Seminterrato

Volevo scrivere su Conte e la sua presa di posizione contro le spese militari, contrapposizione puramente strumentale degna di uno che ha a cuore solo la propria  fortissima ambizione personale. E quelle dei suoi “protetti”, l’avvocato dei grillini non pentiti, insomma.

Ma mi annoia, come mi annoiano i Cinquestelle (fasulli)  come comincio a trovare stucchevoli tutte le diatribe del governo che è sempre sul punto di cadere ma si rialza sempre.

Intriganti, tutti. Non salverei nessuno. Abbondiamo.

Stiamo per uscire dall’emergenza Covid e però siamo distratti dall’emergenza Ucraina e perciò non si parla più che di quello e ormai il Covid (e le misure per contrastarlo) è passato al piano seminterrato.

Ma alla corte di Speranza c’è una grande attenzione a non smettere di vessare i cittadini e alla ripresa del prossimo autunno siamo già avvisati che ricomincerà col Green Pass (del tutto inutile ) e abbiamo anche un Maggiore dell’esercito esperto di logistica pronto a rimpiazzare Figliuolo. Cioè dal generale al Maggiore, siamo un po’ scesi di grado ma sempre militare è. Segno che al governo sono ancora in guerra con la logica e le misure di contenimento (del tutto inefficaci visti i numeri che però non danno più) sono sempre in agguato e alla prossima stagione invernale si ritorna da capo.

Con negozi che chiudono tutti i giorni e con la crisi del gas, della benzina, delle bollette e fra poco del grano e del pane, i profughi ucraini che arrivano a ondate e ancora ne arriveranno (la guerra di Putin sta provocando un esodo biblico), Putin che vuole essere pagato in rubli (perché non in fiorini?), Speranza pensa a tenerci pronti per la quarta dose!  E per le dosi di misure vessatorie che riprenderanno alla grande anche senza stato di emergenza che sarebbe ridicolo, ormai.

Insomma non siamo sotto le bombe di Putin, ma siamo sotto l’occhio vigile del ministro della salute che per salvarci dal Covid ci vuole mandare tutti al manicomio. Vaccinati però.

Stop ai commenti

Ho deciso di chiudere i commenti per una settimana a partire da oggi.

Pertanto non passerò nessun commento su nessun articolo. Tra una settimana, quando li aprirò, farò un’accurata selezione dei commenti prima di passarli e cestinerò tutto quello che riterrò inidoneo per la pubblicazione. Chiaramente i primi saranno quelli che contengono frasi offensive o anche solamente polemiche nei riguardi miei, del mio blog o di chi vi partecipa.

 

 

 

Quelli stirati

E’ arrivata la primavera, ma chi ci pensa? I distratti che per loro tanto fa, oppure quelli che sono presi a tamponarsi, o quelli che si arrabattano per sopravvivere, o quelli che la benzina è sempre più cara ma è tutta colpa dello zio Tom.

Quelli che ci vanno cauti a mollare sulle restrizioni perché il Covid gira e quelli che tanto ci sono i Novax a portarlo in giro e quindi tanto vale: mollare o non mollare è sempre un gran daffare.

O quelli che Biden è un rimbambito che sta appena in piedi e non sa quello che dice. O quelli che quando c’era Trump il mondo viveva in pace.

O quelli che quando governano aumentano il budget per le spese militari e quando non governano diventano pacifisti a oltranza. O quelli che bisogna armarsi contro i ladri ma stiamo attenti a dare le armi agli ucraini perché le armi sparano e hanno pure il rinculo.

O quelli che anche l’America ha invaso e non solo Putin, anzi l’America ha una invadenza storica che non si può sopportare mentre la Russia avrà anche pure i suoi buoni motivi, con tutto che siamo pacifisti però, insomma anche tu, ma non stare a seguire la corrente.

O quelli che Macron ha ragione a dire che Biden sbrocca, Macron si che è uomo saggio, da guerrafondaio a saggio è bastato che fosse sotto elezioni e gli italiani stanno (quasi) tutti con lui e lo voterebbero se potessero, anzi se potrebbero come dicono gli eruditi. Lui si che ha un bel nucleare.

Ma è arrivata la Primavera e ci coglie sempre impreparati coi vestiti smanicati chissà dove sotterrati, perché tanto van stirati.

“Socrate e Platone hanno ragione: qualunque cosa faccia l’uomo fa sempre il  bene, ossia ciò che gli sembra buono (utile), a seconda del livello del suo intelletto e dal grado di volta in volta raggiunto dalla sua razionalità”

 

Friedrich W. Nietzsche (Umano, troppo umano).

