Lo è o lo fa?

Piano piano, le acciaierie di Mariupol si vanno svuotando. I civili, pare, sono usciti tutti, i militari stanno tristemente sgombrando. I feriti, sempre pare, verranno curati in strutture attrezzate, mentre gli altri, per ora sono stati portati in territorio controllato dai russi.

Il loro destino è precario e incerto. I russi hanno già detto che li considerano criminali di guerra o terroristi (senza distinzione tra i militari regolari dell’esercito ucraino e i componenti del battaglione Azov (ormai famoso), anche se  questi ultimi sono stati da tempo integrati nell’esercito regolare.

In soldoni, spetterà a Putin decidere della loro sorte. Temo che la convenzione di Ginevra sul trattamento dei prigionieri di guerra non sarà troppo considerata, per non dire che sarà bellamente ignorata.

Ecco, quelli che il leader ucraino chiama “eroi della resistenza”, con ogni probabilità, non saranno affatto scambiati con prigionieri russi, come era nei sogni dei negoziatori della loro resa, ma se Putin vorrà, saranno processati e poi, non si sa. Ma si immagina. E non occorre neppure troppa fantasia.

Hanno fermato l’avanzata russa con la loro pervicace resistenza dentro la Azofstal e hanno salvato anche molti civili da morte quasi certa, ma il loro destino è legato al filo della “benevolenza” del presidente russo. Non credo ci contino troppo.

Insomma dopo tre mesi e il macello che i russi stanno facendo in Ucraina, credo che si possa vedere un po’ più chiaro nelle intenzioni dell’uomo al comando, quello che ha ordinato la “denazificazione” dell’Ucraina.

Forse i russi ci scriveranno “paese deucrainizzato” alle porte delle città ancora in fiamme, o forse ancora no. Dipende.

Da che dipende? Dalla prossima mossa del “folle”.

Si, intendo proprio “il folle”, cioè un leader che da anni adotta strategie manipolative, tipo quelle che diffondono notizie e teorie varie sulle sue presunte malattie fisiche o mentali. Gli torna comodo fare il pazzo. Ci sono cascata anch’io, confesso, all’inizio. Ma non è originale, affatto, Putin ha copiato dal suo nemico di sempre: gli Usa, la strategia del pazzo è un’invenzione (si fa per dire perché deriva da molto lontano) di Richard Nixon:

 

Da Wikipedia:

” Quest’ultimo, con la sua amministrazione, ha cercato di far credere ai leader dei paesi ostili del blocco orientale di avere davanti a sé un leader dal comportamento imprevedibile, con un’enorme capacità di distruzione. Pertanto, questi paesi ostili non dovrebbero essere tentati di provocare gli Stati Uniti , temendo una risposta americana inaspettata.”

Ecco, Putin sta facendo lo stesso: provoca e sa bene che le sue provocazione funzionano, non si sa quale potrebbe essere la sua prossima mossa e crederlo un folle gli fa molto gioco: tiene il mondo sotto scacco. La mossa del folle sarà (per lui) quella vincente?

Dopotutto una mia zia novantenne mi racconta che anche lei, con tre maschi in famiglia ha spesso adottato questa strategia. “faxevo ea mata”cioè tradotto dal veneto: “facevo la matta” e ha sempre funzionato quando i tre maschi di famiglia volevano prevaricarla.

Ma torniamo alla guerra. E’ una storia ancora tutta da scrivere, di sicuro c’è che l’ “operazione speciale” di Putin prosegue seppur tra qualche difficoltà e  non poteva trovare momento migliore per fare quello che sta facendo: il mondo indebolito da due anni di pandemia, gli Usa con a capo un leader “debole” e poco popolare, la Germania demerkelizzata e Macron alle prese con la sua azione di  “nuovo” governo. Di Johnson non parliamo proprio, ha i suoi problemi e sono del tutto comprensibili dato il tipo.

