E non solo.

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  19. In mostra o meno, dico la mia. Da uomo, giovane, che non disdegna affatto di ammirare le grazie femminili, specialmente in questa stagione di alleggerimenti vestiari.
    Ma sono perbene e non faccio battute (magari solo dentro di me) e ovviamente tengo ben presente, anche su autobus eventualmente affollati, il principio del guardare e non toccare.
    Però la natura è così. La bellezza e la grazia sono qualità precipuamente femminili e i maschi ne sono attratti.
    E ci sarà pure una ragione se, ad esempio, il balletto delle Blue Bells e simili è sempre composto da belle ragazze e mai da bei fusti!
    R
    ma dai Paolo, ma non scopriamo l’acqua fresca per favore!

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  20. Sono d’accordo con Silvia.
    Ci sono minacce vere fatte da uomini violenti e ci sono uscite sgarbate e a volte in parte involontarie.
    Le prime vanno prese sul serio e i violenti vanno neutralizzati senza indugio.
    Alle uscite sgarbate, triviali, offensive ecc…. la miglior reazione è il ridicolo.
    Se un uomo del secondo tipo si sente messo in ridicolo da una donna che lui voleva mettere in imbarazzo e che invece gli tiene testa, si va letteralmente a nascondere.

    R
    Ma bravo! anche lei è troppo prevedibile però il suo concordare con Silvia mi pare del tutto scontato. Uomini del “secondo tipo”? girano con qualche distintivo? Li ha visti lei? Si fanno prima riconoscere e poi sparano le battutacce? Vengono da Marte? Beh, li immagino verdi e con le antenne.

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  21. @Mariagrazia: ma secondo lei, perché proprio diverse donne si danno la zappa sui piedi sulla questione del rispetto da parte del mondo maschile? Io mi posso dare delle spiegazioni “da maschio”, ed in quanto tali inadeguate. Buona serata

    R
    No, perché inadeguate? A me piacerebbe sapere da lei quali spiegazioni si da.

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    • @Mariagrazia: va bene ci provo.
      Premessa 1: cerco di spiegare, dal mio personale punto di osservazione perché le donne siano spesso poco solidali verso le altre donne riguardo alle prevaricazioni e mancanze di rispetto maschili. Ovvio le prevaricazioni, le attenzioni sgradite, per non parlare della violenza, vanno condannate.
      Premessa 2: essendo un uomo, tanto o tutto mi può sfuggire, con questo intendevo che le spiegazioni che mi do sono inadeguate. Signore lettrici abbiate pazienza.

      Cominciamo la spiegazione più inadeguata tra tutte, ovvero quella “maschilista”: certe donne sono insofferenti verso certe denuncie per propria personale insoddisfazione: “essendo ai margini” delle attenzioni maschili hanno sviluppato un insoddisfatto bisogno di “abbraccio e calore” che le ha rese acide verso le donne che incarnano quello che loro non sono o non si sentono di essere. Quindi se a queste ultime accade una avventura spiacevole o anche peggio, avvertono un certo “Schadenfreude”. Spiegazione insoddisfacente, ma che noi uomini applichiamo in diverse declinazioni spesso per inquadrare i problemi femminili.

      Spiegazione “evolutiva”: in verità la maggior parte degli individui è in competizione tra loro e non necessariamente solidale verso i membri dello stesso genere, gruppo sociale, ecc. Quella delle donne solidali tra loro e unite in battaglie femministe per il bene del genere femminile sarebbe pertanto una narrativa che non ritrova riscontro nella realtà. Non sarebbe in pratica innaturale che alcune donne non difendano altre donne vittime di abusi, o di discriminazione sul lavoro.

      Spiegazione “psico-sociale”: spesso le ragioni del me-too sono portate avanti da gruppi sociali verso cui c’è ormai diffusa insofferenza. Ad essere attaccato quindi non sarebbe tanto il messaggio in sé (occorre portare rispetto verso le donne) quanto il messaggero (elites, starlette dello spettacolo, ecc.: chi sono costoro per fare i soloni con me?).

