Una vittoria che conta

A me è piaciuta molto la canzone che ha vinto l’Eurovision song contest, “Stefania, dei Kalush Orchestra, molto.
L’ho trovata davvero commovente e centrata per il momento. Tutti ricorriamo alla mamma nei momenti di dolore anche se non c’è più da molti anni e Stefania, la mamma descritta dalla canzone è una madre universale, quella che da piccoli ci canta la ninna nanna e ci fa passare la paura del buio.
Ed è veramente buio questo momento per l’Europa ma soprattutto per l’Ucraina che deve fare i conti con una aggressione senza precedenti se non andando indietro alla terribile seconda guerra mondiale.
La mamma dei Kalush Orchestra è chiamata a dare sostegno agli ucraini e ad aiutarli a superare la notte che sembra non finire mai.
Bene ha fatto Torino e tutti quanti l’hanno votata, a farli vincere. Una vittoria forse scontata, come dicono in tanti, ma forse anche no.
Forse sarebbe piaciuta lo stesso.
Sono bravi, sono eclettici, catturano l’attenzione, sembravano un quadro astratto di quelli molto colorati che prendono subito per l’effetto surreale e coinvolgente che riescono a trasmettere.
Una canzone non basta per far ragionare di pace ma tutto serve e spero davvero che anche questa vittoria rappresenti una piccola, piccolissima consolazione per il popolo ucraino che soffre cosi tanto a causa della guerra.
E che la musica e l’arte uniscano come sempre non è solo un auspicio ma una speranza.

https://www.youtube.com/watch?v=UiEGVYOruLk

 

Pubblicato oggi (16.5.2022 ) su Italians del Corriere della sera

38 commenti su “Una vittoria che conta”

  1. Io l’avevo preconizzato: ha vinto l’Ukraina. Ma non per meriti artistici.
    Ha vinto il pietismo del «geopoliticamente corretto». Come se vincendo l’Eurofestival vincessero -all inclusive- anche la guerra.
    Più che EUROVISION SONG CONTEST è stato il GEOPOLITICALLY CORRECT CONTEST.
    Il televoto ha dato una marea di voti (oltre 500!!) nonostante le giurie tecniche l’avessero posizionata nella seconda metà della classifica.
    L’arte e l’ideologia devono stare su due piani ben differenti.
    Immaginate un partecipante ad un concorso pubblico che venga fatto vincere per …la struggente storia della propria famiglia e non per la sua effettiva competenza

    R
    non avevo dubbi.

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  2. C’erano almeno dieci canzoni che meritavano vincere. E la classifica degli esperti lo ha dimostrato. È la classica buffonata. Come quando a Sanremo hanno vinto artisti supportati da uno stuolo di followers dopo essere passati da qualche Talent show. Meritocrazia vs. Ideologia.

    R
    idem c. s.

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  3. Sarebbe stato bello vedere su quel palcoscenico la Russia e Ukraina. Quella sarebbe stata la dimostrazione che l’arte vince.
    In questo modo è come un bambino al quale viene fatto fare un gol nella partitella solo perché è malato.

    R
    sarebbe stato bello, si, ma il fatto che non ci fosse la Russia non dipende che dal comportamento di Putin. Sul resto, idem.

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    • Che c’entra Putin con i cantanti russi? Lei A maggior ragione si sarebbero dovuti esibire i russi!!
      P. S. Peccato che non aveva dubbi. Sono sempre alla base del sapere

      R
      2 idem (siete prevedibili, troppo)

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  4. Forse non erano in assoluto i migliori, ma non hanno demeritato. A prescindere dai gusti musicali di ognuno, si capisce che dietro questa canzone c’è studio e talento. Non si può dire lo stesso per tutte le proposte di ieri sera.
    Sogno anche io una edizione 2023 a Mariupol. Magari con la partecipazione della Russia.

    R
    magari.

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  5. a me è piaciuta molto la canzone di Malta, della Emme Muskat. E, fuori concorso, Yo-yo, di Mika. Se potessi, manderei in Ucraina missili, elicotteri, tanks, a migliaia, che annientassero gli invasori russi, una volta per sempre. L’Armata rossa fa pietà, se le tolgono le armi atomiche, non vale niente, è solo quantità e niente qualità. Dopo gli oligarchi, Putin sta facendo ora sparire i generaloni inetti.