Dunque? Beh, pazzo o lucido, malato o sanissimo, il leader russo avanza, se pur lentamente e fa terra bruciata dove passa, anche con l’aiutino dei suoi amici fedeli che stanno ben volentieri con un piede in più scarpe e lui lo sapeva bene prima di cominciare.

E noi stiamo qui da tre mesi ancora a chiederci se lo è o se lo fa. Con tutti i problemi che abbiamo anche senza di lui.

 

 

11 commenti su “Lo è o lo fa?”

  1. Si continua a demonizzare Putin a partire da considerazioni teoriche basate sul nulla, anziché giudicare i fatti su basi reali.
    Allora, mentre prima ci si chiedeva se fosse un nichilista, adesso ci si chiede se stia applicando “la strategia del pazzo”.
    Rispondo subito che Putin è lucidissimo e che sta applicando la strategia di tutti i capi di grandi potenze, massime se nucleari, ossia la logica della guerra come soluzione finale delle controversie internazionali, ciò in barba a tutti gli enunciati dell’Onu e di certe Costituzioni, compresa la nostra. Sentendosi minacciati –a torto o a ragione, ma per loro sempre a ragione- tutti i Capi delle succitate potenze, non ultimi Biden, Johnson, Kim, etc. si sarebbero comportati nella medesima maniera.
    Altro che strategia della follia, qui abbiamo a che fare con folli veri e propri.
    Come chiamare altrimenti chi nel proprio Paese persegue con la forza una minoranza appartenente per origini alla seconda potenza nucleare, tollerandone lo sterminio e la repressione, e lasciando irrisolta per anni la questione già regolata da un accordo?
    Come chiamare altrimenti la continua espansione verso est delle Nato in barba agli accordi e alle garanzie che ciò non sarebbe accaduto dopo la riunificazione della Germania?
    Come chiamare la massima potenza nucleare che fomenta le rivolte e destina quantità di dollari inimmaginabile perché la guerra a danno degli Ucraini continui all’infinito?
    Come chiamare i capi delle nazioni europee e quelli dell’Unione Europea che allontanano definitivamente la possibilità di dialogare con una nazione, vicina di casa, ricca di materie prime e che ci fornisce il gas vitale per le nostre industrie?

    Nessuno di questi saggi campioni delle democrazia è in grado di mettere da parte le ideologie che spinte all’estreme conseguenze risultano perniciose a tutti?
    Nessuno è capace di applicare la real politik che è l’unico approccio possibile per porre fine a questo schifo di guerra che sta mietendo vittime civili e distruzione in Ucraina, e vittime militati de ambo le parti? Per non parlare della vecchia Europa che ne piangerà conseguenze economiche di mancato sviluppo pregiudicando anche la pace futura? E che dire delle crisi del grano che affamerà l’Africa e produrrà flussi migratori mai visti?

    E di tutto ciò diamo la colpa a un pazzo o un finto pazzo, mentre il resto dei del mondo seguita ad alimentare la guerra? Ci accontenteremo di scaricare tutta la colpa a Putin e a continuare la folle corsa verso il baratro?

    R
    mai parlato di nichilismo nei riguardi di Putin e il nichilismo con lui è ancora una filosofia “sana”. “Controversia internazionale la chiami? Un’invasione con stupri e massacri e distruzione di intere città è una controversia internazionale? No è una invasione senza diritti di nessuna cittadinanza in base a tutte le regole planetarie.
    Quindi, secondo te, tutti matti meno Putin?
    Benissimo, ribaltata la “strategia del pazzo” abbiamo la strategia dei pazzi?
    Se per te realpolitik e calare le braghe davanti ai dittatori, temo che siano tutti pazzi meno te ( e altri vari ed eventuali sostenitori delle tue stesse tesi) e Putin. E mi ci metto anch’io toh.
    Secondo il tuo pensiero, abbiamo il resto del mondo contro la Russia.
    Ma non sembri una contraddizione dire che la guerra di Putin fa schifo perché fanno ancora più schifo quelli che non si calano le braghe davanti a lui.
    Non fa una piega…dei pantaloni.
    Putin si demonizza da sé.

