Yellow submarine

Ho l’impressione che Joe non sia un mostro di diplomazia, non è nelle sue corde, dice pane al pane e Putin a Putin.
Non ce la fa ad essere meno severo. Ci da giù di brutto.
E complica la situazione invece che migliorarla.
Non c’è che dire: la strategia americana sembra essere quasi solo questa: dare addosso a più non posso, al russo.
Ci sta. Guardate cosa fa. In Ucraina ma anche a casa sua. Un mondo a parte ci vorrebbe dove mettere quelli come lui.
In molti lo seguirebbero, quelli che amano gli uomini forti.
In Italia non ce n’è cosi, per questo Salvini aveva una maglietta con la sua effige, ora, pare sia andato a lavarla in Arno e gli sia sfuggita di mano.
Draghi? no è bonaccione, con quel sempiterno sorriso stampato, bisogna dire che anche senza la guerra il nostro paese ha dato e sta dando: contagi in aumento col Green Pass rafforzato e gli italiani quasi tutti vaccinati, inflazione e bollette alle stelle…ma, vogliamo dare le colpe ai Cinquestelle?
Ma no, loro sono solo cinque, le stelle, nella politica italiana sono tante, milioni di milioni.
Vogliamo dare lo stellone della diplomazia a Letta? Con quella faccia? Sempre incaz…ma che cosa gli fa il PD ai suoi segretari?
Conte si giustifica: i russi sono venuti solo a portarci aiuti per il Covid, lui era presente ed ha controllato che non ci rubassero dati né dadi, ma quando mai?
Lui stava vigile e in allerta.
Come Figliuolo, il generale con la penna, ora in disarmo.
Ma non potrebbe andare lui a parlamentare con Joe e Wlady? A fare da paciere?
A metterli in riga, insomma una buona volta.
Dovrebbe dire a Joe di darsi una limatina alla lingua e a Wlady di non pensare troppo ai rubli, ne ha abbastanza da permettersi una crociera nel sottomarino giallo che lo aspetta in caso debba prendere una boccata d’aria e non finire vittima dell’ansia da stress.
Gli attacchi di panico sono sempre in agguato quando si ha una tale responsabilità.
Ecco…Joe e Wlady potrebbero incontrarsi nel sottomarino giallo  e scambiarsi un segno di pace. Un vecchio vinile dei Beatles. magari.
E farsi una bevuta di Vodka con qualche tartina al salmone.
Chissà…

28 commenti su “Yellow submarine”

  1. Effettivamente, anch’io non vedo in giro fari di saggezza e lungimiranza, né in Italia, né all’estero.
    Il leader politico che stimo di più, anche se mi fa un po’ paura, è Xi Jinping.
    Mi è piaciuto quando ha preso telefonicamente per i fondelli un arrogante Biden rispondendogli con i proverbi cinesi, del tipo “Se uno lega un campanello al collo di una tigre tocca a lui andare a levarglielo.”
    Biden, ha ancora il complesso di essere il vice di Obama e fa il duro per darsi un contegno. Certo, non aiuta a fermare la guerra in Ucraina, visto che l’ha voluta lui.
    L’ha voluta per screditare Putin in patria e in campo iternazionale con l’obiettivo di farlo cadere, sperando di sostituirlo con qualcuno più morbido, o con nessuno.
    Un’operazione che è già riuscita agli americani con Milosevich, Saddam, e Gheddafi, e, per ora, non gli è riuscita con Assad, ma i giochi non sono finiti.
    Draghi mi ha deluso. Lo ritenevo uno con gli attributi e non mi aspettavo che si appiattisse così sulle posizioni americane.
    Ma, a pensarci bene, non è da escludere che sia stato messo a dirigere la Banca Europea e poi il governo proprio dagli americani.
    La sua famosa battaglia per combattere la svalutazione dell’Euro faceva comodo agli americani, perché un euro svalutato avrebbe reso i prodotti europei più concorrenziali.
    Un’ultima considerazione: in caso di guerra la differenza tra regimi democratici e autocratici si assottiglie molto.
    Putin ha deciso di invadere l’Ucraina da solo. Zelensky ha deciso da solo di resistere a oltranza, mandando i suoi al massacro, come Cadorna nelle trincee del Carso. Biden non ha certo chiesto al Congresso l’autorizzazione per mandare aiuti all’Ucraina, e lo stesso non hanno fatto Draghi, Macron, Sholz …..
    I parlamenti e l’opinione pubblica sono stati tutti parimenti scavalcati da un uomo solo al comando.
    Draghi ha deciso di mandare sul lastrico centinaia di imprese italiane e creare migliaia di disoccupati per compiacere Biden con le sanzioni.
    Siamo sicuri che i popoli russo, ucraino, americano, francese, tedesco … italiano sarebbero d’accordo con le decisioni prese?
    R
    Proprio lei parla cosi di Draghi? Ricordo come era entusiasta della campagna vaccinale, del green pass e di come andavano bene le cose (tra l’altro anche se non ne parla più nessuno i contagi sono altissimi, ma ora va bene cosi, dopo le restrizioni le multe e tutto quanto comprese le discriminazioni e la campagna di odio contro i non vaccinati, siamo a questo ma nessuno se ne preoccupa. Ora, adesso è diventato l’uomo solo al comando? Di colpo? E prima? Era in buona compagnia vero?
    Non è più circondato dal massino del consenso possibile e non sta più facendo il meglio per il nostro paese? Ma tu guarda…
    La sua profonda antipatia per Biden le fa vedere le cose attraverso lenti deformanti. Inutile replicare, la sua ideologia è fin troppo chiara, lei non ascolta nessuno e va avanti col paraocchi e non sa nulla o sembra non sapere nulla o non curarsene di quello che succede in Ucraina e non ha la minima empatia per quella popolazione. Inutile dire che sono del tutto in disaccordo con lei, sono persino stanca di ripeterlo.

