Happy hour

Boris Johnson ha avuto la sua happy hour durante il lockdown duro nel maggio del 2020 a Downing street al nr.10.
Ed ora ha la sua unhappy hour in Parlamento. L’opposizione chiede la sua testa.
Se ne vada, ha infranto le regole da lui stesso emanate e in più si giustifica dicendo che non aveva capito che era un party ma credeva fosse un incontro di lavoro.
Già, in giardino e con i tavolini pieni di leccornie e ospiti a gò-gò…semi ubriachi.
Ha il senso del ridicolo all’incontrario, è fatto cosi.
Basta vedere il taglio di capelli che indossa: sembra un mocio rovesciato e ossigenato.
Chiede scusa, si difende, piange anche un po’, dice: sono stato un cattivone ma perdonatemi, non lo faccio più…
Penso a cosa succederebbe da noi se al suo posto ci fosse Mario Draghi.
Ma no, macchè, non si fanno party a Chigi e se si fanno sono tutti greepassati e compassati e si brinda al massimo col tè delle cinque.
E poi lui risponderebbe che sono fatti suoi e non fate domande che tanto non rispondo.
Povero Boris, lo vedo malconcio e un po’ rintronato, come ne uscirà? Troverà una via d’uscita?
Ma come si esce da una cosa così?
La vedo dura. Questa volta non c’è exit strategy che tenga, mi sa che l’unica via d’uscita è quella del portone del number ten. Dal retro però.

 

 

Pubblicato oggi (15.1.2022) su Italians del Corriere delle sera

10 commenti su “Happy hour”

  1. Dunque in Inghilterra avevano fatto un lock down duro.
    Quanto a Johnson se è rintronato agli inglesi va bene perché sono rintronati pure loro. Adesso stanno accorgendosi che forse la Brexit non è stata una grande idea.
    R
    Paolo, anche qui nel 2020 abbiamo avuto un lockdown duro e dovremmo averlo anche ora una sorta di lockdown anche se meno pesante e più “ragionato”, che serva a fermare i contagi e non solo per i non vaccinati, ma per tutti e il green pass è solo un lasciapassare per il virus.

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  2. Dr Nencioni, moderi il tono se vuole entrare qui.
    Boris Johnson ha fatto meglio di Draghi l’Inghilterra sta meglio di noi e non ha imposto le regole astruse e persecutorie che ci sono qui e che non servono a fermare il virus ma a diffonderlo meglio. Io in Inghilterra ci ho vissuto a lungo e forse degli inglesi conosco qualcosa.
    E ora apprezzo il modo come denunciano il premier, cosa che da noi ce la sognamo e se ha sbagliato, come pare, avrà da fare con un’opposizione seria e con le critiche che gli pioveranno addosso, delle quali però, saprà trarne vantaggi furbo come è. Forse.

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  3. «(…) Basta vedere il taglio di capelli che indossa: sembra un mocio rovesciato e ossigenato». E chi se ne frega del cosiddetto “bodyshaming” a intermittenza come le luci dell’albero di Natale che abbiamo appena disfatto. E pensare che poi intima ad altri «di moderare i toni».

    R
    ma non ci penso nemmeno moderare i miei toni con Boris, se voglio scrivere che a me la pettinatura di Boris sembra un mocio rovesciato non è certo Bodyshaming, mi sa che non sa di che parla. Non si preoccupi Alice se chiedo di moderare i toni so perchè. E lo faccia anche lei: si moderi, commenti nel merito e non stia sempre a fare le pulci su ogni riga che scrivo.

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  4. Ah ecco! Deduco che quindi la sig.ra Gazzato sia libera di insultare il premier Johnson.
    Anche io devo moderarmi? Sappia che sono da sempre un moderato ma se io noto palesemente pulci zompettanti, perché dovrei esimermi dal farlo notare? .
    Occorre andare oltre l’aspetto prettamente tricologico di Alexander Boris de Pfeffel Johnson che è un grande amante della cultura antica avendo studiato Lettere Classiche a Oxford (Literae Humaniores, come le chiamano lì, o più familiarmente Greats).
    Ancora adesso ama infarcire i suoi discorsi di citazioni greche e romane (e nelle sedute di Gabinetto a volte gli altri ministri si guardano perplessi, cercando conforto l’uno con l’altro di fronte al “latinorum” del premier).
    Nel 2006 Johnson presentò un programma tv intitolato «il Sogno di Roma» e l’anno dopo si vestì di una toga per protestare contro l’abolizione della storia antica dai programmi della maturità inglese.
    Poi non so forse anche lei sa recitare interi canti dell’Iliade in greco antico?
    E questo è un segno che sotto i suoi capelli indomiti alberga qualche neurone….
    _______________
    P.S. io chiamo per nome i miei amici d’infanzia. Deduco che lei non abbia avuto questo privilegio con il primo ministro inglese!.

    R
    non c’è nulla di offensivo nel dire che ha la capigliatura che sembra un mocio. Cos’è lei il suo avvocato? Non c’è offesa, anzi è semplice ironia e satira politica. Io non insulto mai nessuno, non le permetto neppure di insinuarlo e se lo fa ancora la cancello debitamente e con pieno diritto, caro mister Alex e se “alberga qualche neurone” buon per lui, ne ha davvero bisogno, specie adesso per togliersi d’impaccio. Ma n fondo è un simpaticone, noi qui siamo messi anche peggio non saprei quanti neuroni albergano sotto gli scalpi dei nostri politici, chissà se li hanno mai contati?