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    • E continuo a non capire che centri l’armata rossa con l’eurovision song contest. Potete spiegarmelo di grazia. Anzi di (maria)grazia

      R
      che cosa le devo spiegare? lo chieda agli organizzatori.

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  6. Ah ehm… Federico BP. La giuria tecnica ha posizionato l’Ucraina al quarto posto. Non esattamente metà classifica, direi piuttosto in zona Champions. Nessun geopoliticamente corretto, dai, ma anche basta con queste frottole da eterni frustrati.

    Certo che le nostre sensibilità possono emettere giudizi differenti. Che ci fossero canzoni almeno altrettanto meritevoli non discuto. A me X es Olanda, Svizzera e Armenia sono piaciute. Ed ho trovato ingeneroso punire la Germania addirittura con l’ultimo posto… E la Spagna terza mi sembra davvero eccessivo. De gustibus…

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  7. Chiaro che è stato un voto politico, non sulle prestazioni di canzoni e show.
    Assurdo mescolare le cose.
    Vuol dire che per compensare mi ascolterò il concerto n° 1 per piano e orchestra di Ciaikovski e il concerto per piano e orchestra n° 2 di Rachmaninov.
    Entrambi ben conosciuti. I loro autori erano russi ma non amici di Putin.

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  8. Questo ha detto Zelenzky dopo la vittoria dei Kalush Orchestra:
    “We will do our best to one day host the participants and guests of Eurovision in Ukrainian Mariupol. Free, peaceful, rebuilt! I am sure our victorious chord in the battle with the enemy is not far off.”

    “Faremo del nostro meglio per ospitare la prossima edizione dell’Eurovision in Ucraina a Mariupol, liberata, pacificata, ricostruita, sono sicuro che la nostra vittoria sul nemico non è lontana”

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    • Ma sì: Organizzino il prossimo ESC nelle rovine dgli stabilimenti dell’Azvostal che è più scenografico!
      Come volevasi dimostrare.
      Il festival del paraculismo è appena iniziato!
      Direi un E.S.C….a per pesci allocchi

      R
      non fa ridere, fa pena. Ma, per fortuna molti italiani hanno dimostrato sensibilità e buon senso.

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      • È stata una buffonata squallida di quatto pagliacci che hanno approfittato della guerra per vincere.

        R
        lo squallore è tutto in queste sue invettive gratuite. Ma come spiega tanta acredine? Francamente non la capisco.

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  9. INTERVISTA ALLA KALUŚH ORCHESTA:
    – «A chi volete ringraziare per questa vittoria?»
    – «principalmente alla guerra!!»

    R
    hanno detto proprio cosi? alla faccia della grammatica che ormai è anch’essa un’opinione. Complimenti al giornalista o redattore. Ma dove l’ha trovata questa frase?

    Rispondi
  10. L’Ucraina ha vinto l’Eurovision Song Contest grazie ad un vero e proprio teleplebiscito mitteleuropeo: è stata la canzone più televotata con ben 459 voti! Nihil sub sole novum! Già nel 2014 si iniziò ad “usare” la musica per scopi propagandistici: la vittoria di “Rise like a phoenix” di Conchita Wurst non era una canzoncina da fischiettare mentre ci si fa la barba (e difatti la Wurst si presentò con un vestito scintillante e…una folta barba). Serviva per la lotta per i diritti della comunità Lgbtq+ manon scalò mai la TOP10 dei brani ascoltati! Ideem nel 2016 per l’ucraina Jamala ispirata dalla deportazione dei Tartari della Crimea sotto il regime di Stalin ed “usata” per dare rilevanza geopolitica del voto dell’Eurovision. Quell’anno, l’Ucraina se la giocò fino alla fine con il concorrente russo Lazarev che aveva una canzone decisamente più convincente dal punto di vista artistico. Però la Russia perse. E qui abbiamo due chiarissime conferme: A) i risultati delle competizioni popolari hanno una rilevanza geopolitica e B) la Kalush Orchestra avrebbe dovuto competere con un artista russo e lottare dal punto di vista artistico. Invece fin dall’inizio si è voluto puntare sul pietismo geopolitico! E allora la domanda nasce spontanea: è giusto mescolare in modo così sfacciato la musica con la politica, l’arte con la guerra, le responsabilità, le sorti e i destini di un artista o di un atleta con le vicende dello Stato nel quale è nato? Misteri della musica!
    A questo punto anche per le elezioni usiamo il televoto. Basta un messaggio di testo ed in pochi secondi è fatto!!