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  2. “Se uno lega un campanello al collo di una tigre tocca a lui andare a levarglielo.”
    Anche in Cina hanno il loro Bersani.
    “Zelensky ha deciso da solo di resistere a oltranza, mandando i suoi al massacro, come Cadorna nelle trincee del Carso”
    Sembra (ripeto sembra) invece che a mandare i suoi allo sbaraglio sia stato Putin, visto le ingenti perdite russe. Se i Russi non hanno ancora preso Kiev è perché o non lo vogliono o non ne sono capaci. Gli ucraini hanno armi sofisticate, droni, altro che Cadorna. Un soldato intervistato si diceva sorpreso da quanto fossero stupidi i russi che si facevano colpire così facilmente. Dispiacendomi anche per i poveri ragazzi russi buttati a morire per nulla, se così fosse sarebbe una barzelletta.
    Su Biden concordo che sta buttando benzina: così contemporaneamente indebolisce l’Europa e la Russia. Poi gli resta solo la Cina. Capito il bisnonno?

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  3. @luigi
    “…Draghi mi ha deluso. Lo ritenevo uno con gli attributi…”
    Ce li ha, ce li ha…. Ma noi siamo l’Italia: se gli USA dicono SALTA, noi saltiamo, non è questione di appiattirsi. Le nostre risorse economiche dipendono sempre da qualcun altro, per l’energia (ad oggi) dall’ Est e se l’Est ci chiude i rubinetti noi dobbiamo andare in ginocchio sui ceci dagli USA o da chi è così generoso da venderci un po’ di gas.
    La politica italiana è libera di decidere su quelle cose che interessano solo noi, tipo i cessi gender-neutral nelle scuole e le piste ciclabili che paralizzano le città, ma per le cose serie si chiede a Bruxelles o a Washington. Mi viene in mente quella vecchia barzelletta del marito che afferma “In famiglia prendiamo le decisioni insieme io e mia moglie, lei decide sulla spesa, sull’ educazione dei figli, su dove andare in vacanza, io decido sui destini dell’ Universo e sulla politica mondiale”.
    Quanto ai Cinesi, loro vincono in ogni caso: sono attenti mercanti, l’ideologia si usa se serve al business. Comunque finisca il conflitto loro faranno affari col vincitore e con lo sconfitto.

    ps a proposito di Draghi, visto come si risolve il problema del ricatto del personale no-vax alle strutture sanitarie? Assumendo medici e infermieri Ukraini: facciamo una buona azione e ci togliamo qualche pensiero, visto che gli Ukraini sono qualificatissimi e che i nostri Pronto Soccorso stanno facendo i tripli turni grazie agli “obiettori”.
    R
    sarebbe bastato far lavorare “anche” gli italiani invece di metterli fuori come appestati e senza stipendio vergogna solo italiana.
    In quanto agli Usa, bravi tutti a prendersela con loro…adesso. Bisognerebbe prendersela con chi a suo tempo scatenò quel putiferio, ma è l’ultimo ( o gli ultimi) col quale ve la prendete.

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  4. Politica sanitaria e politica economica, collegata a decisioni di politica estera, possono avere giudizi di diverso tipo. Non vedo cosa ci sia di strano.
    R
    lo “strano” è che ora nessuno ha più nulla da dire su come è stato condotto il governo sinora e su come è stata condotta la pandemia e sui contagi che ci sono ancora.
    E l’inflazione e le bollette e la benzina alle stelle non sono colpa della guerra, chiaro? Anche se c’è chi vuole farcelo credere.