    PS: chi salta fuori adesso a difendere le pulci? Jack in the box a applaudire a scene aperte?
    PPs: io chiamo il premier inglese Boris (anche italianizzato Borioso) perché cosi si chiama, Alex.

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    • Non c’è nulla di offensivo nel dire che ha la capigliatura della Gazzato sembra un soufflé d’oignon venuto male. E’ semplice ironia e satira!!
      Ce ne fossero di premier controcorrente come Boris Johnson!

      R
      je piacerebbe a Boris avecce un souffle d’oignon come il mio. Adesso è un po’ più lunghetto e spanpanato. Proprio un premier controcorrente, si c’è arrivato in moto, contromano.

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  5. DEcisamente meglio essere “contromano” che allisciare il pelo e farselo allisciare.

    R
    essere contromano significa aver violato le regole del lockdown imposto agli inglesi, un lockdown duro (pienamente goustificato) dove non potevano neppure avvicinarsi agli ospedali dove i loro cari stavano morendo un lockdon che gli inglesi hanno seguito con disciplina, mentre il leader “mocio” controcorrente organizzava i party in giardino del palazzo? Questo per lei Alice Donati Rigon, significa essere un leader controcorrente? A me sembra piuttosto un arrogante che ha pensato che i sudditi potevano seguire le regole mentre per lui c’era la dispensa papale…e infatti poi si è anche contagiato. Questo per lei e altri qui sopra, sarebbe essere un leader bravo e che guida il paese con coscienza?
    IN quanto al pelo…ma di che pelo va cianciando? Da quando è entrata qui lei non fa che continuare a fare allusioni a peli allisciati…è proprio una ossessione questa del pelo allisciato Alice, la smetta qui non si allisciano i peli di nessuno men che meno dei politici, mentre lei il pelo di Boris lo alliscia già da un paio di commenti…con il controcanto. Se continua con questo tono, rifinisce nel cestino Alice. Scelga lei.

    PS: colgo l’occasione per ricordare ad altri che volessero entrare nel temi “peli allisciati” che cestinerò qualsiasi cosa al riguardo. Troppe volte ho letto questa volgare insinuazione, fatela finita!

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  6. Per paradosso la sua forza è proprio il fatto che Boris Johnson si sia contagiato e sia finito anche in terapia intensiva! Questo per me dimostra palesemente che è un leader che parla con la cognizione di chi c’è passato già e ha sconfitto il virus.
    Riguardo poi i peli lisciati o allisciati tutto possiamo dire tranne che qualcuno/a lisci quelli del premier britannico.
    R
    già, sono parecchio arruffati (faccio un’eccezione perché la battuta mi piace e non è allusiva).
    Bella forza davvero! Cos’è puro spirito di contraddizione spero? Altrimenti c’è di che preoccuparsi.

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  7. ‘In the name of God, go’
    Bah, ci è andato leggerissimo.
    Da noi ogni giorno, soprattutto in favore di “social”, si leggono anatemi, scomuniche e proclami ben peggiori. Qualunque cosa succeda si invocano dimissioni, bandi, ostracismi e impalamenti in piazza….

    In ogni caso i politici “importanti” non li fai cadere per questioni di festini e mojito. Non cadde Francese Fèlix Faure, non se ne andarono i Kennedy con le loro orge, non mosse un baffo Pompidou, Hollande riceveva attrici a palazzo, e anche il Berlu se ne andò per faccende di soldi, non certo per le “feste eleganti” e neppure per la bella Ruby.
    Agli Inglesi Bojo tutto sommato sta simpatico…
    R
    beh, può essere ma quella frase l’ha detta uno del suo partito. E non credo si possa fare paragoni: fare feste mentre la gente muore e tu imponi un lockdown rigido e poi si scopre che tu sei il primo ad infischiartene per andare a a fari la birretta in giardino del “palazzo”, potrebbe anche fare girare quelle cose a molti inglesi ligi e che hanno superato un momento terribile.

    https://www.internazionale.it/opinione//2022/01/19/boris-johnson-regole

    da cui estraggo:
    “Ma dopo settimane di rivelazioni su feste durante il lockdown e donazioni irregolari, il mancato rispetto delle piccole regole ha perso il suo fascino. Johnson è ormai gravemente indebolito all’interno del suo stesso partito e impopolare. Secondo la società di sondaggi Ipsos mori, il suo indice di approvazione netto è crollato a meno 36 per cento, vicino a quello del leader laburista Jeremy Corbyn poco prima della sconfitta elettorale nel 2019. Keir Starmer, un ex pubblico ministero, farà dell’onestà nella funzione pubblica uno dei pilastri della sua campagna per diventare premier.”

    ma c’è molto altro.

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  8. Non so se lo abbia fatto per farsi perdonare ma Bo Jo ha liberato gli inglesi da tutte le pastoie imposte dalla pandemia salvo poche semplice regole e questo depone a suo favore, la Francia sta per seguire il suo esempio mentre da noi vige un mostro giuridico a nome salvacondotto verde che complica la vita e discrimina le persone nel nome di una presunta e sempre più labile immunità ( e i contagi molto aumentati quest’anno rispetto allo scorso anno e i morti sono ancora tantissimi nonostante 90 per cento di vaccinati e green pass).
    Nonostante le rassicurazioni dei notiziari televisivi sempre più allineati, il paese è allo sbando e quasi al collasso.
    Con questi presupposti (o paradossi), le istituzioni europee di salvaguardia dei diritti umani, ormai potrebbero anche dare il via libera all’ingresso della Turchia nella UE.

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