    R
    a parte il fatto che la politica è sempre entrata nelle canzoni e nell’arte in generale, non fosse cosi non ci sarebbero grandi capolavori.
    Il consiglio che ha deliberato l’esclusione della Russia dal contest, lo ha fatto per ottemperare ai valori etici ai quali fa riferimento visto si tratta di una manifestazione che tende ad unire i popoli e ne favorisce la comunicazione.
    Quale comunicazione può rappresentare un paese (e un popolo anche se c’entra solo di riflesso) che sferra una brutale aggressione ad un popolo limitrofo senza nessuna pietà e calpestando decenni di trattati sul mantenimento della pace dopo l’orrore del secondo conflitto mondiale? Quali valori rappresentano i soldati russi che stuprano, uccidono sparando ai civili, colpiscono le scuole, gli ospedali o ai civili in fuga, distruggono, radono al suolo intere città…quali valori avrebbero rappresentato quei cantanti russi se avessero partecipato?
    Me lo spieghi lei che sa tante cose e si arroga il diritto di criticare con tanta sicumera una vittoria di un gruppo che non ha fatto che cantare una canzone e che ha tra i suoi componenti un ragazzo che combatte rischiando la vita per l’indipendenza del suo popolo? Me lo spiega? Senza contare che forse sarebbe stata messa in pericolo la stessa incolumità dei cantanti russi che, con ogni probabilità, non solo non avrebbero vinto ma sarebbero stati accolti, alla meglio, a uova marce in faccia.
    Spiegatemelo voi uomini navigati che tanto sapete come vanno le cose del mondo e che tanto vi indignate per una canzone ma non spendete una sola parola per condannare le torture, le sevizie, i massacri, gli stupri, ma, alla meglio, le ritorcete contro chi le subisce dicendo: “ah se ci aveste pensato prima….riflettuto e agito e se vi foste inchinati ai voleri di un leader che chiede “solo” di poter avere indietro ciò che “è suo”, e basta, senza lasciarvi sobillare e incantare dai serpenti come Biden e compagnia cantante…”.
    Cioè dando la colpa di tutto alla vittima e salvando il carnefice.

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    • Ho sempre detestato i cantautori impegnati (a far soldi?) politicizzati, in particolare le canzoni di protesta degli anni ‘70. Sono squallidi e biechi esempi di opportunismo. La Kalušk Orchesta fin dall’inizio ha chiesto anzi preteso che non ci fossero i russi. Se poi come afferma lei li avrebbero accolti con lanci di ova beh sarebbe stato un gesto becero ne più ne meno come votare come pecore in massa un gruppo solo perché c’è la guerra nel loro paese. Altro che la “musica e speranza”. La musica è opportunismo. E quel tipo con un cestino fucsia in testa l’ha capito subito.

      R
      da una che magnifica la “donna con la gonna” di Vecchioni (cantautore dell’epoca) e il mito della donna donna mamma, (Stefania è la mamma della canzone) ogni due per tre …è davvero il massimo della “dolcezza” femminile che non fa che magnificare. Vecchioni (per intenderci quello di “stronza come un uomo”). Sarà la stessa donna (con la gonna)? Beh, si qualche volta è anche opportunismo ma non in questo caso.