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  5. @mariagrazia
    Gli ammmerigani hanno un detto “Got lemons, make a lemonade”; detto in nostrano idioma, si fa quel che si può con quel che si ha.

    Potevamo avere politici migliori? e come no, anche stipendi migliori, tempo migliore, amanti migliori.
    Solo che non c’erano. E’ lì il problema… (e pure adesso, di genii tenuti in frigo non ne vedo).
    In compenso, per essere ottimisti, ho una lunghissima lista di peggiori che abbiamo evitato.
    R
    ah si? E dove la tieni nascosta?

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  6. Signora Gazzato, mi pare tutto molto semplice.
    Le cose che ha fatto Draghi all’inizio mi sono piaciute. Quelle che sta facendo ora non mi piacciono. Ho scritto che mi ha deluso.
    Mica si possono indovinare le persone.
    Io le giudico per quello che fanno.
    R
    si a seconda di cosa le fa più comodo e no che sia o meno giusto. Chiaro. Si chiama opportunismo.

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  7. Direi che una boccata d’aria respirabile, grazie a questa lettera, era necessaria, in questo clima asfittico di guerra succeduto a quell’altro parimenti mortifero della pandemia: allora i media furono infestati da virologhi di tutte le specie che dettarono al governo in ambasce le loro condizioni di vita da applicare ai sudditi, individuando il nemico non nel virus, ma in coloro che si ribellarono al vaccino. Adesso sono subentrati gli esperti in strategie militari, i belligeranti in pantofole che fomentano guerre stellari, individuando il nemico in chi osa semplicemente chiedersi se veramente le colpe siano tutte da una sola parte. Allora come ora la Costituzione fu dimenticata, considerata come qualcosa che sta bene solo sulla carta: libertà individuali allora, ripudio delle guerra ora.
    Passi per Biden il presidente dem degli USA, dal passo incerto e dallo sguardo filtrato attraverso una fessura insieme sonnolento e minaccioso -il cui interesse sono i fenomeni geopolitici e mantenere la pressione sui quei nemici che di volta in volta elegge a male assoluto, che siano stati l’Urss, un tempo, l’Islam dopo, la Russia e la Cina oggi, non importa, sempre nemici dichiarati della democrazia liberalista- ma scoprire di colpo che la pacifica Europa -quell’Europa che dopo la catastrofe di ben due guerre mondiali aveva giurato: mai più guerre per risolvere le controversie internazionali – proprio quell’Europa, ignori che le ragioni e i torti non stanno mai sempre da una sola parte, ciò che per uno è torto, per l’altro è ragione, e viceversa (perfino allo sgancio di due bombe atomiche sul Giappone -unico caso perpetrato da una nazione democratica contro cittadini inermi, con conseguenze nefaste sui nascituri- perfino a quell’ecatombe di civili fu trovata la giustificazione che avrebbe posto fine alla guerra). Scoprire ora che questa Europa, trascuri del tutto le vie diplomatiche, fomentando l’escalation, anziché favorire un compromesso che porti alla fine della guerra- scoprire ciò tutto d’un tratto, fa un certo senso.
    Oggi è chiaro che la pace tanto vantata in questi decenni, era frutto di una contrapposizione di forze micidiali, che l’Europa via via negli anni aveva accettato sul territorio basi missilistiche a testata atomica della Nato, per difesa da eventuale minaccia, in principio, per sostenere l’idea Usa di essere la potenza egemone nel mondo e i tutori della democrazia, dopo, una volta crollato quel nemico dichiarato della democrazie che era l’URSS: restava la nazione che di quell’impero era la massima espressione, la Russia, in crisi economica profonda per preoccuparsi di una Nato che diventava sempre più aggressiva, vedasi le operazioni in Bosnia Erzgovina, in Serbia, in Medio Oriente, in Libia. Così si pensò bene di accerchiarla con basi Nato installate ai sui fianchi, una potenzialità distruttiva micidiale, nessun capo di una nazione continentale starebbe tranquillo a vedersene circondato, non certo la Russia –non era difficile immaginarlo- ma meno ancora l’avrebbero tollerato gli Usa.
    Restava l’Ucraina per chiudere il cerchio. Stavolta la Russia ha reagito, i paesi democratici e amanti della pace avrebbero potuto fermare Putin, a maggior ragione perché è un autocrate che dispone di un armamentario nucleare micidiale, avrebbero potuto trattare e magari rinunciare a nuove basi Nato, come se quelle già attive non bastassero, prospettare a chi le agognava, che non sarebbe stato il caso, almeno per il momento.
    Ora che la Putin ha invaso l’Ucraina, ora che si contano i morti dall’una e dall’altra parte, e che si paventa perfino un conflitto nucleare che lascerebbe nel campo solo vinti, non siamo più credibili nemmeno come mediatori, e ci si affida addirittura al miracolo di un intervento del Santo Padre.