      Spiegazione sociale: è valida nelle società dove il ruolo della donna è ancora relativamente debole. Se alle donne non viene offerta una prospettiva concreta di affermazione, alcune finiscono per sentirsi qualcuno, ritagliarsi un ruolo, in quelli più tradizionali e meno permeabili dalle idee progressiste. E’ un bisogno identitario in una società che altrimenti non offre molti loro strade alternative per definire un proprio “io”. Così certe donne si sentono prima di tutto madri (mentre altre donne che per esempio si battono per il diritto all’aborto non lo possono essere, e diventano ai loro occhi madri e donne degeneri), oggetto del desiderio maschile (ed allora anche i commenti pecorecci mi fanno sentire qualcuna, mi fanno ricoprire questo ruolo), e angeli del focolare famigliare (che quando vedono i casi di donne della politica o impegnate in carriera dopo anni di sacrifici massacrate dagli haters non battono ciglio, anzi).

      @Mariagrazia: le mie spiegazioni le ho esposte, ora però tocca a lei. Non voglio avviare un flame, incasso ogni commento ma non replicherò.

      R
      Francesco, la ringrazio, non ho commenti da fare, sono d’accordo con lei in tutto: ha una visione a tutto tondo del mondo femminile come raramente ho potuto riscontrare in un uomo.
      Naturalmente ci sarebbe tanto da aggiungere ma lo lascio fare a chi lo vuole fare.

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  22. Signora Gazzato, come si fa a distinguere i violenti dai maleducati e dai disturbatori?
    Come si fa in tutti gli altri campi. Con il cervello.
    Una persone di normale intelligenza sa capire che tipo di persona le sta di fronte.
    Se questo non fosse possibile o fosse difficile, una donna vivrebbe nell’angoscia perenne, e non è così. La maggior parte delle donne frequentano uomini, escono da sole, vedono gente …. si rilassano e si divertono.
    E comunque, ripeto che un potenziale uomo violento non è mai uno che fa commenti maleducati in pubblico o tocca il sedere sull’autobus. Quelli sono innocui e si sfogano così e basta.
    Gli uomini potenziali assassini e violentatori sono personalità malate, complessati, tengono tutto dentro ed esplodono quando non ci si aspetta.
    Pensare che i possibili uomini violenti manifestino in anticipo la loro indole molestando le donne non trova nessun riscontro nei fatti.
    Sono due categorie non comunicanti.
    R
    Signor Luigi, come si fa a distinguere? Lo so che non è una domanda, ma le rispondo anche se forse sono di intelligenza inferiore alla media (questo piacerebbe a tanti qui sopra). Ce ne sono anche qui di disturbatori, lo sa? Li distinguo e li mando al diavolo. Come? Non passando i loro sproloqui o cattiverie gratuite.
    Ma lo sa lei che spesso gli uomini sono cosi a causa delle donne? Lo sono proprio perché le donne se ne usano per dare fastidio alle altre donne. Oppure lo sono perché sono cosi loro: smargiassi e arroganti e da questo alla violenza il passo non è lungo. O frustrati e anche in questo caso la violenza anche solo verbale viene usata spesso e volentieri come “soddisfazione” dei loro bassi istinti.
    Qui c’è chi vorrebbe poter insultarmi a manetta ma non lo può fare e lo sa perché? Perché io lo mando nel cestino. E questa è una cosa che fa arrabbiare molti: donne e uomini che vorrebbero essere liberi di offendere, denigrare e quanto altro.
    Per esempio, lo vede un signore appena entrato qui (ieri) che mi corregge un refuso, mi spiega perché sbaglio e mi mette persino la traduzione delle parole inglesi me e too (lo può vedere lei stesso).
    Come mai uno appena entrato è cosi fiducioso che io gli passerò la correzione e mi corregge presumendo che io sbagli non per svista ma per ignoranza?
    Secondo lei? IO una mia idea me la sono fatta. Ci provi anche lei vedrà che lo scopre. Io sono avvantaggiata perché posso cancellare i “violenti” dal blog, ma altre donne devono “annusarli” e scappare a gambe levate o metterli apposto una volta e per tutte. I modi, non violenti, ci sono
    Se nelle vita non avessi saputo distinguere i violenti sarei finita male troppe volte. Se sono qui a scrivere è proprio perché lo so fare. Molte donne purtroppo non ci riescono, ma io non dirò mai che se la sono “cercata” come fanno le stesse donne, troppe donne, qualcuna scrive (o scriveva ) anche qui.
    Lei signor Luigi è un galantuomo (come ce ne sono molti altri anche qui sopra), magari litighiamo ma da lei so bene che non avrei nulla da temere, ma altri non lo sono, forse per lei è più difficile capire la differenza che per me, nonostante qualche volta si metta in cattedra, come ora.
    E comunque sappia che io mai correggerei i vostri refusi, mai l’ho fatto e mai lo farò. Lo trovo di cattivo gusto e anche un po’ arrogante.
    A meno che non sia uno “sbaglio” consapevole e fatto per trarre in inganno. Succede anche quello e a gestire un blog si imparano tante cose. Non si finisce mai di imparare.