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      • Mi permetta di spiegarmi meglio cara signora @Gazzzato:

        [A] Se io talvolta ho citato quel determinato brano di Roberto Vecchioni («Voglio una donna») non significa che io ami -per sineddoche- tutte le altre canzoni del repertorio di quel cantautore;

        [B] Riguardo il «mito della donna-mamma», non è affatto un mito ma una realtà visto che, per una incontrovertibile regola di Madre Natura la continuazione della specie è affidata alla donna proprio in quanto mamma (da un milione di anni in qua);

        [C] La band ucraina evocando volutamente la «dolcezza femminile della mamma Stefanìa» al solo scopo di commuovere i televotanti si è comportata esattamente proprio come il popolo “rom” che manda le donne nei crocicchi delle strade con un bimbo perennemente avvolto in quegli stracci (o forse è solo un “cicciobello”?) . Come può appassionarmi qualcuno che “brandisce” la figura sacra della mamma come un’arma per ottenere uno proprio sordido scopo?

        [D] Per continuare con l’esempio della già citata canzone di Vecchioni, “tirando per la gonna” l’incolpevole “mamma Stefanìa” , la “Kalush Orchesta” ha dimostrato di essere davvero «…stronza come un uomo» (non per nulla è formata da uomini)-

        R
        lei insiste Alice, le passo le sue spiegazioni (che non mi convincono) e anche la sua sprezzante descrizione del gruppo ucraino che ha vinto e secondo me ha vinto per molti motivi (tutti validi) e non ultimo perché la canzone è bella e loro sono bravi. La sua mancanza totale di empatia per quel popolo che soffre si legge tutta in questo commento. Non risponde alla domanda sul perché ma reitera le accuse.
        Va bene cosi, lasciamo giudicare a chi legge.

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  11. Giustamente, una cara giornalista russa pro-Putin, alla notizia che l’Ucraina aveva vinto all’ESC, da Mosca, si è augurata che un missile nucleare colpisse e radesse al suolo Torino. Eh, insomma, il troppo è troppo!

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    • @FRANCO BIFANI: Se qualcuno per motivi puramente ideologici avesse INGIUSTAMENTE escluso la partecipazione del rappresentante della mia nazione in tale competizione, ammetto che forse anche io, avrei detto qualcosa di molto simile alla giornalista russa
      Si chiama principio di azione e reazione

      R
      spieghi quali sono i “motivi ideologici” se ne è capace. “Ingiustamente” è una sua opinione che non condivido affatto.

      Rispondi
      • @M. G. Gazzato. Su sua richiesta – sperando di esserne capace!! (sic) – le spiego.
        Gli unici motivi che avrebbero potuto escludere uno dei partecipanti alla rassegna canora dovevano essere di natura esclusivamente artistica.
        Ciò non è accaduto. Qualsiasi altra scusa quindi risulta ingiusta

        R
        a lei a me no.

        Rispondi
        • @Alex M.! Mi fa un esempio di solida ragione artistica per cui un artista dovrebbe essere escluso? … Troppo stonato? … Veste male? … Canta testi troppo tristi, troppo allegri, non consoni al contest?
          E poi… se ad essere escluso è un paese, perché mi sposta la questione sull’esclusione degli artisti?
          Ultima richiesta… è in grado di fornire un supporto logico, anche minimo, al suo ragionamento?

          Rispondi
  12. Alice, secondo te, cantautori, di successo anche oggi, come De Gregori, Venditti, Finardi, De Andrè, Battisti, Dalla, Rino Gaetano, Gaber sono da schifare, cantavano da ipocriti protestatari solo per fare soldi?

    Rispondi
  13. @F. Bifani: ebbene sì. Salvo qualche brano singolo di De Gregori, Venditti, Finardi, De Andrè, Battisti, Dalla, Rino Gaetano, Giorgio Gaber. Quando costoro hanno messo da parte la loro splendida competenza (che riconosco loro) per temi più artistici e meno ribelli!

    P.S. lei cita nel gruppo anche Lucio Battisti (del quale mi ritengo un’estimatrice) ma non ricordo un solo brano “da corteo di protesta”! Anzi direi che ha sempre detto nelle interviste che non essersi mai voluto appiattire al trend dei rivoluzionari gli ha tarpato le ali!

    R
    tarpato le ali? A Battisti? volava più alto di tutti.