    R
    solo quello ormai ci può salvare, oppure destituire chi bombarda. Ma troppo difficile. Un bel commento, un profluvio di parole per dire che tanti colpevoli nessun colpevole? Magari non è proprio cosi ma chi aggredisce non aggredito e bombarda ha sempre torto soprattutto se aggredisce senza un motivo valido come ha fatto il russo. I fucili spianati della Nato non potevano fargli tanta paura. Illusione.

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  8. Mariagrazia non ha importanza chi ha torto, ha importanza che finisca la guerra-

    R
    certo, come no? E’ ovvio ma lo devi andare a dire a chi l’ha iniziata e non sembra avere la minima intenzione di finirla anzi e la popolazione ucraina che soffre pene indicibili da un mese, difende la propria libertà e forse anche la nostra. E’ questo un punto dirimente.

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  9. Quando ragazza ascoltavo questa canzone, mai avrei pensato che oggi 2022 (allora sembrava un altro mondo) sarebbe stata cosi tragicamente attuale.
    Certo i Beatles sono la storia della musica e certe loro canzoni toccano vette mistiche, ma riascoltandole ora, con quello che succede, mi rimandano ad un tempo felice che magari poteva anche essere incoscienza ma che era anche consapevolezza che non si sarebbe mai potuti tornare indietro a quello che era successo in Europa non molti anni addietro. Nonostante le minacce che provenivano da più parti e i trattati sul nucleare, parola che evocava visioni apocalittiche, allora, però erano quasi parole asettiche, prive veramente di significato perché ciò che era successo era cosi sconvolgente da pensare che sarebbe rimasto nel passato come un mostro che faceva paura e che intimidiva talmente da non poterlo evocare senza un sacro terrore.
    Oggi se ne parla quasi con rassegnazione, cosa che fino ad un mese fa era impensabile.
    Come si possa uscire da questo incubo non lo sa nessuno se non ha una sfera di cristallo che comunque avrebbe paura di guardare.
    E tutti i discorsi che sento e i commenti che leggo anche qui sopra sono un chiacchericcio inarticolato su dei temi quasi onirici e persino “fantastici” che purtroppo toccano con pesante crudeltà la carne viva del popolo ucraino.
    E quando Zelensky parla in Tv e dice che la loro lotta per la libertà è una lotta che serve anche a salvaguardare i valori della società occidentale, gli credo.
    E’ sincero.
    Possiamo solo augurarci che la scintilla dello Spirito Santo illumini qualcuno in grado di mediare la pace prima possibile, sia donna o uomo non ha nessuna importanza quello che conta è che questo massacro si fermi e che il giorno del cessate il fuoco sia prossimo.
    Intanto le atrocità che la popolazione ucraina deve subire per colpa di soldataglia russa che entra nei paesi e fa man bassa di tutto quel che trova, che stupra le donne e che non rispetta nulla e che non ha nulla di umano come nulla di umano ha la guerra, come tutte le guerre.
    Ed è inutile cercare colpevoli o giustificazioni o recriminare sui torti di questo e di quello, questo massacro è, come ha detto anche il Papa una guerra sacrilega che lascerà un solco profondo non solo in quelle regioni ma in tutta Europa e che dovrà vedere molta intelligenza in campo, perché per far finire una cosa cosi brutale sarà necessario un intervento divino o di chi su questa terra ne è il rappresentante. Sperando che sia ancora in tempo.

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  10. Una canzone cui fu dato una significato allegorico recondito (forse, l’impossibile sovrapposizione tra il mondo dei potenti e quello del popolo, o qualsiasi incompatibilità tra realtà sociali o politiche diverse, è la canzone Papaveri e Papere che esordì al Festival di Sanremo del 1952

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  11. Signora Gazzato, è troppo semplice affermare che la guerra la deve fermare chi l’ha iniziata. Le guerre, una volta iniziate, vano avanti da sole.

    Anche questa volta sono totalmente d’accordo con Alessandro.

    Bastava che la NATO mettesse in piedi una conferenza, meglio se patrocinata dall’oNU, per esaminare le rischeste di Putin, e la guerra non sarebbe mai iniziata.

    Bastava che Zelensky desse ascolto al premier israeliano Bennett, si arrendesse subito e si affidasse, come nel caso precedente, all’ONU o a una conferenza internazionale, e Putin si sarebbe dovuto fermare.

    Bastava che la NATO non inviasse aiuti militari per riequilibrare le forze in campo, e l’Ucraina si sarebbe già arresa evitando la quasi totalità delle distruzioni subite.

