Faccia da Draghi

Il premier Draghi mi stupisce sempre. Anche se  ormai lo seguo davvero poco, so che non succede quasi nulla di interessante in un governo che lui guida comandando perché tanto ormai è blindato (letteralmente). Lo era prima col Covid, lo è ancora di più ora con la guerra.

Oggi ha telefonato a Putin. Bene, Che si sono detti? Mario Draghi ci ha ragguagliato con quella sua “faccia di tolla” (mi scusi presidente ma è proprio cosi nel senso che non cambia mai espressione, la sua è una faccia per tutte le occasioni).

Mi immagino la conversazione. Formale al limite del grottesco, allora la vivacizzo un poco.

Putin che tira su il telefono e pensa: ancora questo rompi…chissà che cosa vuole adesso?

E Draghi che con nonchalance la butta li: caro Vladimiro, vedi di sbloccare  ‘ste navi del grano che va marcio, ma ti rendi conto che il mondo rischia di fare la fame per causa tua?

E l’altro sfregandosi le mani.

Ah, si? Tu mi significhi ciò? Ecchisenefrega non ce lo metti? Cioè, volevo dire, nooo non è colpa mia, ma delle vostre sanzioni, levatele e tutto s’aggiusta.

E Draghi: ma caro Vladimiro, le sanzioni te le abbiamo messe perché hai invaso l’Ucraina e stai li da tre mesi a fare il putinferio, beh, allora, santa insalata russa, non ti vorrai mica lamentare tu, pure?

Ma pare che Putin si sia lamentato ancora e anzi ha rincarato la dose e poi, ha detto Draghi: “ha parlato solo lui”…

Ma va? ‘sto maleducato, anche logorroico.

A conversazione con cotanto premier si permette di cianciare a ruota libera?

Mai me lo sarei aspettato! Anzi credevo che lo avrebbe invitato ad una partita a golf sul pratone del Cremlino o a farsi un paio di birre da Pu(r)gaccioff (un baraccio di Mosca dove i cosacchi ballano sui tavoli).

Ma pare che Mario Draghi abbia risposto declinando l’invito: non è ancora tempo, prima mettiamoci ai tavoli della conferenza di pace a brindare ci penseremo poi.

A che cosa? Ma al grande successo della diplomazia italiana, anzi draghiana.

14 commenti su “Faccia da Draghi”

  1. Ma qualche decennio fa non erano gli USA i massimi produttori di grano per tutto il mondo? Lo vendevano anche alla Russia.
    Perché all’Africa non glielo mandano loro?
    Ci hanno promesso il gas loro se ci viene a mancare quello russo.
    Per il grano vale la stessa cosa

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  2. Draghi è piombato al posto sbagliato nel momento sbagliato.
    Draghi è l’espressione di una politica infima la cui crisi ha toccato livelli allarmanti e che ha delegato tutti i poteri all’uomo salvifico che salvifico non è.
    Draghi è la negazione delle diplomazia in un momento in cui ci sarebbe bisogno del massimo della Diplomazia.
    Draghi è figlio del mondo finanziario, e si sa che il denaro non ha sentimenti, segue le sue leggi inflessibili, sordo ai bisogni che i popoli nella loro complessità esprimono.
    Draghi è un forziere, impenetrabile ai problemi, da cui non escono soluzioni.

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  3. Draghi poteva al più essere un buon ministro del tesoro. E’ la sua materia per la quale è preso seriamente in Europa un po’ da tutti. Queste telefonate a Putin, dove torni con le pive nel sacco, servono solo a consumare quella credibilità. Anche un bambino avrebbe capito che alla domanda di sbloccare il grano Putin avrebbe chiesto di togliere le sanzioni. I leader d’Europa mi danno l’impressione di quelli che “prego, vada avanti lei…”.
    Se non si è compatti con una sola voce e tenendoci distinguibili dagli americani, si fanno solo figure di cioccolata.
    Io però faccio fatica a credere che senza l’Ucraina il mondo sia destinato a non assumere più carboidrati. Ma forse è un mio limite.

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  4. Salvini vuole andare a Mosca a parlare con Putin! Non l’avesse mai detto: DiMiao ha miagolato davanti a Vespa che non è cosa, che ci andrebbe a fare? Non è lui il ministro degli esteri e se Putin non lo considera di pezza perché dovrebbe accogliere Salvini a braccia aperte o semi conserte?
    Beh, diciamo che Salvini avrebbe degli argomenti che DiMiao non ha, primo ha la barba e non è una cosa da sottovalutare; Putin ha sempre invidiato quelli a cui crescono le barbe, lui è glabro come uno stradivario, mentre quelli con le barbe si che sono maschi comme il faut. Ecco perché DiMiao non ha chances (e anche lui invidia la barba di Salvini.
    E poi perché il capitano piace alle donne e Putin con tutta la sua boria le deve pagare e anche profumatamente.
    Salvini no. Le leghiste ma anche le sorelle d’Italia farebbero carte false per una cena con lui e anche per un dopocena.
    Perché Salvini piace e Putin no. E questo potrebbe essere un buon argomento.
    Salvini potrebbe dirgli: “fratello fatti crescere due peli sul mento e poi vai a caccia di donzelle va, che te ne fai del Dombass? Ma fagliela vedere a Dormigiò che tu non dormi ma che ci dai giò…
    Chissà…

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  5. A me i barbuti non piacciono. Preferisco gli sbarbati. e anche i poco pelosi nel corpo.
    Quanto a Salvini con me non combinerebbe niente. Ma neanche Putin.

