E’ saggio dubitar?

Mi sorge un grosso dubbio

sarà che son nel giusto

oppure il giusto è il dubbio

è saggio dubitar?

Però mi sono detta

cosi sarà per tutti

si chiedon se son giusti

o se le sparan grosse

oppur se stanno zitti

nel dubbio a non parlar

fanno meglior figura

di stare a cavillar?

Domanda inver oziosa

ma forse mica troppo

se poi le mie opinioni

si scontrano al galoppo

con altre inver contrarie

cos’è che ho da pensare?

Nel dubbio taccio o parlo?

E se parlo che dico? Dico

come la penso o penso

come la dico?

C’è, so, chi così fa

pensa come la dice

ci pensa e ci ripensa

e poi nel dubbio tace

oppure parla e conferma

che il dubbio sia fallace.

Chi crede in qualche cosa

lo dice oppur lo tace?

Se ha dubbi deve osare

oppur meglio tacere?

Per non sbagliar io parlo

e taccio all’occasione

ma mai sarò sì saggia

da farne confessione.

 

5 commenti su “E’ saggio dubitar?”

  1. “(…) Per non sbagliar ella parla e minaccia da levante a ponente
    ma mai sarà sì saggia da ascoltar con coraggio chi dissente”

    R
    bravò! (ma solo per la rima, il resto è polemica, ma passa perché apprezzo lo sforzo.

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    • «Pare che la Gazzato
      apprezzi del suo lettore lo sforzo
      ma poi con sarcasmo pensa
      “il suo entusiasmo glielo smorzo”.

      Aggiunge la Maria Grazia
      “Il resto è polemica!”
      ma non fatela incazzare
      ché poi diventa isterica!»

      R
      si,
      Isterica poi no
      furiosa un po’ lo ammetto
      ma come ben sapete
      nessuno è inver perfetto.

      Noto che qui abbiamo più di un rimatore, bene.

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    • E a questo giro che faccio?

      ebbene sì, mi taccio…

      io non so rimare.

      ma sappiate cari amici

      che sto per ritornare!

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  2. Non c’è dubbio che il dubbio sia stimolo alla ricerca delle verità, e scusate per questa certezza che non ammette dubbi.
    Lo stesso Cartesio era del parere che “Il dubbio è l’inizio della conoscenza.”.
    Decisamente tranchant Bertand Russell nel suddividere l’umanità in due categorie:
    “Il problema dell’umanità è che gli stupidi sono sempre sicurissimi, mentre gli intelligenti sono pieni di dubbi.”
    Più sfumato Oscar Wilde:
    “Credere è molto noioso. Dubitare è profondamente avvincente. Essere sul chi va là è vivere. Farsi cullare nella certezza è morire.”
    Però, secondo Enrico Maria Secci, c’è un campo in cui il dubbio non paga, ed è il campo dell’amore:
    “Il contrario dell’amore non è l’odio, ma il dubbio.”
    A questo proposito, nel “Fiore dell’antologia palatina” -una raccolta di poesie di vari autori greci, tradotti da Salvatore Quasimodo- , ce n’era una dedicata al dubbio di un giovane se andare o no a rivelare il suo amore alla donna che amava.
    Purtroppo non ricordo i versi, né l’autore che li scrisse, e non ho neppure sottomano il libro. Ricordo solo le parole iniziali: “Vado o non vado?” e da lì un serie di considerazioni tormentate, decisioni prese e pentimenti immediati, cosa dire, come vestire, e come sarebbe stato accolto, e cosa lei avrebbe detto, se inviare un messo a rivelare il suo amore o andarci di persona, finché, mentre si decide di lasciar perdere tutto, si ritrova lui stesso a correre verso l’amata.
    E per finire, sullo stesso argomento ecco Shakespeare:
    “Dubita che le stelle siano fuoco;
    dubita che il sole si muova;
    dubita che la verità sia mentitrice:
    ma non dubitare mai del mio amore.”

    R.
    ricco excursus di dubbi con finale romantico. Quanti ce ne sono.

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  3. Bello!
    Anch’io non ho dubbi sul fatto che una persona intelligente debba essere pieno di dubbi. (smile).
    Ma tutte le generalizzazioni sono sbagliate (anche questa)!

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