    Bastava che Biden prendesse il Covid e stesse in malattia per un mesetto .

    I modi per fermare la guerra erano tanti, e tutti più vantaggiosi per il popolo ucraino rispetto a quello che sta succedendo.

    Ci rendiamo conto che la casalinga di Kiev sta perdendo la casa o la vita perché Zelensky non vuole concedere uno statuto speciale al Donbass e non vuole riconoscere il referendum in Crimea?

    Lei, signora Gazzato, accetterebbe di essere bombardata se lo Stato Italiano non volesse concedere lo statuto speciale all’alto Adige e la Germania e l’Austria ci attaccassero?
    Ne vale la pena?

    R
    no ho risposte da darle perché siamo su due piani opposti, lei lo sa già, per favore non insista. Per me quello che scrive lei è lunare e lo passo a fatica, creda.

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  12. “…perché Zelensky non vuole concedere uno statuto speciale al Donbass e non vuole riconoscere il referendum in Crimea?”
    Non credo che Putin puntasse a Donbass e Crimea. Li aveva già.
    La resa dell’Ucraina rappresenterebbe la resa dell’occidente: basta che un bullo faccia “bu!” e tutti giù le braghe.

    R
    già, già. sintetico ma centrato!

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  13. @Mauro
    “..basta che un bullo faccia “bu!”…”

    Beh, parliamone.
    Il bullo in questione, per cominciare, c’ha bombe atomiche anche nel cassetto del comodino, piccole, medie, grosse, tutto il campionario; è vero che l’unica volta che sono state usate le hanno lanciate i “buoni”, ma intanto ce le ha.
    Il bullo in questione ci tiene caldi d’inverno e freschi d’estate, fa funzionare le nostre industrie, le nostre auto, i nostri smarphone e i nostri social.
    Il bullo (sempre lui!) ci procura il grano per pizza e spaghetti e tutta una serie di altre materie prime alimentari.
    Il bullo ha sul suo territorio un sacco di nostre industrie che ci servono e che gli abbiamo in pratica regalato, e se si incazza e se le tiene per usarle lui noi non restiamo ben messi.
    Quindi, anche senza addentrarci in sottigliezze filosofiche come identità nazionale e rivendicazioni storiche, direi che il bullo può fare un bel po’ di cose oltre a “bu!”

    Al di là delle convinzioni personali, evitiamo di sminuire l’avversario per far risaltare quanto siamo meglio noi. Dallo sfigatissimo caporale austriaco con i baffetti al tamarrone americano col ciuffo carotesco, continuiamo a fare sempre lo stesso errore.

    R
    “sminuire l’avversario”? Ma chi lo sminuisce? mi pare che la grandeur che ha non si presti a diminuzioni della sua boria e della sua arroganza e della sua prepotenza.
    L’Ucraina distrutta ne è la testimonianza….”continuiamo a fare lo stesso errore”? Cioè? che fai gli stendi la corsia? Ma fammi il piacere va…

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  14. Queste erano le richieste di Putin:
    https://www.ilmessaggero.it/mondo/ucraina_guerra_condizioni_russia_quali_sono_crimea_donbass_ultime_notizie-6548328.html
    Possono non piacere, ma più tempo passa più l’autocrate ne chiederà, e intanto ogni giorno che passa si aggiungoni morti a morti, distruzioni a distruzioni, profughi a profughi.
    Se Zelensky si mettesse da parte, tutto ciò, forse, finirebbe domani.
    Ma ci sarebbe un modo per punire Putin: fare scoppiare una guerra atomica a livello mondiale. Alla fine, avremmo avuto ragione, ma probabilmente non ne potremmo godere, saremmo tutti morti.
    R
    “Se Zelensky si mettesse da parte, tutto ciò, forse, finirebbe domani”. Ne dubito. E da un mese ci sono negoziati, se c’era la volontà da parte di Putin l’accordo si sarebbe già trovato. La tua conclusione è dettata dalla paura, tutti abbiamo paura, anch’io ho paura, ma non dimentico che gli ucraini vivono da un mese sotto le bombe oltre alla paura hanno morte e devastazione e distruzione. E i trattati di pace si fanno ad armi ferme non con la pistola puntata alla tempia. Se Zelensky si arrendesse, gli ucraini non lo farebbero.