Ancora sulle donne e gli spot

Se capisco bene, a leggere certe lettere, rimane un grosso equivoco di fondo: che la donna debba piacere all’uomo per piacersi. Tante troppe donne donne pensano ancora di esistere solo in funzione di quanto piacciono agli uomini. Questo vigeva nei tempi antichi quando la donna sopravviveva solo se sottomessa all’uomo, in molti sensi, sia come sguattera o donna di casa o casalinga ai giorni nostri, oppure meretrice. Ed è ancora cosi in molti paesi che trattano le donne da “subalterne”. Non c’erano terze vie. Ma siamo oltre il medioevo ma non abbastanza se ci sono donne che scrivono alle rubriche dei giornali per protestare contro un spot che dichiara “diversi ma uguali, insieme”, e perché? Perché ancora oggi 2022 le donne sono discriminate sul lavoro e non solo, nella realtà di tutti i giorni, in fabbrica, negli uffici, ovunque coesistano uomini e donne, (o quasi ovunque) le donne sono pagate meno, licenziate prima e trattate in senso generale peggio, se non molto peggio. Ancora oggi dopo cento anni e passa di lotte femministe oggi prese in giro e denigrate come “vetero-femministe”, che sono però riuscite a guadagnare per le donne uno standard di vita meno umiliante di un tempo, ricordo che fino a pochi decenni fa le donne non potevano neppure votare. Per non parlare di come sono trattate ancora da maschilisti che le vogliono “donne con le gonne” anche a casa sottomesse e se si ribellano vengono uccise. Oggi vanno volontarie in Ucraina a combattere contro l’invasore russo, una di queste è la veneziana Giulia Schiff (sergente pilota) che aveva dovuto arrendersi al nonnismo da caserma che gli uomini le avevano imposto. Le donne ucraine che combattono accanto ai loro uomini non si pongono il problema se sono attraenti con la divisa e portano i pantaloni come loro perché la gonna (di cui recita Vecchioni) sarebbe troppo scomoda sul campo di battaglia. E la soldataglia russa che stupra le donne ucraine fa ancora parte del medioevo profondo.

 

 

Pubblicata oggi su Italians

(Tratta dalla mia risposta ad un commento sull’articolo “un piccolo segnale”)

Yellow submarine

Ho l’impressione che Joe non sia un mostro di diplomazia, non è nelle sue corde, dice pane al pane e Putin a Putin.
Non ce la fa ad essere meno severo. Ci da giù di brutto.
E complica la situazione invece che migliorarla.
Non c’è che dire: la strategia americana sembra essere quasi solo questa: dare addosso a più non posso, al russo.
Ci sta. Guardate cosa fa. In Ucraina ma anche a casa sua. Un mondo a parte ci vorrebbe dove mettere quelli come lui.
In molti lo seguirebbero, quelli che amano gli uomini forti.
In Italia non ce n’è cosi, per questo Salvini aveva una maglietta con la sua effige, ora, pare sia andato a lavarla in Arno e gli sia sfuggita di mano.
Draghi? no è bonaccione, con quel sempiterno sorriso stampato, bisogna dire che anche senza la guerra il nostro paese ha dato e sta dando: contagi in aumento col Green Pass rafforzato e gli italiani quasi tutti vaccinati, inflazione e bollette alle stelle…ma, vogliamo dare le colpe ai Cinquestelle?
Ma no, loro sono solo cinque, le stelle, nella politica italiana sono tante, milioni di milioni.
Vogliamo dare lo stellone della diplomazia a Letta? Con quella faccia? Sempre incaz…ma che cosa gli fa il PD ai suoi segretari?
Conte si giustifica: i russi sono venuti solo a portarci aiuti per il Covid, lui era presente ed ha controllato che non ci rubassero dati né dadi, ma quando mai?
Lui stava vigile e in allerta.
Come Figliuolo, il generale con la penna, ora in disarmo.
Ma non potrebbe andare lui a parlamentare con Joe e Wlady? A fare da paciere?
A metterli in riga, insomma una buona volta.
Dovrebbe dire a Joe di darsi una limatina alla lingua e a Wlady di non pensare troppo ai rubli, ne ha abbastanza da permettersi una crociera nel sottomarino giallo che lo aspetta in caso debba prendere una boccata d’aria e non finire vittima dell’ansia da stress.
Gli attacchi di panico sono sempre in agguato quando si ha una tale responsabilità.
Ecco…Joe e Wlady potrebbero incontrarsi nel sottomarino giallo  e scambiarsi un segno di pace. Un vecchio vinile dei Beatles. magari.
E farsi una bevuta di Vodka con qualche tartina al salmone.
Chissà…

Pregare

 

Papa Francesco ha chiamato l’invasione dell’Ucraina: una guerra ripugnante. Un massacro insensato e sacrilego.