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  2. Come fai a parlare di “calata di braghe” di fronte l’eccidio che si sta consumando e che continuerà a danno del suo popolo? Si tenga pure ben stretta la cinghia dei pantaloni, Zelensky, ma questo significa ancora morte e distruzione del suo Paese.
    R
    e lo dici tu a me? Ma guarda! Sei tu quello che vorrebbe che l’Ucraina si arrendesse o no? Sono forse io a dire a Zelensky quello che deve o non deve fare? Mi risulta che sia tu quello che non fa che dire ogni due per tre che sono tutti pazzi meno Putin, Zelensky compreso e sei tu che non fai che dire che si deve arrendere, non certo io che non faccio che scrivere da tre mesi quanto schifo fa questa guerra ma non mi permetto certo di dare consigli di resa agli ucraini o di criminalizzare il leader ucraino che è una vittima come fai tu da mesi, dunque? Chi è tra me e te quello che si preoccupa dei morti? Ti ricordo che le bombe è Putin a sganciarle sull’Ucraina e non Biden o Zelensky o Johnson o… il diavolo ma Putin-
    Ed è Putin quello che ha iniziato questa sarabanda di morte non tutto il Resto del mondo come insisti a dire da mesi, cosa che io trovo del tutto priva di senso: criminalizzare tutti meno il colpevole, o meglio dire che tutti devono avere il bon senso di chinarsi davanti alla sua ferocia ed ingordigia è per me una tesi senza senso né logico né pratico e non serve a niente prendersela con Biden o la Nato perché loro non l’hanno scatenata la guerra ma l’ha fatto Putin e coi mezzi e nei modi più disgustosi e vomitevoli che possano esistere.
    Quindi la tua insistenza a dire che Zelensky si deve arrendere per il bene del suo paese è una cosa che non sta né in cielo né in terra: Zelensky non è li per calare le braghe davanti a un prepotente sanguinario ma per difendere la libertà del suo popolo anche a costo della vita. E se la Ue e la Nato avessero fatto entrare l’Ucraina questo non sarebbe successo Putin non si sarebbe mai messo contro la potenza di fuoco dell'”Occidente” perché sa bene che cosa avrebbe rischiato.
    Pazzo è chi pazzo lo fa.

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  3. Mariagrazia, a morire non siamo noi, né gli Americani, né gli europei (almeno finora) ma una Nazione sola, l’Ucraina. e non importa di chi è la colpa, lo sfogo contro Putin non cambia nulla nell’eccidio che si sta consumando. Prolungare questa guerra è una follia, e non ho parlato di resa, ma ho detto che nessuno sta cercando la pace e che i saggi democratici stanno alimentano quella guerra che sta distruggendo l’Ucraina. Risparmiare sofferenze e morte ad un popolo -ciò che tu chiami “calata di braghe”- sarebbe un un atto nobile. Non sto parlando di resa incondizionata, ma di cercare un accordo onorevole che ponga fine al massacro.
    Questo è il mio pensiero e ti pregherei di interpretarlo per quello che è.

    R
    peccato che tu non capisca chi sia a prolungare la guerra. E chi sia a non cercare accordi, fin dall’inizio ma a prendere in giro il mondo, mi dispiace dirlo, te compreso.
    E se vuoi che interpreti diversamente il tuo pensiero, scrivi cose diverse. L’italiano lo capisco ancora. E non solo. Cosi sottendi che io ti abbia male interpretato (forse intenzionalmente?), se cosi fosse sarebbe solo perché ti sei espresso male e io non mi abbasserei mai a travisare intenzionalmente il pensiero di altri.