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  15. Sig. Alessandro, ad un certo punto Zelensky aveva detto di valutare il discorso Crimea, Donbass e neutralità, ma per tutta risposta è stato sepolto dalle bombe, fino a Leopoli. Se a Putin interessassero solo quelle regioni avrebbe molto più facilmente invaso solo quelle. Ma gli ucraini giustamente dubitano e difendono il loro Paese sospettando che se lasciassero le armi verrebbero occupati del tutto e il governo deposto. Noi non possiamo fare i conti in tasca agli ucraini solo perché ce la facciamo sotto per paura delle atomiche. Loro hanno fatto la loro scelta: non vogliono tornare russi, nemmeno quelli che parlano russo.
    Sig. Alberto, non sminuisco certo la Russia, ho solo “semplificato”. Un bullo è tale perché è forte, ma se accettiamo che un paese forte faccia quello che gli pare le sorprese non finiranno qui. L’occidente compatto è forte tanto quanto la Russia. La loro minaccia atomica è una minaccia anche contro loro stessi, perché non ne uscirebbero certo vincitori, visto che un vincitore non potrebbe esserci.
    E gas e materie prime non è che ce le regalino, forse l’affare conviene anche a loro.

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  16. La mia conclusione è dettata dal semplice buonsenso, uno scontro tra Russia e Usa, ossia tra le nazioni che possiedono un arsenale nucleare da poter distruggere il mondo, porterebbe proprio a questo.
    La paura non mi tocca, sono sopravvissuto a una guerra mondiale, ho sentito le bombe fischiare sopra il nostro capo, be ho visto le macerie del palazzo accanto a casa mia (a quei tempi non faceva scandalo bombardare i civili, gli Alleati ce lo insegnarono) e, ti assicuro, è per pietà verso l’umanità che non ne vorrei vedere una terza ancora più terribile. Sempre che l’età me lo consentisse.
    R
    ti assicuro che neppure io la vorrei ma neppure vorrei sentirne parlare ma neppure lontanamente ed è un incubo da non dormirci la notte ma non dipende da Zelesnky ma da Putin. E questo è un punto dirimente. E, ripeto. Se Zelensky scappasse (cosa che non farà) il popolo ucraino non si arrenderebbe mai. Che fai gli imponi la resa con le armi? ED è questo che i russi stanno facendo ma se si arrendessero poi che cosa succederebbe? A chi toccherebbe dopo? E il tuo sogno di pace che è anche il mio, sfumerebbe prima ancora di nascere.
    I miei nonni materni, assieme ai loro sette figli, sono stati sotto la minaccia dei mitra tedeschi un tempo interminabile, ma sono sopravvissuti per raccontarmelo, dunque “un’idea” di cosa sia stata la guerra ce l’ho.

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    • E nulla mi toglie dalla testa “Alessandro” sia un “alter ego” della Gazzato creato in laboratorio per farci credere che esista qualcuno che le possa darle spontaneamente ragione. L’unico che non riceva minacce d’essere bannato perché sa sempre come carezzare dal verso giusto il pelo…. Qui Gazzato ci cova!

      R
      Donati, lei non resiste proprio a scrivere scemenze vero? Mi dispiace per lei ma Alessandro esiste eccome e le sue insinuazioni sono solo la misura della sua stizza incontrollabile per non riuscire a vedere pubblicate le sue cattiverie. Che meschinità!

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  17. @Mauro
    Su cosa vogliano ukraini, ukraini russofoni, russi di Crimea eccetera ne sappiamo poco e male, e principalmente è propaganda. Sull’Ukraina dell’ Est ho pochi dubbi, ma su Crimea e Donbass le fonti e le testimonianze sono fortemente di parte: adesso è trendissimo il capo del battaglione Azov che nel 2014 era il babau, per dirne solo uno. Certamente tendo a fidarmi poco dell’ intelligence (?) USA, che quanto a sportellate e pestate di cacche è un faro nella Storia.
    Sul fatto che “…L’occidente compatto è forte tanto quanto la Russia…” sono d’accordissimo, ma il problema è che NON LO E’. L’Europa è divisissima, e sulla divisione ci hanno soffiato in molti, a partire dagli USA che hanno una fifa fregata di un’ Europa unita: commercialmente, socialmente e culturalmente li asfalteremmo.
    Che la Russia abbia tutto l’interesse a venderci materie prime nulla da obiettare, infatti LO STA FACENDO: noi stiamo sequestrando qualche yacht di ricconi, bloccando (non so quanto legittimamente) alcuni conti in banca, fermando l’export dei cachemire fighi, ma gas e petrolio non se ne parla. La fanno facile Biden e Zelevsky a dire che dobbiamo azzerare le forniture: LORO mica si fermano, l’Europa sì…

    Il che ci riporta a una verità troppo dimenticata da decenni a questa parte: finanza, trattati, mercati azionari, globalizzazioni sono come i soldi del Monopoli, hanno un valore solo se tutti sono d’accordo a giocare lo stesso gioco. Nei momenti di crisi conta chi HA “la robba”. Se hai un prodotto che un altro non ha e di cui ha un bisogno irrinunciabile te lo dovrà comprare: poi sta a te scegliere se vuoi essere pagato in rubli, dollari, galline, l’altro non ha potere contrattuale. Quindi, o ti salta addosso con una roncola e ti rapina (noi la chiamiamo “politica terzomondista”) o dice si grazie e prego e parliamone. Si chiamano “fondamentali”. La nostra economia ormai si basa su app, terziario, servizi, incubatori, consulenze: ma alla fine del giorno l’unico che SICURAMENTE non muore di fame è il contadino, non l’influencer o il CEO.