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    • @MGGazzato: Lucio Battisti più di una volta nelle interviste ha fatto emergere di essere boicottato perché non si univa alla corrente “col pugno chiuso” dei colleghi del tempo. Tant’è che fraintendendo il testo di alcuni brani avevano cucito su di lui l’etichetta di fascista

      R
      di cui Battisti se n’è sempre infischiato, la calunnia viene usata spesso contro gli artisti: è frutto dell’invidia.

      Rispondi
  14. Penso che sarebbe stato apprezzabile e di buon gusto che l’Ucraina non vincesse, proprio per non confermare le previsioni scontate della vigilia. Sarebbe stato un segnale che si riesce ancora a tenere l’arte separata dalla politica e dalla demagogia.
    In un periodo di manipolazione forte della realtà e della giustizia questa vittoria era prevedibile, e, tutto sommato, meno grave di altri condizionamenti che stiamo subendo.
    Comunque, la canzone non era male, ed era sicuramente migliore della canzone presentata dalla Spagna, pure data tra le papabili, che era basata su una coreografia sexy e poco più.

    Certo, ormai tutte le manifestazioni canore, a partire dal festival di Sanremo, hanno poco a che vedere con la musica, e, tra fuochi di artificio ed effetti speciali, puntano solo a stupire.
    R
    al contrario io penso che la vittoria degli ucraini sia stata una manifestazione della volontà di chi ha creduto di votare gli artisti ma anche la causa della libertà e non è affatto banale.

    Rispondi
  15. “La Kalušk Orchesta fin dall’inizio ha chiesto anzi preteso che non ci fossero i russi.”
    Alice Alice, dove se le sogna queste visioni, nel suo mondo delle distopie? La Russia era già esclusa da Eurovision. Il 24 febbraio l’affiliata Ucraina aveva chiesto all’EBU di escludere la Russia, il giorno dopo l’EBU ha dato l’annuncio ufficiale dell’esclusione. Una decisione non troppo difficile da prendere, e ci mancherebbe.

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    • @Francesco prima mi dice «dove me le sogno queste visioni, nel mio mondo delle distopie». Poi lei stesso ammette che «il 24 febbraio l’Ucraina ha chiesto all’EBU di escludere la Russia». Ovvero ciò che ho scritto io. Ripeto l’EBU poteva escludere un partecipante per ragioni prettamente artistiche.

      R
      Alce si ricordi cosa scrive oppure vada a leggere prima di scrivere cose inesatte:
      ““La Kalušk Orchesta fin dall’inizio ha chiesto anzi preteso che non ci fossero i russi.”, le sembra la stessa cosa che scrive Francesco? L’Ebu ha fatto ciò che era giusto fare.

      Rispondi
      • @Alice, ha già risposto mariagrazia.
        Per il resto, rivolgo anche a lei la medesima domanda fatta ad Alex: cortesemente, ci spieghi quale improvvise ed impellenti ragioni artistiche fanno escludere un partecipante già invitato ad una manifestazione. Inoltre: perché parla di esclusione di artisti quando ad essere escluso è stato un paese. Grazie.

        Rispondi
        • @Francesco: pensavo di essermi spiegata ma purtroppo eccomi qui per essere più Chiara (che tra l’altro è il mio secondo nome!).

          I) Non vi sono state “improvvise ed impellenti ragioni artistiche” ma solo ragioni ottusamente ideologiche. Ed è quello il vero problema.
          Se un partecipante già invitato fosse stato escluso per ragioni logistico-organizzative o artistiche ce ne saremmo fatti una ragione.
          ad una manifestazione. Per ragioni politiche, no!

          II) un altro problema è quello che è stata un'”esclusione di artisti” pur di escludere un paese. Ecco l’errore gravissimo: identificare quell’artista in gara con i suoi governanti. In Italiano c’è una figura retorica – la sineddoche – quando citando il particolare ci riferisce al totale. Ecco per sineddoche hanno punito un/a cantante russa per punire Putin. Ecco il grave errore.
          Sarebbe stato molto meglio scontrarsi a colpi di note sul palcoscenico del PalAlpitour di Torino!
          Spero di essere stata Chiara (anche Alice)
          R
          lei definisce una brutale invasione di un paese sovrano, “ragioni ottusamente ideologiche”, le bombe non sono idee. Io trovo “ottusa” l’idea che la Russia sia stata espulsa per ragioni ideologiche o quelle che lei definisce “politiche”, ma di che ideologia o politica parla? Quella dei massacri dei civili me la chiama ideologia o politica?
          Poverello Putin, gli è mancata questa soddisfazione di vedere i suoi cantanti vincere. Se ne farà una ragione, anzi due.