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    • @luigi lenzini, non credo che lei abbia vissuto gioie e dolori della genitorialità, e per la verità di tanto altro. Tuttavia posso sbagliarmi pertanto le chiedo, in riferimento a quando scrive:
      “ripeto che un potenziale uomo violento non è mai uno che fa commenti maleducati in pubblico o tocca il sedere sull’autobus. Quelli sono innocui e si sfogano così e basta.”
      Quindi mi faccia capire… Ad un uomo uso a palpare sederi e fare commenti pesanti, dato che comunque è innocuo, farebbe andare a prendere, qualora ne fosse impossibilitato lei, sua figlia 14enne all’uscita da scuola, dalla palestra o chessò, da un locale la sera? Così, ci consenta di inquadrarla meglio. Cordialità.

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  23. Alberto, guarda che Gli per A loro, maschile e femminile, è nell’uso comune corretto, già lo usava Manzoni nei suoi Promessi Sposi.

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  24. Come prevedevo è arrivata in soccorso del signor Alberto F spuntato dal “nulla” ieri, un’ “amazzone” che non solo lo difende ma rincara la dose. Forse in suo aiuto arriveranno anche i cavalleggeri (chissà se è giusto cosi?).
    Segno che i miei sospetti (purtroppo) erano fondati.
    Ma non avete di meglio da fare? Se questo blog fosse ad uso commerciale farei i quattrini facili con tutti questi “followers”. (Dai forza correggete anche questo).
    A proposito Meetoo mi piace e continuerò a scriverlo così.

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  25. Se il tuo blog fosse ad uso commerciale non potresti permetterti di pretendere le scuse dai tuoi followers (ho preso la calcolatrice per contarli ma ho capito che basta una sola mano). Se il tuo blog fosse ad uso commerciale … i tuoi followers sarebbero serviti e riveriti. Chiediti perché scappano subito.

    R
    eccola! si è palesata: cara signora a me non potrebbe importare di meno di avere un blog commerciale, ho spiegato molte volte perché ho aperto questo e non lo rifarò.
    Se crede rimanga ma se anche lei fa parte del gruppone di fuoriusciti ma rientrati dal buco della serratura con intenti bellicosi, prenda pure il largo. Se è in buona fede rimanga ma abbassi le penne! Questo blog non ha followers e non mi potrebbe importare di meno di averne, ma ha molti lettori più di quanti lei possa immaginare e qualche commentatore affezionato (ma anche no). Ed ora, signora se vuole restare, ripeto, bene, altrimenti se è entrata anche lei per fare casino, si rivolga altrove.
    E mi dia del lei!
    N.B.Le persone maleducate e arroganti e che pretendono di offendere e essere anche “servite e riverite” qui non trovano spazio. Se lei è di quel giro non ne troverà più.

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  26. Signora Gazzato, la ringrazio per la sua replica gentile che mi fa sentire un po’ in colpa per le volte che gentile non lo sono stato.
    Secondo me la questione di fondo è che i commenti beceri, le molestie di basso profilo, gli atteggiamenti goliardici ecc… non sono l’anticamera della violenza, ma sfoghi, a volte divertenti e spesso squallidi, alternativi alla violenza.
    E’ vero che ci sono uomini pessimi, con precedenti penali, storie di violenza praticata o subita, e ci sta che, oltre a maltrattare le donne in privato, gli manchino anche di rispetto in pubblico.
    Ma questi sono facili da riconoscere ed evitare.
    I veri uomini violenti pericolosi si manifestano nel privato, spesso a sorpresa. Più che preoccuparsi dei comportamenti sgarbati, le donne dovrebbero temere gli uomini introversi, silenziosi, poco intelligenti, gelosi, frustrati, con hobby strani …..

    R
    Oh, “facili da riconoscere e da evitare”…, Luigi , direi che ho capito il suo punto di vista, mi pare sufficiente, grazie.