Non ha usato mezzi termini il Papa ma non ha fatto nessun nome, non ha voluto nominare chi ha iniziato tutto questo. Ha usato la diplomazia e anche una buona dose di saggezza, ma ha definito questa guerra con parole durissime. Ma ha anche creduto bene lasciare i canali diplomatici aperti: la via diplomatica è la strada migliore e forse l’unica e quella deve essere perseguita continuamente e costantemente.

Ma non posso non pensare continuamente a quello che sta succedendo: l’Europa sconvolta da un mese dalla fredda e “lucida” determinazione di qualcuno che vuole ottenere ad ogni costo di soggiogare uno stato libero e sovrano. La pace tanto  faticosamente conquistata dopo anni di faticosi trattati post-bellici, sembra essere compromessa dal conflitto in Ucraina scatenato dal leader russo.

Niente e nessuno sembra essere capace di fermare la sua ostinazione a ottenere con le armi quello che vuole. ottenere ad ogni costo. Non basta che ci siano rassicurazioni da parte ucraina che la Nato non entrerà mai nel paese, non basta che Zelensky abbia chiesto di parlargli personalmente per trattare su basi paritarie non la resa dell’Ucraina che ha dimostrato grande coraggio e determinazione nel difendersi e difendere la propria indipendenza,  ma delle soluzioni che arrivino a fermare le armi.  Il leader russo continua  con ostinazione a  perseguire i suoi obiettivi. Non sembra turbato da nulla, ha un viso gonfio e persino tumefatto, non sembra neppure più lo stesso uomo di qualche anno fa quando si faceva fotografare sorridente con Berlusconi.  Il suo viso campeggia sulle TV mondiali e chissà se sente la pressione dei fatti che accadono per sua volontà ma che stanno scatenando una forte riprovazione da molte parti del mondo.

C’è davvero da pregare per la pace in questo momento cosi difficile e tragico, pregare sperando che Qualcuno lassù aiuti tutti noi ad uscire da questa pericolosissima crisi, una crisi che fa male a tutti e che non ha nessun senso, proprio come ha affermato il  Papa ma è solo un insensato massacro che deve finire al più presto.

Un piccolo segnale

Gentile Severgnini, incuriosita dalle lettere che ha pubblicato sull’argomento *, sono andata a vedere la pubblicità della Rai “Diversi ma uguali”. Non guardo la Rai, da molti anni, se non di sfuggita, ma confesso, non avevo visto quello spot. E non guardo neppure gli spot pubblicitari, certi, soprattutto quelli che hanno come “protagoniste” le donne, sono davvero osceni, a dir poco. Ma questo non direi che sia sbagliato: “diversi ma uguali”, credo sia inteso come una sottolineatura della diversità tra generi, che esiste è evidente e meno male che c’è, ma “uguali”, nel senso di non discriminare le donne come succede, ancora, purtroppo in molti campi, non solo nel lavoro. Perciò non solo non ci vedo nulla di cosi negativo, ma, al contrario, la trovo una iniziativa migliore di nessuna iniziativa. Certo la mossa con le braccia sembra una postura di karatè, ma se i pubblicitari non hanno trovato di meglio accontentiamoci. Per quello che vale, per quel poco che possa incidere (io credo ben poco) è pur sempre un segnale . Flebile, ancora, si capisce. Non si dovrebbe doverli fare certi spot, ma siamo in una situazione che il non farli è proprio disinteresse totale della situazione o addirittura, a volte, totale negazione. A volte anche un segnale piccolo può venire captato, se si ha la volontà di ascoltarlo.

 

 

(*La rubrica ha ricevuto alcune lettere che ne parlano in termini negativi. ndr)

 

Pubblicata oggi su Italians del Corriere della Sera

 

 

Scongiuri

Non è il momento di scherzare, dopo due anni di “guerra” alla pandemia ci siamo ritrovati con una guerra alle porte di casa, una crisi spaventosa di cui non si vede la fine e i possibili esiti ai quali è davvero meglio non pensare.  Di certo le conseguenze si vedono anche qui con la benzina alle stelle, le aziende che chiudono a causa degli aumenti del gas, interi comparti bloccati, come, per esempio i pescatori fermi da giorni e gli autotrasportatori che scioperano a singhiozzo.