          Rispondi
          • Escludendo la Russia (o meglio gli incolpevoli artisti!!) avete fatto un piacere proprio a Putin. Semplice no?
            E poi che c’entrano le bombe con le
            Canzoni? Motivo di più per far scontrare Russia e Ucraina sul palco. A colpi di note.
            Se poi la Kaiush Orchestra avesse vinto … avrebbero potuto dire «avete visto?»

            R
            perché si appropria delle mie domande? lo chieda a chi parla di ragioni “ideologiche”, non rigiriamo le frittate.

  16. Rispondo a Zelensky.
    “Faremo del nostro meglio per ospitare la prossima edizione dell’Eurovision in Ucraina a Mariupol, liberata, pacificata, ricostruita, sono sicuro che la nostra vittoria sul nemico non è lontana”

    Un inno alla pacificazione.
    R
    un auspicio che io condivido.

    Rispondi
  17. Alice, Ma dove mai i cantautori che ti ho citato, hanno cantato brani da sbraitare i cortei politici? Forse più Ivano Fossati. Però, di solito, preferisco gli stranieri, tipo Led Zeppelin, Gun’sn’Roses, AcDc, persino, ogni tanto, Marylin Manson. E tutto il dark punk e gothic rock.

    Rispondi
  18. @Mggazzato: non mi sto appropriando delle sue domande. Sto solo cercando (purtroppo invano!!) di far capire che i conflitti e le bombe non c’entrano (e non devono entrarci) con le canzoni e che la Russia e l’Ucraina si sarebbero dovute scontrare sul palcoscenico del Pal’Alpitour a Torino. A colpi di note.
    Allora avremmo visto quanti televoti avrebbe portato a casa l’artista russo. E nel caso fosse finito a 0 punti (come la Germania il cui brano era tra l’altro tra i mie preferiti) poi la Kalush Orchestra avrebbero potuto dire «avete visto?».
    Invece non abbiamo potuto vedere l’artista russo combattere sul suo campo cioè il palcoscenico per una decisione (repetita iuvant ad libitum) prettamente politica e non artistica!

    P.S. non rigiro le frittate. Detesto i fritti

    R
    le bombe non sono politica. E lei ha ribaltato la mia domanda ad Alice: ” che cosa c’entrano le ragioni ideologiche con le bombe”?

    Rispondi
  19. Leggo sul diario di un mio amico e compagno di scuola:

    “1) Cominciano le Paraolimpiadi qualche giorno dopo l’inizio della guerra e gli ucraini, che non avevano mai vinto un cavolo, fanno misdea di medaglie: primi assoluti;
    2) Arriva l’edizione 2022 dell’European Song Contest e gli ucraini, che non avevano mai vinto un cavolo, spopolano;
    3) Quando tra un po’ ci sarà l’assegnazione dei premi Nobel di quest’anno, aspettiamoci un “en plein” per gli “scienziati” e gli scrittori ucraini…
    Mah, potenza della propaganda, capace di utilizzare e strumentalizzare qualsiasi veicolo disponibile.”

    Possibile che sia un caso?

    R
    possibile che lei spii i diari dei suoi amici e compagni di scuola (come ha fatto si è allungato dal banco)? E se anche fosse che vengono “aiutati” dove starebbe il problema? Le dispiace cosi tanto? Preferirebbe che il mondo li dimenticasse al loro destino? Sarebbe povertà di spirito e anche poca umanità, a mio parere.