    Rispondi
    • @luigi scrive «Signora Gazzato, la ringrazio per la sua replica gentile che mi fa sentire un po’ in colpa per le volte che gentile non lo sono stato». Mentre leggo questo incipit ho due sensazioni.
      1) mi immagino Luigi davanti alla tastiera mentre è inginocchiato sul sale;
      2) la parole mielose mi hanno provocato una violenta crisi emetica.
      3) mi sforzo di capire dove abbia trovato una “replica gentile” tra i commenti stizziti, biliosi, pungenti gazzatiani.
      Mi chiedo come possa un uomo (dal nome deduco lo sia!) arrivare ad elaborare una frase tanto intinta da piaggeria. Se fosse il mio partner fuggirei il più lontano possibile da lui. Se poi fosse disgraziatamente mio parente me ne vergognerei

      R
      si capisce che lei non sa di che cosa sta parlando non conosce Luigi né tantomeno me e entra qui solo per sfogare una “stizza” che è solo sua. E non capisco bene perché, o forse lo capisco. Comunque: quale sia il suo apporto alla discussione non è chiaro. Ma la passo lo stesso, almeno anche gli altri si renderanno meglio conto di cosa gira intorno a questo blog.
      PS: per la sua “crisi emetica” consiglio del limone, stranamente fa bene anche contro l’acidità.
      PPS: ma se vuole “vergognarsi” veramente di qualche cosa le consiglio di guardarsi allo specchio.

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      • @m.g.m. riesce a suscitare nel sottoscritto solidarietà per Luigi, e garantisco, ce ne vuole. Posso darle due suggerimenti?
        1. Prima di cliccare su invia commento, rilegga, poi respiri a fondo. È sempre in tempo a non inviare messaggi francamente imbarazzanti.
        2. Se nonostante il respiro a fondo ha inviato il messaggio, può fare l’esercizio mentale di chiedersi “come viene percepito il messaggio dai lettori? Porta un contributo? Serve a qualcosa? Ora che ho spammato un po’ sto meglio? Se le risposte di tale esercizio le suggeriscono che sia stato un errore mandare il massaggio, può mandarne un’altra privato a Mariagrazia, chiedendo di ignorare il messaggio precedente. Garantisco, funziona.
        In alternativa a questi due suggerimenti può continuare a squalificarsi da sé, operazione che le sta riuscendo di-vi-na-men-te.

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  27. @Francesco. Grazie per aver contribuito alla rubrica “consigli non richiesti”. Ma vede io li accetto con vero piacere.
    Deve sapere che ogni mio commento è ben ponderato e si basa su una antica regola ma sempre valida dell’azione/reazione.
    Quando io non sono d’accordo con qualcuno/a anche nei rapporti interpersonali reali dico semplicemente «ho ascoltato con piacere il tuo punto di vista ma mi spiace …dissento profondamente!». E ringrazio. Perché a mio parere ascoltare un’altra versione dei fatti aiuta a capire. Sebbene non la di approvi.
    Se invece mi sento dire in modo bilioso e spocchioso che dovrei chiedere umilmente scusa mi parte la trebisonda.
    Non vi suggerisce nulla il fatto che una decina di forumisti siano andati via sbattendo la porta? È un segno palese che quella gestione autoritaria e autocratica del blog sia percepita insopportabile non solo da me. È chiaro?
    R
    LA PIANTI! lei non fa che offendermi e denigrarmi e dare un’immagine di me che è solo nella sua testa, lei è entrata qui solo per disturbare, lo testimonia il fatto che è cosi al corrente dei “fatti” di questo blog e ne parla come se scrivesse qui da sempre mentre è entrata ieri, ma chi crede di prendere per i fondelli? Gestione autoritaria e autocratica glielo rimando al mittente con gli interessi e comunque non devo rendere conto a lei di come gestisco il MIO blog. Faccio a meno di “interventi” democratici” come il suo. E la passo solo perché risponde a Francesco altrimenti sarebbe già nel cestino.

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  28. Signora M.G.M., se legge un po’ di miei messaggi, vedrà che non sono quasi mai d’accordo con la signora Gazzato e ci scontriamo senza riguardo. Se pensa che io pecchi di piaggeria, non mi ha inquadrato bene.
    Semplicemente, se qualche rara volta io e la nostra ospite condividiamo qualche posizione, mi permetta di godermi il momento.
    Questo, per me, è un luogo dove si confrontano le idee, non le persone.
    Io non ho amici e nemici; solo persone che, caso per caso la pensano come me o la pensano diversamente.

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