Insomma, mi è venuto in mente il titolo di un vecchio film “Se tutto va bene siamo rovinati”, solo per spargere qualche briciola di ottimismo in tempi sempre più cupi.

Però….

Una piccola divagazione: ma avete notato o no che da quando ci sono quelli che dovevano sconfiggere la povertà al governo, ne succedono di tutti i colori? Ma proprio tutti i colori dell’arcobaleno? Quelli, per dire che ci sono sulle bandiere della pace?

Direte che sono maliziosa, ma la profezia di DiMaio (no dei Maya) sembra si stia avverando ma  al contrario e la povertà mi sembra che stia avanzando a passi lunghi e ben distesi. Altro che sconfitta.

Il ministro degli Esteri, sicuramente impegnato in trattative diplomatiche da mane a sera per fermare il conflitto in Ucraina, non avrà tempo di considerare questa cosa, ma dovrebbe farlo e dovrebbe chiedersi se averla buttata lì, averla sparata cosi grossa, non sia stata la miccia che ha innescato la sfiga a livello mondiale?

Non credo che DiMaio abbia i superpoteri, no, questo no, gli do atto che si presenta bene ad ha un discreto eloquio (se non sbaglia i verbi), ma sia lui che Grillo, l’hanno rimescolata abbastanza con questa storia della povertà, che gira che ti rigira, alla fine si è presentata alle porte degli italiani a brutto muso.

O almeno, buona parte degli italiani che non hanno le rendite al sole.

Per quanto trovare un po’ sole in questo cielo nero è un’operazione che non riuscirebbe neppure col più potente degli scongiuri.

Il vincitore

In questi giorni gira in rete un discorso tenuto nel 1997 da l’allora senatore Joe Biden in merito all’allargamento della Nato alla Polonia, Ungheria e Repubblica Ceca. L’ho cercato e l’ho visto e riporto di seguito questa sintesi che ne fa il sito Start Magazine:

 

“Il 18 giugno Biden parla al Consiglio Atlantico degli Stati Uniti e offre il suo sostegno all’allargamento della Nato. Al centro della discussione politica è se ammettere Repubblica Ceca, Ungheria e Polonia. Che infatti entrano nell’alleanza atlantica nel 1999.

Avverte però: l’unica cosa che potrebbe provocare una risposta russa “vigorosa e ostile” sarebbe se la Nato si espandesse fino agli stati baltici. Allora sì. Esclude comunque possa trattarsi di una risposta militare e si dichiara ottimista sulla soluzione. A suo dire anche la Russia alla fine avrebbe visto l’espansione della Nato nel suo interesse, per una questione di sicurezza e stabilità. “Credo che con il tempo, nei prossimi anni, risolveremo. È mia speranza che a breve termine, cioè entro la fine di questo secolo o poco dopo, gli Stati baltici saranno ammessi”.”

E infatti nel 2004 vennero ammessi Estonia, Lituania e Lettonia.

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Oggi, alla luce di quanto accade, qualcuno si chiede se Biden avesse previsto tutto questo e perché vista la sua fosca previsione, non si fosse opposto.

Già, perché? Troppo facile col senno di poi dire che “è colpa di Biden”, ora che dopo 25 anni è diventato presidente degli Usa, ci si può scagliare contro di lui e contro quella sua previsione per dargli addosso e dirgli: ma se lo avevi previsto allora è tutta tua la colpa che non ti sei opposto allora.

Come se lui da solo avesse potuto cambiare la storia. Mi sembra una pretesa  assurda. Tutta la responsabilità sulla “profezia” di un uomo solo e Putin quasi scagionato se non giustificato o perlomeno “compreso” nel suo vile attacco sferrato all’Ucraina.

Questa è la guerra di Putin e Putin solo sa il perché l’ha lanciata. I vari esperti di geopolitica possono solo cercare di dare delle risposte che però sono delle considerazioni personali o illazioni,  ma solo lui sa perché.

Si da per scontato che gli desse fastidio la Nato alle porte di casa. Può essere. Come si da per scontato che gli desse fastidio la democrazia che sembrava avanzare verso la Russia inesorabilmente. Gli americani sono dei fanatici della democrazia, Putin, chiaramente non lo è. Putin è un dittatore e come tale decide da solo di sfidare il mondo lanciando una guerra contro la vicina Ucraina colpevole di voler essere indipendente da lui.