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  6. In effetti l’idea che uomini con molti peli attirino le donne è un po’ un’idea da tempi di Neanderthal. Nel frattempo ci siamo evoluti.

    R
    mi accorgo che il sense of humour non è per tutti. Pazienza.

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  7. “Barbara guerra di aggressione”, finalmente Anghela Merkel si è espressa sulla guerra di Putin
    https://www.ilgiornale.it/news/mondo/barbara-guerra-aggressione-russia-merkel-dura-contro-putin-2039385.html
    ha aggiunto che questa guerra rappresenta un “profonda cesura” col passato e che i rapporti con la Russia non potranno più essere quelli di prima. Si unisce agli sforzi dell’Occidente tutto nell’aiutare l’Ucraina che ha tutto il diritto di difendersi.
    Finalmente!
    Ecco perché ha meditato a lungo prima di esporsi e lo ha fatto nel momento in cui ogni tentativo di negoziato è andato fallito e la Germania si trova ad una impasse e lei non se la sentiva di tacere ancora.
    Ha fatto bene, mancava la sua voce, non sarà più il leader che era ma ha ancora molta voce in capitolo, non poteva sparire nel nulla e questa sua affermazione, a mio parere, conta.

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  8. La Merkel ha detto quello che tutti già sanno e sull’andamento del conflitto non avrà nessuna influenza. Finché era Cancelliera un ruolo poteva averlo ma come persona in sè non conta nulla.

    R

    Signor Facchin, finalmente una parola buona da parte sua: “come persona in sé non conta nulla”, ma lei ci è o ci fa? io ho il sospetto che le scrive solo per provocare una reazione queste frasette velenose. Una che ha guidato un paese come la Germania, la terza potenza mondiale per 16 anni, che ha governato bene altrimenti chissà dove sarebbe adesso, forse ancora ad insegnare in qualche università, Chissà perché ma ho il sospetto che parli cosi di lei solo perché è una donna, se fosse stato uomo non avrebbe osato, ma non si disturbi a negare, tanto lo so che lei scrive solo per dire il contrario di quello che dico io. Bella soddisfazione però!

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    • Ammetto che – pur avendo avuto una grande stima per la Cancelliera tedesca che ha tenuto saldamente le briglia della Cermania ( e anche dell’Europa!) la penso come il @sig. Facchin. Come accade a molti …senza un certo potere la propria opinione perde smalto e prestigio.

      R
      lo smalto e il prestigio che ora ha Olaf Scholz? Il re Tentenna? Le mando o non le mando e se le mando poi mi si nota di più oppure di meno e Putin come la prenderà? E Zelensky la smetterà di lamentarsi…povero Olaf il potere sembra avergli dato solo tanti grattacapi ( perde un capello al giorno con questa guerra).

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  9. @mariagrazia: Ho il sospetto che la Merkel abbia voluto uscire allo scoperto per coprire la mancanza di leadership del nuovo governo. Qui è stato coniato un nuovo verbo: “scholzen”. Significa “esitare”. Cordiali saluti.

    R
    lo credo anch’io. Ricambio.

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  10. La Merkel ha governato mediocremente, senza una visione che andasse oltre l’ordinaria amministrazione. E pensando solo a imporre assurde austerità all’Europa e pensando solo a incrementare i traffici della Germania con la Cina anziché aumentare i consumi interni del suo Paese.
    Sono critiche che ormai fanno tutti. Se lei invece la ammira così tanto è un problema suo. Comunque ribadisco che quello che dice o fa adesso non conta nulla.
    E ricordo anche che nella DDR fu opportunista e che appena ebbe l’occasione tradì il suo mentore Kohl.
    Se dire questo è provocare non so che farci.
    R
    questa è la sua opinione, che ora argomenta ed è ben diverso dal dire che “come persona in sé” non conta nulla. A lei può non piacere e sicuramente avrà anche dei difetti, io non sono mai stata fan di nessuno sia ben chiaro, solo posso capire il valore di una persona che si prende una simile responsabilità per 16 anni e da donna è ancora più difficile perché sappiamo come va il mondo.
    Le faccio notare Facchin che questa guerra è scoppiata quando Merkel se ne era già andata, sarà certamente una coincidenza ma forse anche no.
    In ogni caso credo che tutte le persone “in sé” abbiamo un valore a prescindere dal prestigio che può dare loro il potere. Finora ha taciuto nonostante conosca il russo da molti anni e lo ha fatto per non interferire, ma ora, la situazione è sempre più grave e Scholz sembra un pulcino nella stoppa, per questo io spero che la sua voce invece sia autorevole e cambi qualche cosa o almeno serva a smuovere anche poco la ferma volontà di Putin di autodistruggersi. E portare il mondo con sé.

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  11. La Merkel conosceva bene il russo, che usava senza bisogno di interpreti,quando incontrava in Russia personaggi politici, come Medvedev e Putin. Forse era appena un poco migliore dei nostri onorevoli capoccioni, come DiMaio, esperto solo ad esprimersi,in dialetto campano.

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  12. Questa guerra ha messo in evidenza una verità che stentavo a credere.
    Le persone che comandano l’Europa sembrano fatte con lo stampino e hanno lo stesso imprinting mentale.
    Tutte pronte a tradire gli interessi del proprio Paese e dell’Europa per accontentare gli americani.
    Che sia vera la leggenda metropolitana che, se non hai l’appoggio degli americani, in certe posizioni non ci arrivi?
    Presidente del Consiglio, presidente della Commissione europea ecc….. tutti simili.
    Unico che si distingue un pochino è Macron, ma in Francia c’è l’elezione diretta del Presidente, e lì non è facile imporre l’uomo degli americani a tutti gli elettori francesi.

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