    Chissà se a buriana finita qualcuno se ne ricorderà.

    PS il grosso del petrolio serve per le materie plastiche e la chimica in genere. Se ne ricordino i fedeli di Greta che belano contro “i fossili” sventolando i loro telefonini DI PLASTICA sotto striscioni dipinti con vernici ACRILICHE. Scusa, ma lo dovevo dire…

    R
    se si tornasse a lavorare i campi invece che abbandonarli al loro destino fino a diventare terra riarsa quando non è possibile costruire perché non conviene? Con politiche agricole reali e “sostenibili”?
    E se su facesse maggiore attenzione all’ambiente invece che continuare a distruggerlo e a sfruttarlo per speculare in tutti i modi?

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  18. @mariagrazia
    “….se si tornasse a lavorare i campi…”
    Perchè OGGI socialmente parlando il contadino non se lo ca.. FILA nessuno, perchè la corsa è al prezzo più basso e quindi qualità del lavoro ce la salutiamo e perchè se il traguardo che si presenta ai giovani è influencer o calciatore (o spacciatore e “ragazza immagine”) e chi studia è presentato A TUTTI I LIVELLI come un povero sfigato difficilmente ci sarà un ritorno a un’ agricoltura dignitosa, remunerativa e “cool”.
    Con tutte le eccezioni già presenti e operanti per carità: ma non diamo la colpa alle multinazionali se pretendiamo di trovare vino e olio a 5 euro. Come in tante cose, cacciare denaro, vedere cammello: l’ambiente COSTA. Chi comincia a tirar fuori gli “euri”?
    R
    ogni volta che parli dai qualche cosa per scontato. Ma che ne sai di come la penso io da decenni su questi temi?
    Sono astemia, tra l’altro del vino me ne potrebbe importare di meno, la globalizzazione mi ha fatto ribrezzo anche solo come parola da quando è spuntata all’orizzonte, fra me ho pensato: che bella fregatura! E eccoci qua.
    In quanto al resto: speculazione, avidità ingordigia corruzione cupidigia e stupidità di molta classe politica di chi classe ne ha o aveva poca o nulla e di politica solo la facciata. L’olio lo compro solo se costa caro altrimenti lo lascio sullo scaffale e non dirmi che io lo posso fare perché posso perché non potessi lo lascerei comunque sullo scaffale o condirei meno.

    Rispondi
  19. “I miei nonni materni, assieme ai loro sette figli, sono stati sotto la minaccia dei mitra tedeschi un tempo interminabile, ma sono sopravvissuti per raccontarmelo, dunque “un’idea” di cosa sia stata la guerra ce l’ho.”

    Cara signora Gazzato, sembra che a lei sia sfuggito un dettaglio. I suoi nonni sono scampati soprattutto ai bombardamenti a tappeto fatti dagli angloamericani per costringere l’Italia alla resa. Forse erano fortunati perché stavano al nord, ma ad altri è andata peggio.
    I tedeschi minacciavano col mitra. Gli americani sganciavano senza neanche minacciare prima.
    Quei bombardamenti sulle città non facevano differenza tra impianti, infrastrutture, e quartieri residenziali.
    Facendo una semplice stima, sui circa 70.000 morti civili provocati da quei bombardamenti ci saranno stati almeno 10.000 bambini, anche se nessuno, allora, si mise a contarli.

    R
    ma senta, ma che cosa pensa di poter scrivere qui? Ma che ne sa? Neppure i ricordi di guerra dei miei nonni riesce a rispettare e se ne serve per gettare m…sugli americani?
    Faccio bene a non parlare mai di me perché questo è il risultato: sempre critiche strumentali e senza senso.
    Lei deve trascinare tutto nella sua ossessione antiamericana?
    Se la prenda con chi ha trascinato l’Italia nella devastante esperienza dell’ultima guerra che ha un nome ed un cognome che lei ha persino timore di pronunciare.
    Il suo odio per gli americani le impedisce di vedere la realtà.
    “Se vogliamo ricordare la storia sarebbe onesto ricordarla tutta.” ecco bene cominci lei, mi ha veramente stufato con la sua saccenteria.