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  4. Sono d’accordo con Alessandro, meno che su un punto: in questa storia nessuno è pazzo.
    Putin non è un pazzo. Ha valutato – probabilmente sbagliando – che attaccare l’Ucraina avrebbe evitato l’accerchiamento della Russia da parte della NATO, e sta insistendo nella guerra perché finora non ha ottenuto i risultati che cercava.
    Zelensky non è un pazzo. E’ un (pu)pazzo manovrato dagli americani, ai quali, evidentemente, non importa gran che se gli ucraini muoiono. Anzi, per loro più ucraini muoiono e più si destabilizza Putin e si isola la la Russia in campo internazionale.
    Gli americani non sono pazzi; sono cinici. Questa guerra gli fa guadagnare molto più di quello che spendono in armamenti forniti all’Ucraina – che peraltro fanno felice la lobby dei fabbricanti d’armi che sostiene Biden. Guadagnano con la speculazione finanziarie e l’aumento del prezzo degli idrocarburi, e indeboliscono l’Europa, che gli ha sempre fatto paura come potenziale potenza economica.
    Gli unici che sembrano pazzi sono i leader europei, Von der Leyen in testa, che stanno rovinando l’economia dell’Europa per fare contenti gli americani.
    Ma forse anche loro cominciano a rinsavire e, con le dovute maniere e con i tempi dovuti, stanno cominciando a defilarsi dalla politica spregiudicata degli USA e si orientano verso la realpolitik a cui fa riferimento Alessandro.

    R
    lei è d’accordo con Alessandro (ma guardate un po’) e io non sono d’accordo con lei ma neppure nelle virgole. Primo perché trovo che lei offendendo Zelensky offenda il buon senso, secondo perché il fatto che lei affermi quello che afferma mi da sempre più la convinzione che lei la butti li tanto per ma si arrampichi sugli specchi. Chi le dice che Putin non sia pazzo? Lo sa lei? Ha fatto diagnosi a distanza? Lo considera un saggio?
    Ma chi le fornisce queste informazioni?
    E risponda invece di andare sempre per conto suo a denigrare gli americani perché anche lei non ha ben chiaro chi è che bombarda che non è Biden.
    E la sua realpolitik quale sarebbe? Quella che l’Ucraina si arrende e Putin despoteggia anche li? Bella roba!

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  5. La guerra non può finire a tarallucci e vino attorno ad un tranquillo tavolo di oneste e sincere trattative, come tutti vorremmo, perché ci troviamo di fronte ad un caso, secondo me, molto particolare nel quale i due Capi dei Paesi ufficialmente belligeranti sono, purtroppo, ciascuno dal suo punto di vista, degli… irriducibili, “cocciuti”, personaggi.

    Da una parte c’è il russo Putin, l’aggressore, che vede i suoi piani politico-militari, gia’ criminosi, ché prevedenti una (facile) invasione della Ucraina, messi a repentaglio per una imprevista, quanto tenace resistenza, da parte di coloro, gli Ucraini appunto, che egli pensava di ingoiare in un sol boccone e che gli stanno invece scombussolando non poco (anche per gli inattesi aiuti militari di quegli occidentali che lui riteneva apparentemente pavidi e disuniti) i suoi calcoli;
    ragione per cui ora che è, suo malgrado, in ballo, deve… ballare, ovvero portare comunque a termine i suoi folli progetti ché ne va del suo prestigio personale e anche, più importante, di quello politico!!!

    In un modo o nell’ altro e con tutti i mezzi possibili a sua disposizione, leciti e non leciti, deve proseguire la guerra, o “operazione speciale” che dir si voglia; costi quel che costi!!!

    Putin non può farsi tenere in scacco, ora come ora, da coloro che lui ritiene una “feccia nazista di ribelli scalcagnati” che gli stanno facendo perdere la faccia!!!

    Come osano, quei nazisti Ucraini resistere a lui, Putin, l’unto giustiziere depositario della vera fede che ha pure il beneplacito del Patriarca ortodosso di Mosca?

    Come si azzardano ad opporsi a lui, capo carismatico della Santa Madre Russia, unico baluardo di moralita’ ed onestà in un mondo di “peccaminosi, debosciati, edonistici occidentali” e tutti, per giunta, disamorati nazisti??