    Rispondi
  20. @Luigi,
    questa è troppo bella e succosa. Il diario del suo amico deve essere una Smemoranda, visto che appunto, dimentica parecchie cose. Lasciamo da parte la Smemoranda e vediamo i fatti:

    1. Paraolimpiadi: qua il medagliere totale:
    https://db.ipc-services.org/sdms/hira/web/medal-standings/type/PG
    La Russia ad oggi ha vinto 268 medaglie. L’Ucraina 472. Ora, a meno che le sue 149 Medaglie d’Oro l’Ucraina le abbia vinti tutte quest’anno, cosa che non ho verificato ma mi pare probabile, l’Ucraina era già davanti alla Russia pertanto quello che lei mi scrive è, mi perdoni la Sig.ra Mariagrazia, una grandissima c……a.
    A margine: interessante ma non sorprendente notare che la Russia, paese arretrato su tutti i fronti, sia molto indietro nel medagliere paraolimpico dove prevale, con distacco e con l’unica eccezione della Cina, il ben più civile mondo occidentale (Ucraina compresa).

    2. Dall’anno della sua nascita, quella di quest’anno è la terza vittoria Ucraina all’Eurovision. le precedenti furono nel 2004 e nel 2016. Per fare un paragone, l’ultima vittoria dell’Italia con Modugno prima dei Maneskin risale al 1990, quando l’Ucraina non esisteva ancora. Quindi anche in questo caso, che gli ucraini non abbiamo mai vinto un cavolo, è un’altra grande c…..a.

    3. Premio Nobel. Secondo Wikipedia l’Ucraina ha dato natali a 6 Nobel. Domanda, perché si sente in dovere di mettere in virgolettato “Scienziati”? Chiedo perché non mi pare proprio che lei possa giudicare il livello scientifico di chichessia.

    E’ evidente che chi sta facendo sfacciata propaganda a suon di c…..e sia proprio lei. Umana solidarietà per lo stato in cui si è ridotto, deve essere dura.

    Rispondi
  21. Lei però dei poveri yemeniti non si preoccupa affatto. Sa dov’è quel Paese e le sue vicende?

    R
    lei, invece si preoccupa solo di entrare qui a provocare.

    Rispondi
  22. Signora Gazzato, non ho detto che preferisco qualcosa o qualcos’altro.
    Per inciso, il diario del mio amico di cui parlo è quello del suo profilo facebook pubblico.
    Anche lei, se vuole, può “sbirciare” nel mio quando vuole.
    Sto solo constatando quanto sia potente la macchina mediatica pilotata dalla NATO.
    Osservo anche che nessun’altra delle nazioni che sono state aggredite negli ultimi 30 anni (Afghanistan, Serbia, Irak, Yemen, Libia ….) ha avuto una “fioritura di successi internazionali sportivi o artistici come l’Ucraina.
    Ad essere onesti, c’è stato il tennista serbo Djokovich, ma non credo c’entri niente, visto che ai tempi della guerra mossa dalla NATO era un bambino.
    R
    se lei ha tempo da perdere a fare di queste comparazioni gliele lascia tutte e la Nato fa propaganda almeno tanto quanto la Russia se non di meno. E di sbirciare nel suo diario non ci penso proprio.

    Rispondi
  23. Caro Francesco, forse non ha letto o non ha capito bene il mio messaggio.
    L’ho riportato tra virgolette perché quelle cose le ha scritte un mio amico (scrittore di successo) e non sono pensieri miei. Inutile che li contesti a me.
    Non sono andato a verificare le cose che dice lei, (che del resto non è andato a vedere quante medaglia l’Ucraina ha vinto quest’anno), ma credo che la percezione sia chiara.
    Non è una questione matematica e basta.

    R
    non è chiaro proprio un bel nulla, specifichi cosa ritiene che sia “chiaro” e lo faccia capire ache agli altri lettori. Quello che è chiaro per lei non lo deve essere necessariamente per tutti.

    Rispondi
    • Luigi non ci prenda in giro. Ad essere chiaro è lo spirito con cui ha riportato quel testo sciocco. E non si attacchi al fatto che io non sia andato a vedere quante medaglie abbia vinto l’Ucraina a questa edizione per nascondere il fatto che ha diffuso frottole. Grazie.

      Rispondi

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