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    • Nessun problema caro signor @Alessandro.
      Nel mio cervello c’è posto per tutte le opinioni non solo per quelli affine alla mia.
      Ma purtroppo in questo blog è impossibile dissentire senza sentirsi minacciare…
      Lei sa stare a cuccia. Io no!!
      P.S. Cara Gazzato, riferisca lei ad Alessandro il contenuto della risposta poiché immagino che non avrà il piacere di leggere queste righe sul suo blog!
      R
      lei è estremamente sgradevole, le sue “opinioni” il più delle volte sono offese pesanti, illazioni, cattiverie gratuite e insensate che lei dispensa da mesi qui sopra (tutte riscontrabili)attacchi personali gratuiti al limite dello stalking se vuol “discutere” veramente la smetta di provocare e si scusi. Altrimenti si trovi un altro passatempo. Altri cosi, sia chiaro, non ne passo, né suoi né di altri in “tema”. Ma solo scuse. E il mio blog non ha bisogno di essere “impreziosito”(come scrive spesso) dalle sue contumelie che scoraggiano chiunque volesse entrare e renderebbero questo blog un ring e una rissa continua. Proprio quello che voglio evitare. La pianti!
      PS: chiedo scusa ad Alessandro che è una persona estremamente corretta.

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  20. Signora Gazzato, io sono più anziano di lei e ho impiegato un po’ a capire come erano andate veramente le cose, e come stanno andando veramente oggi.
    Lei ha ancora tempo per fare lo stesso percorso di consapevolezza. Col tempo, credo che capirà anche lei.
    Come ho già scritto, fino a una ventina di anni fa ero filoamericano. Figuriamoci…! Anche per questo oggi sono così indignato.
    Ci vuole pazienza, e un minimo di spirito critico verso le cose che ci raccontano, e che spesso non stanno in piedi. Poi, un po’ alla volta il puzzle si compone.

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  21. Signora Alice, i suo cervello deve essere strapieno, se è vero che c’è posto per tutte le opinioni, stia attenta a non perdere il peso forma.
    Ma poi che se ne fa di questa vagonata di idee, se batte sempre su un solo tasto?

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  22. Signora Gazzato, anche sugli argomenti su cui siamo sostanzialmente d’accordo, purtroppo, io ho le mie idee diverse dalle sue.

    La globalizzazione – tanto per cambiare – l’hanno voluta gli americani, per inondare il mondo dei loro prodotti agricoli a basso prezzo.
    Sono i più grandi produttori di grano, mais e soia, che producono su scala megaindustriale usando concimi e pesticidi senza problemi.
    Ricordo il negoziato TTIP dove si prevede di abolire tutte le indicazioni di origine dei prodotti e si punta a mangiare solo i prodotti che costano meno.

    Peccato che gli americani si siano fatti la frusta per la loro schiena, perché la Cina e altri Paesi emergenti riescono a fargli concorrenza sul prezzo di certi prodotti.
    E allora, come se niente fosse, visto che non gli faceva più comodo, hanno riesumato i dazi sulle importazioni.

    La globalizzazione è stata una sciagura, e, se le tensioni attuali, con le sanzioni e le controsanzioni, daranno un colpo a questa pratica deleteria, sarà l’unico risultato buono che porteremo a casa.
    R
    ma cosa ne sa cosa ne penso io da sempre della globalizzazione? Non lo sa perché vuole scrivere qui ma legge solo se stesso.
    Ho PENSATO DA SUBITO che sarebbe finita male e ne ho pensato male fin dall’inizio, lo scrivo in grassetto cosi non me lo “rinfacciate” più (senza conoscere), ebbasta. Almeno chiedetemelo cosa ne penso prima di scrivere cosa pensate di quello che penso senza che io lo abbia pensato.
    I dazi li ha messi Trump (quello che lei non nomina mai) e Biden (quello che lei nomina sempre) li ha tolti, almeno alcuni:
    https://www.ilsole24ore.com/art/dazi-usa-e-ue-vicini-una-tregua-10-miliardi-%24-acciaio-e-alluminio-AEvP6ht
    E per favore dia meno cose per scontate e per favore eviti di dirmi come la penso sulle cose delle quali non sa affatto come la penso. Cominci a stufarmi di dover controbattere alle sue arringhe contro quello che secondo lei penserei e non penso affatto.

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  23. Ma lei è incredibile. Mi sono riferito a quello che aveva scritto lei pochi messaggi sopra. Non hi fatto nessuna illazione. Li rilegga, per favore!

    R

    “purtroppo, io ho le mie idee diverse dalle sue.” lei scrive e allora come facevo a capire che lei aveva letto quello che avevo scritto sulla globalizzazione più sopra? Sia più chiaro se si vuole far capire. Non leggo nel pensiero (ancora).

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