    La causa di Putin, sempre secondo lui, è più che giusta!!

    Punire i ribelli, purificare l’Ucraina dai suoi dirigenti nazisti e mostrare al mondo occidentale, bugiardo ed edonistico, che con la Russia non si scherza è un compito più che leggittimo: è una missione, una crociata!!!

    Dall’ altro versante c’è Zelenskyj, il presidente ucraino, l’aggredito, che, giustamente, non vuole cedere alle prepotenze russe.

    Quello di cui lui è leader e’ uno Stato sovrano che lo ha eletto democraticamente; come Paese indipendente ha tutto il diritto di esistere e di scegliere il suo destino…

    La sua nazione si è resa finalmente indipendente dalla ex URSS e ora vuole “occidentalizzarsi”, entrare nella Unione Europea, forse anche nella NATO…

    In fondo vuole agire così, non desidera rompere le scatole ad alcuno né, tantomeno, intende chiedere permessi a nessuno per realizzare le sue aspirazioni, visto che è una nazione libera e sovrana!!!

    Su questi principi, sacrosanti, Zelenskyj non vuole cedere e con lui tutti i suoi compatrioti.

    La Ucraina deve rimanere così come era e come deve tutt’ora essere, senza subire mutilazioni territoriali o condizionamenti vari da parte di chicchessia, tanto più se estorte con la violenza… visto che hanno già dato cedendo, “collo torto”, la Crimea ai Russi.

    Che cavolo vogliono ancora gli ex sovietici?

    È una questione di principio, di diritto; anche se si dovesse morire tutti lo si farà con coraggio e dignità; non c’è niente da discutere…

    O tutto ritorna come prima oppure non se ne fa niente.

    Del resto i martiri cristiani, i patrioti, i tenaci assertori e difensori di sacri principi hanno forse ceduto di fronte alle minacce?
    Sono forse scesi a disonorevoli ed umilianti compromessi, specie se con i prepotenti?
    Essi subivano piuttosto percosse, fustigazioni, sopportavano tribolazioni di ogni sorta, affrontavano persino la morte ma la giustizia deve mostrarsi vera ed unica!!!

    Dinanzi alla propria coscienza si deve essere in pace mentre agli occhi del mondo tutti devono capire, se si ha ancora un briciolo di onestà intellettuale, chi è dalla parte del giusto e della verità e chi no!!!

    A questo punto che fare?

    Permettere ad uno spregiudicato leader come Putin di andare avanti con le sue assurde pretese (la favola del lupo e dell’agnello insegna) abbandonando gli ucraini al loro destino…

    (i combattenti ucraini arresisi loro malgrado nella acciaieria ove erano asserragliati non credo che verranno trattati umanamente dai Russi e rimandati a casa dopo la fine della guerra)

    oppure continuare a sostenere il loro diritto a vivere e ad autogovernarsi in pace all’ interno dei loro confini e col resto del mondo?

    Un tentativo potrebbe essere, ma mi pare proprio una utopia, quello di proporre a Putin di andarsene dall’Ucraina e di indire, nelle regioni russofone da lui reclamate, un referendum, controllato dall’ ONU, dove si sottopongono ai cittadini le opzioni:

    1) essere indipendenti;
    2) restare con l’Ucraina ma fruendo di un’ ampia autonomia;
    3) entrare a far parte della Russia.

    Inoltre, e ancora di più, proporre a Putin di “associarsi”, in un certo qual modo, alla UE costituendo insieme: UE e Russia, una specie di patto di collaborazione socio-economico fra i due “blocchi” assicurandosi, inoltre e reciprocamente, con un trattato, sottoscritto da Russia e NATO, che nessuna delle due parti assumerà mai comportamenti aggressivi nei confronti dell’altra.

    Se poi nemmeno tali proposte dovessero andar bene a qualcuno… allora sarebbe più che lapalissiano che la inimicizia e la guerra “qualcuno” se l’è proprio andata a cercare!!!