Colpevole di flirtare col “nemico” americano, soprattutto e anche coi nemici europei che hanno questa fissa per la democrazia.

Democrazia che quando si parla di soldi, di lusso sfrenato e di libertà di diventare straricco sfondato, non dispiace neppure a lui e manco per niente ai suoi quattro o quarantaquattro amici, potenti, definiti in qualsiasi modo che significa però solamente: amico di Putin.

Ma quando democrazia significa dare il “potere al popolo”, non ci sta. Ennò e che caspita. E allora senza chiedere nulla al suo popolo perché lui è un dittatore e un dittatore sa quello che fa e non rende conto a nessuno delle proprie azioni, va e invade militarmente e con massiccio spiegamento di forze un paese libero che però lui considera suo.

E che deve ritornare ad essere suo a costo di scatenare quello che non oso neppure pensare ma che molti in questi giorni evocano.

Lui, da solo, circondato solo dalla sua paura di finire come tutti i dittatori, da prove di forza che non sono altro che la prova della sua enorme debolezza e  paura di avere fallito dopo una vita in cui ha solo e sempre creduto di essere un vincitore.

 

Beveroni e bibitoni

Mario Draghi è un tecnico come si usa dire, prestato alla politica. Ma per quanto ancora?
perché sarà una mia impressione, ma temo che la democrazia per lui sia un concetto piuttosto fumoso visto che chiede continuamente di lasciarlo lavorare e di non disturbarlo troppo nella conduzione del paese e al Parlamento di fungere da passacarte costruttivo: può indicare la rotta ma non fermare il condottiero.
Perbacco..
Una bazzecola, diranno in tanti, quella che scelgo come esempio: le regole anti Covid, in nessun paese cosi assurdamente e inutilmente (dati i dati) restrittive.
Ora, visto che si va verso la buona stagione si allenteranno, dicono, la dove si puote ciò che Draghi vuole, ma non del tutto attenzione, il Green Pass, ad esempio non verrà cancellato, no per carità con la fatica che hanno fatto a pensarlo…ma verrà rimodulato.
Cioè? Non è dato ancora sapere. beh, poco distante hanno le bombe in casa, possiamo pure aspettare ancora per sapere cosa significhi e in fondo interessa solo chi non ce l’ha, pochi residuati cittadini di un paese che si è stravaccinato in massa…dunque?
Si, dicevo, sarà rimodulato.
Cioè: libertà vigilata, cautela e Speranza… che Speranza e Sileri trovino qualche altra occupazione presto.
Hanno già dato molto alla causa.
Propongo un lungo periodo di riposo o una bella vacanza.

Da oggi e dopo due anni si potrà ritornare a visitare i degenti in ospedale. Una grossa novità tra quelle introdotte dall’allentamento delle misure restrittive, se ci pensate.

Ma, c’ è un ma, potranno entrare solo i possessori di Super Green pass, tutti gli altri fuori. Almeno credo perché non la fanno certo semplice i nostri super burocrati.

Certo, perché loro sono sicuri, si sono vaccinati e anche se non si sa se il vaccino è ancora operativo e valido comunque hanno il lasciapassare vistato dal governo che certifica che sono “bravi cittadini” che hanno seguito le indicazioni a stravaccinarsi e quindi girano con la medaglietta.

Non si capisce però quale pericolo potrebbero costituire quei pochi non vaccinati ormai visto che gli italiani lo sono in massa e che la curva, anche se piano scende. Ma attenzione sembra si sia fermata. Nella discesa sta trovando degli ostacoli, ma non c’è  da preoccuparsi si tratta di un fermo fisiologico. Ci dicono.

Insomma, hanno capito che possono darci a bere qualsiasi cosa.

E gli italiani se la bevono. Mentre sulle notizie di morte e devastazione che arrivano dalla guerra in Ucraina, molti arricciano il naso, dubitano, spaccano il capello su chi è più disinformato di chi…

Pronti a bersi qualsiasi beverone del governo italiano, sulle notizie “serie” stanno attenti, alzano le antenne, vogliono vederci chiaro…beh non c’è che una cosa da fare: andare a controllare di persona, parlare con le parti in campo e poi trarre le dovute conclusioni, ma attenzione perché li sparano eh. E il Green Pass non apre tutte le porte e non ferma le bombe.