    Se Putin e Zalenskyj accettassero quanto sopra sarebbe davvero cosa buona e giusta ma temo che a Putin (e chissa’ se a terzi) tale soluzione… non garbi proprio!!!

    Tentare, comunque, non nuoce.

    R
    Romolo, che dire? come succede spesso è di “frase lunga”, ma nella sua esposizione dei fatti ci trovo molto buon senso e non posso che essere d’accordo.
    Sulle proposte: siamo proprio sicuri che non siano già state abbozzate e che nei vari negoziati non se ne sia già parlato almeno per grandi linee?
    Purtroppo sento dire troppo spesso che Putin deve uscire “a testa alta”, ma cosa significhi a pensarci bene, non rientra in nessuna delle sue ipotesi per arrivare ad un compromesso serio. Ma, intanto è già qualcosa che i piani di Putin non stiano andando come lui voleva e questo grazie soprattutto alla determinazione ed al coraggio degli ucraini.

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  6. La resa dei soldati ucraini del reggimento “Azov” e non, asserragliati nella ex acciaieria “Azovtal”, ai Russi mi fa ricordare, con viva apprensione per i primi, ciò che accadde, in analoga circostanza, ai difensori veneziani di Famagosta nel 1571 e al loro comandante, l’eroico corregionale della Sig.ra Gazzato: Marcantonio Bragadin.
    I Veneziani di allora, così come accade per i combattenti ucraini del reggimento “Azov” e ad altri loro commilitoni, oggi contro gli armati di Putin, resistettero tenacemente agli ottomani, a loro notevolmente superiori per numero e mezzi.
    Alla fine, dopo strenua lotta, stremati e privi di viveri, i difensori veneti, proprio come gli Ucraini oggi, dovettero arrendersi ai Turchi (Russi).
    Mustafa’ Pascia’, che capeggiava gli assedianti ottomani, assicurò ai prigionieri di concedere loro salva la vita e di potersi recare a Creta, dove ancora i Veneziani avevano giurisdizione.
    Invece, vigliaccamente e subdolamente, il generale turco, contravvenendo al benché minimo codice di lealtà e di onore, fece uccidere barbaramente tutti quei superstiti lasciando per ultimo, il comandante Bragadin a cui furono inflitti torture, scherni, umiliazioni ed infine una morte atroce: scorticato ancora vivo sulla piazza di Famagosta!!!
    La riflessione che se ne può trarre da quell’episodio del passato è che la guerra è si’ brutta e cattiva ma diventa ignominiosamente sporca ed abietta quando fra i protagonisti non ci si attiene nemmeno al più piccolo senso di umanità!!! Trattare il nemico con crudeltà, vigliaccamente e spregiudicatamente (vedansi appunto Mustafa’ Pascia’, le SS naziste con i campi di concentramento, e tutti gli altri cosiddetti crimini di guerra perpetrati da abietti personaggi a danno di esseri umani) non è più guerra ma pura barbarie, sono meri, demoniaci comportamenti che gridano giustizia…
    I criminali, militari e non, non sono più esseri umani ma veri satanici soggetti, incarnazioni infernali che, proprio perché tali, meritano davvero di finire nel più profondo dell’ inferno.
    Dio non voglia che anche per i soldati ucraini, del reggimento Azov e non arresisi loro malgrado, vengano riservati trattamenti inumani ed una fine ingiusta solo perché essi hanno avuto il coraggio di aver reso, e di rendere ancora, la vita dura all’oligarca Putin, ben rintanato nel suo Cremlino fra marmi, arazzi, lusso, potere e soldi in banca (ovviamente all’estero) mentre esseri umani: ucraini, russi ed altri tribolano per causa sua.
    Ma alla notte, Putin dormira’ tranquillo?

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  7. Caro Romolo, le tue proposte formulate alla fine del messaggio sono sensate, ma mi risulta siano state entrambe ripetutamente bocciate dagli americani, che vedono come il fumo negli occhi qualunque forma di collaborazione tra Russia ed Europa.

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